I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI XVII XVIII XIX XX XXI XXII XXIII XXIV XXV XXVI XXVII XXVIII XXIX INTERVISTA AL DOCENTE DI STORIA DELLA MUSICA: PROFESSOR MINARDI ,: Per comprendere pienamente l’opera del Regista e Autore, René Pollesch penso sia doveroso soffermarsi sul ruolo che ha la musica in essa. In questo senso però, vorrei prima sapere che tipo di ruolo ha la musica nel Teatro Tedesco del Novecento? 0: Parlando di musica contemporanea è necessario partire dall’anno 1950, in quanto è considerato anno zero, periodo di distacco, di nuova visione, rispetto alle tendenze del passato, del post guerra. In questo caso è doveroso ricordare l’influenza di Wagner, della sua esperienza totalizzante sull’avanguardia, in modo particolare su quella tedesca. Infatti con lui cambia il ruolo del teatro, che nell’ottocento aveva sempre occupato un posto limitato, per lo più considerato arte di mero diletto, uno svago, un luogo di incontro e di interazione sociale. Se in Francia la musica di Wagner viene fatta coincidere con una visione estetizzante, in Germania grazie a lui, il teatro recupera quegli elementi che erano stati della classicità, diventa mito, e fonda la sua rivoluzione sulle tre parole: Wort (parola), Ton (musica) e Drama (azione), e il processo creativo diventa un fatto unitario, con forte contenuto etico. Wagner, infatti, nel 1876 realizza a Bayreuth, la costruzione di un teatro che riprende quella dell’emiciclo greco, che vede ancora oggi la presenza del Festival di Bayreuth, gestito dagli eredi del musicista, e ripresenta le sue opere interpretate in chiave tradizionale. Nel periodo del Terzo Reich, ogni forma di avanguardia, è bollata e considerata arte degenerata, nasce da qui, dal dopo guerra, la necessità di azzerare tutto e di partire da nuove sperimentazioni. Nascono così due tendenze: quella che cerca di staccarsi dal passato, creando un nuovo linguaggio fine a se stesso, un esempio, sono gli studi compiuti sull’elettronica, e quella di alcuni compositori che vedono nell’avanguardia solo un procedimento estetizzante e limitativo perché esclude il pubblico. Questo solipsismo genera invece una corrente che ricerca comunicazione, si può parlare quindi di contaminazione, ossia di un superamento delle barriere tra musica colta e musica tradizionale, di una convergenza di interessi allargati che da eurocentrica, in questo caso germanocentrica, si apre verso l’oriente, si pensi al tantra, verso la valorizzazione della casualità, nasce il termine di musica aleatoria, dal latino alea-aleae, è il giuoco dei dadi, ossia di una musica che si fonda su sollecitazioni casuali in cui il ruolo dell’interprete diventa soggettivo, o addirittura improvvisazione. Da questa visione creativa della musica che tiene conto di tanti ingredienti che la influenzano, nascono i generi differenti: etnico, pop, rock ecc. La Germania grazie al ’68, iniziato con anticipo già oltre oceano, con i lunghi cortei di giovani, che manifestavano per i diritti civili delle donne, delle minoranze etniche e contro la guerra del Vietnam, è contaminata come gran parte dell’Europa, e al contempo diventa critica di fronte l’ondata di novità. Nel panorama tedesco resta sempre una componente autocritica, data dal suo fardello storico: l’onta del Nazismo e dell’Olocausto degli ebrei. Come la musica anche la pittura presenta un legame culturale con le altre arti, un esempio è il pittore Beuys, usava feltro, stagno per costruire grandi bare che dovevano rievocare l’olocausto, la sua arte è povera, fatta di suggerimenti naturali. Da qui si arriva alla performance, a una dimensione dell’arte concettuale, dove si valorizza il minimale, la dimensione evocativa e il suo ruolo mistico, questo accade ad esempio con Cage e la cultura americana. È da qui che nasce l’utilizzo di aggettivi come postmoderno, transavanguardia, neoavanguardia, ma tutti racchiudono il significato di rivisitazione di arte, che però è già morta. Un musicista di confine che media e attinge molto dal rock è Heiner Goebbel. Si può arrivare a dire che la forza dell’arte sta proprio nella sua sublimazione e questo è accaduto con l’espressionismo, col suo ritorno alla durezza e al primitivismo. Oggi in ambito di avanguardia possiamo citare Karlheinz Stockhausen, compositore assolutista e mistico e Wolfgang Rihm, nel quale la tradizione è attualizzata; quest’ultimo ha collaborato con Heiner Müller per la messa in scena di +DPOHWPDVFKLQH. XXX ,Secondo Lei, allora, cosa ha voluto far emergere Pollesch con l’ uso della musica nei Clip della sua opera: 'HU+\SHYRQEUJHUOLFKHQ/HEHQVVWLOHQ? 