Ammine p.e Nelle ammine gli orbitali dell’azoto sono ibridati sp3. Il lone pair che abita uno dei quattro orbitali conferisce carattere basico alle ammine. I gruppi alchilici legati all’azoto, per effetto induttivo positivo, aumentano la densità di carica nell’orbitale atomico. H3C N H CH3 Se i gruppi legati all’azoto sono diversi tra loro enantiomeri? i due enantiomeri teorici si interconvertono molto rapidamente a causa dell'inversione piramidale ed i racemi non sono risolvibili. C2H5 C2H5 H N H H5C2 N C2H5 H5C2 H N C2H5 Carattere nucleofilo dell’azoto amminico La nucleofilia dell’azoto del gruppo funzionale delle ammine è influenzata dalla natura dei gruppi alchilici o aromatici legati all’azoto. Nelle ammine alifatiche, aumentando il numero dei gruppi alchilici aumenta la densità elettronica nell’orbitale atomico dell’azoto e quindi il carattere nucleofilo. NH2 La presenza di un radicale aromatico, a causa della delocalizzazione dei due elettroni dell’azoto nell’orbitale p dell’anello, rende le ammine meno nucleofile. Kb = 4.4 • 10-4 N CH3 H CH 3 Kb = 4.7 • 10-4 N H H+ H H CH3 Kb = 5.4 • 10-5 N H 3C C H3 H+ H+ H H H N N N CH3 CH3 H H CH3 H3 C CH3 CH 3 CH3 • Gli acidi coniugati delle ammine alchiliche semplici hanno pKa 9.5-11, le loro soluzioni pH 11-12. N H Kb = 4,2 • 10-10 H benzenammina N H Kb = 5,5 • 10-4 H cicloesanammina Riconoscimento delle ammine 1. Ricerca del carattere basico 2. Saggio di Hinsberg 3. Saggio di diazotazione e copulazione 4. Formazione di senfoli 5. Metodo dell’anidride 3-nitroftalica 6. Saggio con acetone e nitroprussiato sodico 7. Saggio con acetaldeide e nitroprussiato sodico 8. Formazione di composti colorati con la lignina 9. Trattamento con acido nitroso 10. Formazione di carbilammine Riconoscimento delle ammine Ricerca del carattere basico A. Una goccia della sostanza in esame viene posta su un cartina al rosso congo preventivamente azzurrata con HCl 0,1 N e si verifica l’arrossamento della cartina. B. Una soluzione di metilarancio resa acida per aggiunta di HCl 2N reagisce con la sostanza in esame dando luogo al viraggio dell’indicatore che passa dal rosso al giallo. Riconoscimento delle ammine 2. Saggio di Hinsberg Il saggio permette di differenziare tra loro le ammine 1°, 2° e 3°. Le prime due reagiscono con il cloruro di tosile in presenza di NaOH (reazione di Schotten Baumann) per dare le p-toluensolfonammidi sostituite, l’ammina 3° non reagisce. Solfonammide acida Solfonammide neutra Riconoscimento delle ammine 2. Saggio di Hinsberg Separazione della miscela costituita da ammine 1°, 2° e 3°. Questa miscela viene trattata con cloruro di tosile in ambiente alcalino e estratta con etere: si ottengono due fasi (alcalina ed eterea). Nella fase alcalina rimane la solfonammide (1°) e da essa si può riottenere l’ammina 1° per idrolisi. Nella fase eterea sono contenute la solfonammide 2° e l’ammina 3°; quest’ultima a contatto con una soluzione di acidi passa nella fase acquosa acida, da cui per successiva alcalinizzazione si ottiene nuovamente l’ammina libera. Nella fase eterea rimane la solfonammide (2°) che, per evaporazione del solvente e successiva idrolisi, restituisce l’ammina 2°. Riconoscimento delle ammine 3. Saggio di diazotazione e copulazione E’ un saggio specifico per le ammine 1° aromatiche ed è basato sulla formazione del sale di diazonio