GIORNATA DELLA MEMORIA SPETTACOLO “VIAGGIO AD AUSCHWITZ a/r” In onore della giornata della memoria, le classi terze della scuola secondaria di 1^ grado si sono recate a Taranto presso il teatro “TATA’”. Lo spettacolo in scena, intitolato“VIAGGIO AD AUSCHWITZ a/r”, è un vero e proprio dialogo tra i ragazzi delle diverse scuole e colui che ha voluto rivivere le tappe dei 26 concittadini di Cuneo, partiti nel febbraio 1944 e giunti nel campo di Auschwitz,in Polonia. Gimmi Basilotta racconta come ha inizio la sua avventura, tutto in una sera, a soli 8 anni con il desiderio di conoscere la verità dietro immagini terrificanti e di dolore trasmesse in televisione. Una curiosità da lui definita morbosa, quella di scoprire il destino dei suoi 26 concittadini di cui solo 2 sopravvissero allo sterminio di Auschwitz. Diciotto donne, due studenti, un orologiaio, un operaio, un impiegato, una maestra…26 persone che, come definisce, sono nulla in confronto ai milioni di morti,ma rappresentano un granello di sabbia del deserto. Nel 2011 Gimmi ha realizzato il progetto “Passodopopasso” che consisteva nel compiere questo lungo cammino, insieme ad altri “pellegrini” dal Piemonte,fino ad arrivare in Polonia, ripercorrendo a piedi il viaggio di deportazione dei suoi concittadini. Sono 1985 chilometri e ogni passo che fa, accorcia la distanza tra lui e la meta. 76 giorni,76 parole,parole che hanno una propria forza nel viaggio e nella vita quotidiana. Roccia,orme,umanità,dignità,pezzo,sono solo alcune delle 76 nominate da Gimmi,distribuite in tutta la platea. Tra le parole, “pezzo” è quella più impressa nei ragazzi, quella che magari può riferirsi a oggetti ma in realtà è stata attribuita con disprezzo ai milioni di ebrei nei campi di sterminio. Essere un pezzo, uno dei tanti come se la propria vita non contasse nulla;cifre e cifre al posto delle lettere che compongono il nome di ognuno che bisogna imparare se si voleva cercare di ritardare quell’istante in cui tutto finiva. Gimmi racconta, con il sottofondo dell’accompagnamento musicale del figlio minore,gli incontri,i sentimenti che arrivavano al cuore,il dolore lacerante del primo impatto con l’entrata ad Auschwitz. Come dice Gimmi bisogna ricordare non solo gli avvenimenti successi durante la guerra, ma anche i nostri ricordi, di tutta la vita, chiudendo semplicemente gli occhi e sforzandoci di cercarli. “Ognuno per sé, scelga un proprio ricordo, e con calma, provi a riviverlo, facendo emergere dal passato le persone, i luoghi, i colori, gli odori, le immagini, le azioni e le emozioni”, queste sono le parole pronunciate da Gimmi. Il racconto della Betulla ha fatto emozionare molti. Arrivati nel campo,Gimmi affidò la pianta portata dall’Italia ad una famigliola polacca che aveva il compito di crescerla in onore della loro presenza e del loro andare, del loro ESSERCI STATI! Scritto dalle alunne della classe 3^C SS1° CAZZOLLA ANASTASIA, PIERRI FEDERICA E TAUTONICO NICLA