La distribuzione di Boltzmann 2.a La distribuzione di Boltzmann Ludwig Eduard Boltzmann Austria 1844 – 1906 Josiah Willard Gibbs USA 1839 – 1903 2.a La distribuzione di Boltzmann Un sistema fisico costituito da N particelle ha 6N gradi di libertà: N vettori posizione N vettori velocità → → 3N componenti scalari 3N componenti scalari Se il sistema è macroscopico, N ≈ 1023 E’ concettualmente impossibile valutare così tanti parametri. La descrizione di un sistema macroscopico passa sempre per la definizione di alcuni parametri, detti funzioni (termodinamiche) di stato. Esempio di funzioni di stato: temperatura T, volume V, pressione P. densità ρ, magnetizzazione M, polarizzazione dielettrica P, massa m, energia interna E, ecc. Le funzioni estensive raddoppiano se si duplica il sistema: (numero di particelle, massa, Energia interna…) Le funzioni intensive non cambiano se si duplica il sistema: (densità, pressione…) 2.a La distribuzione di Boltzmann I microstati Un microstato è fissato dalla (ipotetica) conoscenza di 6N parametri microscopici, almeno entro un errore prefissato: qi ≤ xi ≤ qi + ε w i ≤ v i ≤ w i + ε' xi = una delle coordinate di una delle particelle vi = una delle componenti della velocità di una delle particelle I macrostati Un macrostato è fissato dalla (reale) conoscenza delle funzioni termodinamiche di stato: V ≤ V ≤ V +∆V P ≤ P ≤ P + ∆P ... Il numero di microstati corrispondenti a un certo macrostato è indicato dal simbolo Ω: Un macrostato (T, P, V , …) → Ω diversi microstati 2.a La distribuzione di Boltzmann I sistemi isolati Un sistema isolato non può scambiare né energia né materia con l’ambiente esterno. Fissato il macrostato, le particelle di un sistema isolato passano continuamente da un microstato all’altro. Nelle condizioni usuali si assume che ciascun microstato sia visitato con uguale frequenza (Teorema di Liouville). t1 t2 ( T, P, V… ) I Microstati di un sistema isolato sono equiprobabili t3 2.a La distribuzione di Boltzmann L’Entropia di Boltzmann-Gibbs All’equilibrio termodinamico, un sistema isolato si porta nel macrostato più probabile, cioè quello che conta più microstati Macrostato 1: Atomi blu a sinistra, grigi a destra Macrostato 2: Atomi mescolati Al macrostato 2 corrispondono più microstati che al macrostato 1 2.a La distribuzione di Boltzmann L’Entropia di Boltzmann-Gibbs Ω: Numero di Microstati corrispondenti allo stesso Macrostato Formula di Boltzmann - Gibbs S = kB ln Ω S Ω kB Entropia Numero di microstati Costante di Boltzmann Al Macrostato più probabile corrisponde la massima entropia All’equilibrio termodinamico, un sistema isolato si trova nel macrostato con entropia più alta 2.a La distribuzione di Boltzmann p La costante di Boltzmann kB = 1.3 × 10-23 J K-1 kB = 8.6 × 10-5 eV K-1 V Nella legge dei gas perfetti: P V = N kB T N = nA ⇔ A = 6 × 10 23 mol −1 ; R = A k B = 8.3 PV = nRT J mol K 2.a La distribuzione di Boltzmann I sistemi interagenti con un reservoir a temperatura T Un sistema a contatto con un bagno termico (reservoir) può scambiare energia (sotto forma di calore). In queste condizioni, i microstati non sono più equiprobabili. La probabilità di un microstato dipende dall’energia interna del macrostato cui appartiene. Macrostato con energia interna E fissata Ω(E) : Numero di microstati nel macrostato di energia E E1 E2 E5 E3 E4 Insieme di tutti i macrostati possibili (ensamble canonico) 2.a La distribuzione di Boltzmann I sistemi interagenti con un reservoir a temperatura T Quando un sistema può scambiare energia con reservoir a temperatura T, la probabilità che esso si trovi in un Macrostato di energia interna E è data dalla funzione di distribuzione di Boltzmann: − p (E ) = E: Ω(E) : Z: Ω (E ) e E kB T Z Somma di tutte le energie cinetiche e potenziali della particelle del sistema Numero di Microstati corrispondenti all’energia interna E “Funzione di partizione”. E’ in pratica una costante di normalizzazione. Fattore di normalizzazione p (E ) = Probabilità di un microstato 1 Z − Ω (E ) e E kB T Numero dei microstati 2.a La distribuzione di Boltzmann Confronto tra l’equilibrio dei sistemi isolati e dei sistemi in contatto con un reservoir Fattore di normalizzazione Sistema isolato Tutti i microstati hanno la stessa energia e sono equiprobabili p = Il macrostato più probabile è quello di massima entropia. Ω Numero dei microstati Probabilità di un microstato Fattore di normalizzazione p (E ) = 1 Z 1 Z − Ω (E ) e E kB T Numero dei microstati Sistema in contatto con un reservoir I microstati con energia E più bassa hanno probabilità più alta, ma i microstati con energia più alta sono di più! Il macrostato più probabile nasce da un compromesso tra minima energia e massima entropia. 