Progetto EXPO 2015 Classe 5°A2 Liceo Artistico “Paolo Candiani” L’ alimentazione è storia: alla ricerca delle radici e della Tradizione Il cibo è storia. Ma com’era l’alimentazione degli italiani durante la prima e la seconda guerra mondiale? La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano del bacino del mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Cereali: Riso, pasta, pane Dieta Mediterranea: - pasta: 80 g - legumi: lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli - frutta fresca e verdura - carne preferibilmente bianca1\2 volte a settimana - pesce almeno 3 volte a settimana - uova 1 volta a settimana - latticini - dolci una volta a settimana - condimento 1 cucchiaio da caffè durante il giorno - 1 bicchieri di vino al giorno Ma gli italiani hanno sempre mangiato secondo i canoni della dieta mediterranea? 1° Alimentazione nel 900 4° Alimentazione del Boom economico 2° Alimentazione Prima Guerra Mondiale - civili - soldati 5° Alimentazione oggi 3° Alimentazione Seconda Guerra Mondiale - civili - soldati 1 L’ALIMENTAZIONE ITALIANA OGGI Oggi, nei paesi occidentali, l'alimentazione è profondamente cambiata: il pasto più importante è la cena, mentre il pranzo è diventato uno spuntino veloce per la maggior parte delle persone impegnate fuori casa durante la giornata. E intorno a questo spuntino di mezzogiorno si è sviluppato un ampio servizio di ristorazione: paninoteche, mense, selfservice, tavole calde, fast-food. Per lo più, nelle famiglie italiane spesso, si è affermata la cucina svelta, i gusti degli Italiani si sono omologati progressivamente a quelli internazionali, allontanandosi sempre più dalle mille tradizioni paesane e regionali della nostra stupenda e variegata cucina, trionfo dei piatti unici ed abile nel riciclare gli avanzi. Soprattutto sono cambiate le regole dell'alimentazione: si può mangiare da soli o in compagnia, seduti a tavola o in piedi, a qualunque ora, liberi dalle costrizioni rituali e dietetiche della tavola di una volta. L'alimentazione ha subìto dei cambiamenti anche grazie all'aumento della ricchezza e dell'industrializzazione: carni, latticini, oli e grassi sono oggi un'abitudine. Cibo e alimentazione sono sempre stati argomenti di interesse comune e questo lo vediamo sia sfogliando i libri di storia sia le riviste riguardanti diete e benessere che spopolano nelle edicole. Prima di arrivare ai giorni nostri abbiamo visto come mangiare abbia significato cose diverse: quando scarseggiava, il cibo era legato alla sopravvivenza, è stato un mezzo per esprimere la propria ricchezza e il proprio status e i pasti in qualche epoca sono stati dei veri e propri riti. Oggi, grazie al benessere presente in gran parte del mondo, si è finiti con l’adattare il momento del pasto alla giornata e non viceversa; mangiamo di fretta e senza fare attenzione né alle quantità né alla qualità. 2 LE BUONE ABITUDINI PER UNA ALIMENTAZIONE CORRETTA Queste sono le buone abitudini per una alimentazione corretta: - porta il pranzo da casa preparato la mattina o la sera prima - includi in ogni pasto almeno una porzione di frutta o di verdura di stagione - metti sempre sulla scrivania una bottiglia di acqua - fai attività fisica, che non vuol dire per forza “palestra” ma semplicemente, dove possibile, raggiungi i posti in cui devi andare usando la bici o facendo una passeggiata invece di prendere la macchina Ad oggi la cura del corpo e del proprio organismo sono diventati, oltre che necessari per la salute, quasi un argomento legato alla moda e sono legati ad un’offerta di beni e servizi molto ricchi: - sono aumentati i ristoranti che hanno fatto propria la filosofia dello slow food, un approccio alla cucina che si concentra sul cibo “buono, pulito e giusto” - si sono diffusi a dismisura i corsi di cucina, di degustazione, di enologia, sintomo di una necessità di tornare alle radici, alle tradizioni ma soprattutto alla buona cucina - le riviste sono sempre più ricche e competenti in merito al benessere e alla nutrizione dando utili spunti per preparare cibi sani e imparare a mangiare meglio - nelle palestre hanno spopolato lo yoga e il pilates, risposte utili per aiutare oltre al corpo anche la mente a rilassarsi, come già detto la fretta è un nemico dell’alimentazione corretta Pensare alla tua alimentazione con interesse e adottare piccoli accorgimenti nella vita di tutti i giorni, sono segni di rispetto nei confronti del tuo fisico ma soprattutto della tua mente, non si sbaglia, infatti: mens sana in corpore sano. 3 PIRAMIDE ALIMENTARE Lo stile di vita dei nostri giorni è caratterizzato da grande disponibilità di cibo e da una sempre più diffusa sedentarietà che portano a vivere in una situazione di apparente benessere psico-fisico che spesso non corrisponde con lo stato di salute. Viviamo, quindi, in un’epoca dove all’allungarsi dell’aspettativa di vita si registra anche la crescita del rischio di patologie quali: obesità, malattie metaboliche, cardiovascolari e cancro. Al fine di orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, il Ministero della Salute ha affidato ad un Gruppo di esperti (D.M. del 1.09.2003) il compito di elaborare un modello di dieta di riferimento che sia coerente con lo stile di vita attuale e con la tradizione alimentare del nostro Paese. Nasce così la piramide settimanale dello stile di vita italiana che si basa sulla definizione di Quantità Benessere (QB) sia per il cibo che per l’attività fisica. Da questo modello di dieta scaturisce la piramide alimentare italiana, che elaborata dall’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, indica i consumi alimentari giornalieri consigliati. Vengono date indicazioni sulle quantità di cibo da consumare ogni giorno secondo il criterio della quantità benessere QB (porzioni di alimenti in grammi). Le QB di cibo e di movimento, se opportunamente adattate alle esigenze del singolo individuo, consentono di orientare lo stile di vita verso un equilibrio tra consumo alimentare e spesa energetica. Se si “mangia per vivere” si è sulla strada giusta per il reale benessere del nostro organismo 4 LE CATTIVE ABITUDINE NELL’ALIMENTAZIONE Che la fretta sia sempre stata una cattiva consigliera lo possiamo confermare anche in merito al cibo: scegliere cosa mangiare senza riflettere e soprattutto mangiare velocemente non è sano. Durante la settimana, quando i ritmi sono veloci e non c’è tempo per un vero e proprio pasto, non pensiamo alla nostra alimentazione e compiamo una serie di errori: - mangiamo nei fast food dove la verdura scarseggia e la qualità del cibo non è delle migliori - mangiamo velocemente, cosa che crea problemi per un’adeguata digestione e di conseguenza per lo smaltimento dei grassi - beviamo troppi caffè - mangiamo quello che troviamo ai distributori automatici dell’ufficio - beviamo poca acqua - mangiamo cibi troppo grassi o troppo ricchi di sale - prepariamo cene rapide magari a base di cibi precotti/surgelati a causa della stanchezza accumulata durante il giorno 5 CONSEGUENZE DI UNA ALIMENTAZIONE SCORRETTA Queste sono alcune delle conseguenze di una alimentazione scorretta: - aumento di peso e il rischio di obesità - perdita del sonno - lo stress legato al non prendersi del tempo per un pasto regolare - le carie dei denti - una maggior esposizione a malattie cardiache Le soluzioni per poter cercare di ovviare a questi problemi concentrandoci su una migliore alimentazione sono molto semplici e ti permetteranno di vivere meglio. 6 ITALIANI E LE NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI In questo contesto la ristorazione “etnica” sta riscuotendo un successo sempre maggiore e il regime alimentare dei consumatori si sta sempre più “internazionalizzando” con una crescente diffusione di prodotti, modalità di preparazione e consumo di alimenti che non appartengono alla nostra tradizione gastronomica. L’influenza della cucina etnica sulle abitudini alimentari degli italiani è un segnale evidente della commistione tra culture, che trovano nella tavola un altro importante punto di contatto. Avvicinarsi alla cultura gastronomica di un altro popolo è un ottimo modo per cominciare a conoscere un paese lontano dal