Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa [email protected] Lezione 5: Il dibattito tra protezionismo e libero scambio: Gli altri strumenti di protezione Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Forme di Protezionismo 1. Strumenti tariffari : dazio sulle importazioni. 2. Strumenti non tariffari: sussidi alle esportazioni che influenzano direttamente il prezzo interno, permettono di vendere all’estero allo stesso prezzo (sussidiato all’interno) del mercato internazionale attraverso finanziamenti agevolati, anticipo crediti, attività di promozione o a fondo perduto alle imprese esportatrici in proporzione alla quota esportata. • Si vende all’estero al prezzo internazionale (che è uguale al prezzo interno + il sussidio), oppure si vende all’interno al prezzo interno che è aumentato del sussidio. Sussidi alle esportazioni • Sussidio all’esportazione è un aiuto di Stato pari P+S per ogni unità esportata per favorire l’export nazionale permettendo di vendere all’estero ad un prezzo (interno più il sussidio). • Il vantaggio per i produttori nazionali che ricevono l’incentivo per ogni unità del bene esportato è che non saranno disposti a offrire sul mercato interno i beni ad una prezzo interno < a quello internazionale (perché sussidiati) . • Complessivamente si ha una perdita di benessere per i consumatori nazionali che pagano un prezzo più alto per ogni unità acquistata e per la riduzione del consumo. • Perdita di benessere netta è maggiore nel caso di paese grande, in quanto la ragione internazionale si riduce per via della maggiore offerta del grande paese. Effetti grafici di un sussidio all’export (paese piccolo) P Offerta P* + S P* P0 Domanda O L H K M Q Effetti grafici di un sussidio all’export (paese grande) P Offerta P*+S P’ + S P* P’ Domanda O L H K M Q Sussidio alla produzione 2. Altri strumenti non tariffari: Sussidi alla produzione permettono di incentivare tutta la produzione abbassando i costi di produzione che viene venduta, a parità di produzione, ad un prezzo più basso rispetto agli effettivi costi o aumenta la produzione, a parità di costi. • Sussidio alla produzione (preferito al sussidio all’export) è un aiuto di Stato pari P+S per aumentare tutta la produzione nazionale, riduce i costi marginali delle imprese (sposta l’offerta verso destra) a parità di produzione. Sussidio alla produzione • Il costo dello Stato è più elevato, in quanto sussidia tutta la produzione, mentre il vantaggio per i produttori nazionali che ricevono l’incentivo per ogni unità di bene prodotto. • Complessivamente si ha una perdita di benessere, ma inferiore al sussidio per l’export in quanto il beneficio dei produttori compensa, in parte, l’area dello sussidio pagato dallo Stato per ogni unità prodotta. • Il costo sociale netto dal lato della produzione perché si produce più rispetto ai costi normali di impresa (eccedenza di produzione ad un costo maggiore sussidiato dallo Stato). • Non vi è costo sociale dal lato del consumo perché il prezzo rimane lo stesso. Sussidio all’importazione 2. Altri strumenti non tariffari: Sussidio all’importazioni lo stato sovvenziona strategicamente i settori altamente tecnologici (o beni agricoli) attraverso un sussidio all’industria nascente, che viene venduta al prezzo interno, ma i produttori ricevono un prezzo interno + il sussidio riducendo le importazioni (costo sociale netto del produttore). • Sussidio all’importazione (preferito al dazio all’import) è un aiuto di Stato per aumentare tutta la produzione nazionale del settore oggetto di importazione, riduce i costi marginali delle imprese nazionali (sposta l’offerta verso destra) a parità di produzione oppure a parità di costi, aumenta la produzioni nazionali di beni importati. Sussidio all’importazione • I consumatori continuano a pagare il prezzo internazionale (interno), mentre i produttori ricevono dallo Stato un sussidio per ogni quantità prodotta. • Non vi è perdita o costi sociali dal lato del consumatore perché non aumenta il prezzo interno. • Vi è un vantaggio per i produttori nazionali che ricevono l’incentivo per ogni unità del bene importato. • Vi è una perdita di benessere, ma inferiore al dazio sull’importazione in quanto c’è solo il costo sociale netto dal lato della produzione, che è maggiore rispetto al costo marginale di produzione del settore, che viene sussidiato dallo Stato. Altre forme di protezionismo 3. Strumenti quantitativi: i contingentamenti limitazione delle quantità importate imposte dallo Stato, inoltre le restrizioni volontarie sulle esportazioni (VER) o le VIE che agiscono direttamente sulle quantità (minimizza le esportazioni) o massimizza le importazioni. • Il contingentamento è una misura restrittiva introdotta dallo Stato con l’imposizione quantitativa alle importazioni di un bene attraverso la concessione di licenze all’importazione fino ad un livello prestabilito. • Al prezzo interno, la produzione è di 20 unità, la quantità domandata è di 120 unità. Si assume l’imposizione di un limite o “quota” alle importazioni a 50 unità. Effetti del CONTINGENTAMENTO • Aumenta il prezzo interno a causa della quota, fino a che il maggior prezzo incentivi i produttori interni ad un aumentare la produzione di 50 unità che insieme alle quote (50) di importazioni colmano l’eccesso di domanda. • Si riduce il consumo per l’aumento dei prezzi dovuto al contingentamento e si produce internamente ad un prezzo più alto un bene che veniva precedentemente prodotto ad un prezzo minore. • Rispetto al dazio non vi è nessun gettito fiscale per lo Stato, in quanto il beneficio va ai detentori delle licenze di importazione, perché ottengono un prezzo maggiore rispetto quello ottenuto a livello internazionale, quindi costi sociali netti sono maggiori. Effetti sul benessere di un