Lezione 26 2° ora Mario Depau Nel caso in cui ci sia un diminuito rapporto ventilazione/perfusione significa che c’è un problema a carico della ventilazione per esempio è il caso in cui abbiamo un’epatizzazione e cioè un consolidamento degli alveoli in corso di polmonite franca lobare. Oppure ci può essere un aumento del rapporto ventilazione/perfusione nel caso in cui invece abbiamo una riduzione della perfusione ed è quello che si realizza per esempio in un’embolia polmonare, e l’entità della riduzione di perfusione, in questo caso, sarà strettamente correlata all’entità dell’embolia polmonare. ↓ ventilazione/perfusione => problema a carico della ventilazione (p. es. epatizzazione) ↑ ventilazione/perfusione => problema a carico della perfusione (p. e. embolia polmonare) Tornando al discorso dello shunt, questo può essere intrapolmonare: -nel caso in cui per esempio ci sia una fistola artero – venosa -nel caso di un consolidamento del tessuto polmonare che non partecipa alla ventilazione a causa, per esempio, di una polmonite o comunque di una atelectasia Shunt extrapolmonare: -shunt sinistro-destro, da pervietà del setto interatriale o interventricolare, con passaggio di sangue dal comparto sinistro a quello destro e sovraccarico della piccola circolazione -occlusione dell’arteria polmonare precedente alla biforcazione, con totale assenza di perfusione polmonare con un’embolia polmonare che porterà ad exitus il paziente con normale ventilazione ma con mancata perfusione. Come accennato prima, possiamo osservare in caso di deficit respiratorio, che comporta una riduzione della pressione parziale di ossigeno, una normale concentrazione di anidride carbonica oppure una ritenzione dell’anidride carbonica e dunque un’insufficienza respiratoria ipercapnica. Dunque l’insufficienza respiratoria può essere suddivisa in: Classificazione Funzionale - Ipossiemica: con una pressione parziale di O2 al di sotto di 60 mmHg Ipossiemica – ipercapnica: con ridotta pa dell’ O2 al di sotto di 60 mmHg associata a un aumento della pa della CO2 al di sopra di 45 mmHg Insufficienza respiratoria compensata: il pH rientra nel range di normalità (7,45 – 7,35) Insufficienza respiratoria scompensata: il pH è diminuito o aumentato (acidosi o alcalosi) Tipo I: riduzione della pa di O2 con invariata o diminuita pa di CO2 Tipo II: diminuita pa di O2 e aumentata pa di CO2 Classificazione clinico – funzionale - Latente: l’insufficienza respiratoria si manifesta solo in caso di sforzo fisico (nel soggetto a riposo non è evidente) Manifesta: i sintomi sono presenti anche nella fase di riposo Acuta: l’insufficienza si presenta improvvisamente ed essa può essere reversibile o irreversibile Cronica: si realizza per esempio in corso di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), può anche andare in peggioramento nel caso in cui questa vada incontro ad una riacutizzazione come per esempio nei pazienti che soffrono di BPCO e che presentano poi un processo flogistico acuto a carico del sistema respiratorio che verrà indicata col termine di Insufficienza respiratoria cronica riacutizzata. Segni e sintomi dell’ipossiemia - Cianosi Tachicardia (aumento della frequenza che tenta di aumentare la perfusione) Dispnea con tachipnea Per quanto riguarda la sfera neurologica e il suo coinvolgimento, i sintomi saranno dipendenti dall’entità dell’ipossiemia. In ogni caso, ogni qualvolta vi sia una riduzione della pressione parziale dell’Ossigeno, quello che si instaura rapidamente è: - Ridotta capacità di mantenere l’attenzione Alterazione dell’umore Man mano che l’ipossiemia diventa più grave insorgono tutta una serie di sintomi che sono: - Incoordinazione motoria Agitazione psicomotoria Obnubilamento e stupore Coma Se l’ipossiemia si protrae nel tempo si realizza un quadro di poliglobulia e dunque un aumento dei globuli rossi evidenziabile nello striscio periferico. Ancora, con ipossiemia protratta incorreremo nel cuore polmonare cronico, patologia cronica secondaria all’insufficienza respiratoria con sovraccarico di lavoro cardiaco. Nel caso in cui ci sia un’ipercapnia, i segni neurologici che si realizzano nel corso di aumento della concentrazione di CO2 sono: - Tremori, soprattutto alle mani (asterixis, caratteristica riscontrabile anche in caso di encefalopatia epatica) Miocloni multifocali Alterazione dello stato di coscienza fino ad arrivare a stupore e coma. (Lo stato stuporoso è uno stato precomatoso, senza che ci sia una completa perdita della coscienza) Quindi, nel caso in cui ci sia un’ipossiemia verranno messi in atto tutta una serie di meccanismi che tentano di correggere