Il concetto di cultura 1 AES - IIS CHINI-MICHELANGELO

annuncio pubblicitario
CULTURA
Nel senso comune
• Cultura deriva da “colere”
che significa coltivare.
• E’ il risultato del processo
educativo
• Il soggetto si conforma ad
un ideale di personalità
• E’ ciò che i greci
chiamavano paideia e i
romani humanitas
In senso antropologico
• Viene definita per la prima
volta in quest i termini da
Tylor, considerato uno dei
fondatori della antropologia
• Nel saggio “Primitive
culture” T. definisce la
cultura come l’insieme degli
atteggiamenti, norme,
valori, credenze, prodotti
artistici e intellettuali propri
di una società.
La cultura in senso antropologico:
• E’ propria di tutti gli uomini
• Tutte le civiltà, indipendentemente dal loro livello
di sviluppo, sono portatrici di una “cultura”
• E’ fondamentale studiare le culture di tutti i
popoli, anche di quelli ritenuti meno evoluti
Incontro tra culture
Etnocentrismo
• Significa porre la propria
cultura al “centro” ed
utilizzarla come metro di
paragone.
• Si traduce in un
atteggiamento di diffidenza
nei confronti del diverso.
• Può facilmente degenerare
nel razzismo.
• Nel razzismo si teorizza il
legame necessario tra
razza- intesa come
caratteristiche
biologicamente ereditate- e
cultura
Relativismo culturale
• Significa riconoscere il
valore e le peculiarità delle
culture differenti dalla
nostra.
• Anche questo
atteggiamento può
degenerare nel considerare
le culture come
sostanzialmente diverse, e
dunque incomunicabili.
• Il riconoscimento della
pluralità non deve portare
ad erigere barriere
insormontabili tra le
culture.
ANTROPOLOGIA CULTURALE
• Il 1871 e’ considerato l’anno di nascita
della disciplina in quanto E. Taylor
pubblica “Cultura primitiva” nel quale vi e’
una prima definizione specifica del termine
cultura. Taylor e’ influenzato dal
Positivismo: egli analizza le culture
mediante un approccio evoluzionista
secondo il quale le culture passerebbero
da uno stadio arcaico ad uno piu’ evoluto
di sviluppo.
•
•
•
•
LA GLOBALIZZAZIONE
Termine entrato in uso a partire dalla fine
degli anni ‘90
Racconto emblematico del sociologo Giddens
su un popolo africano studiato sul campo che
guardava “Basic Instinct”
SVILUPPO DI UNA SOCIETA’ MONDIALE,
FENOMENO POLIDIMENSIONALE; PROCESSO
APERTO E INDETERMINATO, NON COERENTE.
Ruolo fondamentale svolto dai mass-media (in
particolare, Internet e i new media) che hanno
accorciato le distanze tra le varie parti del
mondo
Caratteristiche della globalizzazione
• INTERDIPENDENZA GLOBALE: ciò che accade
in una parte del mondo, ha ripercussioni in
tutte le altre.
• AUTOPERCEZIONE GLOBALE: coscienza
dell’interdipendenza; le persone si sentono
parte di un tutto e hanno l’impressione che
ciò che accade altrove li riguardi.
La globalizzazione investe varie sfere:
GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA
• Flussi di capitali da una parte all’altra del
mondo
• Divisione del lavoro su scala mondiale:
segmenti del lavoro distribuiti dove la
manodopera è a minor costo
(DETERRITORIALIZZAZIONE,
DECENTRAMENTO, DELOCALIZZAZIONE)
• Ruolo delle multinazionali: imprese che
attraversano i confini nazionali
GLOBALIZZAZIONE POLITICA
• Crisi dello Stato Moderno
• Diffusione di attori non statali (Nazioni
Unite,OCSE,ONU, Unione Europea…)
• Emergere di problemi globali
GLOBALIZZAZIONE CULTURALE
Tesi della Mcdonaldizzazione: la cultura
occidentale “invade” il mondo. Questa tesi
è stata criticata da studiosi come Robertson,
il quale sostiene che la cultura globale e
quella locale interagiscono dando luogo ad
un mix originale (GLOCALIZZAZIONE)
Erosione della tradizione. Conseguenza:
emergere dei fondamentalismi
Senso dell’incertezza, determinato, oltre
che dalla perdita di valori culturali di
riferimento, anche dai cambiamenti nel
mondo del lavoro (FLESSIBILITA’)
Scarica