Classificazione periodica degli elementi Le caratteristiche chimiche di un elemento sono strettamente collegate con lo stato degli elettroni di valenza. Facendo la costruzione degli atomi con il metodo Aufbau si osserva che gruppi d’elementi possiedono la stessa configurazione elettronica esterna, ad esempio Li, Na, K, Rb, Cs e Fr sono tutti ns1. Ne consegue che con l’aumentare di Z si ritroverà periodicamente una situazione elettronica che conferirà proprietà chimiche, talvolta anche fisiche, molto simili. Si costruisce quindi la classificazione periodica degli elementi (Sistema Periodico). Ogni periodo (riga) della tavola periodica corrisponde al completamento dei sottostrati s e p, mentre il numero del periodo coincide con il valore del numero quantico principale. Inizia, dal secondo, con un metallo alcalino con configurazione elettronica esterna s1 e termina con un gas nobile con configurazione elettronica esterna s2p6. Ogni gruppo (colonna) della tavola periodica è costituito da elementi con la stessa configurazione elettronica esterna. Le dimensioni degli atomi aumentano col passaggio all’atomo successivo. Il numero del gruppo indica il numero d’elettroni presenti nella configurazione elettronica esterna degli atomi del gruppo stesso. Gli elementi che riempiono gli orbitali 3d, 4d, 4f e 5d sono detti elementi di transizione: 1° serie → dallo scandio (21) allo zinco (30) orbitali 3d 2° serie → dall’ittrio (39) al cadmio (48) orbitali 4d 3° serie → dal lantanio (57) al mercurio (80) orbitali 5d e 4f La tavola periodica si può anche vedere divisa in blocchi che prendono il nome dall’ultimo sottolivello occupato. Gli elementi appartenenti ai blocchi s e p sono detti elementi dei gruppi principali. Gli elementi del secondo gruppo principale sono detti alcalino-terrosi. Gli elementi del settimo gruppo principale sono detti alogeni. Gli elementi del blocco f sono detti terre rare. TAVOLA PERIODICA ns1-2 (n-1)d1-10ns2 ns2np1-6 1 2 H He 2.1 3 4 5 6 7 8 9 10 Li Be B C N O F Ne 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 - 11 12 13 14 15 16 17 18 Na Mg Al Si P S Cl Ar 0.9 19 1.2 20 21 22 23 24 25 1.5 31 1.8 32 2.1 33 2.5 34 3.0 35 36 K Ca Sc Ti V Cr 0.8 37 1.0 38 1.3 39 1.5 40 1.6 41 1.6 42 Rb Sr Y Zr 0.8 55 1.0 56 1.3 1.4 57 * 72 Cs Ba La 0.7 87 0.9 88 1.1 89 ° Fr Ra Ac 0.7 0.9 1.1 58 59 60 Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb 1.1 90 1.1 91 1.2 92 1.1 Th Pa U 1.3 1.5 1.7 27 28 29 Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr 1.5 43 1.8 45 1.8 46 1.9 47 1.6 48 1.6 49 1.8 50 2.0 51 2.4 52 2.8 53 54 Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe 1.6 73 1.8 74 1.9 75 2.2 76 2.2 77 2.2 78 1.9 79 1.7 80 1.7 81 1.8 82 1.9 83 2.1 84 2.5 85 86 Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn 1.3 1.5 1.7 1.9 2.2 2.2 2.2 2.4 1.9 1.8 1.8 1.9 2.0 2.2 - 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 Dy Ho Er Tm Yb Lu - 1.2 1.2 - 1.2 - 26 1.8 44 1.2 1.2 30 1.1 1.2 Proprietà periodiche degli elementi 1. Zeff Carica nucleare effettiva o efficace Le proprietà chimiche di un atomo sono influenzate dall’intensità del suo campo elettrico esterno, dovuto alla carica nucleare, attenuata dalle azioni di schermo degli elettroni. carica nucleare effettiva: per un elettrone e- di un atomo di carica nucleare Z è valore di carica nucleare che eserciterebbe la stessa forza attrattiva F sull’elettrone e- in assenza degli n elettroni di schermo Zeff calcolato rispetto a tutti gli elettroni dell’atomo è una misura del campo elettrico esterno dell’atomo A. Zeff aumenta nel periodo, le diminuzioni segnano la fine di un periodo e l’inizio del successivo Si calcola come differenza tra il valore del numero atomico Z e quello di una costante di schermatura data dalla somma delle azioni di schermo dovute agli elettroni. L’azione schermante degli elettroni è valutata con coefficienti di schermatura. 1. per ciascun elettrone dello strato esterno non completo: coeff. 