XXXIII EDIZIONE ORESTIADI DI GIBELLINA
PROGRAMMA
Mercoledì 16 luglio e giovedì 17 luglio alle 21.15
Baglio Di Stefano
Concerto di musica contemporanea a cura del Conservatorio Bellini di Palermo.
Prosegue, dunque, la collaborazione tra le Orestiadi e il Conservatorio di Palermo. Dopo la prima edizione
del 2013 nell'ambito della passata stagione del Festival, le Orestiadi accolgono e presentano due concerti
di musica contemporanea il 16 e il 17 luglio con protagonisti i maestri e gli allievi del Conservatorio, in
un progetto che riunisce insieme formazione e produzione. Gibellina, città del suono: la musica di oggi
abita qui. Le Orestiadi ed il Conservatorio "Vincenzo Bellini" immaginano linee, tracce, strade della nuova
musica. Incontri, seminari, concerti, uno sguardo sulle nuove realtà compositive e giovani e giovanissimi
musicisti che costruiranno la nuova carta geografica della musica contemporanea.
Venerdì 18 luglio, La Corte Ospitale e Tpl Teatri Possibili Liguria presentano “Odissea
– Un Racconto Mediterraneo”, Canto XXI
“Odisseo e la gara dell’arco”. Progetto e regia di Sergio Maifredi. Con Moni Ovadia.
“Odissea – Un racconto mediterraneo” restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo, le pagine
dell’Odissea che dagli anni della scuola abbiamo letto in silenzio. L’Odissea è la prima fiction a episodi. I
racconti vivono assoluti. Il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare
gli episodi precedenti. “Odissea – Un racconto mediterraneo” è un percorso da costruire canto dopo canto
scegliendo come compagni di viaggio i grandi cantori del teatro contemporaneo, affrontando a mani nude
la parola. In “Odisseo e la gara dell’arco” Penelope ha deciso di porre fine all'attesa: sarà sposa di chi,
tra i proci, saprà tendere l'arco di Odisseo. I pretendenti si preparano alla sfida; tra loro, sotto i dimessi
stracci del medico, si cela Odisseo. Quando l'arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a stoccare il
dardo che trafiggerà la gola del più arrogante dei pretendenti. Le porte della reggia si serrano come le
reti di una tonnara. La mattanza ha inizio.
Moni Ovadia, in una lectio magistralis, ci farà riscoprire il rito civile della lettura ed i due grandi viaggi
che segnano la civiltà occidentale, il viaggio di Odisseo e il viaggio di Abramo. Ovadia corre sulle onde
dell'Odissea arrivando all'Itaca di quello straordinario poeta che è Kostantinos Kavafis.
Sabato 19 luglio, La Corte Ospitale e Tpl Teatri Possibili Liguria presentano il secondo
appuntamento di “Odissea – Un Racconto Mediterraneo”, Canti V-VIII, “Odisseo e i
Feaci”. Progetto e regia di Sergio Maifredi. Con Giuseppe Cederna.In Odisseo e i Feaci, Odisseo è
approdato con l’aiuto degli Dèi all’isola dei Feaci. Vi arriva nudo e sporco di salsedine. Lo accoglierà
Nausicaa, la figlia del re Alcìnoo, e lo porterà alla reggia.Odisseo non si rivelerà subito. Solo nel
momento in cui il cantore, richiesto da Alcinoo, canterà le gesta immortali di Odisseo, il nostro eroe
piangendo rivelerà al re il suo vero nome. A quel punto Odisseo si fa cantore a sua volta, in un gioco di
specchi con Omero il suo creatore, e proseguirà lui la narrazione delle sue avventure. Alcinoo gli
concederà le navi per ritornare, non senza ulteriori affanni, a Itaca.
Giovedì 24 luglio, alle 21,15 Laminarie mette in scena “Constantin Brancusi,
Proiezione verticale” in prima assoluta. Di Febo del Zozzo. Con Febo del Zozzo, Alice Padovani.
Parole scelte di Bruna Gambarelli.
