SI DEFINISCE STRESS LA CONDIZIONE IN CUI L’EQUILIBRIO DINAMICO (OMEOSTASI) DI UN ORGANISMO ANIMALE E’ “DISTURBATO” DA STIMOLI (intrinseci o estrinseci), COMUNEMENTE DEFINITI “STRESSORI” Lo stimolo determina nell’animale una duplice risposta: 1) altera l’omeostasi; 2) determina le risposte (fsiologiche e/o comportamentali) adattative PRIMARY RESPONSES Increase in corticosteroid and chatecholamines Il sistema costituito dal SNA-cellule cromaffni ed il sistema HPI regolano il controllo e la distribuzione delle risorse energetiche sia in condizioni normali che di stress. SNA-cellule cromaffini Il passaggio da Tirosina a DOPA è la tappa lenta della sintesi di Adrenalina L’attività della PNMT (feniletanolamina-N-metil transferasi è stimolata dal cortisolo. Funzionalmente le cellule cromaffini sono analoghe ai neuroni posgangliari del sistema nervoso simpatico Nei vertebrati le catecolamine sono rilasciate nel circolo ematico in condizioni che richiedono un aumento del trasporto di ossigeno e la mobilizzazione delle riserve energetiche Nei teleostei i valori normali di catecolamine circolanti sono <1nM. In risposta a “stressori” il valore incrementa rapidamente. Gli incrementi di adrenalina e noradrenalina sono specie specifici e dipendono anche dal tipo di stimolo. Si possono raggiungere anche valori > di 1000 nM. Il picco di catecolamine circolanti conseguente a stress acuto, rapidamente decrementa (questo è dovuto alla breve emivita delle stesse <10 min). Le catecolamine incrementano l’assunzione di ossigeno mediante: - aumento della frequenza della ventilazione branchiale - aumento del flusso ematico brachiale - aumento della capacità di diffusione dell’ossigeno - aumento della capacità di trasporto dell’ossigeno Questi effetti sono mediati attraverso recettori adrenergici Le catecolamine determinano iperglicemia mediante: - glicogenolisi (a livello epatico) e susseguente rilascio di glucosio (processo mediato da recettori b ) - gluconeogenesi (< 20%). Aumenta quando terminano le riserve di glicogeno Le catecolamine determinano anche la mobilizzazione degli acidi grassi. Questo effetto è fortemente specie specifico. H+ HCO3Cl- Na+ The Bohr Shift FUNZIONI DELLE CATECOLAMINE ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-TESSUTO INTERRENALE CONTROLLO ENDOCRINO DELLA PRODUZIONE DI CORTISOLO Once synthesised, cortisol diffuses out of the interrenal cells into the blood plasma. Fishes do not appear to possess specific corticosteroid-binding proteins in the plasma. Cortisol precipitates physiological and behavioural responses by binding to and activating specific cortisol receptors in target tissues. Receptors are located either (1) extracellularly on the membrane of target cells and so mediate a rapid, direct action (non-genomic pathway) or (2) intracellularly so when the receptor–hormone complex diffuses into the nucleus in the target cell, it binds and acts as a transcription factor and either activates or represses one or several genes (a slower genomic pathway). There are two types of receptors for cortisol: mineralocorticoid receptors (MR) and glucocorticoid receptors (GR). MRhave a higher affinity for cortisol and are believed to play a role in regulating circadian fluctuations of the hormone. GR have a lower affinity and are believed to be more important in the regulation of the response to stress. Most fishes possess MR and two GR isoforms, GR1 and GR2. GR2 appears to be more sensitive to low levels of circulating cortisol, whereas GR1 is sensitive only to higher levels, and thus acute stressor La risposta allo stress (produzione di cortisolo) è influenzata da diversi fattori: 1) GENETICI La risposta allo stress (produzione di cortisolo) è influenzata da differenti fattori: 2) Fase del ciclo vitale Alcune specie possono rispondere agli stimoli stressogeni a partire dalla seconda settimana dopo la schiusa. E' stato dimostrato che già dopo una settimana dalla schiusa, sebbene gli animali non sono in grado