Storia dell’etica Kant tra ragione emozioni e passioni a.a. 2016-17 Lezione XIV Oltre Kant della fondazione L’oceano delle passioni e delle emozioni, le tempeste dell’uomo Concezione del corpo: non posso essere puro spirito La necessità allora di riconsiderare l’uomo in toto. L’antropologia pragmatica è lo studio dell’uomo nel suo agire, non ne esamina solo la ragione, ma anche l’oceano delle passioni Antropologia prammatica Antropologia dal punto di vista pragmatico Esce nel 1798, è l’ultima opera di Kant dopo due anni escono solo le sue lezioni pubblicate dagli allievi (esce, quindi 14 anni dopo la Fondazione) Muore nel 1804 La sua posizione in questo testo è molto lontana dalle Lezioni di psicologia, da quello scritto pre-critico Nella prefazione scrive che l’uomo è fine a se stesso Essere nel mondo Possiamo conoscere l’uomo dal punto di vista fisiologico, ovvero come è fatto dalla natura Posso conoscere il mondo = come oggetto di osservazione. Posso osservare nel mondo le cose e l’uomo come cosa, i paesi, la geografia…. Tutto questo è conoscenza teoretica Possiamo conoscere l’uomo in relazione al mondo, ovvero come cittadino del mondo = antropologia dal punto di vista pragmatico Conoscere il mondo Prendere parte al gioco del mondo avere pratica del mondo Come posso conoscere l’uomo in senso pragmatico? Non certo mettendolo di fronte mentre agisce o gioca nel mondo Facendo esperienza, viaggiando? Conoscere l’uomo nel mondo Non la somma progressiva delle conoscenza Occorre però una conoscenza generale che precede quella locale. Una conoscenza che funge prima della conoscenza dei particolari altrimenti ci si disperde Individua 3 pericoli 1. se osservato l’uomo si nasconde e non vuole farsi conoscere così come è 2. L’uomo si osserva solo dopo che gli impulsi sono placati 3. La natura come seconda abitudine. Molte dipendono dalle circostanze Tutto questo impedisce che possa considerarsi scienza Lezioni del 1791-1794 I. Kant, Vorlesung über Anthropologie, in I. Kant Die philosophischen Hauptvorlesungen, a cura di A. Kowalewski, München-Berlin 1924, (copia anastatica G.Olms Verlagsbuchhandlung, Hildsheim 1965) p. 71 Conoscenza del mondo rende attento e abile l’uomo a conoscere la sua storicità. Un uomo di mondo è un co-giocatore nel grosso gioco della vita Antropologia in senso pragmatico Fonti Storia universale, biografie, teatro, letteratura Quindi non solo verità, ma molte volte invenzione come sempre fa l’arte Colgono i tratti fondamentali degli uomini Antropologia da un punto di vista pragmatico deve essere sistematica e tuttavia popolare Il primo libro «Della facoltà di conoscere» solo i primi paragrafi Tratteremo il libro secondo e terzo della prima parte Accenneremo alla seconda parte Accenni alla prima parte Della conoscenza di Sé Differenza con gli animali L’io e la differenza dalle cose. Tutte le lingue parlano di Io, anche se lo tacciono Es. del bambino Prima sente se stesso poi pensa se stesso Kant cerca di descrivere i vari passaggi del bambino all’IO Egoismo Si forma il caro sé Tre tipi di egoismo Quello dell’intelletto Si crede la verità assoluta quello del gusto (estetico) eccentrico quello pratico è quello di chi riconduce tutti gli scopi a se stesso la sua felicità è il supremo principio Noica Le sei malattie dello spirito contemporaneo 1. Catholite o la carenza del generale 2. Todetite o la carenza dell'individuale 3. Horetite: grande pazienza, grande impazienza 4. Ahoretia o il rifiuto delle determinazioni 5. Atodetia o il rifiuto dell'individuale 6. Acatholia o il rifiuto del generale Il sentimento del piacere e del dispiacere Piacere o dispiacere sensibile intellettuale Senso o immaginazione concetti o idee Gradevole o sgradevole o indifferente Godimento e Il tempo Abbandono lo stato che per me è sgradevole e mantengo ciò che mi provoca godimento «Noi però siamo incessantemente trascinati via dalla corrente del tempo e dal mutare delle sensazioni che vi è connesso» (p. 234) Allora che cosa mi suscita la sensazione di godimento? Usciamo da uno stato e passiamo ad un altro, ogni condizione sarà in ogni modo diversa «Il godimento è il sentimento di un incremento della vita, il dolore è quello di un impedimento di essa….Dunque ogni godimento dev’essere preceduto dal dolore…. Nessun godimento può seguire immediatamente a un altro» Alternanza