Constantin Brâncuşi (Peştişani, 19 febbraio 1876 – Parigi, 16 marzo 1957) è stato uno scultore romeno,
considerato uno dei più grandi scultori del Novecento. A fianco del Centre Pompidou a Parigi vi è oggi un
museo – laboratorio interamente dedicato alle sue opere. Se, come ha scritto Herbert Read, le forme non
sono mai innocenti ma dettate da pulsioni inconsce, nessuna serie di sculture meglio di quella dedicata
agli uccelli rivela in Brancusi l’aspirazione a liberarsi della pesantezza terrena, a intraprendere un
viaggio di natura spirituale. La componente del rischio è parte integrante del processo creativo di
Brancusi: mettersi alla prova è un elemento che aumenta l’intensità del linguaggio spirituale, perché il
fattore di ansia, determinato da quanto l’artista punta in alto, garantisce l’apprezzabilità della riuscita,
se questa viene raggiunta. Ci si rende conto che la dedizione e l’attenta vigilanza che Brancusi ha
consacrato al suo lavoro sono inevitabili per uno scultore che tenta nella sua opera di “calibrare
l’impossibile”.
Nell’ambito della serata, Laminarie presenta la mostra fotografica “Tu non mi conosci”. La mostra
riporta scatti tratti dalla propria storia teatrale ventennale: immagini che da un lato raccontano il
percorso di Laminarie e dall’altra mantengono una propria autonomia come opere fotografiche.
Giovedì 24 luglio, alle 22, ancora Laminarie presenta “Jackson Pollock - on the
other hand” di Febo Del Zozzo. Video Bruna Gambarelli, Fabio Fiandrini, Lino Greco,
Hans Namuth. Con Febo Del Zozzo, suoni Febo Del Zozzo, Andrea Martignoni.
“Jackson Pollock. On the other hand” pone al centro della scena una particolare interpretazione della
pratica creativa dell’artista americano. L'innovazione apportata dalla pittura di Pollock consiste nel suo
fare a meno della rappresentazione per esprimersi invece in un movimento fisico: l'azione sulla tela
diviene così la stessa rappresentazione. In Jackson Pollock. on the other hand il movimento del vento e i
suoni della natura restituiscono l’intensità organica della pittura di Pollock, mentre segmenti della sua
esistenza sono catturati attraverso interventi sonori che richiamano le tre figure femminili Lee Krasner
(la moglie), Peggy Guggenheim (la collezionista) e Ruth Kligman (l’amante), e la figura del critico d’arte
Clement Greenberg. Lo spettacolo presenta inoltre un video inedito realizzato a partire da immagini
legate all'universo artistico di Pollock e da alcuni frammenti del documentario di Hans Namuth che lo
mostra al lavoro.
Venerdì 25 luglio terzo appuntamento con “Odissea – Un Racconto Mediterraneo”.
Saranno narrati i Canti I-IV “Il viaggio di Telemaco”. Progetto e regia di Sergio Maifredi.
Con Gioele Dix.
Ne “Il viaggio di Telemaco”, Odisseo, l’eroe protagonista, apparirà solo a partire da V canto. I primi
quattro canti raccontano il viaggio di suo figlio Telemaco. Un viaggio in direzione ostinata e contraria,
che da Itaca risale in senso inverso la rotta per Ilio alla ricerca del padre. Ma è anche il viaggio di un
ragazzo che cerca di diventare uomo, di assumere i gesti e il ruolo del padre.
L’intelligenza e la raffinata capacità analitica di Gioele Dix svelano la potenza dei canti d’avvio del
poema omerico; canti fondamentali per comprendere poi la complicità di Odisseo e Telemaco nel
momento del ritorno dell’eroe in patria. Sarà Telemaco, prima ancora di Penelope, a riconoscerlo ed ad
accettarlo, seppur tanto cambiato da dieci anni di guerra e dieci di mare.
Sabato 26 luglio, per “Odissea – Un Racconto Mediterraneo”, va in scena il Canto
XXIII “Penelope”. Progetto e regia sono di Sergio Maifredi. Con Maddalena Crippa.
Penelope è il doppio femminile di Odisseo. Anche lei, con un’astuzia, sta ritardando il tempo in cui
cedere ed andare sposa di uno dei proci che assediano la sua reggia. E con astuzia non accetterà
d’instinto il suo sposo che ritorna dopo dieci anni di guerra e dieci anni di mare, lo metterà alla prova:
chiederà alle ancelle di spostare dalla stanza degli sposi il letto, quel letto che proprio Odisseo aveva
intagliato in un tronco d’ulivo per radicato a terra. Odisseo a quel punto le rivelerà il segreto che il letto
custodisce e le darà quindi prova certa di essere lo sposo atteso da vent’anni.