nostro e comprenderne le tradizioni; oggi possiamo assaggiare facilmente le specialità indiane o cinesi o messicane. I dati di un’indagine realizzata dalla Fondazione Leone Moressa nel 2010 indicano che metà degli italiani hanno mangiato almeno una volta nei ristoranti etnici, mentre un terzo acquista prodotti tipicamente stranieri presenti sugli scaffali dei supermercati e cucina a casa propria ricette etniche. I giovani sono i più influenzati dalla cucina etnica e disposti a modificare le proprie abitudini alimentari. Fra i piatti etnici il kebab è il più consumato (49,2%); al Nord si va di più a mangiare nei ristoranti etnici – il ristorante cinese è quello più ricercato dagli italiani (40,4%), seguito dal giapponese (16,2%) e dal messicano (15,1%) – mentre al Centro si è più interessati all’acquisto di prodotti provenienti da Paesi esteri. 7 PIATTI TIPICI DELLA CUCINA CINESE 1. Hong Shao Rou Questo era uno dei piatti preferiti del Chairman Mao, che lo richiedeva continuamente ai suoi chef personali anche a Pechino. La mitologia del piatto ha raggiunto livelli tali che recentemente il governo dell’Hunan, la regione che ha dato i natali al Grande Timoniere, ha legiferato sulla corretta preparazione della pietanza in modo che tutti ne possano godere oggi come nei bei tempi andati. Grande classico della cucina casalinga e popolare, l’Hong Shao Rou è un piatto a base di maiale o manzo (costine, pancia o altre parti, l’importante è che siano prepotentemente grasse) brasato per ore in una salsa di zucchero, aceto, anice stellato, soia e zenzero sinchè non la carne non diventa così tenera da sciogliersi in bocca. Lo zucchero, caramellandosi, gli conferisce insieme alla salsa di soia il tipico colore rosso scuro che da il nome al piatto. Viene servito con il riso, per raccoglierne i preziosissimi succhi e anche perchè il riso non manca mai, e verdure. 2. Sha Zhu Cai Lo Shazhucai – pronunciato sciagiuzai, letteralmente “piatto del maiale ucciso” – è un piatto della cucina Dongbei (delle regioni nel nord della Cina) che tradizionalmente si prepara poco prima dell’arrivo del capodanno cinese, quando appunto vengono uccisi i maiali per preparare questo e quello, utilizzandone ovviamente ogni singola parte. Prego tenere conto che quando dico ogni singola parte lo intendo alla lettera: sgranocchiare orecchie di maiale a fettine è uno dei passatempi preferiti del cinese alla scrivania o al cinema. Tornando allo Sha Zhu Cai, si tratta di uno stufato a base di pancia di maiale, sanguinaccio, fegato, tofu, cavolo fermentato, zenzero, coriandolo e peperoncino che riunisce le famiglie durante lo Spring Festival la festa più importante dell’anno, quando tutti abbandonano qualunque cosa stiano facendo per saltare su un treno e raggiungere la mamma. 8 3. Zha Xie (Hairy Crab) Trovarsi a Shanghai in autunno o inverno e non dedicare una cena all’hairy crab è come passare per Napoli e lasciar perdere la pizza: non si può. Del resto è difficile non accorgersi dell’arrivo della stagione dei granchi pelosi (no, non sono davvero pelosi): in ogni angolo della città vi imbatterete in botteghe piene di ceste e acquari dedicate solo al delicato crostaceo. Certo, consumarli sarà laborioso, vi sporcherete e vi rovinerete la manicure, ma le tenere carni che succhierete via da quel cocciuto carapace saranno sufficienti a ripagare le vostre fatiche e a farvi continuare a lottare ancora e ancora. Gli Zha Xie vengono serviti generalmente cotti al vapore o bolliti, accompagnati al massimo da una salsina di aceto e zenzero. 4. Xiao Long Xia (Crayfish) Come l’hairy crab in inverno, gli Xiao Long Xia sono una necessità fondamentale nelle afose estati Shanghainesi. Sono piccoli gamberi rosso fuoco (little dragon shrimps) popolarissimi anche in Louisiana, nel sud est degli Stati Uniti. Qui saliti alla ribalta solo qualche anno fa, è ora impossibile passeggiare per le zone più veraci della città senza imbattersi in baracchini specializzato che con qualche sgabello a bordo strada e un frigo pieno di birre ghiacciate deliziano gli avventori alla ricerca di uno snack notturno. Scegliete il condimento in cui verranno velocemente spadellati davanti ai vostri occhi e fateli vostri così, a bordo strada, lasciandovi avvolgere dall’andirivieni del quartiere e dalle chiacchiere incomprensibili dei vostri vicini di tavolo. 