delle sensazioni di piacere e dispiacere: es. il teatro = incremento vitale La noia Il trascorre rapido o lento del tempo « Sentire la propria vita, godersela, non è allora altro che sentirsi spinti di continuo a uscire dalla condizione presente (p. 236) Può esserci una accelerazione che guarda alla morte (ci si suicida per noia) Horror vacui Godimento = scacciatempo = scacciapensieri Tempo lungo e tempo breve es. Tempo lungo nella gioventù e tempo breve alla fine della vita Possiamo essere soddisfatti durante la vita? Pace= Morte? Storia dell’etica Kant tra ragione emozioni e passioni a.a. 2016-17 Lezione XV Riepilogo Abbiamo visto che per Kant negli ultimo anni della sua vita dopo aver meso a punto le funzioni della ragione nel suo triplice aspetto: si occupa di considerazioni che riguardano il vivere dell’uomo, la sua geografia Le lezioni sull’antropologia si occupano, quindi, di tutto quello che era stato sospeso per fondare la metafisica dei costumi Riepilogo 2 Abbiamo visto che però non considera più l’antropologia secondo la divisione dell’epoca in antropologia empirica e antropologia metafisica Perché è stata superata questa divisione? Che significa Antropologia dal punto di vista pragmatico? Non dobbiamo dimenticare L’uomo non viene visto come un’entità a se stante Né come un oggetto della nostra osservazione Ma come essere-nel-mondo Essere in relazione dove l’uomo rimanda al mondo e il mondo all’uomo: per questo le sue ultime lezioni sono sull’uomo e sulla geografia Dopo questa premessa essenziale che sta nella prefazione del libro, abbiamo cominciato ad esaminare il testo Del primo libro non possiamo trascurare Abbiamo preso in considerazione solo la coscienza di sé e la formazione dell’egoismo del conoscere= varie forme del gusto (estetico)= eccentrico che non ascolta il giudizio degli altri della vita pratica = pensa solo alla propria felicità L’io è solo una questione grammaticale? Il sentimento del piacere e del dispiacere Piacere o dispiacere sensibile intellettuale Senso o immaginazione concetti o idee Gradevole o sgradevole o indifferente Ma la cosa che abbiamo scoperto leggendo Kant che in ogni forma di piacere e di dispiacere la cosa importante è il tempo Piacere e dispiacere Alternanza di piacere e dispiacere ci fa scoprire quanto essenziale sia il tempo Es. il tempo mitiga il dolore di una perdita Il dolore è anche il pungolo per fare delle cose Amore e passione = dolori di amore Il fumo= piacere con il passare del tempo vengono gli effetti negativi Piacere e dispiacere sono connessi Dolore è positivo quando stimola l’agire: è il pungolo dell’agire Dolore negativo = noia e in questo caso è spinto a fare qualsiasi cosa piuttosto che non fare nulla Chi soffre di noia? Noia = tempo lungo La noia – osserva Kant – è una caratteristica dell’uomo colto Perché? Oltre Kant Nella modernità non è più concepita la contemplazione Horror vacui La noia viene considerata come una morte lenta Scacciatempo per abbreviare il tempo Chi è tormentato dalla noia per tutta la vita Tempo breve guardando la vita dalla vecchiaia oppure se la sua vita è stata frantumata lo vede come lunga ei n questo caso c’è soddisfazione Soddisfazione Dal punto di vista morale Essere soddisfatti della propria condotta Essere sodisfatti è la quiete dal punto di vista pragmatico del proprio benessere Pace= Morte? p. 238 Consigli Nell’antropologia in senso pragmatico tornano i consigli Che differenza c’è tra i consigli che davano i filosofi popolari e quelli che dà Kant? Godimento e mortificazione 239-240 È legato al temperamento Sensibilità e sentimentalismo Virile è segno di debolezza = ci si confonde con gli altri «ci si sintonizza simpaticamente con il sentimento di altri lasciandosene colpire in modo meramente passivo» altra cosa è la pietà No mortificazione ma diluire il piacere nel tempo (p.241) Godimenti misti Oggetti gradevoli eppure gioia amara. Es eredità e morte parente Oggetto sgradevole e ne deriva un piacere. Es vedovanza Godimento conforme alla legge = doppio. Es. denaro guadagnato con il lavoro o con il gioco d’azzardo La responsabilità e senso di colpa Se dipende dall’esterno ci si abbatte Patire senza colpa = indignazione Come si attenua il godimento? E come cresce? Con l’immaginazione Il godimento cresce nel paragone con gli altri Il dolore diminuisce se paragonato