Istituzioni di Matematiche quarta parte anno acc. 2014/2015 Univ. Studi di Milano E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 1 / 22 Derivate index 1 Derivate 2 Teoremi sulle funzioni derivabili 3 Formula di Taylor E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 2 / 22 Derivate Rapporto incrementale Sia f : I → R, con I ⊂ R intervallo, e sia x0 ∈ I. Si chiama rapporto incrementale di f in x0 di incremento h = ∆x il rapporto ∆f f (x0 + h) − f (x0 ) f (x) − f (x0 ) = = , ∆x h x − x0 per x = x0 + h. Il rapporto incrementale di f in x0 di incremento h = ∆x rappresenta il coefficiente angolare della retta che congiunge i punti P = (x0 , f (x0 )) e Q = (x, f (x)) del grafico di f . E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 3 / 22 Derivate Derivata in un punto Si dice che f è derivabile in x0 se esiste finito il f (x) − f (x0 ) f (x0 + h) − f (x0 ) = lim . x→x0 h→0 h x − x0 lim (x0 ) Se f è derivabile in x0 , il numero reale limx→x0 f (x)−f x−x0 . viene detto derivata di f in x0 e denotato indifferentemente con uno dei seguenti simboli f 0 (x0 ), (Df )(x0 ), E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) df (x0 ), dx Istituzioni di Matematiche df |x , dx 0 ( df )x . dx 0 4 / 22 Derivate ESEMPIO 1 - Vediamo se f (x) = x2 è derivabile in x = 3. Dobbiamo stabilire se esiste finito x2 − 9 . x→3 x − 3 lim Risulta x2 − 9 = lim (x + 3) = 6. x→3 x − 3 x→3 Quindi la derivata di f in 3 esiste e vale 6. ESEMPIO 2 - Vediamo se g(x) = |x| è derivabile in x = 0. Il limite lim |x| − |0| x→0 x − 0 non esiste (esistono il limite da destra e da sinistra, e valgono rispettivamente +1 e −1), quindi g non è derivabile in x0 . lim E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 5 / 22 Derivate Significato geometrico di derivata L’esistenza della derivata di f in x0 corrisponde al fatto che il grafico di f in P = (x0 , f (x0 )) ammetta una retta tangente (intesa come limite di rette secanti) e che tale retta tangente non sia verticale. Se la derivata esiste, f 0 (x0 ) è il coefficiente angolare della retta tangente in P, pertanto la retta tangente ha equazione y − f (x0 ) = f 0 (x0 )(x − x0 ). ESERCIZIO - Stabilire se il grafico Γf di f (x) = x2 + 1 ammette tangente in A = (1, 2) e, in caso affermativo, determinare l’equazione della retta tangente a Γf in A. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 6 / 22 Derivate Funzione derivata Sia f : A → R, sull’insieme A0 dei punti in cui f è derivabile, si può definire una funzione f 0 : A0 → R che ad ogni x ∈ A0 associa il valore della derivata di f in x, cioè f 0 : x 7→ f 0 (x). La funzione f 0 viene detta funzione derivata di f . ESEMPIO - La funzione f (x) = x2 è definita su A = R ed è derivabile in tutti i punti di R, infatti, per ogni x0 ∈ A, si ha lim x→x0 x 2 − x0 2 = lim (x + x0 ) = 2x0 . x→x0 x − x0 Quindi si ha A0 = R e f 0 (x) = 2x. Se funzione derivata f 0 è a sua volta derivabile, la sua derivata viene detta derivata seconda: (f 0 )0 = f 00 . Analogamente si definisce la derivata terza, ecc. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 7 / 22 Derivate Derivate delle funzioni elementari Le funzioni elementari sono derivabili in tutto il loro insieme di definizione. Le derivate sono le seguenti: f f f f = costante, f 0 = 0 = xα , f 0 = αxα−1 = ex , f 0 = ex = ax , f 0 = ax log(a) f = logx, f0 = f0 = f = loga x, f = sinx, f = cosx, f = tanx, 1 x 1 xlog(a) f 0 = cos(x) f 0 = −sin(x) f 0 = 1 + (tan(x))2 f = arctanx, f0 = E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) 1 1+x2 Istituzioni di Matematiche 8 / 22 Derivate Regole di derivazione Regole di derivazione per funzioni somma, prodotto, ecc. FUNZIONE SOMMA Se f e g sono derivabili in un punto x lo è anche la funzione somma f + g e vale: (f + g)0 (x) = f 0 (x) + g0 (x) FUNZIONE PRODOTTO Se f e g sono derivabili in un punto x lo è anche la funzione prodotto fg e vale: (fg)0 (x) = f 0 (x)g(x) + f (x)g0 (x) FUNZIONE QUOZIENTE Se f e g sono derivabili in un punto x lo è anche la funzione quoziente gf e vale: f f 0 (x)g(x) − f (x)g0 (x) ( )0 (x) = g (g(x))2 E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 9 / 22 Derivate FUNZIONE COMPOSTA Se la funzione f è derivabile in x e la funzione g ‘è derivabile in f (x) allora la funzione g ◦ f è derivabile in x e vale: (g ◦ f )0 (x) = g0 (f (x))f 0 (x) FUNZIONE INVERSA Se la funzione f è derivabile in x con derivata non nulla allora la funzione f −1 è derivabile in y = f (x) e vale: (f −1 )0 (y) = E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) 1 f 0 (x) Istituzioni di Matematiche . 