17 Gazzetta del Sud Martedì 25 Novembre 2008 Spettacoli . Il regista, legato da ricordi e ricche esperienze professionali, vi mancava da 35 anni Crotone Zeffirelli e l’Aida, grande ritorno sul palco del “Massimo” di Palermo Questa sera in scena all’Apollo ventidue casalinghe Appuntamento a domani con l’ allestimento leggendario della Scala Marco Presti PALERMO Un allestimento storico per il ritorno a Palermo dopo trentacinque anni del regista fiorentino Franco Zeffirelli. Amarilli Nizza nel ruolo della schiava etiope Aida, storia di una schiava etiope prigioniera del faraone in Egitto, messa in musica da Giuseppe Verdi nel 1871 su libretto di Antonio Ghislanzoni, rappresenta una delle partiture più note, amate e rappresentate dell’intero repertorio. Da domani torna sul palcoscenico del Teatro Massimo dopo dieci anni con un allestimento storico, quello proveniente cioè dal Teatro alla Scala dove ha debuttato nel 1963, con la regia di Zeffirelli e le scene e i costumi di Lila De Nobili, due artisti che hanno lasciato con le loro produzioni un segno indelebile nella storia del Teatro del Novecento. Sarà come un magico viaggio nell’arte teatrale di quasi cinquant'anni fa, costruita attraverso il sapiente uso di straordinari fondali dipinti, imponenti elementi che ricordano il mondo religioso egiziano, costumi variopinti preziosamente ricamati e gioielli, tutto vivificato grazie a L’allestimento proveniente dalla Scala; sotto Franco Zeffirelli un paziente lavoro di restauro realizzato nei laboratori del teatro milanese e in quello palermitano, i cui risultati si vedranno per la prima volta a Palermo. Costata 150 mila franchi (versati sul conto di Verdi presso la banca Rothschild di Parigi), Aida dopo alcuni rinvii debuttò al Cairo, per l’inaugurazione del nuovo Teatro dell’Opera, il 24 dicembre 1871, giungendo poi in Italia, alla Scala, nel febbraio del 1872. La prima a Palermo, sul palcoscenico del Politeama Garibaldi, è da- tata invece 27 marzo 1881; fino a oggi si sono succedute ben 35 edizioni. Il ritorno di Zeffirelli al Massimo di Palermo è carico di affettuosi ricordi e di ricche esperienze professionali. Fu il grande Maestro Tullio Serafin a volerlo al suo fianco in molti appuntamenti artistici del teatro palermitano, con grandi cantanti dei massimi livelli internazionali. Basti ricordare il debutto italiano di Joan Sutherland, una voce che partendo da Palermo iniziò una stupefacente carriera in tutto il mondo, con una memorabile produzione de I puritani nel 1961. Il sodalizio Zeffirelli-Serafin aveva esordito al Massimo nel 1957 con Linda di Chamounix, cui erano seguite Norma (1958), La figlia del reggimento (1959), Lucia di Lammermoor e Falstaff (1960) e appunto I puritani (1961). In Aida, come ricorda Giorgio Pestelli, “monumentalita” e psicologia sono le due facce non separabili di una stessa realtà. I quattro atti dell’opera sono internamente suddivisi in due scene (a eccezione del terzo), tra momenti di luce e di ombra. Radames sarà il tenore Marco Berti. La versione tutta italiana della Compagnia della Rancia a Roma dal 3 dicembre L’High School di Disney approda al Brancaccio ROMA. Il fenomeno “High School Musical” arriva in teatro nella versione tutta italiana della Compagnia della Rancia e, dopo una lunga tournée di 133 date da Milano a Torino, da Trieste a Firenze e Napoli arriva a Roma. Dal 3 dicembre all’11 gennaio la trasposizione teatrale della pellicola della Disney arriva al Teatro Brancaccio. Il film, a cui ne hanno fatto seguito altri due, è considerato la versione del Duemila di “Grease” e ha avuto un successo planetario senza precedenti. La Disney calcola che il film, prodotto e trasmesso dal suo canale via cavo, sia stato visto in tutto il mondo da 250 milioni di telespettatori e la colonna sonora ha venduto 8,2 milioni di copie. Numeri incredibili che si sono ripetuti an- che nella versione