ai dolori altrui «Questo però non è che un effetto psicologico(…) e non ha alcun rapporto con la dimensione morale» (p.242) Es. si soffre con gli altri perché anche noi potremmo subire la stessa sorte e contemporaneamente si gode perché non si è caduti nello stessa sorte. Es. vedere un’esecuzione Cosa osservate a questo proposito? Godimento e dolore p. 243 Sono legati all’immaginazione e, quindi, consiglia di lavorare sull’immaginazione Es. teatro – vedere che ci poteva capitare di peggio Immaginazione Con l’immaginazione entriamo in un ambito che non è solo sensibile, ma è legato al piacere in cui entra a far parte anche una riflessione = gusto Gusto capace di apprezzare è sempre soggettivo Si ha gusto quando non si sceglie solo tramite la sensazione Allora come si sceglie? Capace di distinguere Dà giudizi di una certa universalità La scelta secondo il gusto Empirica es. tedeschi e la zuppa E gusto secondo una regola fondata a priori Come per la morale qui non si cercano i principi universali del giudizio (Critica del giudizio), ma quelli conformi a questi GUSTO Riflettente quello empirico basato sui sensi Riflette il piacere che viene dai sensi riflesso o speculativo Gusto riflesso p. 245-6 L’importante è la forma che pretende una regola universale per il sentimento di piacere Gusto= «capacità di formulare giudizi socialmente condivisi» (245) nell’immaginazione Giudizio estetico e il gusto Giudizio estetico è legato al gusto. È sua pertinenza la bellezza, può anche riferirsi al sublime, ma in questo caso non ha rapporto con il gusto Sensibilità e intelletto concordano nel gusto. Es. il pranzo condiviso: il padrone di casa cerca di fare qualcosa che piaccia a tutti (e non quindi tramite il suo gusto)= varietà Il gusto e gli altri Partecipazione del proprio sentimento di piacere e dispiacere agli altri È questo è anche morale Perché? Dalla legge universale p. 249 Allora devo adeguare i miei gusti ai costumi esistenti? In questa maniera il mio comportamento è eticamente buono? Le buone maniere La risposta è no ovviamente, però lo può preparare Il gusto = moralità nella sua forma esteriore e rischia di essere solo apparenza Lusso Lusso + gusto nella comunità = contro la prosperità della comunità Lusso + senza gusto = dissolutezza pubblica (lussuria) Dispendio superfluo Progresso culturale e civile patologia porta alla nausea Ma in questo contesto non si può dare una risposta politica, ovvero se il governo debba o no intervenire sul lusso Uomo di mondo Un buon stile di vita è quello del l’uomo di mondo, che sa ben vivere, che sa godersi – osserva Kant – la vita in società, ovvero che sa scegliere prosperare il godimento suo e quello generale e sa prolungarlo nel tempo (256) L’indagine più importante È quella che indaga il desiderio «Desiderio (appetitio) è la determinazione spontanea della forza di un soggetto tramite la rappresentazione di qualcosa di futuro considerato come effetto di quella stessa forza» (257) Acquista molte forme Inclinazione Aspirazione ( che può essere vuota) Struggimento Desiderio indeterminato Capriccio La passione e l’emozione, p. 257 Che differenza c’è? Storia dell’etica Kant tra ragione emozioni e passioni a.a. 2016-17 Lezione XVI Riepilogo Abbiamo indagato il piacere e il dispiacere Abbiamo scoperto il gusto che ha implicita una riflessione, e quindi non è solo legato al sentire, ma anche all’intelletto e all’immaginazione In questa maniera e abbiamo visto l’importanza del piacere condiviso. L’etica e la morale entra nel piacere e nel dispiacere perché nella vita sensibile c’è una traccia del nostro appartenere al mondo dei fini in quanto partecipiamo nel mondo di una legge universale auto proclamata Le buone maniere sono il risultato di questo vivere nel mondo nel rispetto della legge Ma Kant indica di fare attenzione al pericolo di lasciarsi prendere dalle apparenze Per Kant non è importante la mortificazione e acquisisce le indicazioni che è bene anche il lusso (che può avere dei riscontri morali perché incita la cultura e in questa maniera risarcisce la comunità) Riepilogo Non dobbiamo dimenticare questo percorso fatto perché altrimenti nelle considerazioni sulle passioni e sulle emozioni correremo il pericolo di vedere Kant come l’uomo delle mortificazioni, che attacca la vita sensibile in toto Abbiamo visto che parte dal