Di Legge e l’etica delle passioni al Giannone L'uomo è ragione o passione? Qual è il ruolo delle emozioni nella vita? Coniugando filosofia (Montaigne, Spinoza, Nietzsche), neuroscienze (Damasio) e psicologia del profondo (Matte Blanco, Jung), Carlo Di Legge, all'interno del progetto "La mia filosofia, le filosofie", nell'Aula Palatucci del Giannone, ha illustrato ieri il suo percorso di ricerca a partire dalla riedizione di /Eros e paradosso. Per un'etica delle passioni/ (Marcus Edizioni). Rivendicando, contro ogni pretesa "oggettivistica", una "filosofia in prima persona", Di Legge, evocando categorie spinoziane, ha illustrato il concetto di potenza come possibilità, declinata in un'accezione liberatoria e non angosciante (come accade invece in Kierkegaard). La vita è prodotto della potenza delle emozioni. La razionalità, dunque, è provincia dell'emozione. Etica delle passioni, dunque, non significa sottomissione delle passioni alla ragione ma comportamento fondato sulla consapevolezza delle proprie emozioni. Siamo lontani dalla linea "razionalistica" (che va da una certa interpretazione di Platone a Cartesio). La filosofia ha sempre bisogno di una psicologia e di un'antropologia. E un'etica delle emozioni può essere solo descrittiva, con il rischio di non riuscire a risolvere adeguatamente il problema della educabilità delle passioni. L'uomo, ha detto Di Legge, nella sua vita si trova continuamente in situazioni contradditorie e paradossali, in particolare nel momento del dolore o nella sperimentazione del limite o della impossibilità. Ma questo, lungi dal bloccare i processi vitali, deve diventare stimolo all'accrescimento della potenza: parafrasando un noto motto latino, /ad impossibilia homo tenetur/. La massima espressione di potenza dell'uomo è l'/eros/, che dà la forza di /intraprendere e sopportare/: «Eros dà le ali», come scritto nel /Fedro/ platonico. E, dunque, la risposta alla domanda etica è il compito umano: ricondurre l'avvertimento dell'impossibile alla disponibilità del possibile,nostro strumento e speranza. Insomma, l'intento dell'etica proposta da Carlo Di Legge da una parte è quello di dare una descrizione adeguata del comportamento dell'uomo, dall'altro quello di pensare un'etica per la vita. Dopo la densa riflessione, gli studenti coinvolti del Giannone e del Galilei e i docenti presenti hanno partecipato alla vivace discussione che ha toccato i temi dell'elaborazione del lutto, dell'erotica nell'insegnamento, del disciplinamento delle passioni. Infine, l'autore ha fatto dono agli studenti presenti di copie del libro per poter autonomamente proseguire l'approfondimento delle questioni sollevate. "La mia filosofia, le filosofie" proseguirà il 16 dicembre con Massimo Adinolfi e la filosofia politica del Novecento e Leonardo Distaso il 12 febbraio sull'estetica contemporanea. Rivolto ad un gruppo selezionato di studenti dell'ultimo anno, l'iniziativa promossa dal Dipartimento storico-filosofico del Giannone, coordinato dal prof. Amerigo Cierivo, si chiuderà a febbraio con un concorso il cui elaborato migliore sarà premiato con un buono librario. Sul sito dell'autore è possibile reperire il testo integrale dell'intervento: http://www.carlodilegge.it/scritti/35-filosofia/saggi-brevi-di-filosofia/122seminario-al-liceo-classico-pietro-giannone-di-benevento.html