teatrale: la tournée ha toccato 24 città e ha registrato 435mila spettatori. Analoghi risultati si sono registrati in Gran Bretagna e in Spagna, mentre è in programma una versione teatrale del film, oltre all’Italia, anche per Sudafrica, Australia, Olanda, Danimarca, Polonia, Finlandia, Svezia e Canada. «Il nostro spettacolo è l'unico al mondo che si differenzia da quello scritto dalla Disney - spiega Saverio Marconi, regista dello spettacolo durante la conferenza di presentazione a Roma -. La versione che hanno realizzato gli americani è la fedele trasposizione del film in teatro. Noi abbiamo tradotto tutto, comprese le canzoni. A differenza degli altri Paesi, però, siamo sta- ti autorizzati a personalizzare la versione scegliendo scenografie, costumi e cambiando, previa autorizzazione, alcuni testi». La versione definitiva arriva ora al teatro ereditato da Maurizio Costanzo: 22 ballerini-attori-cantanti che riportano sul palcoscenico le gesta di Troy e Gabriela, di Sharpay e Chad, di Ryan e Taylor e cantano le canzoni originali nell’adattamento di Franco Travaglio. Nel musical italiano il protagonista Troy Bolton è interpretato da uno degli attori della short-com tutta italiana (venduta come format in tutti i “Disney Channel” del mondo) “Quelli dell’intervallo, Jacopo Sarno”. Dalla stessa trasmissione viene anche la professoressa Darbus, Clelia Piscitello. Gli attori di “High School Musical” CROTONE. Ventidue casalin- ghe crotonesi stasera sul palcoscenico del Teatro Apollo daranno vita a uno spettacolo contro la violenza sulle donne. “Senza paura” è il titolo del saggio-spettacolo che sarà presentato oggi (ore 20), nella Giornata mondiale per l’eliminazione la violenza sulle donne. Si tratta del momento conclusivo di un progetto al femminile realizzato dall’Istituto Professionale Pertini diretto da Rosa Maria Romano con la collaborazione del Teatro Stabile di Calabria diretto da Geppy Gleijeses. La conduzione del laboratorio, le scene scene e la regia sono di Giuseppe Cucco, i costumi di Maria Lidia Avolio. Il progetto ha coinvolto 22 donne di età compresa tra i 38 ed i 40 anni: hanno due o tre figli ciascuna, 19 sono disoccupate; nella maggior parte sono casalinghe di Crotone. Il corso si è articolato in un laboratorio teatrale, ideato e condotto da Giuseppe Cucco, che ha guidato le 22 donne in un percorso formativo alla ricerca della propria identità. È stato un viaggio nell’universo femminile, indagando nella condizione della donna sposa, moglie e madre. Dall’indagine sul sé si è passati, nel corso del laboratorio teatrale, all’esplorazione del mondo e della condizione di donne diverse affrontando temi come l’aborto, la violenza e lo stupro. Il percorso seguito durante il laboratorio teatrale ha portato le 22 casalinghe crotonesi ad interrogarsi sul sentimento della paura, vista al femminile, come una costante. Ne è nato il saggio-spettacolo “Senza paura”, racconto del viaggio intrapreso dalle 22 casalinghe di Crotone alla ricerca della propria identità, anche tramite l’incontro con donne diverse, sole, infelici, spaventate. Consapevolmente non attrici, le donne protagoniste dello spettacolo sono impegnate, più che nel recitare, nell’essere strumento di comunicazione e di riflessione. È un contributo delle donne crotonesi alla speranza comune che sparisca dall’universo femminile la paura della violenza. (v. s.) Vinicio Capossela durante il concerto a Catanzaro L’esibizione dell’artista a Catanzaro Così Capossela allestisce il circo “delle stranezze” Giuseppe Panella CATANZARO Allegria e divertimento sono le sensazioni trasmesse dalla scenografia posta sul palco dove si è esibito Vinicio Capossela in occasione dell’ultimo appuntamento del “Festival d’Autunno”, sold out da diversi giorni, al Teatro Politeama di Catanzaro. Una sorta di “side show”, ispirato al Circo Barnum. Sullo sfondo e ai lati del palco, sono