desiderio considerato come la forza pulsionale che proietta in avanti, verso il futuro l’immaginazione Kant ha sottolineato che può acquisire molte sfaccettature Ma il punto su indaga è nell’incontro tra passione e ragione Le passioni sono malattie dell’anima Chi lo ha detto per primo? Gli antichi Pitagora divisione anima e corpo (le passioni sono del corpo e vanno condannate) Platone esistono le passioni dell’anima, non dipendono solo dal nostro corpo, ma l’anima patisce una parte di sé quella irrazionale (tripartizione dell’anima) = sono malattia se viene meno il controllo della parte razionale Crisippo Stato patologico della ragione tutti gli stoici in genere M. Vegetti, Tra passioni e malattia. Pathos nel pensiero medico antico, Elenchos, 16 (1995), pp. 217-30. Emozioni e passioni Emozione Affect Passione Leidenschaft Pathos in greco alcuni traducono con Stimmung Abbiamo visto la differenza tra emozione e passione: quest’ultima prende tempo perdura, mentre la prima è una sbornia. L’emozione elimina momentaneamente il controllo della ragione, che viene poi ristabilito La Passione invece ci invade, mette radici Differenze p. 258 Emozioni e passioni p. 259 Il perdurare di una emozione diventa passione Allora Kant è vicino allo Stoicismo? L’apatia? Condivide con lo stoicismo l’apatia, ovvero il saggio non dovrebbe mai provare emozioni Ma non coincide completamente con lo stoicismo perché mentre lo stoicismo le passioni sono una degenerazione della ragione, per Kant fanno parte della nostra natura e sono il pungolo della nostra ragione pratica morale = sono altro dalla ragione La natura ci ha predisposto in modo tale che nella prima parte della nostra vita l’istinto ci guidi quando la ragione non è ancora giunta a maturazione Inoltre abbiamo bisogno anche di rappresentare il bene morale per attivare il desiderio (Begehrungsvermögen) verso il bene fornendo degli esempi necessari ad una vita che è ragione ma anche sentimento (sinnlichen Gefühl) p. 260 Ma l’apatia è il modo in cui si flemmatici, non ci si lascia prendere dalle emozioni e dalle passioni? Dove è la differenza? Flemma e apatia Flemmatici lo si è per natura e non è detto che sia saggio, anche se è facilitato Apatia è una conquista= quando c’è la riflessione e si osservano le cose in modo più ampio, e si vedono le cose in una prospettiva non limitata all’elemento contingente: è della ragione infatti mirare al tutto Es. del vaso rotto Indagine descrittiva delle emozioni Gradevole sentire sgradevole Piacere sentimento (Gefühl) tedio Gioia emozione Tristezza Gioia sfrenata passione Afflizione sentire sentimento (Gefühl) emozione passione Indagine descrittiva delle emozioni 2 Spavento sentire spavento Sorpresa sentimento (Gefühl) ansietà meraviglia ????????????? emozione passione sentire sentimento (Gefühl) oppressione Collera emozione passione Vergogna Vergogna = paura di essere disistimati da una persona che è presente emozione Mentre se si è sempre afflitti ancora prima di incontrare le persone allora è una passione Emozioni Steniche Asteniche Quelle che eccitano per esempio lo spavento Quelle che bloccano l’azione per.es. La sorpresa che rende interdetti Emozioni possono essere accompagnate La gioia accompagnata da riso diventa convulsiva Una collera impotente accompagnata da pianto diventa mestizia I gradi di emozioni Abbiamo visto che le emozioni crescono e perdurano diventando passioni: ovvero cambiando modalità Non è detto che un’emozione di grado intenso sia una passione Ma esistono differenze di grado nelle emozioni Es. Ansietà angoscia orrore raccapriccio = gradi della paura Non è interiorizzata, ma è emozione perché è sempre in rapporto alle circostanze presenti Natura dei singoli Il grado delle emozioni hanno la loro radice nel temperamento di ogni singolo Io posso avere ansia in una situazione che per gli altri è normale. Oppure di fronte a una situazione difficile c’è chi ansia e chi prova angoscia E anche la riflessione che ne può scaturire è diversa Coraggio oppure intrepidezza Coraggioso viltà oppure timidezza valoroso = temerario Ma tutto dipende dalla natura dei singoli? Dal loro temperamento? La Ragione La ragione aiuta anche chi non ha predisposizione per natura Per. Es. il coraggioso può fare delle azioni appropriate alla situazione per temperamento, ma tutti si possono fare forza