Scienza&Ricerca / Alimentazione Olio di palma, il parere dell’Istituto Superiore di Sanità L’olio di palma è un ingrediente molto dibattuto, tanto che moltissime aziende vantano di non usarlo nei loro prodotti. Ma cosa c’è di vero rispetto alle tante notizie che si leggono su questo grasso vegetale? ©shutterstock www Per maggiori informazioni su olio di palma, dati AIC e per leggere il testo integrale di ISS e EFSA, visita www.celiachia.it > FAQ > Alimentazione > Prodotti senza glutine, qualità e olio di palma 70 di Susanna Neuhold RESPONSABILE NAZIONALE AREA FOOD [email protected] Nel 2015 è assurto alla ribalta delle cronache l’olio di palma. Questo grasso vegetale, di cui abbiamo già parlato nel numero 1 del 2015 di CN, è uno dei principali oli vegetali utilizzati nell’industria dei prodotti da forno quali crackers, pane, biscotti, merendine e prodotti dolciari lievitati, ma viene usato anche per la produzione di creme e maionesi poiché possiede un gusto pressoché neutro e un’ampia versatilità tecnologica, che influisce sull’aspetto, sulle proprietà della struttura e della conservabilità dei prodotti in cui esso è contenuto. Tanto è stato il dibattito in tema che il Ministero della Salute ha chiesto un parere ufficiale all’Istituto Superiore di Sanità, di cui troviamo una sintesi nel testo redatto da Marco Silano ed Umberto Agrimi. Il parere, che si è avvalso anche di dati raccolti da AIC per uno studio comparativo della qualità dei prodotti senza glutine, ha analizzato il contenuto dei prodotti convenzionali, quindi dei prodotti con glutine. Ciononostante, considerando anche i dati raccolti da AIC sugli alimenti gluten-free, non appaiono differenze significative tra il contenuto di olio di palma dei prodotti per celiaci e quello dei prodotti convenzionali, pertanto possiamo ritenere che le conclusioni dello studio siano applicabili anche alla dieta senza glutine. Ricordiamo che, successivamente, è stato diffuso anche un parere dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) che ha analizzato la presenza di determinati contaminanti a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, e che potrebbero dare adito a potenziali problemi di salute per alcune fasce di consumatori. Nonostante l’allarmismo generato da questo documento, va precisato che non esistono a oggi dati che correlino direttamente l’uso dell’olio di palma all’insorgenza di tumori nell’uomo e non vi sono quindi prove che dimostrino che chi consuma molto olio di palma sia esposto a un rischio più elevato di sviluppare tumori. Nell’attesa di indicazioni ulteriori da parte degli organi preposti, si suggerisce, nelle scelte di frequenza e quantitativi di consumo di alimenti che contengano olio di palma quale ingrediente, di seguire le linee guida per una dieta varia e bilanciata, che indicano di contenere il consumo di alimenti apportatori di elevate quantità di grassi saturi in generale, compresi alimenti trasformati (come margarine, biscotti, merendine, patatine) e alimenti naturalmente contenenti acidi grassi saturi (come carne, latticini, uova).u 3.2016 70_73_Sci_Olio_Palma_ok.indd 70 03/11/16 14:03 Scienza&Ricerca / Alimentazione le evidenze scientifiche contro gli slogan Il parere dell’Istituto Superiore di Sanità nel dettaglio: il confronto tra gli acidi grassi saturi contenuti nell’olio di palma rispetto ad altri tipi di olio, le raccomandazioni internazionali, le linee guida italiane su una sana e corretta alimentazione e le stime del consumo di Marco Silano Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità Board Scientifico Associazione Italiana Celiachia [email protected] e Umberto Agrimi Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità [email protected] Da molti mesi, ormai, è in corso un ampio dibattito sulla sicurezza nutrizionale dell’olio di palma come ingrediente aggiunto durante la produzione ad alcune categorie di alimenti, quali snacks dolci e salati, piatti pronti, sostituti del pane e gelati. Questo dibattito è condotto preva- contenuto di acidi grassi saturi nei diversi oli Non vi sono evidenze scientifiche che i saturi dell’olio di palma abbiano un impatto sulla salute diverso da quelli di altre fonti, nel dettaglio: olio di palma olio di girasole olio di soia 51% 15% 20% del totale dei grassi 72 del totale dei grassi del totale dei grassi lentemente sul web ed altri social media e sta di conseguenza coinvolgendo l’opinione pubblica, spesso con slogan più che con evidenze