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Il 1°settembre per la prima volta la proposta
della Cei a tutte le parrocchie italiane. Un
sussidio per prepararsi
Debutta la
Giornata per
il Creato
La creazione, dono di Dio da custodire. L’idea
getta le radici nel cammino ecumenico delle
chiese europee
Il 1° settembre, per la prima volta, in tutte le parrocchie italiane si celebrerà la Giornata per la salvaguardia del
creato.
La proposta - diffusa dalla Conferenza Episcopale Italiana nel corso dell’ultima assemblea generale dei Vescovi nasce dalla collaborazione tra la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e la
Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo. Per l’occasione, la Cei ha preparato un sussidio (si può
scaricare dal sito www.chiesacattolica.it) che illustra ll’iniziativa e suggerisce alcune proposte per la celebrazione della
Giornata.
Il grido
della terra
Filo conduttore della riflessione sulCreato è quest’anno il capitolo secondo del Libro della Genesi: “Dio pose
l’uomo nel giardino di Eden, perchè lo coltivasse e lo custodisse” (2,15). E’ nella Parola che si inseriscono le
motivazioni che hanno originato la Giornata. “La Scrittura - si legge nelMessaggio che apre il sussidio - narra del
creato come del primo grande dono di Dio, la prima radicale espressione del suo amore potente: un cosmo ordinato e
prezioso, capace di sostenere quella realtà misteriosa e fragile che è la vita”.
Però - si aggiunge subito dopo - la stessa Scrittura “sa bene che lo splendore della creazione è anche offuscato dal
potere misterioso del male e dall’esperienza del peccato”. Come ricorda San Paolo nella lettera ai Romani, tutto il
creato “geme e soffre” (8,19).
Oggi questo gemito - si fa notare nel sussidio - “sembra trovare un’eco particolarmente incisiva in quella crisi
ambientale, che ha assunto ormai una dimensione globale”.
Spreco di risorse
e stili di vita
Nel sussidio viene anche richiamato il capitolo X del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, che - si legge -
“si è ampiamente soffermato sul degrado dell’ecosistema planetario, esaminandone i diversi aspetti. A monte di tale
dinamica esso ha colto l’incapacità di riconoscere nel mondo quella originaria donazione che precede e fonda ogni
azione umana”.
In questa prospettiva, “si radicano anche un consumo di risorse e una produzione di rifiuti che superano
largamente le capacità di rinnovamento della terra, ipotecandone così la vivibilità per le future generazioni. Per i
poveri della terra, poi, il degrado dell’ambiente è un fattore critico, che rende insostenibili situazioni dalla vivibilità
già assai fragile: la preoccupazione per la salvaguardia del creato si intreccia con l’esigenza della giustizia”.
Un’occasione
di dialogo ecumenico
Ma la Giornata per la salvaguardia del creato riveste anche un prezioso ruolo sul piano del dialogo
ecumenico. “La responsabilità per il creato - si legge infatti nel sussidio - è stata una riscoperta comune delle
Chiese cristiane”. E’ infatti dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli che nasce nel 1989 la proposta di una
Giornata per il creato. Già la II Assemblea ecumenica europea di Graz del 1997 aveva invitato alla
riconciliazione col creato ed anche la prossima, in programma a Sibiu nel 2007, il tema ambientale avrà
un’importanza determinante. La sua centralità è stata inoltre espressa nel 2001 dalla “Charta Oecumenica”: c’è
una comune preoccupazione dei cristiani per uno sfruttamento dei beni della terra che avviene - precisa il
documento - “senza tener conto del loro valore intrinseco”. Per questo la Charta indicava un impegno comune
dei cristiani “per realizzare condizioni sostenibili di vita per l’intero creato”.
Gli impegni comuni
“Nella pluralità delle tradizioni cristiane - aggiungono le due Commissioni episcopali coinvolte - confessare Dio
come il Creatore è tema condiviso, sul quale è possibile un comune sentire e un reciproco arricchimento. Ecco aprirsi,
dunque, un importante spazio di dialogo e incontro tra i cristiani delle diverse confessioni, nel quale essi porteranno
le rispettive sensibilità in vista di una crescita comune”.
Nel Messaggio per la prima Giornata per la salvaguardia del creato si segnalano anche le possibili forme di
impegno, da portare avanti insieme tra confessioni cristiane. Le Commissioni episcopali coinvolte ne citano
alcune: “da una rilettura della comune eredità biblica, a un esame delle problematiche ecologiche del nostro
tempo - su scala globale come locale - fino alla concreta ricerca di nuovi stili di vita personali e comunitari”.
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