mozione finale del iv congresso territoriale cisl scuola

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MOZIONE FINALE DEL V CONGRESSO TERRITORIALE CISL SCUOLA
La buona scuola per rilanciare il paese
Modena, 12 febbraio 2013
In questo momento di forte e prolungata crisi economico-sociale, accompagnata da una crisi
morale, il ruolo della scuola è centrale nel rinnovamento. Per risalire la china, occorre invertire la
rotta:se fino ad oggi la scuola è stata sentita solo come una spesa da tagliare, scopo del nostro
lavoro è riportarla ad essere motore di rinnovamento, di promozione sociale e di ripresa anche
economica, come di fatto potrebbe essere.
Il sindacato quindi ha un ruolo fondamentale, un ruolo che deve essere
 Propositivo: deve essere cioè capace di misurarsi con il cambiamento, di fornire strumenti di
per immaginare e progettare il futuro;
 Partecipativo: riscoprire la presenza sul territorio, la funzione delle RSU, la funzione di
vicinanza, accompagnamento e formazione:
 Di promozione di un nuovo “umanesimo del lavoro”: in particolare ciò significa per i
lavoratori della scuola riscoperta della dignità del loro lavoro contro la tendenza alla
progressiva valorizzazione a cui si sta assistendo;
 Di riscoperta dell’etica della responsabilità del proprio lavoro particolarmente importante
per chi si occupa di educare;
 Voce autorevole nei confronti della società civile e della politica.
La CISL Scuola, sa di poter contare sul suo patrimonio e sulla sua identità di Sindacato che ha
sempre posto al centro la persona, che è capace di autonomia nei confronti delle parti politiche, di
dialogo anche nelle situazioni difficile, di vero riformismo.
In questa esigenza di rinnovamento si collocano anche le proposte di una riorganizzazione interna
(fusione con il pubblico impiego, riorganizzazione territoriale), temi che richiederanno ulteriori
approfondimenti con il coinvolgimento della base.
In tutti gli interventi è stato ribadita la necessità di mettere al centro la questione giovanile: due
milioni di NEET ci chiedono di intervenire.
I giovani hanno diritto ad un’istruzione e una formazione di qualità, a pensare il lavoro come
progetto di vita ed ad avere concrete opportunità lavorative.
“Liberare energie” significa quindi, essere un sindacato attore e non spettatore di una società in
continuo cambiamento in cui la mancanza di assunzione di responsabilità potrebbe tradursi in un
ritardo economico-culturale nei confronti di altri paesi europei ed extra-europei.
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