0.35 2. per ciascun elettrone dello strato immediatamente sottostante: coeff. 0.85 3. per ciascun elettrone degli strati più interni: coeff. 1 4. se lo strato esterno è completo (gas nobili) per ogni elettrone di questo strato: 0.85, per ogni elettrone sottostante: 1: all’ aumento di 1 unità di carica nucleare corrisponde aumento di 0.35 di schermatura; la brusca diminuzione Zeff alla fine del periodo corrisponde al completamento dello strato esterno che aumenta il potere schermante degli elettroni che lo costituiscono (da 0.35 a 0.85) e di quelli del livello sottostante nel I e II gruppo il valore Zeff del primo elemento è diverso da quello comune degli altri elementi del gruppo, parallelamente le sue proprietà chimiche si discostano da quelle, simili, dei successivi si può calcolare elettronegatività nella scala di Pauling da Zeff xp=0.359(Zeff/r2) + 0.744 r = raggio atomico Zeff/r2 = rappresenta densità di carica superficiale 2. Raggio atomico e ionico. Raggio atomico: allo stato solido è metà della distanza tra nuclei di atomi contigui. Raggio covalente: metà della distanza tra nuclei di atomi congiunti da legame chimico (es. Cl2). Raggio di van der Waals: metà della distanza tra nuclei di atomi in un campione del gas solidificato (gas nobili) nel periodo diminuisce all’aumentare del numero atomico, gli elettroni occupano orbitali pressappoco della stessa energia, però cresce carica nucleare e Zeff e questo determina una contrazione degli orbitali occupati e quindi della nuvola elettronica avvolgente l’atomo iniziando ogni periodo aumenta sensibilmente nuovi elettroni occupano orbitali corrispondenti a livelli energetici decisamente più alti e molto più espansi nella serie di transizione le variazioni del raggio non manifestano la stessa regolarità gli elettroni occupano orbitali interni (n-1)d che schermano efficacemente la carica nucleare, quindi l’orbitale esterno ns mantiene la stessa estensione contrazione lantanidica elementi inseriti tra seconda e terza serie riempiono orbitali 4f, molto interni i cui elettroni esercitano un effetto schermante che non compensa aumento di carica nucleare e quindi si osserva una contrazione sensibile del raggio atomico Raggio ionico di un elemento: quota della distanza tra ioni contigui in un solido ionico. Si assume che il raggio ionico dell’ossido (O2-) valga 140 pm, per calcolare il raggio di altri ioni. Tutti i cationi sono più piccoli degli atomi neutri da cui derivano (i livelli interni sono più legati, quindi più vicini al nucleo) e il raggio cationico segue lo stesso andamento del raggio metallico (per gli stessi motivi). Tutti gli anioni sono più grandi degli atomi neutri da cui derivano (il maggior numero d’elettroni aumenta gli effetti repulsivi) e anche il raggio anionico ha lo stesso andamento visto per atomi e cationi (stessi motivi). Aumentano scendendo nel gruppo. Diminuiscono nel periodo da sinistra a destra. variazioni del raggio atomico sono opposte a Zeff 3. Energia di ionizzazione. E’ definita come la minima energia necessaria per rimuovere un elettrone dallo stato fondamentale di un atomo gassoso, isolato, e portarlo a distanza infinita (kJ/mol). Esistono energie di prima, seconda, n-esima ionizzazione. L’energia di seconda ionizzazione è logicamente sempre più elevata della prima; la differenza diventa ancora maggiore se si deve estrarre un elettrone dei livelli interni. In condizioni di pressione costante, il calore richiesto per mole d’atomi corrisponde all’entalpia di ionizzazione ∆Hion. Con poche eccezioni, l’E. di I. aumenta da sinistra a destra lungo un periodo (andamento del raggio atomico) per scendere ad un valore più basso all’inizio del periodo successivo (l’elettrone è su un livello più lontano dal nucleo). qualche irregolarità si verifica in rapporto alla configurazione elettronica: le distribuzioni elettroniche corrispondenti a saturazione completa o semisaturazione di tutti gli orbitali di un sottogruppo nl determinano condizioni di particolare stabilità Solo elementi con basse E. di I. possono formare solidi di tipo metallico. 