guerra fredda 1

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UNITÀ 1  LE ORIGINI DELLA GUERRA FREDDA
1. GLI ANNI DIFFICILI DEL DOPOGUERRA
UN MONDO STREMATO
La seconda guerra mondiale provocò moltissimi morti: 20 milioni nell’Unione Sovietica e 400 000 in Italia. Le
condizioni dell’Europa dopo la guerra erano disastrose:
- In ambito economico, le industrie erano state in gran parte distrutte e mancavano le materie prime e il denaro
necessario per la ripresa.
- Molte città erano state devastate dai bombardamenti e molti erano rimasti senza casa.
- L’agricoltura era in ginocchio. I principali beni alimentari erano razionati e ciò portò allo sviluppo del mercato
nero.
LA NASCITA E LO STATUTO DELL’ONU
Le superpotenze vincitrici, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, nonostante erano distanti ideologicamente erano
concordi nel trovare un “luogo di discussione e di accordi” affinché il mondo non precipitasse in un’altra guerra.
Venne fondata il 24 giugno 1945, con la firma dell’Accordo di San Francisco, l’ONU (Organizzazione delle Nazioni
Unite) e come sede fu scelta New York, nel Palazzo di Vetro.
Nello statuto dell’ONU vi sono due diverse concezioni:
- Utopistica, che richiama i principi di libertà dei popoli e di uguaglianza fra le nazioni sostenuti da Wilson ed è
presente nell’Assemblea Generale ed ha il compito di adottare delle “risoluzioni” non vincolanti.
- Realistica, sostenuta di Roosevelt il quale riteneva necessario costituire un “direttorio” formato dalle potenze
vincitrici e questa si ritrova nel Consiglio di Sicurezza, un organo costituito da 15 membri: 5 permanenti (sono le
potenze vincitrici) e con diritto di veto; 10 eletti a turno. Il consiglio di sicurezza ha il potere di adottare, in caso
di crisi internazionali, decisioni vincolanti per gli stati e può decidere anche l’intervento armato (le truppe che
operano per l’ONU sono dette caschi blu).
IL NUOVO ASSETTO DELLA GERMANIA
Fra il luglio e l’ottobre 1946 si svolse a Parigi la Conferenza di pace ed a delineare i nuovi confini del mondo furono gli
eserciti. Qui la Germania venne divisa in due parti:
- Ovest era controllato dagli Anglo-americani e nacque la Repubblica Federale Tedesca: uno stato democratico
alleato delle potenze occidentali.
- Est era occupato dall’Armata Rossa e si costituì la Repubblica Democratica Tedesca: uno stato comunista alleato
dell’Unione sovietica.
Anche Berlino venne divisa in due parti:
- Berlino Est, controllata dai sovietici.
- Berlino Ovest, divisa a sua volte in tre parti e controllata dagli Americani, Inglesi e Francesi.
LA SISTEMAZIONE DELL’EUROPA E DEL GIAPPONE
Dopo la guerra, l’Austria tornò ad essere indipendente, ma fino al 1955 restò divisa in quattro zone occupate da
Sovietici, Inglesi, Francesi e Americani.
L’Unione Sovietica recuperò alcuni territori che aveva perso con la prima guerra mondiale: Ucraina, Bielorussia,
Lituania, Estonia e Lettonia.
L’Italia perse tutte le colonie e cedette alla Francia, Briga e Tenda; e alla Jugoslavia la Dalmazia e l’Istria.
Trieste fu divisa in due zone, una controllata dagli anglo-americani e l’altra dalla Jugoslavia; solo nel 1954 la città
tornò all’Italia.
Il Giappone restò sotto l’occupazione militare americana fino al 1951, quando ottenne nuovamente l’indipendenza.
L’ESPANSIONE DEL COMUNISMO
In tutti i territori occupati dagli anglo-americani nacquero stati democratici, mentre nelle zone controllate
dall’armata rossa nacquero degli stati comunisti, che divennero tra il 1945 e il 1948 Stati satelliti dell’Unione
Sovietica e fu creata la Cominform, l’ufficio d’informazione dei partiti comunisti.
Nel contempo, l’Unione Sovietica riuscì ad ottenere un vantaggio economico:
- Richiese il pagamento dei danni di guerra a quei paesi (Germania, Ungheria, Bulgaria) che aveva combattuto.
- Requisì i beni definiti ex tedeschi.
- Impose il pagamento del trasporto delle truppe sovietiche e del loro mantenimento.
2. LA DIVISIONE DEL MONDO
LA DOTTRINA TRUMAN
Sconfitto il comune nemico nazista, emersero contrasti tra Occidente e URSS, dove Stalin temeva che i paesi
capitalisti aggredissero l’unione sovietica e gli stati uniti temevano la diffusione del comunismo. La rivalità esplose
quando morì Roosevelt e venne eletto Henri Truman il quale espresse la sua visione del mondo con un discorso
passato alla storia come dottrina Truman. Secondo Truman i partiti comunisti europei non si rafforzavano solo grazie
al sostegno dell’unione sovietica, ma anche a causa della grave situazione economica. Gli americani dovevano
appoggiare i partiti anticomunisti e aiutare l’Europa nella ricostruzione della loro economia e per questo motivo fece
organizzare un programma di aiuti.
L’INIZIO DELLA GUERRA FREDDA
Nel 1947 il generale Marshall propose alle nazioni europee un aiuto economico e ciò era indirizzato anche ai paesi
dell’est, compresa l’unione sovietica, ma questa rifiutò vedendo in tale iniziatica una manifestazione
dell’imperialismo americano. Tale piano divenne noto come il piano Marshall dove vennero investiti 14 miliardi di
dollari ed entrò in funzione nel 1948 e durò fino al 1951.