scientifiche. La Direzione Generale dell’Igiene degli Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute ha chiesto, quindi, al Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità un parere sulla sicurezza nutrizionale dell’olio di palma. Il parere, pubblicato dal Ministero della Salute il 25 febbraio 2016, è partito dalla considerazione che la criticità nutrizionale dell’olio di palma consiste nel più alto contenuto di acidi grassi saturi di questo olio rispetto agli altri oli alimentari, che possono essere utilizzati al posto dell’olio di palma stesso nelle preparazioni alimentari. Non vi sono evidenze scientifiche che i saturi dell’olio di palma abbiano un impatto sulla salute diverso da quelli di altre fonti. Più nel dettaglio, il contenuto degli acidi grassi saturi dell’olio di palma è circa il 51% del totale dei grassi, contro il 15% in media dell’olio di girasole e il 20% di quello di soia. I grassi alimentari animali, come il burro, hanno una composizione di grassi sovrapponibile a quella dell’olio di palma. Le linee guida Le raccomandazioni internazionali e le linee guida italiane su una sana e corretta 3.2016 70_73_Sci_Olio_Palma_ok.indd 72 03/11/16 14:03 le stime consumo totale al giorno di acidi grassi popolazione adulta: consumo totale al giorno di acidi grassi bambini età 3/10 anni: contributo olio di palma: contributo olio di palma: 27g 2,5/4,7g alimentazione fissano nel 10% dell’apporto calorico giornaliero l’intake dietetico massimo al giorno di acidi grassi saturi, al fine della prevenzione delle malattie cardio-vascolari. Allo scopo di valutare in quale misura l’olio di palma contribuisca all’intake di acidi grassi saturi, nel parere è stato calcolato l’apporto di saturi totale nella dieta degli italiani. Gli alimenti apportatori di acidi grassi saturi sono stati divisi in due categorie: 1) gli alimenti naturalmente contenenti acidi grassi saturi, cioè carne, latte, formaggi ed uova; 2) i prodotti alimentari addizionati di olio di palma durante la produzione industriale: snacks, biscotti, prodotti da forno, cereali da colazione, cioccolato e gelati. Per la prima categoria di prodotti, il contenuto di saturi è stato ottenuto dalle tabelle di composizione degli alimenti dell’ex INRAN. Per i prodotti della seconda categoria, essendo la presenza ma non la quantità dell’olio di palma indicata in etichetta, si è ricorsi alla seguente approssimazione: si è considerato che nei prodotti con olio di palma tra gli ingredienti, tutti i saturi indicati nella tabella nutrizionale derivassero da questo olio. Il contenuto di acidi grassi saturi in questi prodotti è stato ottenuto da un database di oltre 500 etichette nutrizionali, messo a disposizione dall’Associazione Italiana Celiachia. Il contenuto di acidi grassi saturi negli alimenti è stato poi moltiplicato 24/27g 4,4/7,7g Bibliografia www.salute.gov.it http://nut.entecra.it/646/ tabelle_di_composizione_ degli_alimenti.html Leclerquc C et al. The Italian National Food Consumption Survey INRAN-SCAI 2005–06: Main results in terms of food consumption Public Health Nutrition 2009; 12, 2504 –2532 per la quantità di ciascuno di questi consumato dalla popolazione italiana, come riportato dai dati dei consumi alimentari dell’ex INRAN riferiti agli anni 20052006 (gli unici disponibili al momento). Le stime sul consumo Le stime dell’assunzione di acidi grassi saturi riportano un consumo nella popolazione generale adulta di circa 27 grammi al giorno, il contributo dell’olio di palma a questo intake è stimato tra i 2,5 e i 4,7 grammi. Nei bambini di età 3-10 anni, le stime indicano un consumo di acidi grassi saturi tra i 24 e 27 grammi al giorno, con un contributo di saturi da olio di palma tra i 4,4 vs. 7,7 (pari al 28%) grammi al giorno. Complessivamente emerge che il consumo totale di acidi grassi saturi nella popolazione adulta italiana è di poco superiore (11,2%) all’obiettivo suggerito per la prevenzione (inferiore al 10% delle calorie totali giornaliere). Il consumo complessivo di grassi saturi nei bambini tra i 3 e i 10 anni risulta superiore all’obiettivo fisso del 10%, essendo stimabile tra il 18% (3 anni) e 10.8% (10 anni) circa dell’intake calorico giornaliero. Occorre tuttavia considerare che i dati di assunzione nelle fasce di età tra i 3 e 10 anni unificano età in cui i consumi si differenziano in maniera significativa e vanno pertanto interpretati con cautela.u 3.2016 70_73_Sci_Olio_Palma_ok.indd 73 73 03/11/16 14:03