371 Articoli originali Recenti Prog Med 2013; 104: 371-375 Fistole artero-venose polmonari in pazienti con teleangiectasia emorragica ereditaria: ruolo dell’angio-RM Filomenamila Lorusso1, Giuseppe Marano1, Michele De Ceglie1, Artor Niccoli Asabella1, Pasquale Pignataro1, Vincenzo Di Crescenzo2, Arnaldo Scardapane1 Riassunto. L’obiettivo di questo lavoro è di stabilire l’accuratezza dell’angio-RM polmonare rispetto alla tomografia computerizzata multidetettore (TCMD) e all’angiopneumografia nella valutazione diagnostica delle fistole artero-venose polmonari (PAVM) nei pazienti affetti da teleangiectasia ereditaria emorragica. A tal fine sono stati studiati 8 pazienti consecutivi con angio-RM, TCMD e angiografia polmonare. Tutti i pazienti erano portatori di PAVM suscettibili di trattamento endovascolare. I parametri valutati sono stati la presenza, il numero delle fistole e il diametro dell’arteria afferente alla lesione. In tutti i casi, i reperti dei tre esami sono risultati sovrapponibili. In un solo caso le immagini di risonanza magnetica sono state considerate qualitativamente inferiori anche se sufficienti per il riconoscimento della lesione localizzata in sede ilare. Il calcolo del diametro dell’arteria afferente non ha mostrato differenze statisticamente significative tra RM e TC. In conclusione, l’angio-RM è risultata tecnica valida ed affidabile nella diagnosi delle PAVM in pazienti con teleangiectasia emorragica ereditaria. Pulmonary arteriovenous fistulas in patients with hereditary hemorrhagic telangiectasia: role of MR angiography. Summary. The aim of this work is to establish the accuracy of pulmonary magnetic resonance angiography (MRA) compared to multidetector computed tomography (MDCT) and pulmonary angiography in the diagnostic evaluation of pulmonary arteriovenous malformations (PAVMs) in patients with hereditary hemorrhagic telangiectasia. Eight consecutive patients underwent MRA, MDCT and pulmonary angiography. All patients were carriers of PAVMs amenable to endovascular treatment. The parameters we have evaluated were the presence, the number of fistulas and the diameter of the feeding artery of the malformation. In all cases, the findings of the three tests were comparable. In only one case, MR images were considered qualitatively poorer than MDCT, although sufficient for the recognition of the lesion located in the hilum. The diameters of the arteries showed no statistically differences between MRA and CT. In conclusion, the MRA technique was found to be valid and reliable in the diagnosis of PAVMs in patients with HHT. Parole chiave. Fistole polmonari, TC, teleangiectasia emorragica ereditaria. Key words. CT, hereditary hemorrhagic telangiectasia, pulmonary fistulas. Introduzione e viscerali, variamente distribuite lungo tutto il sistema cardiovascolare, andando da dilatazioni focali delle venule post-capillari (teleangiectasie) a connessioni artero-venose dirette senza capillari frapposti (malformazioni artero-venose). L’associazione di epistassi ereditaria e teleangiectasia è stata osservata per la prima volta da Rendu nel 1896, il quale ha descritto l’associazione di caratteristici spot rossi ed emorragie nasali con una componente ereditaria. Osler nel 1901 ne ha chiarito la natura ereditaria e Weber nel 1907 è arrivato alla descrizione definitiva delle caratteristiche cliniche della sindrome. Il termine teleangiectasia emorragica ereditaria è stato coniato nel 1909 da Hanes. Epistassi, teleangiectasie della mucosa nasale e teleangiectasie facciali sono i più comuni sintomi di presentazione dell’HHT, ma il coinvolgimento di polmone, cervello, midollo spinale, tratto