d’animo e questa è una virtù (p. 263 L’apparenza Abbiamo già visto che le buone maniere sono un buon relazionarsi agli altri e in questa maniera veniamo ben giudicati. Kant ha già affermato il pericolo insito nelle buone maniere: che potrebbero essere solo un’apparenza e non una vera relazione morale agli altri una forza d’animo significa avere contegno di fronte una situazione pericolosa e gli altri vedono questa forza d’animo tuttavia può degenerare in baldanza apparire) o nell’essere troppo dimessi(per Insolenza (quando non si cura dei giudizi altrui) immodestia o falsa modestia Tralascio le varie descrizioni del suicidio e del duello e della relativo esempio che Kant dà per forza d’animo conforme alle leggi La timidezza e la riflessione Kant dice che collera e vergogna sono emozioni che si indeboliscono da sole e l’uomo può riprendere il controllo di sé, occorre sfogarsi… poi passano Però c’è anche l’abitudine a essere invaso dalla collera se ci si accorge che un comportamento baldanzoso in alcune situazioni porta conseguenze la timidezza, come paura di fare brutte figure con gli altri, la riflessione ci aiuta a trovare un cammino passando da varie situazioni 1. evitando le persone il cui giudizio ci può ferire 2. per arrivare poi a smettere di presumere il giudizio degli altri 3. si arriva così alla franchezza La meraviglia Meraviglia = imbarazzo di trovarsi di fronte all’inatteso All’inizio è un ostacolo al pensiero Se la meraviglia cresce diventa stupore Chi si crede di conoscere il mondo non si meraviglia più Se si guarda la natura invece non finisce mai di meravigliarsi «finisce preda dello stupore per una saggezza che non si attendeva: una meraviglia di cui non ci si può liberare (non ci si meraviglia mai abbastanza). Si tratta di un’emozione che però è solo la ragione a suscitare, e che consiste in una specie di brivido sacro, alla vista dell’abisso del sovrasensibile che ci si spalanca davanti ai piedi» p. 268 Emozioni e passioni Le emozioni possono essere per natura utile a vivere come il pianto, il riso e anche la collera che ci fa sfogare per riprendere poi la nostra vita Tralasciamo le varie forme di riso e di pianto come anche Ma ora si tratta di capire che cosa sono le passioni La tendenza è sempre soggettiva e precede la rappresentazione dell’oggetto che si desidera La spinta interna cogente è l’istinto Inclinazione è l’abitudine e impedisce la ragione nelle sue scelte La passione = smania p. 274 L’inclinazione verso qualcosa quando diventa predeterminante impedisce alla ragione di confrontarsi con le altre inclinazioni = passione Passione quindi coesiste con la ragione, con la riflessione Esaminiamo la passione verso l’altro sesso Amore è passione? È infatuazione? Desiderio erotico p. 274 O è soddisfatto o c’è un rifiuto e si intensifica, ma non c’è passione perché non ha un principio persistente: quando viene soddisfatto cessa Desiderio+ inclinazione+ ragione = passione Gli animali non hanno passioni, hanno istinti, inclinazioni Le passioni sono incurabili. Perché? Es. l’ambizioso Ambizioso = ha inclinazione all’onore e al denaro, e questo è approvato dalla ragione perché la ragione mette sempre di fronte al cospetto degli altri, vuole anche mantenere il suo patrimonio Diviene passionale quando non ascolta più le altre inclinazioni che pur ha Non si accorge che non ha l’approvazione degli altri Lo scopo parziale diventa scopo totale Questo è un cattivo uso della ragione e diventa per questo non solo pragmaticamente dannosa, ma anche moralmente riprovevole Ma non se ne rende conto Indagine descrittiva o fenomenologica delle passioni Le passioni derivano dall’inclinazione innata o acquisita culturalmente Quelle che derivano da un’inclinazione innata smania di onore di dominio di possesso Passioni fredde Inclinazione alla libertà inclinazione sessuale Passioni ardenti Che caratteristica hanno le passioni? Verso dove si indirizzano? Verso gli altri Le passioni sono sempre indirizzate verso gli altri Per questo partecipa anche la ragione, n Cosa altro partecipa? La passione della libertà Colui che sente che la propria felicità dipende da altri Il selvaggio non accetta la sottomissione e fa la guerra Le passioni come smania di onore, di dominio, di possesso sono coniugate insieme con l’inclinazione alla libertà che è in ognuno di noi In questa