2.a La distribuzione di Boltzmann − f = e La funzione E kB T f (E ) Grafico di f in funzione di E, con T = To = cost Si confrontano le probabilità di macrostati di diversa energia interna, a temperatura bloccata. Lo stato di energia più bassa è più probabile. 1.0 To = cost 0.5 0.0 0 f (T ) 1 0.8 Eo = cost 2 3 E k B To 0.6 Grafico di f(T), con E = Eo = cost 0.4 Si confrontano le probabilità dello stesso macrostato, al variare della temperatura. La probabilità cresce all’aumentare della temperatura. 0.2 0.0 0 1 2 3 kB T Eo 2.b La distribuzione di Boltzmann I sistemi termodinamici e la distribuzione di Boltzmann Un sistema macroscopico che possa essere descritto da un insieme di funzioni di stato è detto sistema termodinamico. Particelle indistinguibili Una singola particella può essere trattata come un sistema termodinamico? Dipende. Se la particella è isolata, può essere riconosciuta individualmente e trattata come un sistema termodinamico. Esempio: l’elettrone di un atomo di Idrogeno. Se invece la particella appartiene a un sistema di particelle identiche, è impossibile riconoscerla individualmente. Il sistema termodinamico è dunque l’insieme di tutte le particelle. Esempio: un elettrone di un metallo. La funzione di distribuzione di Boltzmann è corretta per tutti e soli i sistemi termodinamici. E’ corretta per descrivere tutto l’insieme di elettroni di un metallo, ma non è adatta a descrivere un singolo elettrone. 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Entropia e disordine L’entropia di Boltzmann-Gibbs S = kB ln Ω è una misura del “disordine” dello stato del sistema Ordine Macrostato: “In alto i libri verdi; in basso a destra rossi, a sinistra blu” Numero di Microstati: Ω = 1 Entropia: S=0 Sistema ordinato: appena sposto un libro, cambio il Macrostato ordine Disordine Macrostato: “In alto alcuni libri verdi e rossi; in basso rossi, verdi e blu” Numero di Microstati: Ω >> 1 Entropia: S >> KB Sistema disordinato: se sposto qualche libro, non cambio il Macrostato disordine 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Entropia e Macrostato di equilibrio Se il sistema non può interagire in nessun modo con l’ambiente esterno, il Macrostato di equilibrio termodinamico che si realizzerà all’equilibrio termodinamico è quello che conta più Microstati, perché è più probabile. Supponiamo ad esempio di saper distinguere solo due Macrostati: “ordine” e “disordine”. Qualunque sia lo stato iniziale, il sistema finisce sempre nello stato “disordine”, che è anche lo stato di equilibrio termodinamico. Il disordine è lo stato più probabile: 1 1 p ordine = ≈ << 1 N +1 N p disordine = N N ≈ = 1 N +1 N Per raggiungere il disordine basta spostare un libro a caso. Molto difficile invece tornare all’ordine spostando libri a caso! I sistemi isolati evolvono verso il macrostato di massima entropia, perché questo è il macrostato più probabile. 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. La funzione Ω(E) Nei sistemi più semplici, il numero di Microstati disponibili è una funzione crescente dell’energia interna E. 207 Per esempio, per un gas perfetto costituito da N molecole: E Ω (E ) ∝ E o Ω 4x10 N = 100 207 3x10 αN ; La funzione ha una crescita violenta. Nel grafico, N = 100; nei sistemi macroscopici, N ≈ 1023 α ≈ 1 207 2x10 207 1x10 0 0 50 Qualitativamente, la formula resta vera anche per i sistemi di particelle interagenti. Ciò garantisce che l’entropia S sia una funzione di stato estensiva: E + So S = kB ln(Ω ) = α N ln ⇒ S − So ∝ N E o La costante di proporzionalità si trasforma in costante additiva quando si applica il logaritmo 100 E Eo 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Il macrostato più probabile per un sistema in contatto con un reservoir La funzione Ω(E) è fortemente crescente, la funzione f(E) fortemente decrescente. Il loro prodotto presenta un massimo, che identifica il macrostato più probabile. Attenzione: i grafici sono in scala logaritmica f(E) Ω(E) Ω(E) f(E) E Sistema in contatto con un reservoir I microstati con energia E più bassa hanno probabilità più alta, ma i microstati