gastro-intestinale e fegato risulta frequente pur es- La teleangiectasia emorragica ereditaria (Hereditary Hemorrhagic Teleangiectasia - HHT), nota come malattia di Rendu-Osler-Weber, è un disordine vascolare a trasmissione ereditaria autosomica dominante che si manifesta con una frequenza stimata intorno a 10-20/100.0001. In realtà è difficile stabilire la reale frequenza della malattia per la sua notevole variabilità clinica, anche tra membri della stessa famiglia. Studi recenti suggeriscono che è molto più comune di quanto si ritenesse in passato; ciò probabilmente grazie a una maggiore conoscenza dell’affezione e a una migliorata capacità diagnostica legata anche alla disponibilità di test diagnostici genetici mirati alla ricerca delle mutazioni dei geni ENG ed ALK1 responsabili della malattia24. Da un punto di vista anatomo-patologico le alterazioni caratteristiche di tale patologia sono rappresentate da lesioni angiodisplasiche mucocutanee 1Dipartimento Interdisciplinare di Medicina (DIM), Sezione di Diagnostica per Immagini, Università Aldo Moro, Bari; 2Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Salerno. Pervenuto il 10 giugno 2013. 372 Recenti Progressi in Medicina, 104 (7-8), luglio-agosto 2013 sendo, almeno inizialmente, clinicamente occulto. Approssimativamente un terzo degli individui affetti ha un coinvolgimento multi-organo5-8. L’HHT è presente in tutto il mondo colpendo ugualmente maschi e femmine di tutte le razze e gruppi etnici. I criteri per la diagnosi di HHT sono stati stabiliti nella conferenza di Curaçao nel 1998: – epistassi: spontanee e ricorrenti; – teleangiectasie: multiple, in sedi caratteristiche (faccia, labbra, cavità orale, dita); – PAVM viscerali (polmonari, cerebrali, epatiche), teleangiectasie spinali o gastro-intestinali con o senza emorragia; – storia familiare. La diagnosi è considerata definitiva in un individuo in cui sono soddisfatti tre o più dei precedenti criteri; possibile o sospetta quando i criteri soddisfatti sono solo due; poco probabile quando è soddisfatto un solo criterio3. Sebbene la valutazione clinica abbia un ruolo fondamentale nel riconoscimento di tale patologia, la diagnostica per immagini, soprattutto grazie all’evoluzione tecnologica delle apparecchiature di tomografia computerizzata (TC) e di risonanza magnetica (RM), appare indispensabile nell’identificazione delle alterazioni vascolari e nella definizione della gravità della patologia9. La metodica diagnostica di riferimento per il riconoscimento delle fistole polmonari (PAVM), analogamente a tutte le altre patologie toraciche, è la TC multidetettore (TCMD) che, eseguita senza iniezione di mezzo di contrasto (mdc), ha risoluzione spaziale sufficiente per identificare tutte le lesioni suscettibili di trattamento endovascolare rappresentate dalle fistole con arteria afferente di diametro uguale o superiore a 3 mm10. Tale tecnica è inoltre fondamentale per il follow-up dei pazienti già trattati con embolizzazione. L’angiografia a sottrazione d’immagine (DSA) delle arterie polmonari attualmente ha perso il suo ruolo diagnostico, mentre rappresenta la metodica standard per il trattamento di embolizzazione delle PAVM. La TCMD tuttavia ha lo svantaggio di utilizzare i raggi x che sottopongono i pazienti a una dose di radiazioni non trascurabile soprattutto pensando alla necessità di controlli ripetuti nel tempo. Con le recenti innovazioni tecnologiche, la RM consente uno studio accurato della vascolarizzazione polmonare utilizzando le sequenze angiografiche con mdc senza l’utilizzo di radiazioni. Scopo del nostro lavoro è quello di confrontare i reperti TC, RM ed angiografici