maniera si rafforza…… Un falso uso dell’inclinazione alla libertà Giustizia Un torto subito desiderio di vendetta Uso della ragione Desiderio di giustizia analogo alla vendetta Rancore Perché è stato suscitato dall’inclinazione a ciò che ingiusto rispetto a noi E la giustizia diventa rappresaglia Storia dell’etica Kant tra ragione emozioni e passioni a.a. 2016-17 Lezione XVII Riepilogo Nell’ultima lezione abbiamo preso in considerazione la facoltà del desiderare e soprattutto abbiamo parlato della distinzione tra emozioni e passioni Emozioni e passioni sono in ogni caso dei disturbi (seppur necessari) all’agire morale, anzi possono essere considerati come uno stimolo Ma mentre le emozioni sono un disturbo momentaneo che permettono alla ragione di tornare all’agire morale (ovvero a non trattare gli altri solo come mezzi), le passioni sono una malattia dell’animo La diversità non è solo nell’intensità, infatti le emozioni possono anche essere molto intense, ma nella durata nel tempo Riepilogo Le passioni perdurano e si strutturano, sono delle cattive abitudini dell’animo, quindi dei vizi Le emozioni tendono ad affievolirsi con il passare del tempo e molte sono naturali aiuti alla conservazione della salute. Disturbano le massime dell’agire morale, ma solo momentaneamente e non intaccano la massima conforme all’imperativo categorico Le passioni invece tendono a prescrivere massime all’agire secondo l’inclinazione, anzi a scacciare qualsiasi altra direttiva all’agire Dove possiamo vedere che accade questo cambiamento? Quando e come accade che venga totalmente e nel tempo obliato il principio che dovrebbe rendere buona la nostra volontà? Riepilogo Nel carattere totalizzante delle passioni Passione è quindi quando dimentico il carattere parziale di una emozione che si struttura e invade tutto l’animo: esempio di una passione amorosa, o di una collera che diventa odio che quindi si trasforma in idea fissa Nella passione non abbiamo un emozione sensibile, ma si aggancia alla passione anche la ragione, un cattivo uso della ragione, che produce idee che canalizzano l’emozione facendola diventare una passione ovvero un’ossessione che tende ad invadere la coscienza e l’animo tutto: lo scopo verso cui sono dirette da parziale diventa totale e unico Diversità tra erotismo amore (sentimento) e passione Differenza tra l’uomo e l’animale p. 278 L’animale non ha passioni. Ha inclinazioni violente, intense, forti Ma non ha passioni, perché? Animali e uomini Gli animali non sono liberi dalle inclinazioni pertanto non avendo la ragione che permetta loro di essere liberi e indipendenti dall’inclinazione non possono neanche essere posseduti da immagini e idee totalizzanti che possono essere prodotte solo dall’uso della ragione Indagine descrittiva o fenomenologica delle passioni Le passioni derivano dall’inclinazione innata o acquisita culturalmente Quelle che derivano da di un’inclinazione innata smania di onore, di dominio, di possesso Passioni fredde Inclinazione alla libertà inclinazione sessuale Passioni ardenti Abbiamo visto che le passioni hanno due caratteristiche fondamentali: 1. Il perdurare nel tempo 2. Da parziali diventano totalizzanti 3. La terza caratteristica fondamentale qual è? Verso gli altri Le passioni sono sempre indirizzate verso gli altri Per questo partecipa anche la ragione, n Abbiamo visto che abbiamo un’inclinazione naturale verso la libertà C’è il rischio che questa inclinazione diventi una passione? La passione della libertà Colui che sente che la propria felicità dipende da altri Il selvaggio non accetta la sottomissione e fa la guerra Le passioni come smania di onore, di dominio, di possesso sono coniugate insieme con l’inclinazione alla libertà che è in ognuno di noi In questa maniera si rafforza…… Un falso uso dell’inclinazione alla libertà Giustizia Un torto subito desiderio di vendetta Uso della ragione Desiderio di giustizia analogo alla vendetta Rancore Perché è stato suscitato dall’inclinazione a ciò che ingiusto rispetto a noi E la giustizia diventa rappresaglia Come accade questo? Dall’inclinazione alla libertà alla passione P. 279-280 Ideologia Si formano così ideologie che passano per generazioni come necessità di giustizia, ma di fatti è una rappresaglia e può diventare anche un fatto ereditario e fa nascere l’odio tra i popoli Implicita