ad opera di NaNO2 in ambiente acido (H2SO4 conc.) tra 0 e 5 °C e sulla successiva copulazione con β-naftolo in ambiente basico (NaOH) con formazione del colorante azoico rosso. Reazione di diazotazione Reazione di copulazione NaOH Riconoscimento delle ammine 4. Formazione di senfoli E’ un saggio specifico per le ammine 1° alifatiche che reagiscono con CS2 formando un ditiocarbammato, in presenza di AgNO3 si trasforma in sale d’argento. Due molecole di sale perdono poi H2S e Ag2S (pp nero) dando luogo alla formazione dell’isosolfocianato o senfolo, riconoscibile per l’odore di senape. S RCH2NH2 + CS2 AgNO3 R-H2C-HN Sditiocarbammato + H3N+-CH2-R S + NO3- + H3N+-CH2-R R-H2C-HN SAg S 2 R-H2C-HN SAg 2 R-CH2-N=C=S + Ag2S + H2S isosolfocianato o senfolo nero Riconoscimento delle ammine 5. Metodo dell’anidride 3-nitroftalica Consente di separare tra loro le ammine 1°, 2° e 3°. Le ammine 1° e 2° reagiscono in ambiente anidro, a caldo in solvente inerte, con anidride 3-nitroftalica dando i corrispondenti acidi ftalammici, le ammine 3° non reagiscono. O O CONHR R-NH2 + COOH 150 °C O COOH O O 2N NR -H2O CONHR NO2 NO2 O NO2 3-nitroftalimmide O O O OH NRR' R-NH- R' + O + NRR' OH NO2 O NO2 O O2N O Riconoscimento delle ammine 5. Metodo dell’anidride 3-Nitroftalica Separazione di una miscela costituita da ammine 1°, 2° e 3°. Trattando con HCl il prodotto, ottenuto dalla reazione precedente, esso scioglie solo l’ammina 3°. Nello strato acido acquoso passerà quindi tutta l’ammina 3° mentre il residuo contenente i due acidi ftalammici viene riscaldato a 150 °C per ottenere la 3nitroftalimmide N-alchil sostituita. A questo punto si tratta il residuo con NaHCO3 che scioglie solo l’acido ftalammico proveniente dall’ammina 2°, mentre la ftalimmide proveniente dall’ammina 1° rimane nel residuo. Riconoscimento delle ammine 6. Saggio con acetone e nitroprussiato sodico Na2[Fe(CN)5NO] o pentacianonitrosilferrato (III) Saggio specifico per le ammine alifatiche 1° e 2° 7. Saggio con acetaldeide e nitroprussiato sodico (in ambiente basico per NaHCO3) Saggio specifico per le ammine alifatiche 1° e 2° Trattando la soluzione di ammina con sodio nitroprussiato e acetaldeide (Saggio di Simon) o acetone (Saggio di Rimini) si sviluppa una colorazione specifica. A 1 mL di nitroprussiato sodico (0.13 M in MeOH/acqua 1:1) si aggiunge 1 mL di acqua, 0.2 mL di acetone e circa 30 mg di ammina (primaria o secondaria). Acetaldeide Acetone rosso-bruna per ammine primarie e blu per secondarie rosso intenso per ammine primarie e secondarie Riconoscimento delle ammine 8. Formazione di composti colorati con la lignina Saggio specifico per le ammine 1° e 2° Solubilizzate in C2H5OH e poste sulla carta di giornale bagnata di HCl 6N danno una colorazione giallo-arancione. Ammine 1° e 2° aromatiche: la colorazione compare immediatamente. Ammine 1° e 2° alifatiche: la colorazione compare solo dopo riscaldamento. Ammine 3°: non reagiscono. Riconoscimento delle ammine 9. Trattamento con acido nitroso E’ il metodo che permette di stabilire se l’ammina è alifatica o aromatica se è 1° , 2° o 3°. A. Ammine 1° alifatiche Le ammine 1° reagiscono con HNO2 a freddo con formazione di alcool 1° e sviluppo di N2. RCH2NH2 + HNO2 -> RCH2OH + N2á + H2O B. Ammine 1° aromatiche reagendo a freddo con HNO2 non sviluppano azoto ma si formano i sali di diazonio che