,1 IAru ANilCOAGWORALE: TEORIA E PRAICA SERGIO COCCHERI GUALTIERO PALARETI FERRO EDIZIONI II. Meccanismod'azionee farmacocinetica degli anticoagulantiorali * F. Marongiu,H.C. Hemker e Terapia lstituto di MedicinaInterna,centro di* Fisiopatologia ^{9ll'EmostasiRijksuniRiochemistrv, e"ii"t"grf""ti, U"it*riia ai Cagliarie Depi!!m.4 o.f TheNetherlands verstteitLimburg,Maastricht, S. Coccheri e G. Palareti La terapia anticoagulante orale: teoria e Pratica, 1l-18 @ Ferro Edizioni Milano 1992 Introduzione Uno dei piir diffusi errori concettualiin tema di terapia della trombosi d ritenereche esistauna fondamentaledifferenzatra trombosi arteriosae trombosi venosa.Infatti, sia nella trombosi venosasia in quella arteriosa, come anche nell'emostasinormale, d quasi impossibileseparareruoli e funzioni della trombina da una parte e delle piastrinedall'altra. '80 la frombosi venosaera consideratadipendenFino agli inizi degli anni te dalli faseplasmaticadella coagulazionee quindi da trattare con farmaci anticoagulinti, mentre la trombosi arteriosaera vista come dipendente da una ipirattivitd piastrinica e quindi da trattare con farmaci inibitori delle piastrine.Tuttivia, il lavoro di Loeliger e del suo.gruppo, e specialmente il loro ultimo studio controllato (14, l7), ha dimostrato in modo convincenteche gli anticoagulantiorali possonoessereefficaci anchenella profilassi secondariadella trombosi arteriosa. Inoltre, del tutto recentemente urio studio clinico controllato ha confermatol'efficacia degli anticoagulantiorali nella prevenzionedel reinfarto (15). Considerandola piccoli quantitd di trombina necessariaad attivare le piastrine' non d sorprendinte che questi risultati siano stati ottenuti utilizzandouna anticoail fibrilulazione stabil; e profonda. D'altra parte d stato dimostratoche vivo, corin trombina della dell'attivite iopeptide A, sensibileindicatore (9' stesso Allo 10). grado anticoagulazione di rela bositivamentecon il della mostrato il ruolo essenziale tempb la ricercadi basehf recentemente impure fondamentale la piastrine, come delle trombina nell'attivazione (11). E.da generazione di trombina nella piastrine attivate portanzadelle brr..uur., inoltie, che la parete arteriosaproduce delle proteinevitamina avere un ruolo nella fisiopatologia della f aip.nd.nti che potrebbero ^. tromLosi arteriosa lu lo.o ridotta funzionalitd in corso di terapia anticoagulanteorale potrebbe ulteriormente spiegarei risultati precedentemeritecitati. Le mbdificazionidel tempo di sanguinamento,trovato allungato durante la terapia con anticoagulantiorali (8), potrebberoconfermainie questaipotesi. Pir la coagulazionedel fibrinogeno sono necessarie dell'anticoaL'influenza vecequantita Oi trombina relativamenteelevate. gulazirone orale sul trombo rossosard quindi importantepitr precocement-e iciod ad una meno intensa anticoagulazione)che sul trombo bianco. E l3 Coccheri-Palareti, La terapia anticoagulante orale stato infatti dimostrato da Hull e coll. (6) che il livello dei fattori della coagulazionetra il 60 ed il 30go riduce il riichio di trombosi venosa. Sebbenel'insufficiente conoscenza della gestione degli anticoagulanti orali resti la principale ragione delra inadeguita terapialon questi farmaci, d pur vero che, in confronto a molti altri, i derivati .urnuii.ri.i sono estremamente difficili da-usare. In primo luogo I'intervallo terapeutico piut_ d tosto stretto; sovradosaggipossono causare gravi sanguinamenti mentre sottodosaggi non proteggono da un nuovo episodio di irombosi; ogni paziente mostra inoltre una reattivitd individuaie e anche su questa base deve essereaggiustata--laposologia; infine i dosaggi variano spontaneamente -malattie sotto I'influenza della dieta, di altri farmaci, di intercorrenti. La-terapia anticoagulante orale agisce anche sui meccanismi responsabili dell'autolimitazione del processoioagulativo. Le proteine c ed S sono due inibitori fisiologici della coagulazine che, attivati dalla trombina do_ po il suo legame con la trombomodulina, agiscono sui fatiori va e vllia, inattivandoli. un deficit di proteina c come pure di proteina S causerd una tendenza alla trombosi (7). Gli anticoagulinti orali riducono il livello di proteina c ed S, ortre quello dei fattori II, vII, tx e x. In pratica, I'effetto anticoagulante supera I'effetto protrombotico legato al calo della proteina C. Tuttavia vi d una sola eccezione: pazienti che hanno un difetto congenito parziale di proteina c corrono il rischio di una necrosi .rrturr"i irrdotta dai cumarinici,. una-rara complicanza di questa terapia che viene osservata solo all'inizio