con energia più alta sono di più! Il macrostato più probabile nasce da un compromesso tra minima energia e massima entropia. E 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Entropia e informazione L’entropia di Boltzmann-Gibbs S = kB ln Ω è una misura dell’ “informazione” dello stato del sistema Macrostato: “In alto alcuni libri verdi e rossi; in basso rossi, verdi e blu” Numero di Microstati: Ω Elenco dei Microstati: { “1”, “2”, … “Ω” } Numero di cifre decimali necessarie per contare da 1 a Ω: log10 (Ω ) Numero di bit necessari per contare da 1 a Ω: log 2 (Ω ) = S k B ln 2 A parte un fattore moltiplicativo, l’entropia di Boltzmann-Gibbs dice quanti bit servono per identificare un certo specifico Microstato, se sappiamo a che Macrostato appartiene. Se identifichiamo un Microstato che richiede molti bit, abbiamo ottenuto molta informazione. Per esempio, riceviamo molta informazione se da una foto dello scaffale disordinato ricaviamo l’esatta disposizione dei libri. Al contrario, riceviamo poca informazione dalla foto dello scaffale ordinato: sapevamo già dove trovare i libri verdi, ecc., prima di fare la foto! disordine 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Funzione di Boltzmann Esercizio L’elettrone dell’atomo di Idrogeno ha energia meccanica Eo = -13.6 eV nello stato fondamentale e E1 = -3.4 eV nel primo eccitato. Determinare che probabilità c’è di trovare un elettrone nel primo eccitato a T = 300 K. Determinare a che temperatura si deve portare il gas perché la ionizzazione abbia probabilità p = 10-10 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Energia e stati permessi all’oscillatore quantistico Gli stati disponibili a un oscillatore quantistico sono individuati dal numero quantico n. n è un numero naturale: n ∈ {0,1,… m,…} A ciascun valore di n corrisponde un solo microstato possibile, di energia meccanica En: 1 E n = h ωo n + 2 In MQ, il numero di microstati corrispondenti a un dato valore di energia è detto degenerazione. Gli stati dell’oscillatore armonico hanno degenerazione pari a 1; in altri termini, Ω ( En ) = 1 ∀ n 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Funzione di Boltzmann Esercizio Un oscillatore armonico ha pulsazione h ωo = 40 meV Determinare con che probabilità l’oscillatore occuperà il primo stato eccitato alla temperatura T = 10 K. Determinare a che temperatura la probabilità di occupare il livello n = 1 è pari alla metà di quella di occupare lo stato fondamentale. 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Funzione di Boltzmann Per la soluzione degli integrali: Effettuare la sostituzoine di variabili x = E kB T Ricorrere al calcolatore di integrali Wolfram (su internet) Esercizio Calcolare l’energia media di un oscillatore armonico classico di pulsazione ωo alla temperatura T L’energia media è il valore atteso di E con la funzione di distribuzione di Boltzmann. Nel caso dell’oscillatore classico, E è una variabile aleatoria continua, con E ∈ [ 0 , ∞ ]. E ∞ = E ∫ E p (E ) dE − 1 Ω (E ) e k B T p (E ) = Z ; 0 Per un oscillatore armonico, Ω(E) = Ω = cost. Accetteremo questo risultato: la dimostrazione è complicata. La costante di normalizzazione si ottiene imponendo che l’integrale di p(E) sia pari a 1: Ω Z ∞ ∫ − e − E kB T Z 0 ∞ E Ω ⇒ dE = 1 = ∫ 0 ∞ E p (E ) dE = ∫ 0 E kB T − e E kB T kB T = 1 ⇒ dE = k B T L’energia media dell’oscillatore classico non dipende da ωo. Ω Z = 1 kB T ⇒ p (E ) = E kB T e kB T 2.b La distribuzione di Boltzmann. Esercizi e complementi. Per il calcolo delle somme: E Effettuare la sostituzione di variabili x = exp k T B Funzione di Boltzmann Ricordare le formule per sommare le serie geometriche Esercizio Calcolare l’energia media di un oscillatore armonico quantistico di pulsazione ωo alla temperatura T L’energia media è il valore atteso di E con la funzione di distribuzione di Boltzmann. Nel caso dell’oscillatore quantistico, E è una variabile aleatoria discreta e può assumere i valori: 1 E n = h ωo n + 2 n = 0, 1, ... Per ogni n c’è un solo microstato, quindi Ωn = 1. La distribuzione di Boltzmann quindi si scrive: En pn 1 − kB T e = Z La costante di normalizzazione si ottiene imponendo che la somma su n di pn sia uguale a 1: 1 Z − ∞ ∑ e En kB T ⇒ = 1 Z = n=0 ∑ ∞ = ∑ e En kB T n=0 ∞ E − ∞ ∑ n=0 En pn = En e E − n kB T n=0 − ∞ ∑ e En kB T h ωo = Eo + n=0 Questo calcolo valse a Planck il Nobel per la Fisica. e h ωo kB T +1