progetto formativo supervisione agli insegnanti sugli

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Ministero della Pubblica IstruzioneUfficio Scolastico Regionale per il Lazio
Istituto Comprensivo Statale
OVIDIO
Via G. Bitossi, 5 - 00136 ROMA
Tel./Fax 06.35347454
RMIC8BP00C
A tutti i Docenti dell’Istituto
Sede
Oggetto: Calendario impegni di inizio Anno Scolastico 2014/2015
Si comunica con la presente il calendario degli impegni relativi all’ anno scolastico 2014/2015:
Lunedì 1° settembre 2014 : presa di servizio dei docenti trasferiti a domanda per l’a.s. 2014/15 presso la
Segreteria dell’Istituto.
Martedì 2 settembre2014 -Collegio dei Docenti dalle ore 09.15 alle 12.15con il seguente o.d.g.:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
programmazione delle attività di inizio anno scolastico;
criteri didattici per l’orario delle discipline;
proposta di calendarizzazione degli incontri collegiali;
assegnazione dei docenti alle classi;
eventuali e varie.
Mercoledì 3 settembre 2014 :
dalle ore 08.30 alle 10.30 le docenti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria si
riuniranno per la realizzazione e stesura del progetto “Accoglienza alunni classi prime e
bambini nuovi iscritti” che successivamente illustreranno al collegio docenti prima dell’inizio
delle lezioni .
I docenti dellaScuola Secondaria di I° gradodalle ore 08.30 alle 10.30 dello stesso giorno, in
seno alle riunioni dipartimentali, definiranno le programmazioni annuali per materia ed il
calendario annuale degli incontri tenendo conto del previsto lavoro sul curricolo verticale di
Istituto da inserire nel P.O.F. di cui brevemente si sintetizzano gli elementi costituenti:
- esposizione dei contenuti specifici;
- suddivisione degli obiettivi per assi culturali (asse linguistico e storico-sociale, asse
matematico e scientifico-tecnologico) in termini di conoscenze, abilità e competenze;
Giovedì 4 settembre 2014 dalle ore 09.30 alle ore 11.30COLLEGIO DOCENTI con il seguente ordine del giorno:
1. P.O.F. anno scolastico 2014/2015;
2. nomina dei Collaboratori del Dirigente Scolastico;
3. conferma composizione e/o integrazione del GLI di ISTITUTO,Funzioni Strumentali, e
Referenti di progetto a.s.2014/15;
4. definizione dei progetti da inserire nel P.O.F.;
5. acquisizione della disponibilità dei docenti alla sostituzione dei colleghi assenti;
6. eventuali e varie.
Venerdì 5 settembre 2014 COLLEGIO DOCENTI con il seguente o.d.g.:
dalle ore 09.30 alle 11.30 il collegio sotto la guida della dott.ssa Geraci avvierà il percorso
formativo (come deliberato il 30 giugno u.s.) con il primo dei 7 incontri programmati sulla
conoscenza dei comportamenti degli alunni BES. Presentazione del Questionario SDO-Ita
(come già indicato dal Protocollo di Rete) per lavorare sulle difficoltà degli alunni e sui
comportamenti.( Vedi all. 1 alla presente una sintesi del Corso formativo redatta dalla
dott.ssa Maria A. Geraci).
Lunedì 8 settembre 2014: -Nel pomeriggio presso l’I.C. .Stefanelli dalle ore 15.00alle 19.00 avrà luogo un
incontro di formazione riservato ai Docenti referenti DSA e BES ed esteso anche a tutti gli
altri che vogliano partecipare. Il relatore è la professoressa Antonella Attilia , Docente
universitario presso la LUMSA e Docente di diritto in una Scuola Superiore che da anni si
dedica e partecipa alle commissioni di studio sui DSA del Ministero, in particolare
sull'attuazione della normativa. All’incontro sarà presente anche la Prof.ssa Bellomo, anche
lei Docente universitario della LUMSAe già Docente di inglese in una scuola superiore
incaricata allo studio delle strategie didattiche per gli alunni DSA/BES.. Poiché l’I.C.
Stefanelli,come il nostro istitutoed altre scuole del Distretto, ha aderito al progetto e alla
Rete per gli interventisu alunni DSA, l'incontro è a titolo gratuito e dedicato a tutti i docenti
di ogni Ordine e Grado della Rete “Rosetta Rossi” .
