IL VOLTO E LA MASCHERA Teatro per animare l’educazione Mariangela Dosi La nostra Anima è un teatro dove agiscono diversi “personaggi”. Attraverso la pratica teatrale, dall’allenamento alla messa in scena, ci avviciniamo ad essi scoprendo parti di noi nascoste che premono per uscire. L’espressione ci permette di conoscere gli “altri” (dentro e fuori di noi, talvolta in contrasto tra loro); farli vivere e dar voce a ciascuno di essi ci porta ad una maggiore completezza e ad un equilibrio all’interno di noi stessi, oltre che in seno alla collettività. Spesso nel nostro vivere quotidiano non siamo sinceri , mettiamo delle “maschere”? Ma queste maschere ci rappresentano? Le maschere più significative dell’origine del teatro occidentale (Dioniso e Artemide) permettono l’espressione di verità profonde che nell’ambito della vita civile vanno controllate, ma che, se represse definitivamente, provocano infelicità e disordine. Il teatro è il luogo del “tutto possibile”, dove , attraverso un particolare “regolamento”, è finalmente lecito dar voce alle parti che ci compongono e reintegrarle tutte, anche quelle “negative” o sconvenienti; per questo motivo il teatro è necessario al vivere civile. Dunque la pratica teatrale non va intesa solo come professione, ma anche come pratica di vita quotidiana che riguarda tutti (bambini e adulti) finalizzata al lavoro su se stessi e sugli altri: si impara a guardare “l’altro” negli occhi per conoscerlo, affrontarlo e accettarlo, a reintegrare le differenze, a praticare l’ascolto, la pazienza, la tolleranza. Come nell’antichità, anche oggi il teatro è sempre un tempo/luogo deputato alla celebrazione della sacralità della vita. Mariangela Dosi Insegna regia teatrale all’Istituto d’arte Paolo Toschi di Parma. Da anni collabora con le scuole tenendo laboratori teatrali per alunni e per insegnanti , con centri culturali dirigendo corsi di teatro per bambini, per ragazzi e per adulti, e con le biblioteche facendo letture per l’infanzia. Nel 1990 si è laureata con lode in pedagogia con il Prof.Dino Origlia scrivendo una tesi sperimentale: “Il corpo rimosso e il corpo liberato. La danza come terapia”. Ha studiato teatro e danza con tanti maestri, ma quelli che maggiormente hanno lasciato un segno, un’impronta vera, sono stati l’attrice Gabriella Bartolomei (il respiro, la voce, il suono; verso la creatività: il giusto atteggiamento) e l’attore balinese Tapa Sudana (risvegliare l’espressione dei tre mondi) : grazie ai loro preziosi insegnamenti continua ad elaborare un metodo di lavoro teatrale soprattutto sul piano didattico, avendo lasciato “le scene” come attrice e regista per dedicarsi principalmente alla famiglia. Attualmente “recita” solo per i suoi bambini ! Animare l’educazione, Piacenza 17-18 Ottobre 2011