CAPITOLO 9 La rappresentazione teatrale a Roma Il teatro latino trovò il suo principale ambito di rappresentazione nelle festività pubbliche in onore degli dei. Le più importanti occasioni erano durante: i ludi Romani, Plebeii, Apollinares e Megalenses. Col tempo questa consuetudine si estese anche a feste occasionali legate a eventi cittadini di particolare importanza. Prima del 55 a.C. non esisteva un teatro, ma le rappresentazioni si tenevano all’aperto, poi Pompeo fece edificare il primo teatro in muratura. Il teatro era formato da una cavea semicircolare, un orchestra riservata ai cittadini più importanti e la scaena ovvero il palcoscenico. In seguito venne introdotto anche il sipario. Dal I secolo venne introdotta un telone, velaria, per proteggere gli spettatori dal sole. La scena riproduceva un luogo aperto, sul fondo vi era la ricostruzione di alcune case, e vi erano tre porte usate dagli attori per entrare e uscire di scena. Vi erano altri due accessi che “conducevano” al porto e alla piazza. L’organizzazione degli spettacoli era affidata ai pubblici magistrati. Poi vi era il dominus gregis, il direttore della compagnia che sceglieva gli attori e i musicisti e il copione che doveva essere approvato dal magistrato. Gli attori erano tutti maschi e erano liberti o stranieri, poichè il cittadino romano non poteva fare l’attore, lo stato vedeva con una certa ostilità il teatro perche lo riteneva un momento di incontro sociale che poteva costituire un pericolo. L’identificazione del ruolo dell’attore era possibile grazie ad alcuni particolari sul costume, ma non si è ben sicuri se si ricorresse ad una maschera e se ogni attore aveva un solo personaggio da interpretare. Gli attori caratterizzavano ogni personaggio con determinate caratteristiche gestuali e linguistiche. © Federico Ferranti Corporation