presenti i side show banners, teli illustrati e colorati che illustrano le attrazioni, in un contorno di luce da acquario e lampadine da luna park e in alto l’insegna luminosa: “Solo Show”. “Venghino, venghino siori…”, sembra di sentire l’invito dell’imbonitore di turno. Ed è quello che, come in un sogno, si avvera allorquando il trampoliere Cristopher Wonder dalla platea dà il via allo spettacolo. Due figure tipiche di questo “circo delle stranezze” sono “Il gigante e il mago”. Con questo brano inizia la “rappresentazione”. Il particolare suono del Mighty Wurlitzer, sostiene in maniera imponente tutta la struttura dello stesso brano, grazie anche all’apporto della band alle prese con quelli che Capossela stesso definisce «strumenti inconsistenti», ci conduce nel mondo fantastico dei bambini. Sono la memoria e la riflessione che vuole sollecitare lo stesso artista. Ci riesce con la successiva “In clandestinità” in cui si parla della tendenza dell’uomo a nascondere la sua vera natura. L’intimità voluta in “Da solo” si ritrova in concerto con “Parla piano”. Un Capossela che parla d’amore nella maniera più clas- sica. Una esecuzione sentita e gradita dal pubblico. È un artista ispirato ed ironico quello che parla ai suoi fans e che regala alla platea momenti di allegria quando presenta la scanzonata “Una giornata perfetta” o quando, seduto davanti al toy piano, un vero piano giocattolo, parla dei calzini spaiati. In realtà il testo de “Il paradiso dei calzini” è più importante di quanto lo stesso Capossela vuol far pensare. È, questo, un brano dedicato a “chi non ha mai trovato il compagno” nella vita o ne è rimasto senza. È un percorso intenso ed intimo quello che ci conduce alla fine del primo tempo. Quante influenze nella musica di Capossela. Dall’Esercito della Salvezza di “Vetri appannati d’America” a “La faccia della terra”, brano in chiave western, è un susseguirsi di riflessioni ed emozioni. Non c’è un vero intervallo tra la prima e la seconda parte. Cambia solo l’attrazione. Cristopher Wonder si esibisce in veri numeri da circo. Subito dopo inizia la parte più coinvolgente dello spettacolo, tutta all’insegna della esaltazione e della gioia ed in cui Capossela esegue i suoi brani storici. Rinchiuso in una gabbia canta “Che coss’è l’amor”. I fans ballano al suono di brani come “Marajà”, “Medusa cha cha cha” e “Brucia Troia”, interpretata con la maschera da Minotauro. È una continua rappresentazione questa del “Solo Show”. Il finale è tutto per “Il ballo di San Vito”. Sulle note della taranta scritta da Capossela, i fans in delirio salutano il loro beniamino acclamandolo e costringendolo al ritorno sul palco. E l’artista non si fa pregare due volte. Nove incontri in altrettante città con grandi interpreti: si comincia con Ramin Bahrani Suoneranno a Trapani e poi ad Acireale Ieri primo ciak Catania, al via “La parola alla Musica” Da oggi in Sicilia il tour dei Negramaro Boldi & Co a Malindi per un film su Canale 5 Carla Maria Casanova MILANO Inizia a Catania, questa sera, con la presenza di Ramin Bahrani a Palazzo Biscari la serie di incontri “La Parola alla Musica” ideato da Enrico Regazzoni. Nove incontri con grandi interpreti, fino al 18 dicembre, in altrettante città. (Le prossime: Parma, Salerno, Mantova Portogruaro, Como, Piacenza, Bari e Genova). Un itinerario singolare, senza apparente filo rosso. E perché non Roma, Napoli, Milano? «Abbiamo evitato le grandi città - dice Regazzoni - anche per privilegiare aree meno inflazionate e dove il pubblico è forse più sensibile a questo nuovo modo di fare cultura». La scelta di Ramin Bahrani per il pubblico catanese non è comunque un caso perché proprio da qui il pianista, allora giovanissimo, iniziò nel 1998 la sua carriera, con un concerto al Teatro Bellini. Fu rivelazione (tanto che il Comune gli conferì la cittadinanza onoraria). Nato a Teheran nel 1977, emigrato