questo deficit: aumento della ventilazione, aumento della portata cardiaca e, nel caso in cui l’ipossiemia sia protratta nel tempo, un aumento della massa eritrocita ria. Inoltre sappiamo che la curva di dissociazione dell’ossigeno nei confronti dell’emoglobina è fortemente influenzata dalla pressione parziale dell’ossigeno stesso. Dunque se noi abbiamo una riduzione della pressione abbiamo una traslazione della curva di dissociazione verso destra. Mentre nel caso di un’ipercapnia, ci sarà, oltre che ad una tachipnea, un intervento da parte del rene (che richiede un po’ più di tempo nel suo intervento), esercitando il potere tamponante con un aumento del riassorbimento di carbonati. Diagnostica funzionale per imaging del sistema respiratorio. Metodica ecografica Ci consente di valutare la struttura degli organi che non contengono aria, funzionando ad ultrasuoni infatti, necessita di una struttura che consenta di riflettere il suono prodotto. Si utilizza l’indagine ecografica per lo studio degli organi addominali. Nell’ambito dello studio ecografico di questi organi possiamo comunque valutare la parete dell’intestino, come l’aumento dello spessore, senza però avere la possibilità di valutare l’interno (per la presenza dell’aria). Apparato respiratorio: RX torace, radioscopia (in disuso), la stratigrafia (o tomografia) ed esami contrasto grafici. RX torace standard Consiste in un’indagine radiografica che viene effettuata per valutare sia la struttura della gabbia toracica che la situazione polmonare e mediastinica per la valutazione della siluette cardiaca. Il paziente è sistemato in posizione ortostatica con proiezione postero – anteriore. La valutazione radiografica può essere effettuata effettuando anche una proiezione latero – laterale oppure obliqua, proiezioni utili da effettuare nel caso in cui ci siano delle anomalie che vengono evidenziate in maniera più chiara evitando sovrapposizione di immagini. Queste ultime non sono però RX toraciche standard. La radiografia deve essere effettuata in inspirazione forzata, quindi nella massima espansione polmonare per meglio valutarne la struttura. Nel caso in cui però ci sia un quesito particolare, come un pneumotorace, è utile effettuare l’indagine radiologica in fase di espirazione. Elementi da valutare nell’indagine dell’RX torace standard: - - - verificare se l’indagine è stata effettuata in maniera corretta oppure no: immagine centrata nella pellicola, deve essere stata fatta in profonda inspirazione e verificare la corretta esposizione. Quest’ultimo parametro si verifica mettendo un dito dietro la parte più scura della radiografia, quindi in corrispondenza della struttura polmonare, il quale deve essere appena visibile. Valutare le strutture ossee. Verificare la proiezione dell’immagine di coste, clavicole e scapole. Valutare quella che è la posizione del diaframma: l’emidiaframma sinistro è diverso da quello destro che risulta più sollevato per la presenza del fegato. Questa differenza non deve essere maggiore di 2,5 cm. Nel caso in cui vi sia un sollevamento maggiore si parlerà di sollevamento dell’emidiaframma destro. Per valori uguali o inferiori avremmo condizioni normali. Valutare la bolla gastrica. Si deve vedere l’immagine più scura in corrispondenza del fondo dello stomaco. Valutare i seni costofrenici. Devono essere liberi, a forma di angolo e scuri. Valutare il mediastino superiore e identificare la trachea Valutare il rapporto del diametro cardio-toracico che in condizioni normali non deve superare il 50%. Valutare il disegno polmonare, verificando la normalità - Valutare gli ilii polmonari: ricordiamoci che il sinistro è in posizione leggermente più alta rispetto a quello destro. L’RX torace può non essere in grado di evidenziare alterazioni in corso di malattie iniziali. L’utilizzo dell’RX torace quale metodo diagnostico per eventuali ripetizioni polmonari nel corso di neoplasie potrebbe non essere adeguato in quanto l’alterazione radiografica può essere tardiva rispetto all’immagine che possiamo avere con la TAC. L’RX rimane comunque un mezzo diagnostico estremamente utile, se utilizzato in maniera appropriata. Se un paziente arriva alla nostra osservazione riferendo una patologia che potrebbe riguardare il sistema respiratorio, non dobbiamo richiedere un RX torace se prima non effettuiamo un accurato e corretto esame obiettivo. Infatti l’RX torace deve essere richiesto con l’indicazione per il quale stiamo effettuando l’indagine radiologica, e se obiettivamente sono state osservate alterazioni queste devono essere riportate nelle informazioni che giungeranno al collega radiologo.