di un gruppo di pazienti HHT portatori di PAVM e sottoposti ad embolizzazione endovascolare. Materiali e metodi Abbiamo sottoposto ad angio-RM polmonare un gruppo di 8 pazienti con storia nota di HHT e che si erano già sottoposti a TC del torace; l’esame TC in nostro possesso aveva accertato la presenza di fistole artero-venose polmonari suscettibili di trattamento endovascolare. Tutti i pazienti hanno successivamente eseguito un’angiopneumografia con finalità terapeutica. Di questi 8 pazienti, 5 erano donne di età compresa tra 29 e 50 anni e 3 erano uomini di età compresa tra 35 e 46 anni; nella storia clinica, due di loro erano già andati incontro ad ascessi cerebrali, legati alla presenza delle fistole polmonari. L’angio-RM polmonare è stata effettuata con apparecchio Philips Achieva da 1,5 Tesla; sono state eseguite prima delle sequenze di base senza l’iniezione di mdc: – Assiale Single Shot (SSH) T2 SSH e SSH T2 SPAIR (Spectral Selection Attenuated Inversion Recovery) con i seguenti parametri: thickness 7-8 mm, TE 100, TR più breve, Flip Angle (FA) 90, matrice 320, FOV 350-380; acquisizione con trigger respiratorio. – T1W assiale. Thickness 7-8 mm, TE 4,6 in fase, TR più breve, matrice 256, FOV (Field of view) 350-380; acquisizione in apnea. – B-TFE (Balanced Turbo Field Echo). Thickness 8 mm con una sovrapposizione di 4 mm, TE/TR più breve, FA 90, FOV 350-400; acquisizione in apnea. Le prime due sequenze sono state acquisite su un piano assiale, la terza sui tre piani dello spazio (assiale, coronale e sagittale). Successivamente è stata eseguita un’acquisizione angiografica per ciascun polmone sul piano sagittale con sequenze T1FFE 3D. Per ognuna delle due acquisizioni dinamiche sono state iniettate 0,05 mmol/kg di 0,5 M Gd-BOPTA (Multihance-Bracco), per un totale di 0,1 mmol/kg, attraverso una vena antecubitale del braccio di destra ad una velocità di flusso di circa 2 ml/s. Il timing per l’inizio delle acquisizioni è stato stabilito usando una sequenza di fluoroscopia RM Flash T1 lanciando la sequenza angiografica nel momento di massimo enhancement delle arterie polmonari. La durata complessiva dell’intero esame è stata di 20 minuti circa. I dati così ottenuti sono stati inviati ad una workstation ed elaborati mediante ricostruzioni di tipo angiografico Maximum Intensity Projection (MIP) e con algoritmo Volume Rendering al fine di visualizzare l’intero albero vascolare polmonare. La valutazione è stata effettuata sia sulle immagini 2D native sia sulle ricostruzioni MIP. Delle immagini ottenute abbiamo preso in considerazione: presenza o meno delle fistole, sede, numero, diametro dell’arteria afferente e della sacca aneurismatica interposta, tipologia della fistola (semplice o complessa); la fistola è stata considerata semplice se era formata da una sola arteria afferente e da una sola vena efferente, complessa nel caso di due o più arterie e di due o più vene. Risultati L’angio-RM polmonare è stata eseguita con successo in tutti i pazienti e le immagini ottenute sono risultate adeguate per la diagnosi e prive di significativi artefatti. Degli 8 pazienti esaminati tutti sono risultati portatori di PAVM le cui caratteristiche morfologiche e di sede sono riportate nella tabella 1; in 5 casi si trattava di una malformazione artero-venosa solitaria (figura 1), invece 3 pazienti avevano malformazioni multiple (figura 2). La media dei diametri dell’arteria afferente è stata di 4,1 mm con TC e di 4,2 mm con angio-RM senza differenze statisticamente significative al test T-Student per dati appaiati. F. Lorusso et al.: Fistole artero-venose polmonari in pazienti con teleangiectasia emorragica