9 5. Yuxiangqiezi La cucina Sichuanese, del sud-ovest, è ritenuta una delle quattro grandi tradizioni culinarie cinesi, insieme a quella del Guangdong (sud), del Shandong (nord-est) e dello Yangzhou (est). L’uso liberale di spezie e peperoncino l’ha resa famosa come una delle più piccanti, ma è molto di più, e le Yuxiangqiezi, melanzane cotte con aglio, zenzero, chili e cipollotti sono un piatto-icona, dolce e acido, saporito e piccante, un’esempio perfetto di come la Sichuanese sia una cucina semplice ma non banale, articolata e soprattutto squisita oltre a ogni immaginazione. 6. Kawap Lo Xinjiang è un’enorme regione autonoma all’estremo nord-ovest del paese che confina con Kazhakistan, il Kirghizistan e Mongolia, a prevalenza musulmana, che condivide usi e tradizioni, cucina inclusa, più con i suoi vicini che con il resto della Cina. La cucina Xinjiangese è un trionfo di carni e spezie, ed è una tappa fondamentale nell’esplorazione della varietà delle cucine regionali cinesi. Onnipresenti e imperdibili sono gli spiedini di agnello, pecora o montone, parenti stretti dei nostri arrosticini, ma marinati e avvolti in una nuvola di spezie che eleveranno l’esperienza a un momento di comunione con il divino. Accompagnateli con il naan, la tipica focaccina cotta nel forno circolare e non fatevi distrarre da nient’altro. 10 7. Xiaolongbao Gli Xiaolongbao, specialità di Shanghai, sono i più incredibili tra i ravioli cinesi: delicati sacchettini di pasta traslucida che racchiudono diversi ripieni: carne, erbette, funghi, tartufi, fagioli rossi, gamberi, ed una delle varianti più popolari: maiale, granchio e uova di pesce; ciò che li rende speciali è che ciascun raviolo contiene anche del brodo saporitissimo. Ma come, dentro ai ravioli, e non fuori? Certo che sì: durante la preparazione, il ripieno viene mischiato con un brodo ristretto dalla consistenza gelatinosa, che durante la cottura a vapore si scioglie e si trasforma nel nettare divino che vi ustionerà la lingua e scalderà il cuore al primo assaggio. 8. Insalata di menta Lo Yunnan si trova a sud della Cina, al confine con il Vietnam e il Laos, e la sua cucina ha certe caratteristiche che la rendono fondamentalmente diversa dal resto delle cucine regionali cinesi, a partire dagli ingredienti a disposizione e dalla vicinanza con paesi di altre tradizioni. Tra le poche cucine ad utilizzare formaggio e insaccati, è famosa per le diverse varietà di funghi e per l’utilizzo di fiori, talvolta insetti, ed erbe fresche nei suoi piatti. Uno di questi è l’insalata di menta condita con peperoncino e una vinaigrette di salsa di soia, olio di sesamo, aceto e altre spezie. Un piatto freschissimo, sorprendente e facilmente replicabile. 11 9. Flying Noodles Hai Di Lao è un’istituzione. Celeberrima catena di Hot Pot (una sorta di fondue bourguignonne) del Sichuan di alta qualità, è conosciuta non solo per il cibo ma anche e soprattutto per lo straordinario servizio che offre ai clienti, tanto che persino l’Harvard Business Review gli ha dedicato un case study: dalla manicure offerta durante l’attesa per il tavolo al sacchettino per proteggere gli occhiali dagli schizzi, dalle baby sitter per i pargoli agli elastici per capelli per tenere i boccoli lontano dalla zuppa, niente è lasciato al caso. Ordinate generosamente dall’infinito menu di carne, pesce e verdure ma non dimenticate gli Hai Di Lao noodles: un giovane e aitante chef vi si parerà davanti con una pagnotta di pasta fresca e inizierà a tirarla e a farla roteare acrobaticamente intorno al tavolo, ignaro di qualunque campo gravitazionale, creando dal nulla i vostri spaghetti. 