Martedì 9 settembre 2014 : dalle ore 09.30 alle 11.30 sono convocati i consigli di classe con i seguenti
rispettivi o.d.g.:
Consiglio Intersezione:
1. Calendarizzazione dell’attività di programmazione, predisposizione e verifica delle
sezioni di sostegno;
2. prove di ingresso;
3. pianificazione attività visite e viaggi di istruzione;
4. eventuali e varie.
Consiglio Interclasse:
1. Calendarizzazione dell’attività di programmazione, predisposizione e verifica delle
singole classi e del sostegno, ove presente;
2. prove di ingresso;
3. pianificazione attività visite e viaggi di istruzione;
4. eventuali e varie.
Consiglio di classe:
1. Calendarizzazione dell’attività di programmazione, predisposizione e verifica delle
singole classi e del sostegno, ove presente;
2. prove di ingresso;
3. pianificazione attività visite e viaggi di istruzione;
4. eventuali e varie
Roma, 16 luglio 2014
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
dott. Silvia Favetti
(All.1)Corso formativo:
PROGETTO FORMATIVO
SUPERVISIONE AGLI INSEGNANTI SUGLI ASPETTI COMPORTAMENTALI
E LA GESTIONE DEL GRUPPO CLASSE
INTRODUZIONE
La Scuola costituisce un ambiente particolare e fondamentale nella vita di un bambino, quasi il
“luogo naturale” per la sua crescita e il suo sviluppo (Fonzi, 2002). Oltre al notevole contributo che esso
fornisce allo sviluppo cognitivo del bambino, che apprende e impara, l’ambiente scolastico costituisce
anche un contesto privilegiato per lo sviluppo sociale, comportamentale, emotivo e morale. La scuola è
un’istituzione dove gli studenti trascorrono gran parte del loro tempo. È un sistema diverso dalla
famiglia, perché molto più ampio, meno coinvolgente da un punto di vista affettivo e organizzato con
regole proprie.
Gran parte delle difficoltà che gli alunni incontrano in ambito relazionale sono dovute a una
scarsa abilità nel controllare i propri comportamenti. Le procedure che si sono rilevate più efficaci sono
quelle che derivano dalla teoria dell’apprendimento sociale i cui principi di base sottolineano che la
maggior parte dei comportamenti sono appresi, che possono essere modificati dalle conseguenze che
devono essere più possibile immediate, che il rinforzo positivo per i comportamenti adeguati è da usare
più spesso di quanto venga usata la punizione per i comportamenti indesiderabili e la punizione dei
comportamenti indesiderabili dovrebbe essere usata con parsimonia.
Il modello formativo proposto si basa sull’assunto principale che qualunque intervento progettato per le
scuole deve riuscire a coinvolgere attivamente i protagonisti dei processi di insegnamentoapprendimento. Affinché l’intervento incrementi la sua efficacia non può ridursi a mera trasmissione di
informazioni e conoscenze, ma deve coinvolgere gli insegnanti in un processo che implichi:
a) individuazione delle risorse e delle difficoltà del sistema;
b) co-costruzione di strategie di risposta e/o soluzione alle problematiche emerse;
c) accompagnamento degli insegnanti coinvolti nella formazione alla sperimentazione in classe e
con i colleghi;
d) analisi dei cambiamenti e delle trasformazioni avvenute e ridefinizione di nuovi percorsi
formativi.
Il presente modello è stato utilizzato nello specifico per affrontare la problematica dei disturbi
del comportamento che rappresentano uno dei disturbi più diffusi tra bambini e ragazzi. Seppure queste
problematiche si presentino in diverse forme questi bambini sembrano essere accomunati da una
difficoltà di controllo e gestione delle proprie emozioni e da una compromessa capacità di conformare il
proprio comportamento alle richieste dell'ambiente. Sono bambini che faticano a prendere in
considerazione il punto di vista altrui e pretendono che i loro desideri e necessità abbiamo la priorità su
tutto e su tutti. Frequentemente sono riscontrabili aggressività, rabbia, oppositività, provocazione e
trasgressione di norme sociali e morali. Il rendimento scolastico è spesso altalenante e al di sotto delle
reali capacità intellettive. Questi problemi possono diventare delle vere e proprie patologie psichiche e
costituiscono quelli che vengono chiamati disturbi del comportamento. Le manifestazioni più facilmente
riscontrate sono tre: il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il disturbo della condotta e il disturbo
oppositivo provocatorio.