possono essere messi in evidenza mediante reazione di copulazione. ArNH2 + HNO2 -> Ar-N≡N+ + H2O A temperature elevate, invece, si ottiene il fenolo corrispondente. Nel primo stadio della reazione (protonazione dell’acido nitroso) si forma l’elettrofilo (il catione nitrosile) HO N O H+ H O N H O N O N catione nitrosile O Nel secondo stadio, il nucleofilo catione nitrosile attacca l’ammina. Per eliminazione di una molecola di acqua si forma uno ione diazonio instabile che, in ambiente acquoso, elimina azoto molecolare e si converte nel corrispondente alcool. Ammina primaria alifatica H R N O N H O R N N H H H O R N N H O H H R N N ione diazonio H2O H+ R OH N2 Le ammine aromatiche primarie reagiscono con l’acido nitroso in ambiente acido per dare sali di diazonio, stabili a bassa temperatura (tra 0 e 5° C). NH2 NaNO2 (H+) in acqua a 0°C N N N N Riconoscimento delle ammine 9. Trattamento con acido nitroso C. Ammine 2° alifatiche e aromatiche Le ammine 2° reagiscono con HNO2 per dare gli N-nitrosoderivati, poco solubili in H2O. RR’NH + HO-N=O -> RR’N-N=O + H2O D. Ammine 3° alifatiche non reagiscono. E. Ammine 3° aromatiche Tali ammine aventi la posizione para libera reagiscono con HNO2 formando un p-nitroso-derivato che per trattamento con NaOH dà una colorazione verde. Ar-N(CH3)2 + O=N-OH HCl ON + NH(CH3)2 + Cl- + H2O NaOH verde ON N(CH3)2 + NaCl + H2O Esempio: Solfatiazolo saggio del colorante azoico Riconoscimento delle ammine 10. Formazione di carbilammine Le ammine 1° alifatiche e aromatiche reagiscono con il CHCl3 in ambiente alcalino (KOH) dando le carbilammine (isonitrile) riconoscibili per l’odore tipico tra l’agliaceo e pesce marcio. Ar NH2 + CHCl3 + 3KOH Ar N C + 3KCl + 3H2O Meccanismo con formazione di diclorocarbene Cl Cl HO: H C H R Cl CCl2 N: H C Cl H R N+ H Cl Cl :CCl2 + Cl- elettrofilo Cl C- R Cl N+ H CCl R N C Derivati cristallini delle ammine 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Derivati delle ammine primarie e secondarie Benzammidi 3,5-Dinitrobenzammidi, p-Nitrobenzammidi Acetammidi Benzensolfonnamidi e p-Toluensolfonammidi Ftalimmidi e 3-Nitroftalimmidi N-Formilderivati Uree e tiouree sostituite 2,4- Dinitrofenilderivati Derivati cristallini delle ammine 1. Benzammidi Reazione di Shotten-Baumann (a freddo con cloruro di benzoile in eccesso) Ph-CO-Cl + RNH2 Ph-CO-NHR 2. 3,5-Dinitrobenzammidi, p-Nitrobenzammidi In questo caso la reazione si conduce a caldo con i relativi cloruri degli acidi. 3. Acetammidi (CH3CO)2O + RNH2 -> CH3CONHR + CH3COOH 4. Benzensolfonnamidi e p-Toluensolfonammidi R’-C6H4-SO2-Cl + RNH2 → [R’-C6H4-SO2-+NH2R] → R’-C6H4-SO2-NHR 5. Ftalimmidi e 3-Nitroftalimmidi Reazione analoghe a quelle di riconoscimento Derivati cristallini delle ammine 6. N-Formilderivati HCOOH + RNH2 → HCOO- + RNH3+ → HCOHNR + H2O 7. Uree e tiouree sostituite OAr-N=C=O + R-NH2 Ar-N Ar = -Ph (fenilisocianato) Ar = α-naftile (α naftil isocianato) + Ar-N- NH2R O + O Ar-HN NH2R NHR urea sostituita 8. 2,4- Dinitrofenilderivati Cl NO2 Cl +NH2R NO2 RH 2N+ R-NH2 + NO2 NO2 NO2 NO2 + Cl- Derivati cristallini delle ammine Derivati delle ammine terziarie (solo sali!) R3NH+X- 1. Cloridrati e Bromidrati O 2N 2. Picrati NO2 OH · NR3 3. Stifnati NO2 OH 4. 3,5-Dinitrobenzoati O2N NO2 5. Sali ammonici quaternari OH · NR3 7. Picrolonati H3C H3C N N OH NO2 NO2 NR3 O2N NO2 COOH · NR3