DietEtica - L`Archetipo

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DietEtica
Una forma primordiale di alimento, per gli esseri umani,
è il pane. Nel pane, il mistero dell’organismo umano totale
è implicato in modo attivo. Il vero pane deve essere preparato a partire dal chicco intero, deve essere completo.
Esso nutre allora tutto l’uomo tripartito, poiché nel chicco
completo risiede tutta la pianta tripartita che potrebbe germinarne. Le fasi della produzione del pane ripetono, a un
livello piú elevato, il processo vitale del cereale nel suo
rapporto con gli elementi, con il corpo eterico della terra,
con la “natura naturans” (cosí veniva definito nel Medioevo l’elemento creativo della natura, il suo potere, che è
sovrasensibile, di divenire spirituale. Il “divenuto” era chiamato “natura naturata”).
Il chicco, nel suolo, assorbe del liquido, si disfa e abbandona la sua vita al germe; la giovane pianta si apre
all’elemento aria attraverso le sue foglie, e infine, maturando, si consegna al calore cosmico. Allo stesso
modo, per fare il pane si comincia col distruggere il chicco, ma le sue forze formatrici vengono trasmesse alla
farina e alla crusca. In seguito si umetta la pasta per renderla elastica, poi la si aera in profondità con la
fermentazione e finalmente la si sottopone al calore maturante del forno.
Al processo quadruplo della pianta terrestre si unisce il processo quadruplo della panificazione, affinché
venga nutrito l’uomo quadruplo nei suoi quattro elementi: solido, liquido, aereo e igneo, che servono da
dimora ai suoi quattro componenti: fisico, eterico, astrale e Io. Un pane simile racchiude non soltanto
l’albumina, gli idrati di carbonio e i corpi grassi, ma in piú tutte le vitamine utili, gli oligoelementi, i biocatalizzatori e diversi fattori principali di vita scoperti o ancora da scoprire. Esso è una “totalità”.
La carenza non si manifesta che allorquando l’essere umano è portato a consumare degli alimenti
incompleti. Quando si tolgono a un frutto i suoi involucri protettivi, si constata la mancanza di vitamine
dei tegumenti e dei gusci (complesso A e complesso B). Se viene estratto il germe, che è il centro del frutto,
con i suoi oli grassi, vi è una carenza di vitamine del nucleo e del germe (D ed E). E cosí di seguito. Tra i
due poli, regnano le vitamine dei succhi (vitamina C). Le vitamine del guscio agiscono principalmente sui
sensi e i nervi; le vitamine del nucleo, sul metabolismo e sulla sfera genitale.
Ma un’alimentazione sana e completa, ricavata da piante sane, non ha alcun bisogno di essere integrata
artificialmente con delle vitamine: essa contiene tutti i biotici necessari. Soltanto un nutrimento unilaterale,
invariato o ricavato da piante malsane, ha bisogno di essere integrato, ad esempio con alcuni frutti selvatici.
Purtroppo, oggi ciò capita spesso. Alcuni metodi agricoli che contravvengono alla legge della vita, con
l’invasione di parassiti che ne è la conseguenza, l’abitudine di combatterli con potenti veleni chimici che
non proteggono le piante ma sono ostili ad ogni tipo di vita, sono le pratiche di un’epoca che rimane cieca
al vivente. Queste pratiche hanno nociuto ai nostri principali elementi nutrizionali, ed è questo che obbliga
ad integrarli. La natura ha creato per fortuna delle compensazioni a tali carenze del nostro cibo. Bisogna
esserle riconoscenti di ciò che essa ha accumulato in certi vegetali in termini di riserve preziose di vitamine,
in particolare nell’olivello spinoso, nel limone e nel frutto della rosa canina, nella carota, nelle noci ecc.,
che ci permettono cosí di rimediare ai nostri errori.
Le vitamine, scoperte all’inizio del secolo scorso nelle principali derrate alimentari, rivelano un processo
importante attraverso il quale alcune sostanze vengono riportate allo stato di “materia sottile”; ciò che
permette loro di sottrarsi all’influenza delle forze morte della terra e di aprirsi agli influssi vivificanti
del cosmo eterico. Queste sostanze rimangono al limite tra l’esistenza tridimensionale e l’esistenza di
superficie, vale a dire tra il mondo fisico e il mondo eterico. L’eterico le utilizza come strumenti e come
mediatori per intervenire nel fisico tridimensionale. Le vitamine sono tracce che l’eterico lascia nel fisico.
In mancanza di vitamine, l’organismo va soggetto a disfunzioni del metabolismo.
Wilhelm Pelikan
Da: W. Pelikan, L’homme et les plantes médicinales, Vol. I, Triades, Parigi 1962.
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L’Archetipo – Maggio 2012
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