LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE
Alla luce di alcuni fatti recentemente accaduti può essere utile fare chiarezza su alcuni
trattamenti essenziali per il mantenimento in vita e il raggiungimento di un buon stato di
benessere psico fisico. Ci riferiamo in particolar modo alla nutrizione artificiale.
Negli ultimi anni la nutrizione artificiale ha compiuto notevoli progressi tanto che oggi è
possibile provvedere a tutte le esigenze nutrizionali che qualsiasi malato possa presentare,
riducendo così la morbilità e la mortalità di molti casi clinici.
È noto che un adeguato stato di nutrizione e di idratazione sia un fattore molto importante
non solo per il mantenimento di un buono stato di salute ma anche per favorire la guarigione o la
prosecuzione delle cure specifiche in molte persone che soffrono di malattie sia acute sia
croniche. Sono numerose, infatti, le malattie che possono essere associate ad anoressia,
iponutrizione, ridotto assorbimento di fattori nutritivi o ad alterazioni di tipo metabolico, tali da
portare allo sviluppo di una condizione di malnutrizione costituita da una carenza di nutrienti
essenziali o di determinati comparti tissutali che portano ad una progressiva riduzione della
massa corporea magra e delle scorte energetiche depositate nel tessuto adiposo.
La malnutrizione è quindi determinata da un apporto calorico e proteico insufficiente rispetto
alle esigenze di un particolare organismo affetto da una malattia specifica che impedisca o limiti
l’ingestione, la digestione, l’assorbimento, l’utilizzazione e il trasporto di sostanze nutritive o che
ne aumentano l’eliminazione o la distruzione.
NUTRIZIONE ENTERALE
Posta l’indicazione di un paziente al trattamento di nutrizione artificiale, se l’intestino è
funzionante è raccomandata la somministrazione di soluzioni nutritive adatte alle diverse
esigenze direttamente nell’apparato digerente: nutrizione enterale. Questo tipo di alimentazione
permette di nutrire il malato attraverso la via fisiologicamente deputata a questa funzione,
preserva il corretto
funzionamento della mucosa
intestinale, lo rifornisce di
tutti i principi nutritivi in
modo bilanciato, è meglio
tollerata sia dal punto di
vista fisico sia da quello
psicologico, oltre ad avere
costi nettamente inferiori
alla nutrizione parenterale.
Sondino naso gastrico
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La tecnica prevede
l’utilizzo di sonde che
portano il cibo direttamente
nello stomaco o
nell’intestino e non
controindica la
contemporanea
somministrazione per bocca.
LA SCOSSA IN VETRINA
maggio 2009
Per un trattamento a breve termine (4-6 settimane) è indicato il posizionamento di un sondino
naso gastrico (vedi foto - ndr) o naso enterico mentre, per durate che superino le sei settimane, è
necessario prevedere una via di accesso diretta a livello dello stomaco o dell’intestino: PEG,
gastrostomia e digiunostomia (vedi altra scheda in questa sezione del sito - ndr).
La nutrizione enterale tramite via endoscopica percutanea (PEG) è un metodo sicuro ed
efficace per provvedere alla nutrizione a lungo termine di pazienti con problemi neurologici che
comportano incapacità alla normale deglutizione.
Per questi tipi di nutrizione si utilizzano miscele di alimenti preparate da ditte farmaceutiche.
Sono sterili, con composizione in nutrienti nota, ed in grado di rispondere alle più disparate
esigenze alimentari. La velocità velocità corretta (e costante) di somministrazione è garantita
dall’uso di pompe specifiche (nutri pompe).
NUTRIZIONE PARENTERALE
Per mantenere in vita e favorire la guarigione di persone che presentano impedimento alla
normale nutrizione per bocca o per via enterale, un valido metodo di alimentazione artificiale che
si effettua somministrando tutti i principi nutritivi indispensabili per periodi anche molto lunghi è
la nutrizione parenterale.
Le sostanze nutritive, in quantità e qualità adeguate al fabbisogno energetico, allo stato di
nutrizione e alla malattia in atto, valutati in base a precisi criteri clinici ed esami di laboratorio,
vengono introdotte direttamente nel sangue attraverso una vena, e pertanto devono essere
somministrate nella stessa forma in cui si ritrovano nell’organismo dopo la digestione e
l’assorbimento.Sono miscele personalizzate appositamente preparate contenenti le principali
sostanze nutritive (glucosio, aminoacidi, lipidi) oltre a vitamine e sali minerali secondo le
necessità dei singoli pazienti.
Si può distinguere:
- Nutrizione parenterale: infusione di acqua e sostanze nutritive iniettate in una vena
periferica (generalmente del braccio) per integrare una insufficiente alimentazione per
bocca o per favorire un risparmio di energia e proteine da parte dell’organismo. Si usa per
brevi periodi di tempo.
- Nutrizione parenterale totale: sostituisce completamente la normale alimentazione
fisiologica introducendo semplici sostanze nutritive attraverso una grossa vena (vena
cava superiore o inferiore). Si pratica per lunghi periodi di tempo.
La nutrizione parenterale è utile per ristabilire un buon stato di nutrizione in caso di:
- malnutrizione, prima o dopo un intervento chirurgico
- gravi traumi che impediscono l’alimentazione enterale, ustioni estese
- malattie nelle quali è necessario far riposare l’apparato digerente (sindrome dell’intestino
corto, morbo di Crohn in fase acuta, peritonite, pancreatite acuta, diarree gravi)
- coma (quando è controindicata l’alimentazione enterale)
- insufficienza renale grave, epatite, cirrosi epatica, coma epatico
- malformazioni estese del neonato che impediscono l’alimentazione, immaturità neonatale
In generale l’alimentazione artificiale permette di migliorare notevolmente le condizioni
fisiche dell’organismo, aumentando le capacità di difesa del sistema immunitario e di
tolleranza delle cure farmacologiche, tanto da poter essere effettuata non solo in centri
specializzati ma anche a domicilio, favorendo così il reinserimento nell’ambito familiare e, in
alcuni casi, nella vita lavorativa, migliorando così la qualità della vita
Anna Buttaro, medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione
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maggio 2009