10 / 22 Derivate ESERCIZIO - Usare le regole di derivazione per calcolare le derivate delle funzioni 1 2 3 4 5 f (x) = cos(x)2x f (x) = sin(x2 ) + log2 (x) √ f (x) = 3 x2 + 1 f (x) = sinx x3 f (x) = cos(log(x4 )) TEOREMA - Se f è derivabile in x0 allora è continua in x0 . Non è invece vero il viceversa. Ad esempio, la funzione f (x) = |x| è continua in 0, ma non è ivi derivabile. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 11 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili index 1 Derivate 2 Teoremi sulle funzioni derivabili 3 Formula di Taylor E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 12 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Massimi e minimi relativi Un punto x0 si dice punto di massimo relativo (rispett. punto di minimo relativo) per una funzione f , se esiste un intorno U(x0 ) tale che f : U(x0 ) → R abbia in x0 un massimo (assoluto), cioè ∀x ∈ U(x0 ) si abbia f (x) ≤ f (x0 ) (rispett. f (x) ≥ f (x0 )) (si veda la figura a sinistra). Nel caso x0 sia agli estremi dell’insieme di definizione (si veda la figura a destra) si ottiene un’analoga definizione considerando intorni destri o sinistri, cioè, ad esempio, se f è definita in [a, +∞) il punto (a, f (a)) è di massimo relativo se esiste un intorno destro U+ (a) di a tale che ∀x ∈ U+ (a) si abbia f (x) ≤ f (a). E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 13 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Teorema di Fermat TEOREMA (di Fermat) - Sia f definita in un intorno di x0 e supponiamo che x0 sia un punto (interno) di massimo o minimo relativo per f . Se f è derivabile in x0 , allora f 0 (x0 ) = 0. OSSERVAZIONE - Non è vero il viceversa. Infatti può essere f 0 (x0 ) = 0 senza che x0 sia massimo o minimo. Questo accade, ad esempio, nel caso della funzione y = x3 in x0 = 0. OSSERVAZIONE - La funzione f (x) = |x| ha un minimo relativo (ed anche assoluto) in 0, ma in 0 la funzione non è derivabile. OSSERVAZIONE - I punti di massimo e minimi relativo vanno cercati tra i punti interni all’insieme di definizione E in cui la derivata è nulla o non esiste, e tra i punti di E non interni ad E. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 14 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Teorema di Rolle TEOREMA (di Rolle) - Sia f : [a, b] → R, con f continua in [a, b], derivabile in (a, b) e con f (a) = f (b). Allora esiste almeno un punto c ∈ (a, b) tale che f 0 (c) = 0. Il teorema garantisce l’esistenza di un punto (c, f (c)) del grafico in cui la retta tangente è orizzontale Tutte le ipotesi del teorema di Rolle (continuità in [a, b], derivabilità in (a, b), f (a) = f (b)) sono necessarie, come mostrano i seguenti esempi. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 15 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Teorema di Lagrange e sue conseguenze TEOREMA (di Lagrange) - Sia f : [a, b] → R, con f continua in [a, b] e derivabile in (a, b). Allora esiste almeno un punto c ∈ (a, b) tale che (a) f 0 (c) = f (b)−f b−a Il teorema garantisce l’esistenza di un punto (c, f (c)) del grafico in cui la retta tangente è parallela alla retta che congiunge A = (a, f (a)) con B = (b, f (b)). COROLLARI Ipotesi - Negli enunciati seguenti si suppone sempre che le funzioni f , g coinvolte siano definite e continue in [a, b] e derivabili in (a, b). Se f 0 (x) = 0, ∀x ∈ (a, b), allora f = k, con k ∈ R, cioè (nelle ipotesi scritte sopra) le uniche funzioni derivabili con derivata ovunque nulla sono le costanti. Se f 0 (x) = g0 (x), ∀x ∈ (a, b), allora ∀x ∈ [a, b] si ha f (x) = g(x) + q, con q ∈ R, cioè (nelle ipotesi scritte sopra) due funzioni con la stessa derivata differiscono per una costante. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 16 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Se f 0 (x) > 0, ∀x ∈ (a, b), allora f è strettamente crescente, in particolare f è iniettiva, quindi invertibile. Se f 0 (x) < 0, ∀x ∈ (a, b), allora f è strettamente decrescente, in particolare f è iniettiva, quindi invertibile. L’ipotesi che l’insieme di definizione di f sia un intervallo è necessaria: ad esempio la funzione definita da f (x) = 1x se x ∈ (−∞, 0) e f (x) = 1x − 3 se x ∈ (0, +∞), ha derivata sempre negativa (pari a − x12 ) però non è (globalmente) decrescente (lo è su (−∞, 0) e su (0, +∞), ma non su (−∞, 0) ∪ (0, +∞)) e nemmeno iniettiva (perché, ad esempio f (−1) = f ( 21 ) = −1). 1 ESERCIZIO - Stabilire in quali intervalli la funzione f (x) = xe x è strettamente crescente. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 17 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Ricerca dei punti di massimo e di minimo relativo Sia f continua in (a, b). Se f è anche derivabile in (a, b), salvo al più in x0 , allora se f 0 (x) > 0 in (a, x0 ) e f 0 (x) < 0 in (x0 , b) allora x0 è un punto di massimo; se f 0 (x) < 0 in (a, x0 ) e f 0 (x) > 0 in (x0 , b) allora x0 è un punto di minimo. ESERCIZIO - Cercare i punti di massimo e di minimo relativo della funzione 1 definita da f (x) = xe x . ESERCIZIO - Cercare i punti di massimo e di minimo relativo della funzione definita da f (x) = x2 − 2|x|. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 18 / 22 Teoremi sulle funzioni derivabili Studio della concavità - Flessi TEOREMA - Sia f derivabile in un intervallo I. f è strettamente concava verso l’alto (rispett. verso il basso) in I se e solo se, per ogni punto P del grafico di f la retta tangente al grafico di f in P sta al di sotto (rispett. al di sopra) del grafico di f . TEOREMA - Sia f derivabile in un intervallo I. f è strettamente concava verso l’alto (rispett. verso il basso) in I se e solo se la funzione derivata prima f 0 è strettamente crescente (rispett. decrescente) in I. TEOREMA - Sia f derivabile due volte in un intervallo I. Se f 00 (x) > 0 ∀x ∈ I, (rispett. f 00 (x) < 0 ∀x ∈ I) allora f è strettamente concava verso l’alto (rispett. verso il basso) in I. Un punto x0 interno all’insieme di definizione di f si dice punto di flesso se f cambia concavità in x0 . E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 19 / 22 Formula di Taylor index 1 Derivate 2 Teoremi sulle funzioni derivabili 3 Formula di Taylor E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 20 / 22 Formula di Taylor Polinomio di Taylor Sia f una funzione definita in un intorno di x0 e derivabile n volte in x0 . Il polinomio Pn (x) = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) + f (n) (x0 ) f 00 (x0 ) (x − x0 )2 + · · · + (x − x0 )n 2 n! viene detto polinomio di Taylor di ordine n centrato in x0 . TEOREMA - Sia f una funzione derivabile n volte in x0 . Esiste un intorno I(x0 ) tale che, ∀x ∈ I(x0 ), la funzione Rn (x) = f (x) − Pn (x) sia un infinitesimo di ordine superiore a (x − x0 )n (cioè lim x→x0 Rn (x) = 0). (x − x0 )n ESERCIZIO - Calcolare il polinomio di Taylor di f (x) = 2 + 3x − x2 + 3x3 di ordine 2 centrato in 0. E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 21 / 22 Formula di Taylor Polinomi di Mc Laurin Il polinomio di Taylor di ordine n di una funzione f centrato in 0 viene detto polinomio di Mc Laurin di ordine n di f , o sviluppo di Mc Laurin di ordine n di f . ESEMPI sin(x) = x − x3 3! + x5 5! x + · · · + (−1)n (2n+1)! + R2n+1 (x) cos(x) = 1 − x2 2! + x4 4! x + R2n (x) + · · · + (−1)n (2n)! x3 3 + x5 5 arctan(x) = x − ex = 1 + x + x2 2! 2n+1 2n + ··· + log(1 + x) = x − x2 2 + x3 3 2n+1 x + · · · + (−1)n (2n+1) + R2n+1 (x) xn n! + Rn (x) n + · · · + (−1)n−1 xn + Rn (x). ESERCIZIO Calcolare lo sviluppo di Mc Laurin di ordine 4 di f (x) = x2 − 2 + 2cosx. Calcolare x2 − 2 + 2cosx limx→0 . x4 E.Frigerio, C.Turrini (Univ. Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 22 / 22