in Italia grazie a una borsa Il pianista Ramin Bahrani iniziò la sua carriera a Catania nel ‘98 di studio, diplomato al Conservatorio Verdi di Milano sotto la guida di Piero Rattalino nel 1997, Bahrani si è affermato come “l’iraniano che suona Bach”. Lui, con aria sorniona o un po’ distante (ma da allora si è fatto furbetto e spiritoso) diceva: “Musulmani o no, siamo tutti umani e pensate che la vecchia Persia era indoeuropea, il linguaggio della mia terra è indogermanico. Quanto a me, ho sangue persiano, tedesco, russo, egiziano …” La storia di Ramin non è semplice. Alle spalle, familiarità con la musica occidentale, un nonno archeologo laureato alla Sorbona, un padre violinista e ingegnere di grande cultura ma di imprudenti aperture, come quella di lavorare per lo Scià. Gli costerà, sotto Komehini, sette anni di prigionia e infine una morte miste- riosa. Ma prima, dal carcere, esorterà il figlio: Frequenta Bach, lui ti potrà aiutare” e Ramin inizia a suonare Bach. Cioè, continua a suonare Bach, dopo che, a sei anni, era stato folgorato da Glenn Gould. Seguiranno anni durissimi, nonostante l’opportunità di venire a studiare in Italia. Ma, finalmente, il successo. Sollecitato da Regazzoni, Bahrani si racconterà a parole e al pianoforte. E qui non saranno soltanto accenni alle sue celebri riletture di Bach di cui esistono incisioni che hanno scalato le classifiche. Ci saranno anche pezzi come “Love me tender” di Elvis Presley o jazz. Perché il bagaglio culturale di Ramin è davvero molto sfaccettato. Il secondo incontro (26 novembre) a Parma, avverrà con il palermitano Fabio Biondi, altro enfant-prodige che iniziò la carriera a dodici anni. Seguiranno Tony Esposito (percussioni), Andrea Griminelli (flauto), Simone Zanchini (fisarmonica), Enrico Dindo (violoncello), Filomena Moretti (chitarra), Alexander Romanovsky (pianoforte), Cecilia Chailly (arpa). ACIREALE. Da oggi in Sicilia i Negramaro con il loro nuovo Tour, ripensato per i grandi spazi indoor. La nuova tournée vede una scaletta totalmente rivoluzionata che “ospita” anche due cover: “Lilac Wine” di Jeff Buckley e “Meraviglioso” di Domenico Modugno. “La finestra Tour”, prodotto da Barley Arts ed organizzato in Sicilia da Giuseppe Rapisarda Management, sarà in scena stasera al Pala Ilio di Trapani e domani al Palasport di Acireale. Dalla pubblicazione dell’album La finestra (nel giugno 2007) la band composta da Giuliano Sangiorgi (voce, chitarre, pianoforte), Emanuele Spedicato (chitarra), Ermanno Carlà (basso), Andrea Mariano (piano rhodes, organo synth), Danilo Tasco (batteria) e Andrea “Pupillo” De Rocco (campionatori, organetto), ha conosciuto grandissime soddisfazioni e raggiunto traguardi artistici importanti. L’album, da tempo “multiplatino”, ha “partorito” cinque La band dei Negramaro singoli di enorme successo, dei quali sono ancora in classifica radiofonica sia “Via le mani dagli occhi”, sia l’ultimo “Un passo indietro” (uscito lo scorso 5 settembre). “La finestra Tour” è stato visto finora da quasi 250.000 spettatori, in tre spettacoli radicalmente diversi fra loro che hanno scandito le tre parti della lunga tournée dell’estate 2007. NAIROBI. Primo ciak del film di Canale 5 “Amici per la pelle” ieri mattina a Malindi, lungo la costa keniana. Con una scena all’alba nell’immediato entroterra della cittadina turistica, in mezzo a una moltitudine di bambini locali assoldati come comparse, sono iniziate le riprese del lungometraggio che ha per protagonista Massimo Boldi. Lo rende noto il portale in lingua italiana malindikenya.net L’attore non era presente sul set, è arrivato infatti solo più tardi all’aeroporto di Mombasa ed inizierà le riprese - che dovrebbero continuare fino al 20 dicembre oggi. Con lui, tra gli altri, Barbara De Rossi, Maurizio Mattioli e Antonio Catania. “Amici per la pelle” sarà trasmesso nel 2009 dalla rete ammiraglia Mediaset.