del trattamento ed d dovuta ad una trombosi in_ travascolare(l). Meccanismo d'azione degli anticoagulanti orali Il ruolo della vitamina K si esplicanella carbossilazione dei fattori della coagulazioneII (protrombina;, vII, IX (fattore arrti"-ottico g) e f, e delle proteine c ed S. La carbossilazione di tali fattori consistenell ag_ giunta di un carbossilesu di un certo numero di residui di acido lruii mico (16). Nella protrombina, per esempio,vengonocarbossilatil0 residui di acido glutamico, tutti situati vicino alra poiziot. a-i.ro-i.i*inur" della catena polipeptidica.Vi sono molti altri reiidui di acido grut"-i.o nella molecola della protrombin?r ma non partecipanoal proc"esso di carbossilazione. oltre alla vitamina K, tale proiessorichieded*ig*;, orriao di carbonio ed un donatoredi riduttori equivalenti. In vitro liu..r. ,orlu-. ;;;;; servirea questoscop_o, ma queila che partecipaala r:azione in vivo non d stata ancora identificata con certezzi.fu carbossilazione dei l0 residui di ac- glutamico conferiscead un'estremitedella molecolaprotrombinica una forte caricanegativachele permettedi legaregiiio"i-bur.. t4 F il. Marongiu-Hemker, Mecconismo d'azione e farmacocinetica Per mezzodi questiCa-ioni, la molecoladella protrombina pud legarsiad una superficiefosfolipidicase questa za ad esempiodi fosfatidilserina.Qu' per la normaleattivazionedella protrr k dipendentivengonocarbossilaticon dui di acido glutamicoinvecedi 10.A per la lt sfolipidi di superficied essenziale d necessario reazionedi carbossilazione alla partecipare possa vitamina K forma idrochinonica. o ridotta Questa forma iua si trovi^nella .il il&; o vebatterica pud essereottenutain due modi: dalla vitamina K di origine idrochia verrd convertita letale, ched sempresotto forma di chinoni e che K gii utilizzata per la vitamina dalla oppure reduttasi, chinone una ion, d" reazionedi carbossilazionee chei itata trasformatain vitaminaK epossido; q*; ior-u vieneconvertitaprima a chinone da una epossidoreduttasie ,oc..rtiuumentea idrochinoneda una chinonereduttasi(Figura 1)' quest-oiniSe oltre alla vitamina K d presenteun derivato della cumarina, forqa parte, della in ed Ui.a tu riduzionedell'eposiidoa forma chinonica K sia vitamina che quindi impedirir .t inoni.u a quella idro.hino.tica, .la completo I'arresto sarir risuitato il pi.r.nt. nella sua forma funzionafe; della carbossilazione. Protrombino PIVKAII vit. K vit. K Epossido tI I I ) epossidoredufiosi worforin chinone vit. K Chinone Menochinone Fillochinone Figura l. ciclo della vitamina K ed inibizione della carbossilazione della protrombina da parte di un derivato cumarinico' 15 ,rr. :l;rii,:i,i i l:1,:r-j,itl orale Coccheri-Palareti, La terapia anticoagulante in Fino a qual punto la reazione sara pr rn presente mina K e di cumarinico perch6 le due sostanze competono pel ii ai una piccola quantitir di vitam quantitA di cumarinico.perqToY?tul: rione. Se la concentrazionedl vltamll pe dell'inibitore dovrd essere elevata Questi Possono es lata dei PMA. denti fattori normali sulla base detti ca in presetza di ioni Caz*' Farmacocineticadegli anticoagulantiorali dei fattoriyi!utj11,1*T^tii:**t1,t1:1T; La velocitirdi scomparsa '- e brlo con ll loro uvclu Prcrrr^4lrvv' u,iotto"n''i'iJ.J"t'"'.'ii;';ffi#.,i"'9 il,i;*'^'"":ft:',oT','Hi11?t3, a Jufiu Tabella 1, d assai differenche, come d poss.ibile.veqt:---^-, foio -.:+^*i64 rr rrinen.enti d ini"miuita '"T " i:';.:Til::il"'H";:";ii'#'J:"if:::lI"l'Ii.5,*'l11i1".l,l ;' Ii o'1pquando ilf i,iiiltl; t' Ti.. 'r'r:1tii"li:"#;;""0J L:,:' :::: i,' .liiJi,TJI';di cala velocith " ii zo t.ouuto11. |li: rJ,"'iu.rra duta d di nuovo uguale a quella di.sintesi' $:1";:i#"""'i"l'?1;";;di^;*tril'"1'-"",ltl9i::11::1i::illllilJ* ".:; ;;q;;;i irt stauiieai anticoagulantioralioccorrer2t ff il'ff lil :,r'.1# l6 U. e Marongiu-Hemker, Meccanismod'azione farmacocinetica LteI'emivita del fattore' ciod circa un rrni Peril fattore II (3)' lere una istantaneainibizione della Lti. utiuazione dell'anticoagulanteorale 'emivita del farmaco d breve come nocumarolosarirottimale subitodomarcatamente(75-8090)poco pnma lanno una propria emivita il livello r, fluttuerir significativamente' in"tte non varierd in quanto la sua rrtuno utilizzarc un farmaco con emr0 h circa)' quale pesopossaaverequesto-lip^:^+i rine deila terapia anticoagulanteorale nella prevenzione' dipendenti Tabella1.EmivitadeilattorivitaminaK Bibliografia Ne1'BeckerC.G.,oralanticoagulanttherapyandskinnecrosis:speculationsonpathogenepriniitoxts lyessler S., Beckerc'G' and sjs. 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