ereditaria Tabella 1. Sede e caratteristiche morfologiche delle PAVM. Fistole artero-venose Sede Diametro Arteria Afferente (mm) TC RM Semplice/ Complessa Paziente 1 F. Postero basale destra 3 3,1 Semplice Paziente 2 F. Postero basale sinistra 3,2 3,5 Semplice Paziente 3 F. Postero basale destra 4 3,7 Complessa Paziente 4 F. Postero basale destra 3,8 3,7 Semplice Paziente 5 F. Postero basale sinistra 4 4 Complessa F. Lobo superiore sinistro 3,8 4 Semplice F. Lobo inferiore sinistro 7,6 7,8 Semplice F. Lobo superiore destro 4,2 4 Semplice F. Lobo medio 3,5 3,7 Semplice F. Lobo inferiore destro 3,7 3,5 Semplice F. Para-ilare destra 4,5 5 Semplice Paziente 6 Paziente 7 Paziente 8 Le fistole in 7/8 casi erano ben visualizzabili sia con esame di TCMD sia con angio-RM; in un solo paziente portatore di fistola peri-ilare le immagini TC sono risultate qualitativamente superiori rispetto alla RM dove la lesione, pur riconoscibile, era mal delimitabile rispetto alle altre strutture ilari. Tutti i pazienti sono stati successivamente sottoposti ad angiopneumografia e ad embolizzazione delle fistole arterovenose con pressoché completa corrispondenza tra immagini TC, RM ed angiografiche (figure 1 e 2). Tutte le procedure di embolizzazione sono state eseguite con “anchor technique” ed hanno consentito la completa occlusione delle lesioni11,12. Dopo il trattamento non si sono riscontrate complicanze maggiori, mentre 5 pazienti, le cui lesioni trattate avevano sede subpleurica, hanno lamentato dolore toracico puntorio trattabile con FANS associato, in 2 pazienti, a modesto versamento pleurico. Il follow-up delle lesioni è stato di 6 anni in 2 casi, 3 anni in 2 casi, 1 anno in 3 casi e 6 mesi in 1 paziente. In nessun paziente si è osservata la riperfusione delle fistole trattate. Discussione Figura 1. Fistola artero-venosa polmonare del lobo medio. L’angio-RM (a), la TCMD (b) e l’angiopneumografia dimostrano la presenza di una PAVM del lobo medio (freccia). Il controllo dopo embolizzazione con spirali dimostra la completa occlusione della fistola (freccia in d). La HHT è un disordine autosomico dominante caratterizzato da teleangiectasie muco-cutanee e malformazioni artero-venose viscerali. I meccanismi patogenetici non sono del tutto chiari ma si ritiene che alcune alterazioni genetiche compromettano i meccanismi angiogenetici. La diagnosi di HHT è essenzialmente clinico-anamnestica ed è basata sui criteri di Curaçao. Diversi sono i distretti corporei frequentemente interessati: cute, polmone, encefalo, tratto gastro-enterico. La diagnosi di lesioni a livello polmonare si basa sull’ecocardiografia con mdc e su metodiche di imaging come la TCMD. 373 374 Recenti Progressi in Medicina, 104 (7-8), luglio-agosto 2013 stinguerla da eventuali lesioni neoplastiche19-21. Le piccole PAVM, infatti, soprattutto se di piccole dimensioni e ad alto flusso nelle tradizionali sequenze Spin-Echo, mostrano un segnale assente o di bassa intensità, il cosiddetto “signal void”, che il più delle volte le rende indistinguibili dalle adiacenti aree polmonari piene d’aria. Attualmente, con l’introduzione di apparecchiature RM più avanzate e con l’utilizzo dell’angio-RM con mdc e in apnea22, è diventato possibile diagnosticare tutte le PAVM clinicamente significative. Figura 2. Paziente con PAVM del lobo superiore ed inferiore di sinistra. Le fistole sono riconoscibili Anche se in letteratura sia nelle immagini di angio-RM sia in quelle angiografiche (frecce in a e b). Dopo embolizzazione con esistono pochi lavori rispirali metalliche, la fistola del lobo inferiore appare completamente esclusa dal circolo (punta di freccia in c). guardanti