è anche una critica alla rivoluzione francese La passione di avere influenza su gli altri Anche suscitare ammirazione negli altri può diventare una passione In questa maniera si può avere potere sulle inclinazioni degli altri fino a poterli guidare, ma in questa maniera si entra in possesso degli altri Questo genera una triplice potenza Onore Forza Che a loro volta diventano passioni o smania di onore di dominio Denaro di possesso Differenza tra saggezza e prudenza Chi segue solo la prudenza è abile a trovare onori denaro ma potrebbe poi fallire il suo scopo quello di trovare la felicità, perché…… Saggezza non fallisce perché non si lascia turbare dalle passioni Passioni debolezze dell’essere umano rispetto a ciò che prescrive la ragione, per questo l’uomo veramente astuto, machiavellico che ha una grande passione di dominare gli altri di fatto, dovrebbe non usare per i suoi propositi le passioni degli uomini Perché? L’uso delle passioni Chi ha la smania di onore = è fragile rispetto alle opinioni degli altri Chi ha smania di dominio = è fragile e ha molte paure Chi ha smania di possesso= potrebbe addirittura andare contro il proprio interesse Per la vita sociale Kant esamina attentamente queste passioni fredde perché rischiano di regolare la vita sociale Esamina così dettagliatamente la smania di onore, di dominio e di possesso La smania di onore p. 281 Senso dell’onore ( disposizione dell’animo suscitata culturalmente) Rischia di diventare solo apparenza orgoglio perché a paragone gli altri (se stimano di più me significa che stimano poco se stessi) Questo genera adulazione. Che succede con l’adulazione? La smania di onore Quello che pretendeva di avere onore lo perde perché nel momento in cui diventa preda della passione di essere adulato si indebolisce e diventa schiavo di chi lo incensa La smania di onore può trasformarsi in arroganza per onori mancati ha implicito sempre la pretesa che gli altri disprezzino se stessi a paragone con lui, ma di fatto nasconde la meschinità Perché chi pretende onore è chi cerca di convincere se stesso di averne diritto Questo è imprudente e può portare all’infelicità Smania di dominio La smania di dominio nasconde sempre il timore di essere dominati dagli altri Ma questo è imprudente Le donne eminenze grigie Smania del denaro Per godere di quanto posseduto oppure rinuncia ad usarlo come l’avaro dà potenza che compensa la mancanza di qualche altra cosa (per. Es. l’avarizia dell’anziano) Genera odio disprezzo paura Quelle che abbiamo trattato ora sono le passioni fredde quelle che hanno origine nell’ambito culturale Cosa accade invece delle passioni calde che nascono sul terreno naturale in cui vive l’uomo? Rinforzare la vitalità e l’illusione La natura esige il godimento per rinnovare l’attività dell’uomo e il suo sentimento della vita per questo dà stimoli e contribuisce a formare la rappresentazione di scopi che mantengano la vitalità e che possano mettere in moto l’uomo, pigro per natura Es. continuare a fare cose per non acquietarsi Ma sono illusioni e possono generare passioni Es. passione per il gioco, la competizione con gli altri, ma potrebbe diventare un’ossessione e in questo modo renderebbe fiacca la vitalità invece di intensificarla Allora si crede alle circostanze favorevoli = superstizione Per illusione = errore pratico di scambiare il soggettivo per oggettivo Il bene fisico È rinforzato dall’amore per la vita e l’amore sessuale. Questa è la ragione dell’istinto, che si prende cura del genere umano e in questo non è dato intervenire alla ragione umana Per la conservazione dell’individuo per la conservazione della specie Ma queste possono generare anche alcuni vizi Come pigrizia viltà e falsità Il più grande attacco alla prudenza aristotelica La vita non può essere un equilibrio tra benessere fisico e benessere morale La virtù non è quindi nel medium, ma nella lotta dei due estremi Perché? Il fine dell’uomo dabbene Perché l’uomo è sensibilità e ragione e questi principi devono rimane distinti, tuttavia si mescolano L’uomo morale sa che incidono tutti e due i principi e con la ragione deve di volta in volta scomporli per esaminare la proporzione (una specie di analisi di sé o meglio una cura di sé) Solo così si può arrivare a una felicità educata a costumi morali Questo tipo di felicità non è più o meno, ma