ELETTROSTATICA STRUTTURA DELL’ATOMO Democrito, nel IV sec. a.C., deduce l'esistenza di atomi (atomòs = indivisibile) da un processo logico e puramente teorico attraverso il quale comprende che scomponendo la materia in parti sempre più piccole non si può che arrivare a dei costituenti fondamentali e indivisibili. Aristotele, sempre nel IV sec. a.C., affermava invece l'impossibilità che la materia, a suo parere continua, fosse formata da unità fondamentali discrete e indivisibili (atomi). Lo studioso inglese J.Dalton (1766-1844) all'inizio del XIX secolo dichiarò che la materia non é continua, ma é composta da particelle che non possono essere ulteriormente divisibili né trasformabili, gli atomi. La palla da biliardo 1803 Nel modello atomico formulato nel 1898, da J.J.Thomson, si ammetteva che l'atomo, piuttosto che la sferetta solida e compatta ipotizzata da Dalton, fosse costituito da una sfera omogenea carica di elettricità positiva in cui gli elettroni erano distribuiti in maniera uniforme e senza una disposizione spaziale particolare. Panettone con l’uvetta 1 Il nome "a panettone" deriva dal fatto che le cariche negative sono inserite all'interno della distribuzione di carica positiva come i canditi in un panettone Rutherford nel 1911 fece un esperimento in cui bombardò un foglio d'oro molto sottile con particelle alfa e dedusse che l'atomo è in gran parte vuoto. Allora propose il modello planetario, in cui gli elettroni ruotano attorno al nucleo a gran distanza da esso. L'atomo è così in gran parte vuoto. Il nuovo modello proposto da Rutherford aveva delle caratteristiche che sono rimaste anche in modelli successivi come la concentrazione della maggioranza della materia in un volume relativamente piccolo rispetto alle dimensioni atomiche (ossia un nucleo atomico) e la presenza di elettroni rotanti intorno ad esso, come i pianeti del sistema solare attorno al sole. 2