contingentamento P Offerta P0 P’ P* Domanda O H L M K Q Dazio e Contingentamento • Lo Stato tuttavia può vendere le licenze all’asta e se è condotta in maniera efficiente e in condizioni di concorrenza perfetta, il ricavato può dare allo Stato delle entrate fiscali equivalenti al dazio. • Mentre con il dazio non posso sapere perfettamente quale sarà la riduzione quantità delle importazione in quanto non è facile conoscere la posizione delle curve di domanda e offerta interna e quindi non si può determinare con precisione il gettito fiscale. • Con il contingentamento lo Stato impone un limite alle importazioni e vendendo le licenze, ad unità prestabilite in maniera efficiente, potrebbe ricavare il valore del gettito fiscale pari alla “quota” per il maggior prezzo. Dazio e Contingentamento • In presenza del dazio non posso aumentare il prezzo interno al di sopra del prezzo internazionale più il dazio, altrimenti i consumatori interni comprerebbero dai venditori esteri, nel contingente invece, dato che c’è un limite alle importazioni non c’è pericolo di crollo delle vendite. • Se la quota è molto restrittiva, il prezzo del bene potrebbe elevarsi ben al di sopra del prezzo internazionale con il risultato vantaggioso per le entrate dello stato che saranno maggiori se si vendono le licenze in maniera efficiente e in condizioni di concorrenza perfetta ed anche per le imprese nazionali si potrebbe passare da un monopolio potenziale ad effettivo e controllare le vendite (che dipende dal grado di monopolio). Neoprotezionismo • Il GATT e poi WTO nel dopoguerra misero al bando i dazi e i contingenti, introdotto la clausola della nazione più favorita che assicura ai firmatari di un trattato commerciale l’estensione automatica delle eventuali facilitazioni (anche successive) agli altri paesi. Eccezione EFTA e UE. • Il neo protezionismo si sviluppa con gli strumenti non tariffari (sussidi) che si vengono a ridurre nel tempo nel settore dei servizi e manifatturiero, mentre rimangono tuttora elevati nel settore agricolo. • I dazi e contingenti sono strumenti trasparenti e necessitano di misure legislative per essere usati nei momenti di problemi strutturali della BP; invece i sussidi, le VER o le VIE necessitano di essere amministrati con regole e vincoli, quindi è più facile ottenerle per i gruppi di pressione. VER 3. Strumenti quantitativi: la VER è un accordo volontario tra esportatore che riduce volontariamente le esportazioni verso l’importatore al fine di evitare imposizione di dazi o altre misure restrittive (contingentamento) da parte del paese importatore nei confronti dei suoi prodotti. • Gli effetti di un aumento di prezzo e produzione interni sono gli stessi del contingentamento. • Essendo una VER amministrata direttamente dal paese estero, l’introito della vendita delle licenze di importazioni che va al paese esportatore (es. Accordo multifibre). Aumentano i costi sociali netti per il paese. • Questo è il motivo per cui la VER è strettamente preferita al contingentamento o al dazio da parte dei paesi esportatori ed è divenuta pratica diffusa. Dalle VER alle VIE 3. Strumenti quantitativi: la VIE (Volontaria espansione dell’import) è un accordo volontario di aumentare la quota minima di importazioni. • Mentre con la VER vi è una riduzione delle esportazioni dal paese esportatore all’importatore. • Con la VIE i due paesi volontariamente si accordano affinché si aumentino il livello di importazioni da parte del paese importatore verso il paese esportatore. • La VIE stabilisce una quota minima di importazioni accrescendo il commercio internazionale. • Le VIE sono preferite alle VER, invece di limitare si accresce il commercio internazionale. Altre forme di protezionismo 4. Barriere tecniche, non tariffarie: Vengono introdotte norme e regolamenti legislativi, standard produttivi, igienico sanitari, sicurezza, ecologici/ambientali, fiscali, amministrativi, attraverso cui lo Stato può impedire l’esportazione da parte di paesi terzi di prodotti (ad es. OGM) nel paese (Cause al WTO). La differente normativa è un ostacolo al commercio internazionale, in quanto esse sono un costo aggiuntivo che i produttori devono sostenere per adeguare i prodotti alle normative vigenti. 5. Requisito di contenuto minimo della produzione (PVS): limitazione introdotta dai PVS affinché un prodotto PS non possa essere venduto nei PVS senza che non vi sia un contenuto minimo di produzione da parte dei PVS. 6. Discriminazione nelle gare di appalto di beni e servizi a favore delle imprese nazionali. Altre forme di protezionismo 7. Misure ritorsive: countervailing duties e misure antisussidio. Ritorsioni attraverso l’introduzione di un dazio compensativo sui beni importati sovvenzionati da parte del paese esportatore con sussidi all’esportazione o per controbilanciare un’imposta estera sui beni nazionali esportati, o forme di sussidi interne come rimborso di dazi pagati su beni importati. Se il resto del mondo pone un dazio su PC ci possono essere delle distorsioni sul Ppc/Pv (ad es. nel dazio ottimo) con possibili contro ritorsioni con dazi compensativo (guerre commerciali). • Viene introdotto come ritorsione ad un sussidio all’esportazione da parte del paese estero che fa discriminazione del prezzo (dumping ufficiale) perché vengono corrisposti dallo Stato ai produttori nazionali e/o esportatori consentendo loro di vendere ad un prezzo minore all’estero soprattutto se è un grande paese. Altre forme di protezionismo 7. Aiuti vincolati e finanziamenti agevolati ai PVS con l’obbligo di utilizzarli per acquistare prodotti nazionali, creando distorsioni al commercio soprattutto se sono beni non convenienti rispetto ai beni di altri paesi. 8. Embargo: quando un governo vieta l’esportazione di prodotti a determinati paesi (politiche commerciali).