Andrej Zdanov in un discorso denunciò l’espansionismo degli stati uniti e concluse affermando la necessita che i
paesi comunisti costituissero tra loro un blocco in grado di contrapporsi ai paesi capitalisti. Nel 1949 fu promossa la
costituzione del COMECON alla quale aderirono la Bulgaria, la Cecoslovacchia, la polonia, la Romania, l’Ungheria,
l’Albania e l’unione sovietica.
Sempre nel 1949 fu fondata la Repubblica Popolare Cinese dopo la vittoria da parte di Mao Zedong che sconfisse
nell’isola di Taiwan, Jiang Jeshi. Inizialmente la Cina si alleò con l’unione sovietica ma poi si staccò.
NATO E PATTO DI VARSAVIA
Il piano Marshall rafforzò i legami del mondo occidentale con gli Stai Uniti. Il 4 aprile del 1949 gli Stati Uniti, la
Francia, il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo, il Canada, la Norvegia, la Danimarca, l’Islanda, il Portogallo e l’Italia
firmarono il patto atlantico e si organizzarono in un’alleanza militare: la NATO (North Atlantic Treaty Organization) a
difesa del “mondo libero”. Contemporaneamente continuava l’avanzata del comunismo nell’Europa orientale. Stalin
impose il comunismo anche nei paesi in cui la maggioranza della popolazione lo rifiutava. Nel 1955 anche i paesi
comunisti si unirono in un’alleanza militare: il Patto di Varsavia.
Il mondo era così diviso in due blocchi contrapposti:
- Quello occidentale, guidato dagli stati uniti in cui vi era un’economia capitalista e un’organizzazione politica
liberale.
- Quello comunista, guidato dall’unione sovietica in cui vi era un’economia controllata dallo stato e
un’organizzazione politica totalitaria.
La guerra tra le due superpotenze fu evitata, ma la contrapposizione scatenò una serie di guerre locali e la guerra
fredda, che non fu combattuta con le armi da fuoco, ma con quelle della diplomazia, dell’ideologia e dell’economia.
La pace fu garantita dall’equilibrio del terrore: il terrore di una guerra atomica.
3. LA GRANDE COMPETIZIONE
IL PIANO MARSHALL E LA COMUNITÀ EUROPEA
Il piano Marshall fu di grande stimolo per l’Europa. Gli Stati Uniti spronavano all’abbattimento delle barriere doganali
per favorire la circolazione delle merci. Il primo passo concreto in direzione dell’unità europea fu, nel 1951, la
costituzione della CECA (Comunità Europa del Carbone e dell’Acciaio) che aveva come obiettivo il coordinamento
della produzione e dei prezzi in un settore di vitale importanza per la grande industria. Nel 1957 venne firmato tra
sei stati europei (Francia, Italia, Belgio, Paesi bassi, Lussemburgo e Germania federale) il Trattato di Roma che
istituiva la CEE (Comunità Economica Europea); lo scopo era quello di creare il MEC (Mercato Comune Europea) che
garantisce la libera circolazione della merci.
I MOVIMENTI DEI NON ALLINEATI
Con la decolonizzazione numerosi paesi asiatici e africani acquistarono l’indipendenza. Alcuni di essi rifiutarono la
logica dei blocchi e l’atto ufficiale della nascita di questo movimento neutralista fu la conferenza di Bandung (1955)
dove parteciparono 29 paesi africani. L’india fu tra i paesi promotori della conferenza, tra i paesi “neutralisti” vi era
la Iugoslavia di Tito, leader di uno stato comunista federale, organizzato in modo originale rispetto al modello
sovietico, tanto che Tito si scontrò con l’URSS e ruppe i rapporti con Mosca per difendere l’indipendenza del suo
paese. Nel 1961, Egitto, India e Iugoslavia fondarono nella Conferenza di Belgrado, dove parteciparono 25 paesi, il
movimento dei non allineati, ovvero degli stati che non si schieravano né con gli USA né con l’URSS.
USA e URSS tentavano di estendere le proprie zone di influenza sostenendo governi a loro favorevoli. L’esplosione di
una guerra fu più volte sfiorata.
LA CRISI DI BERLINO E LA GUERRA DI COREA
La prima grave crisi riguardò Berlino, dove nel giugno 1948 i sovietici decisero di bloccare ogni via di accesso alla
città, così da impedirne il rifornimento. In questo modo speravano di indurre gli occidentali ad abbandonare la zona
ovest della città da loro occupata. Ma gli americani rifornirono Berlino attuando un ponte aereo. Dopo circa un anno
i sovietici decisero di togliere il blocco.
La seconda crisi esplose in Asia con il primo conflitto legato alla guerra fredda: la guerra di Corea (1950-1953). Alla
fine della seconda guerra mondiale la corea era stata divisa in due parti lungo la linea del 38° parallelo: la corea del
nord, guidata da un governo comunista, e la corea del sud, alleata degli americani. Nel giugno 1950 la corea del
nord, armata dai sovietici, aggredì quella del sud. Gli americani riuscirono a respingere i nordcoreani oltrepassando a
loro volta il 38° parallelo. A questo punto la Cina di Mao decise di intervenire inviando un numero di volontari e in
poche settimane le truppe cinesi capovolsero le sorti del conflitto e penetrarono nella corea del sud. La guerra
terminò nel 1953 con la riaffermazione del confine del 38° parallelo.
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