di rispondere direttamente agli stimoli stressogeni (non sono in grado di produrre cortisolo), il loro tessuto interrenale può produrre cortisolo se viene stimolato da ACTH. Questo risultato dimostra che esiste un breve periodo successivo alla schiusa durante il quale l'asse HPI non è ancora funzionante. Le specie a sviluppo più rapido mostrano una capacità di risposta allo stress più precoce. La capacità di rispondere allo stress è aumentata durante i periodi di metamorfosi. La risposta allo stress (produzione di cortisolo) è infl uenzata da differenti Fattori 3) Fattori ambientali Quasi tutti i fattori ambientali possono influenzare la capacità dei pesci di rispondere agli stimoli stressogeni. I fattori ambientali includono: la temperatura di acclimatazione, la salinità, l'ora del giorno, il colore delle vasche di allevamento etc... Anche fattori interni (stato nutrizionale, presenza di patologie) possono influenzare la capacità di rispondere allo stress. 4) Stress ripetuti I pesci mostrano una risposta cumulativa a stress ripetuti. Comunque stress ripetuti possono determinare una desensibilizzazione degli animali e determinare una minore risposta endocrina e metabolica. RUOLO BIOLOGICO DEL CORTISOLO NEI TELEOSTEI - Regolazione dell’omeostasi idrica e salina - Regolazione del metabolismo energetico - Riduzione della crescita e soppressione della riproduzione e del sistema immunitario ORGANI BERSAGLIO DEL CORTISOLO SONO: - LE BRANCHIE, L’INTESTINO ED IL FEGATO Heat shock protein expression in fish Heat shock proteins (HSPs) are a group of intracellular proteins that have an unusually high degree of identity at the amino acid level, among diverse organisms. As this family of proteins is induced by stressors other than heat, they are also commonly referred to as `stress proteins' in the literature. The term stress proteins also may refer to several other groups of proteins that respond to stressors. For example, metallothioneins, which are expressed in response to heavy metal exposure, or cytochrome P450 enzymes, or HSPs, all may be considered as stress proteins. The naming of HSPs are generally based on their molecular mass (kilodaltons, kDa) as determined by sodium dodecyl sulphate polyacrylamide gel electrophoresis (SDS-PAGE). Heat shock proteins are also grouped according to function (e.g. chaperonin), DNA sequence, and antibody cross-reactivity. The commonly used categories are: 100 kDa; 90 kDa; 70 kDa; 60 kDa; and the 16-30 kDa group, and are usually referred to as HSP100, HSP90, HSP70, HSP60, and the low molecular weight (LMW) class of proteins, respectively. Heat shock proteins are constitutively expressed in cells to maintain a number of critical cellular processes relating to protein folding, fidelity and translocation. These proteins also are induced in cells in response to a variety of stressors and enhance survival by protecting vital cellular functions. NO changes in gills SP30 and SP70 Lo shock termico determina un incremento delle HSP 30 e 70 nelle branchie. Se lo shock termico è preceduto da manipolazione la risposta in termini di produzione di HSP è minore SECONDARY RESPONSE: EFFETTO DELLO STRESS SUL BILANCIO IDRICO E SALINO I pesci che ricevono SOLO l’impianto del cortisolo o SOLO lo sham implant NON mostrano variazioni significative di SP30 e SP70 nelle branchie Lo shock termico preceduto da sham implant determina un incremento di SP 30 e SP 70 Lo shock termico preceduto da impianto di cortisolo riduce la produzione di SP 30 mentre non varia le SP 70. SECONDARY RESPONSE: EFFETTO DELLO STRESS CRONICO SUL BILANCIO IDRICO E SALINO SECONDARY RESPONSE: EFFETTO DELLO STRESS (cronico) SUL BILANCIO IDRICO E SALINO Secondary Responses: Changes in immuno function I Teleostei hanno sviluppato un sistema immunitario per molti versi simile a quello dei mammiferi. Esso è infatti in grado di avere risposte di tipo innato o aspecifico legato alla presenza di cellule o sostanze xenogene. Questa immunità. comprende: le cellule citotossiche non specifiche (NCC), i fagociti (neutrofili e macrofagi), le reazioni infiammatorie e l’attività. di sostanze solubili tra cui le lectine, la proteina C-reattiva, alcuni tipi di interferone, il complemento e i peptidi antimicrobici. Oltre all’immunità innata, i Teleostei presentano anche una risposta immunitaria acquisita o specifica e le sue caratteristiche distintive sono la straordinaria specificità per i diversi antigeni eventualmente presenti e la capacità di mantenere memoria immunologica nel tempo IMMUNITA’ INNATA Il sistema immunitario innato è caratterizzato da risposte più semplici, di tipo non specifico e rappresenta la prima linea di difesa dell’organismo contro un ampio spettro di agenti patogeni. Il riconoscimento delle sostanze esogene è mediato da proteine o recettori che riconoscono molecole tipiche dei patogeni quali i polisaccaridi, i lipopolisaccaridi (LPS), il DNA batterico, l’RNA a doppio filamento e altre molecole che normalmente non si trovano sulla superficie degli organismi multicellulari. Il lisozima (PM 12,5-15 KDa) fa parte dei fattori umorali aspecifici (Immunità aspecifica). Proprietà chimico-fisiche Il lisozima, detto anche muramidasi o mucopeptide N-acetilmuramoilidrolasi, è un enzima con specifiche funzioni idrolitiche nei confronti delle pareti cellulari dei microrganismi. Il lisozima allo stato puro si presenta in cristalli bianchi o giallastri oppure in polvere amorfa, ed è una proteina acida dotata di una buona stabilità.. Meccanismo batteriostatico Il lisozima è un enzima idrolasi che agisce specificamente sulle pareti cellulari dei microrganismi, con particolari proprietà idrolitiche nei confronti dei peptidoglicani presenti nelle cellule dei cocchi. Il suo meccanismo d'azione consiste nella disgregazione delle pareti cellulari di batteri, lieviti e muffe, ottenuto provocando la rottura dei legami glicosidici e peptidici presenti sulla loro superficie; in particolare, il lisozima attacca il legame β-1,4-glicosidico tra l'acido Nacetilmuramico (NAM) e la N-acetilglucosamina (NAG), andando poi a riformare un nuovo polisaccaride. Questo polisaccaride è anche la componente principale delle pareti cellulari batteriche, pertanto, in seguito all'azione del lisozima, le cellule del microrganismo si rompono a causa di uno squilibrio nella pressione osmotica, che ne comporta la dissoluzione e quindi la morte. In base alle diverse specie su cui agisce, lisozima può essere classificato in tre tipologie; si parla, quindi, di enzimi idrolitici delle pareti cellulari batteriche, enzimi idrolitici delle pareti cellulari dei lieviti ed enzimi idrolitici delle pareti cellulari fungine. In generale, il lisozima dimostra delle buone capacità antisettiche nei confronti di batteri Gram+, di microrganismi costituiti da spore aerobiche, del Bacillus subtilis e del Bacillus licheniformis, e la sua azione idrolitica risulta particolamente efficiente nei confronti dei micrococchi. IMMUNITA’ ACQUISITA L’immunità acquisita o adattativa costituisce un meccanismo di difesa evolutasi negli gnatostomati congiuntamente con il differenziamento di mandibola e mascella. Essa rappresenta un meccanismo di risposta immunitaria più evoluto rispetto all’immunità innata, in quanto stimolata solo dall’esposizione agli antigeni che accrescono la sua intensità e potenzialità difensiva ad ogni successiva esposizione. Le sue tre caratteristiche principali sono la specificità, la specializzazione e la memoria; i principali componenti cellulari sono i linfociti e le cellule accessorie . La risposta immunitaria di tipo specifico può essere classificata in due tipologie, a seconda delle componenti del sistema immunitario implicate: l’immunità umorale, mediata dai linfociti B, che rispondono agli antigeni attraverso gli anticorpi, e l’immunità cellulare mediata dai linfociti T. Anche i pesci, come gnatostomati, presentano un’immunità specifica, umorale e cellulare, che fa capo ai linfociti B e T