4. Affinità elettronica. Atomi con orbitali esterni incompleti tendono ad acquistare spontaneamente elettroni, formando anioni. Un elemento ha elevata A.E. quando la sua entalpia d’incremento d’elettroni è negativa, mentre ha una bassa A.E. se l’acquisto d’elettroni avviene in modo endotermico o solo debolmente esotermico. In linea di massima, l’incremento d’elettroni è più esotermico per gli elementi che si trovano in alto a destra nel sistema periodico. Aumenta in valore assoluto lungo il periodo, con eccezioni: Be e Mg, (orbitale ns saturo); N e P orbitale ns semisaturo diminuisce scendendo nel gruppo, con aumentare del numero atomico Affinità elettroniche di alcuni elementi per la formazione dello ione X- (kJ/mole) H -72 Li B -60 C -28 Na Al -53 K -48 Rb Ga +2 Sr -47 Si -44 Ca -134 -29 -72 -200 -77 -349 Br -195 Te -101 -328 Cl Se Sb -121 F -142 S As -117 Sn -29 O +7 P Ge In +5 N -122 -325 I -190 -295 5. Elettronegatività (χ) Indica la proprietà di un atomo in una molecola di addensare su di sè la carica elettronica dell’orbitale (o orbitali) di legame. Il valore di elettronegatività si manifesta quando l’atomo A si lega con l’atomo B: è la tendenza competitiva di A e B ad addensare elettroni di legame. Diverse sono le scale dei valori di elettronegatività. L.Pauling propone una scala relativa e adimensionale che assegna al Fluoro il più alto valore di elettronegatività (4.0) Varia inversamente al raggio atomico, aumenta dal basso all’alto di un gruppo e da sinistra a destra in un periodo. L’elemento più elettronegativo è il fluoro, seguito dall’ossigeno. Il meno elettronegativo è il Cesio. ∆χ può essere considerata una misura del carattere polare/ionico del legame 6. Proprietà chimiche Se un elemento appartiene al blocco s, i suoi elettroni più esterni possono essere persi facilmente formando i corrispondenti cationi E+ (alcalini) e E2+ (alcalino-terrosi). Questo avviene con molta facilità tanto che non è possibile trovarli in natura allo stato nativo. Presentano tutti, eccetto il Be, spiccate caratteristiche metalliche. Tutti, eccetto il Be, reagiscono con H2O formando i corrispondenti idrossidi. I composti di tutti questi elementi sono ionici. Un elemento che si trova nella parte sinistra del blocco p, possiede un’elettronegatività tale da presentare, benché meno evidenti, alcune delle proprietà metalliche tipiche degli elementi del blocco s. Ciò accade soprattutto per gli elementi dei periodi più alti. La proprietà caratteristica degli elementi posti nella parte destra, e in modo più spiccato in alto, del blocco p è la tendenza ad acquistare elettroni fino al riempimento del livello esterno; sono perciò tipici non-metalli. Il confine metallo/non-metallo si può considerare il valore di elettronegatività 2, quindi la diagonale passante per B, Si, As, Te e At. Tutti gli elementi del blocco d sono metalli. Quelli che si trovano a destra sono i meno reattivi ed è facile trovarli in natura allo stato nativo. Una caratteristica peculiare di questi elementi è la capacità di molti di formare ioni con cariche differenti. Riassumendo: GRUPPO configurazione elettronica esterna analoga, proprietà chimiche simili (tranne primi elementi) scendendo nel gruppo: aumentano dimensioni degli atomi aumenta numero di elettroni aumenta distanza elettrone nucleo aumenta schermatura elettrica a causa del numero di elettroni interposti tra nucleo e elettroni esterni aumenta carattere metallico diminuisce en. di ionizzazione e diminuisce elettronegatività PERIODO configurazione elettronica esterna varia con regolarità diminuisce raggio atomico aumentano en. di ionizzazione e elettronegatività diminuisce carattere metallico elemento stabile con carattere più metallico: Cs, carattere meno metallico: F