Documento: Verso il Congresso. Per andare oltre. Pubblicazione: Venerdì 05 ottobre 2001 Sino a quel tragico 11 settembre, lo scenario che avevamo di fronte era molto chiaro: l’economia mondiale procedeva spedita sul binario della globalizzazione, allargando via via di più la forbice che vedeva i ricchi divenire sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Le nazioni maggiormente industrializzate erano impegnate ad aumentare la propria ricchezza, sacrificando quasi sempre a tale obiettivo, occupazione e solidarietà sociale. Profitto e macchine, dunque, prima dell’uomo. L’uomo con i suoi bisogni ed i suoi valori. Noi tutti ad interrogarci su come recuperarne la centralità. In tale contesto il nostro Paese stava tentando di ritagliarsi un ruolo, attraverso il recupero di ritardi strutturali ed infrastrutturali determinati da decenni di economia selvaggia e dal divario sempre più accentuato tra nord e sud. Con tale realtà - e con lo scenario competitivo conseguente - la nostra Azienda doveva comunque continuare ad impegnarsi per modificare un approccio culturale più orientato alla logica pubblica piuttosto che a quella d’impresa. Da quel giorno sciagurato però, che ha visto il crollo del mito dell’inviolabilità ed inattaccabilità di una nazione forte e potente come gli Stati Uniti d’America, si è rotto un equilibrio e qualcosa è cambiato per tutti. Ed è cambiato soprattutto dentro di noi. Le riflessioni - e non solo quelle a caldo - ci impegnano alla riscoperta di alcuni valori che forse con troppa leggerezza avevamo messo da parte e che invece avevano costituito lo stimolo forte per la nascita del sindacato, del nostro Sindacato. Un ritorno alle radici, insomma, senza paure e senza condizionamenti, rinnovando le strategie, migliorando gli strumenti e superando le barriere, quelle ideologiche soprattutto. Le nostre tesi congressuali sono state costruite prima del crollo delle “Torri gemelle” , ma i concetti in esse espressi, non sono il frutto della globalizzazione del pensiero e delle idee. Scaturiscono da un’attenta analisi del mondo che ci circonda, della società civile e di Poste Italiane. Abbiamo affrontato le problematiche che investono la nostra Azienda cercando di “volare alto”, vivendo l’innovazione tecnologica non come una minaccia, ma come l’occasione formidabile per costruire nuove opportunità e nuovi scenari, tenendo sempre a mente tuttavia, le tutele - vecchie e nuove - e la piena esigibilità dei diritti. A noi tutti ora il compito di contemperare l’impostazione progettuale che deriva da tale complesso quadro di riferimento, con il quotidiano, che molte volte risulta così distante e diverso da come lo immaginiamo. E’ la sfida importante che il futuro ci riserva. Dobbiamo viverla senza enfasi, ma con la consapevolezza che le nostre radici affondano in un tessuto sano ed integro nei suoi valori fondamentali. Il nostro obiettivo ? Affidare alla riflessione congressuale ed alla conseguente proposta politica che insieme calibreremo, la ricerca delle opportune soluzioni. Per andare oltre. Appunto ! Nota: Lavoro Postelegrafonico n. 5 del 5 ottobre 2001