La tipologia di analisi-intervento presa in esame è l’analisi e la modificazione dei comportamenti
problematici in classe che si avvale delle tecniche di analisi e modificazione del comportamento. Le
tecniche di modificazione comportamentale derivano dai principi del condizionamento operante di B.F.
Skinner (1938) che prevedono la riduzione o l’aumento di un comportamento a seconda della risposta
che ha sull’ambiente. L’analisi del comportamento (Behavior Analysis), è la scienza psicologica che ha
come oggetto lo studio delle interazioni psicologiche tra individuo e ambiente e come metodo quello
scientifico proprio delle scienze naturali. La sua funzione è quella di descrivere queste interazioni,
spiegare come avvengono, e su queste basi prevederne le caratteristiche e la probabilità di comparsa nel
futuro, e influenzarne e modificarne la forma e la funzione.
La BehaviorAnalysis studia una relazione funzionale, chiamata tecnicamente contingenza, costituita da
almeno tre elementi in relazione tra loro:
1
una classe di eventi stimolo che costituiscono la situazione antecedente,
2
una classe di risposte o comportamenti,
3
una classe di eventi stimolo che costituiscono la situazione conseguente (Moderato, Copelli
2010).
L’intervento di modificazione comportamentale prende in considerazione i comportamenti
disadattavi a scuola, le situazioni che fungono da stimolo discriminativo al comportamento problematico
e le conseguenze sull’ambiente. L’ipotesi del presente lavoro è quella di verificare l’efficacia delle
tecniche comportamentali in classe per estinguere i comportamenti disadattavi e sostituirli con
comportamenti più adattivi nel contesto classe, coinvolgendo in prima persona gli insegnanti che
utilizzeranno tali tecniche in maniera attiva sui comportamenti dei loro allievi.
ANALISI DEI BISOGNI
Il presente modello sarà utilizzato nello specifico per affrontare la problematica dei disturbi del
comportamento che rappresentano uno dei disturbi più diffusi tra bambini e ragazzi. Seppure queste
problematiche si presentino in diverse forme questi bambini sembrano essere accomunati da una
difficoltà di controllo e gestione delle proprie emozioni e da una compromessa capacità di conformare il
proprio comportamento alle richieste dell'ambiente.
Sono bambini che faticano a prendere in considerazione il punto di vista altrui e pretendono che i loro
desideri e necessità abbiamo la priorità su tutto e su tutti.
Frequentemente sono riscontrabili aggressività, rabbia, oppositività, provocazione e trasgressione di
norme sociali e morali.
Il rendimento scolastico è spesso altalenante e al di sotto delle reali capacità intellettive.
Questi problemi possono diventare delle vere e proprie patologie psichiche e costituiscono quelli che
vengono chiamati disturbi del comportamento.
Le manifestazioni più facilmente riscontrate sono tre: il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, il
disturbo della condotta e il disturbo oppositivo provocatorio.
FINALITA’
Il progetto ha la finalità di offrire un percorso di intervento mirato su alunni o gruppi difficili di studenti
e situazioni scolastiche complesse.
METODOLOGIA
Il progetto di analisi e intervento specifico è articolato in incontri di supervisione distribuiti
lungo l’arco dell’anno scolastico con i seguenti 2 obiettivi:
1. Consulenza ai docenti su casi specifici
2.
Intervento
a) Definizione dell’obiettivo
In accordo con gli insegnanti si tradurrà in termini comportamentali i cambiamenti specifici che si
vogliono ottenere con gli studenti.
b) Misurazione di base
Per la misurazione di base saranno utilizzate alcune le scale di valutazione e griglie di osservazione.
c) Analisi dei dati
Verrà fatta una analisi quantitativa dei risultati e una qualitativa con l'analisi funzionale.
d) Intervento comportamentale
Attraverso tecniche comportamentali specifiche in collaborazione con gli insegnanti verrano usate
tecniche specifiche per intervenire sui comportamenti problema emersi.
DESTINATARI
Il progetto è rivolto ad alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.
RESPONSABILE PROGETTO prof.ssa M.A. Geraci
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