10. Baozi Visti gli ultimi scandali non consiglierei di addentrarsi a cuor leggero nella giungla dello street food cinese per quanto riguarda la carne, a meno che non vogliate rischiare di assaggiare (a vostra insaputa) una coscetta di visone o un arrosticino di ratto, ma il baozi è un’eccezione imperdibile. Soffici pagnottelle bianche cotte al vapore, possono avere diversi ripieni, anche vegetariani e dolci, ma il campione è quello al maiale. Si trovano ovunque: quando vedrete una nuvola di vapore avvolgere una torretta di enormi cestelli di bambù siete arrivati. Ordinatene uno e divoratelo immediatamente, senza preoccuparvi del sugo che vi colerà inesorabilmente sul mento, sulla camicia e dentro le maniche: è parte dell’esperienza. 12 PIATTI TIPICI GIAPPONESI 1. Nigiri sushi Il nigiri sushi è un particolare tipo di sushi che consiste in piccole polpettine di riso sopra alle quali vengono appoggiate delle fettine di pesce crudo, o altre guarnizioni, accompagnate da un pochino di wasabi, la tipica salsina verde piccante giapponese. 2. Takoyaki In giapponese la parola “tako” significa polpo, il takoyaki è una ricetta tipica della cucina giapponese che consiste in delle polpettine ripiene di polpo. E’ una specialità di Osaka ma è un piatto popolare in tutto il Giappone perchè è veramente squisito. La base di questa ricetta è piuttosto semplice ma ne esistono diverse varianti, a seconda dei propri gusti è possibile modificare gli ingredienti che vanno inseriti all’interno delle palline di pastella. 3.Yakitoro Yakitori significa “pollo grigliato” ed è un piatto giapponese molto popolare, particolarmente apprezzato in occasione di eventi come i “matsuri”, dove viene venduto nelle bancarelle. Gli spiedini di pollo possono essere preparati in numerose varianti, in Giappone in alcuni ristoranti di yakitori è possibile mangiare praticamente ogni parte dell’animale, compresa la cartilagine, il collo, il cuore, la pelle, ecc… 13 4. Sashimi Il sashimi è un piatto semplicissimo all’apparenza, che consiste prevalentemente in fettine sottili di pesce freschissimo. La difficoltà nel preparare questa specialità della cucina giapponese è celata nella scelta del miglior pesce e nel modo in cui viene sfilettato. Per questo motivo, per ottenere un buon risultato, è indispensabile utilizzare un coltello ben affilato e adatto al taglio del pesce. 5. Dango I dango sono dolcetti molto popolari in Giappone e ne esistono diverse varianti, ma la ricetta di base è davvero facile, perché si tratta semplicemente di impastare della farina di riso con dell’acqua calda ed ottenere delle palline che andranno bollite o cotte al vapore. I dango possono essere insaporiti con tutto ciò che si vuole, di solito vengono infilzati in piccoli stecchini e spesso sono di diversi colori. Per colorarli basta utilizzare delle verdure, come carote o spinaci, da aggiungere alla farina di riso come colorante. 6. Onigiri Gli onigiri sono le classiche polpette di riso giapponesi, chi ha visto qualche anime sicuramente avrà notato almeno una volta questo tipico spuntino, che in Giappone è il sostituto dei nostri panini. Prepararli è semplicissimo, a meno che non ci si voglia sbizzarrire in idee originali ed elaborate, infatti gli onigiri si possono fare in tantissime varianti. 14 7. Misoshiru Il misoshiru è una zuppa che si incontra molto spesso nella cucina giapponese in quanto servita per accompagnare numerosi piatti. L’ingrediente principale, il miso, non è altro che una pasta di soia fermentata. 8. Gyoza I gyoza sono un piatto originario della cucina cinese che, proprio come il ramen, è entrato a far parte della cucina giapponese conquistando tantissimi palati. La ricetta non è molto complicata, si tratta di ravioloni ripieni di carne e verdure. 9. Kabocha nimono Il kabocha nimono (zucca stufata) è un piatto tipico della cucina giapponese, spesso servito in compagnia di altre portate, che si realizza con una particolare qualità di zucca, dalla polpa compatta e molto dolce. 10. Dorayaki I dorayaki sono dei dolci giapponesi che potrebbero ricordare i pancakes, al cui interno si trova solitamente un ripieno composto dalla tipica marmellata di azuki (anko). Se seguivate l’anime di Doraemon sicuramente ricorderete che questi erano i dolci preferiti del gattone blu. 15