0: Per quanto riguarda Pollesch e il ruolo della musica all’ interno della sua opera si può osservare che essa fa da contrappunto drammaturgico, serve a settorializzare l’ opera, a racchiuderla quasi in blocchi a se stanti. Essa fa operare un trapasso, è un ingrediente emotivo, perché durante i Clip gli attori si liberano, si scatenano. Del rock, Pollesch vuole evidenziare la sua funzione scatenante, di “istupidimento”, che sfocia nella perdita di controllo delle proprie capacità cognitive, nella contaminazione sociale della poetica ottusa e devastante della discoteca. Così quando parte la musica gli attori si abbandonano ai gesti più inconsueti, si scatena una sorta di corto circuito e la gestualità diventa un recupero dell’ archetipo, di una dimensione ancestrale universale che di solito si lega all’ esperienza della danza (si veda il video quando le due ragazze coricate per terra si muovono convulsamente come in preda a un sonno irrequieto). Pollesch usa la musica similmente al regista tedesco Fassbinder, anche se in quest’ ultimo tutto è meno evidenziato; egli utilizzava musica banale o volgare in senso evocativo, in un contesto borghese per svelare i contenuti della mediocrità sociale. Qui invece si può parlare di una musica di scena, usata con invadenza un po’ come le colonne sonore dei film e qui esiste una lunga tradizione tedesca si pensi a Mendelssohn che musicò l’ opera teatrale di Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” o Schumann in cui la musica aveva la funzione di surrogare certe situazioni dove la parola non poteva arrivare, così da avere una funzione integrativa. XXXI ,17(59,67$ $/ 5(*,67$ '(/ 7($752 63(5,0(17$/( /(1= $'5,$12 (1*(/%5(&+7 ,: Visualizzando il video “ der Hype des bürgerlichen Lebenstils” , secondo lei il regista Pollesch cosa ha voluto dimostrare? (: Innanzi tutto, si nota subito che gli attori sono dilettanti, e questo da un punto di vista registico è importante, perché se il regista ha a che fare con attori dilettanti può “ azzardare” di meno e quindi essi vanno istruiti maggiormente, mentre se si tratta di attori abituati a mettere in scena opere del regista stesso sanno già cosa far emergere dell’ opera sulla scena. ,: Il fatto che Pollesch non fornisca indicazioni di regia, ossia usi rare indicazione di tempo, di luogo e di azione è importante ai fini della resa teatrale? (: Certo, è molto importante se pensiamo ai testi di Beckett, ODGLGDVFDOLDRSDUHQWHVL ricopre un ruolo fondamentale, perché niente è lasciato al caso. Qui Pollesch sembra lasciare libertà, perché vuole dimostrare di essere più autore che regista. Scrive la sua opera, ma non la racchiude in un’ unica messa in scena, in questo senso lascia che altri registi possano manipolarla a loro piacimento. E questo accade anche per le altre sue opere. Il drammaturgo modifica il testo in base a delle idee che sa di realizzare sicuramente; se scrive un testo, ma non sa chi lo metterà in scena, lascerà più spazio per il lavoro del futuro regista. Il testo/script dell’ Autore ha sicuramente le caratteristiche delle opere teatrali contemporanee; molti artisti usano “ il frammento” già esistente o preso dal proprio repertorio per costruire altre opere. ,: Che tipo di rapporto esiste tra il parlato e l’ azione? (: Se osserviamo il video e contemporaneamente il testo notiamo che durante il dialogo gli attori rimangono in una posizione piuttosto statica, solo raramente si abbandonano alla gestualità, quando invece incomincia la musica, che nel testo coincide con il Clip, vediamo che gli attori si muovono. Poi, come notiamo la loro gestualità ha un tono molto enfatizzato, sicuramente il Regista ha volto comunicare allo spettatore qualcosa attraverso l’ uso di gesti simbolici. Inoltre se osserviamo bene alla fine del Clip gli attori cambiano di posto. La funzione della Clip/Musik è quindi di modificare la scena che da “ statica” , dove gli attori sono dislocati sui quattro angoli della scena e interagiscono dialogando velocemente, pur mantenendo la loro posizione, passa a “ mobile” , in cui gli attori compiono azioni e gesti come: lanciarsi cuscini, lanciarsi erba, fumare, farsi di piste di droga, far volare coriandoli, prendere a mazzate i pop-corn ecc… La parola non cambia l’ azione, il parlato non porta avanti nulla da un punto di vista scenico, è la musica che scatena lo scambio di posto degli attori. Il tempo dell’ azione é reale, si tratta di una “ discussione” che incomincia e finisce nel momento in cui noi la sentiamo e osserviamo. ,: Secondo Lei come mai Pollesch ha voluto utilizzare per alcune battute il bilinguismo, mi riferisco all’ uso del tedesco e dell’ inglese? (: Il bilinguismo di Pollesch, ossia la ripetizione di frasi in tedesco e poi in inglese, vuole essere un’ agevolazione alla comprensione del testo e nello stesso tempo una sottolineatura a favore del XXXII linguaggio. Sicuramente qui emerge lo studio-formazione di Pollesch, perché chi ha fatto teatro è a conoscenza del significato dello scrivere teatralmente, e della difficoltà di arrivare a tutti. ,: Secondo lei che tipo di teatro vuole fare Pollesch? (: Mi sembra che la sua opera si muove nell’ ottica del teatro universitario contemporaneo, al quale sono cari temi provocatori e attuali, tali da scatenare riflessioni. Qui il teatro di Pollesch appare come idealista, nostalgico del passato, ancorato a un modello tedesco legato agli anni ‘70/’ 80 mi riferisco ad Heiner Müller, a Fassbinder. Non ha niente a che vedere, ad esempio, con il teatro di Sarah Kane, che per il linguaggio violento nei suoi testi, oggi è molto in voga in Germania. Trovo che Pollesch risenta ancora dell’ influenza di Fassbinder, perché anche lui aveva utilizzato il turpiloquio in alcune sue opere. Anche Peter Stein e la Stadtbühne di Berlino, hanno insegnato e influenzato molto il teatro contemporaneo in Germania. Il Teatro di Immagine, esclusivamente di visione presenta un testo costituito interamente da didascalie, perché agli attori sono date indicazioni ben precise sui loro movimenti in scena. Ricordo, ad esempio di aver assistito qualche anno fa in Germania a uno spettacolo il Wunschkonzert, in cui si narrava l’ ultima ora di vita di una donna, dove l’ attrice unica protagonista per tutto lo spettacolo non diceva nessuna parola, ma compiva solo azioni; in questo caso il testo teatrale descriveva per filo e per segno cosa doveva fare l’ attrice in scena. Il teatro di Pollesch non è un Teatro di Immagine, ma di parola, dove la carica verbale ha sicuramente una sua pregnanza. L’ opera non compie mai la contemporaneità: azione-parola, e non è performativa perché la 3HUIRUPDQFH lascia spazio al caso, è quando l’ opera d’ arte lascia piena libertà all’ esecutore. Gli attori hanno discusso, ma alla fine non è cambiato nulla, inoltre nessuno di loro lavora su una caratterizzazione naturalistico-psicologica, non esistono infatti connotati a livello di personaggi, tipo partitura. Il lavoro di Pollesch lascia una certa libertà, anche se non si tratta di improvvisazione libera, non è un Happening, dato che il testo di questi spettacoli è molto dettagliato sul ruolo dell’ attore in scena, perché i ragazzi sanno quello che devono fare, il loro è una sorta di movimento globale. ,: Che tipo di ambiente ha voluto rappresentare l’ Autore nella sua messa in scena? (: L’ interno, la scena non è definita spazialmente, infatti non sappiamo precisamente dove siamo. Il teatro dove è stato allestito lo spettacolo è piccolo, un tipico teatro universitario. L’ atmosfera della scena è quella della contestazione sessantottina dei “ Figli dei Fiori” . ,: Che ruolo hanno secondo Lei gli oggetti usati sulla scena? (: Dipende dal tipo di oggetto, se osserviamo gli attori nel momento in cui si tirano le parrucche e poi uno di loro ne indossa una, potrebbe mostrare un cambio di identità dell’ attore. Nel Teatro di Ricerca l’ oggetto ha un ruolo ben preciso, ossia è utilizzato come trasformazione del soggetto attoriale. Qui potrebbe avere il significato di cambio di identità, per dire “ non siamo più quelli che eravamo” e nello stesso tempo avere la funzione di catalizzatore di attenzione perché lo spettatore è attratto dal nuovo gesto dell’ attore, e lo allontana dal resto della scena. ,: Il video a lato della scena, ha un ruolo preciso? Si può parlare di 9HUIUHPGXQJ%UHFKWLDQD? (: Il video si trova in una posizione laterale rispetto al corpo narrativo ed è una sorta di apertura, una possibilità per lo spettatore di virare la propria attenzione dall’ azione centrale. Non ha una funzione di Verfremdung Brechtianaperché gli attori non interagiscono direttamente con esso, quindi la sua presenza non sembra toccare o modificare l’ azione in scena. Dato che, per quanto mi ha raccontato, il Progetto al quale ha partecipato contemplava tre originali, potrebbe avere un XXXIII significato di continuità con le altre due opere. Si tratta di un legame di tipo narrativo, è un anello che lega il tutto in un unicum testuale, anch’ esso potrebbe quindi essere considerato alla stregua di un elemento scenico. XXXIV