l’utilizzo della RM nello studio del coinvolgimento viscerale in paL’ecografia cardiaca eseguita con mdc sonograzienti con HHT, risultati preliminari indicano che fico è impiegata nello screening e nel follow-up del l’angio-RM tridimensionale con gadolinio rapprepaziente perché consente di identificare la presensenta una metodica utile e dotata di buona sensiza di un rapido shunt destro-sinistro. L’ecocardiobilità generale (78%) e di elevata specificità grafia rappresenta indagine fondamentale soprat(100%) nella diagnosi delle malformazioni vascotutto nei bambini per la sua scarsa invasività, ma lari epatiche e polmonari23,24; per quanto riguarda le PAVM, la sensibilità raggiunge il 100% non consente un bilancio anatomico, indispensabiquando vengono considerate lesioni superiori a 5 le per il successivo trattamento13. L’angiografia polmonare pur essendo considemm e un diametro dell’arteriola afferente superata il gold standard per la diagnosi di PAVM è una riore a 3 mm. metodica invasiva con un elevato costo in termini Anche la nostra casistica ci conferma quanto ridi manodopera, tempo e impiego di radiazioni ioportato in letteratura circa la validità dell’angionizzanti, quindi non è un pratico strumento di RM per la ricerca delle PAVM; tuttavia, la TCMD screening polmonare per PAVM in pazienti con sembra individuare con maggiore accuratezza le HHT. lesioni di piccole dimensioni o localizzate in sedi La TC, utilizzando apparecchiature dotate di come l’ilo polmonare, dove le diramazioni vascolatecnologia spirale multidetettore, è in grado di forri più voluminose possono mascherare piccole lenire una rappresentazione tridimensionale (3D), sioni. Nella presente esperienza, tuttavia, la RM multiplanare (MPR) e di tipo angiografico (MIP, ha consentito di valutare correttamente tutte le leVR) di elevato dettaglio anatomico anche se esesioni suscettibili di trattamento endovascolare e si guita senza l’utilizzo di mdc ed è fondamentale nelè pertanto dimostrata una validissima alternativa la ricerca di PAVM e nel valutare l’indicazione al alla TCMD25-27. trattamento endovascolare14-16. Il limite più importante della TCMD è rappresentato dalla dose di radiazioni che i pazienti deL’assenza di sovrapposizioni di lesioni nelle scansioni TC assiali spiega la maggiore accuratezvono assorbire specie considerando i diversi controlli nel tempo. In questi casi, l’uso dell’angio-RM za (98% vs 60%) della TC rispetto alla DSA nel ripuò essere proposto per controllare i pazienti con conoscimento delle PAVM, sebbene quest’ultima PAVM dopo il primo esame TC o dopo l’embolizzametodica sia considerata più appropriata per dizione. L’esiguo numero di pazienti esaminati immostrare l’angio-architettura della singola lesione, pone, tuttavia, la verifica di questi risultati su calimite questo che viene superato grazie alle ricosistiche più ampie. In particolare, sarà fondamenstruzioni TC di tipo angiografico14-18. La RM è stata considerata per lungo tempo una tale la valutazione dell’accuratezza dell’angio-RM tecnica di secondo piano rispetto alla TC e all’annel follow-up dopo trattamento quando la presengiografia nello studio delle comunicazioni arteroza di spirali metalliche e conseguenti artefatti legati alla presenza di materiale metallico potrebbe venose congenite del polmone, ed il suo ruolo prinridurre significativamente la qualità delle immacipale in questa patologia era riservato alla valugini. tazione della patologia rigenerativa epatica per di- F. Lorusso et al.: Fistole artero-venose polmonari in pazienti con teleangiectasia emorragica ereditaria Bibliografia 1. 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