significa che l’inclinazione al benessere viene limitato dal principio morale Vivere in società I piaceri di una vita morale Musica arte gioco Bisogna fare attenzione se queste cose promuovono il benessere sociale e quindi la vera umanità IL PIACERE DELLA CONDIVISIONE Piacere della compagnia a tavola e la conversazione Consesso privato e pubblico (questa è solo la società civile) Mangiare da soli e lo scambio di idee Sembra quasi indicare delle regole Essere garbati p. 292 Essere garbati sembrano insignificanti di fronte alla legge morale eppure Cosa fa il filosofo? Una risposta in piena modernità in piena modernità, nota p. 290 La conoscenza dell’essere umano Perché è necessaria questa seconda parte? È una scienza? È una descrizione fenomenologica? Conoscere se stessi e gli altri Se dobbiamo aver cura di noi e entrare in rapporto con gli altri, devo conoscermi e conoscere gli altri Esame del carattere sia sensibile che morale 1. disposizione naturale 2. Temperamento o modo di sentire è in relazione alla facoltà di desiderare 3 modo di pensare Indicano cosa può fare Indicano cosa è pronto a fare l’uomo di se stesso Fare attenzione p. 302 A quelle forme del carattere che vengono non dal modo di sentire, ma dal modo di pensare Kant dà indicazioni per discernere quello che uno fa di se stesso Questo sta nell’ambito coscienziale ma trapela anche nel volto Contribuiscono al carattere Il sesso e il popolo a cui si appartiene E la razza Riepilogo finale Abbiamo esaminato prima la concezione kantiana in linea con quelle della sua epoca che dividevano la psicologia in empirica e metafisica. La prima viene considerata come fenomenologia della vita psichica e potrebbe avere un assetto scientifico – secondo il Kant di quel periodo Dopo la fase critica abbiamo esaminato la Fondazione della metafisica dei costumi, abbiamo visto la ricerca di un principio dell’agire che non abbia radici né nell’ambito metafisico né religioso né empirico. Perché tutte queste forme di conoscenza non hanno il carattere di generale e universale che possano guidare tutti La ricerca di Kant è un’indagine della ragion pratica pura: ovvero a priori dell’esperienza, del mondo sensibile umano (inclinazioni, parte istintuale, condizioni esteriori e culturali) Riepilogo Il principio puro a priori dell’agire va indagato enucleando quell’aspetto universale (e, quindi formale) dell’agire, che tuttavia non può prescindere dalla parte sensibile perché ogni azione è sempre insieme formale e materiale L’agire ha implicito il dovere: ovvero la possibilità che le cose siano diverse da come sono Vuole enucleare il principio puro che possa agire sulla volontà per farla diventare promotrice di buone azioni (buona volontà) Se l’agire ha implicito il dovere la volontà deve diventare buona, perché appunto non è santa, per questo deve sempre avere un impedimento da superare e questo è la sensibilità nelle sue diverse forme Kant per questo indaga e ricerca non le massime che siano conformi alla principio morale, ma una massima universale che sia pura e solo per dovere Riepilogo Arriva così a dedurre le diverse formule dell’imperativo categorico che dovrebbe guidare nell’agire: ovvero che non possiamo trattare gli altri solo come mezzi, ma anche sempre come fini a se stessi La dignità della persona e il fatto che apparteniamo al mondo sensibile, ma anche – come esseri razionali – al mondo dei fini Se siamo fini a se stessi, non possiamo essere determinati da altro, quindi possiamo solo autodeterminarci nella libertà a relazionarci agli altri anche come fini a se stessi e con altri fini a se stessi La libertà è il fondamento della morale kantiana, e però non può essere conosciuto come si può conoscere un oggetto. La si può solo vivere L’uomo di mondo Dopo aver messo a punto il principio della morale in vecchiaia Kant ritorna all’uomo nella sua interezza. Ma non lo esamina più dal punto di vista solo sensibile o metafisico Esamina l’uomo in senso pragmatico come essere-nel-mondo È sempre in una situazione pratica Esamina nella sue capacità di conoscere sé e il mondo Nel provare piacere e dolore Soprattutto nella facoltà di desiderare: qui mette in evidenza la differenza tra emozioni e passioni Indicazioni per vivere pragmaticamente in senso felice e in accordo con la legge morale, e quindi con buone relazioni con gli altri