Olio di palma: in Italia consumi al limite.

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Olio di palma: in Italia consumi al limite.
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160 pagine di un dossier dell'EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare europea) dove si valuta la presenza di tre contaminanti
(una delle quali classificata come genotossica e cancerogena) che si formano nel processo di raffinazione ad alte temperature
(200°C) di oli vegetali. In particolare: glicidiolo (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD) e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e
loro esteri degli acidi grassi.
Il problema riguarda anche altri oli vegetali e margarine, ma l'olio di palma ne contiene da 6 a 10 volte di più. Parliamo di alimenti
come prodotti da forno, dolci, torte, cibi per l'infanzia. Viene sconsigliato soprattutto a bambini e adolescenti.
Segue in basso
Per il glicidiolo (GE) non è stata stabilita una soglia perché essendo una sostanza cancerogena e genotossica non deve essere
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presente negli alimenti. I GE sono un potenziale problema di salute soprattutto per i bambini e i giovani, e anche per tutte quelle
persone che assumono cibi ricchi di acidi grassi di palma, senza contare i bambini che consumano esclusivamente alimenti per
lattanti.
Nonostante la quantità di GE negli oli e grassi di palma è stata dimezzata negli ultimi 5 anni grazie alle misure adottate durante il
processo produttivo, in Italia il consumo di olio di palma nel medesimo lasso di tempo è quadruplicato!
Bambini e gli adolescenti superano quindi la dose giornaliera tollerabile e costituiscono un potenziale rischio per la salute.
È stata invece fissata una dose giornaliera tollerabile (DGT) di 0,8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno per il
3-MCPD e i suoi esteri degli acidi grassi, mentre non si hanno abbastanza dati tossicologici per stabilire un livello di sicurezza per il
2-MCPD. Contrariamente a quanto è successo per il GE, in questo caso, la quantità dei contaminanti nell'olio di palma e negli altri
grassi vegetali è rimasta identica negli ultimi 5 anni.
Il consumo di olio di palma in Italia ha ormai raggiunto livelli record (12 grammi al giorno pro capite), criticità evidenziata
anche in un dossier dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in cui si dice che i bambini italiani assumono il 49% in più di grassi
saturi rispetto a quanto consigliato dai Larn e dall'Efsa. Il 41% della quantità massima è dovuto al consumo di olio di palma
aggiunto in molti alimenti industriali.
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