Scheda riassuntiva 4 capitoli 16-18 Dinamica Traslazione Tutti i punti hanno uguale velocità e accelerazione. Come se l’intera massa fosse concentrata nel baricentro G. Lavoro: L = F · s · cosa (J) Se la forza ha direzione costante, lo spostamento da considerare si ottiene proiettando la traiettoria sulla direzione della forza. Su un percorso chiuso il lavoro è nullo. Potenza: N = F · v (W) Rotazione Il corpo ruota attorno a un asse fisso. Ogni punto si muove di moto circolare. Lavoro: Potenza: L = M · a (J) N = M · v (W) Legge del moto di Newton Traslazione R= m ⋅a Equazioni scalari nel piano: Rx = m · ax Ry = m · ay Rx, Ry = risultanti delle forze esterne lungo i due assi; ax, ay = componenti dell’accelerazione. Il caso di un moto piano può essere affrontato scomponendolo in una traslazione (con la massa concentrata nel baricentro G) e in una rotazione attorno a G. Rotazione 4 Mris = J · e scheda riassuntiva Mris = momento risultante delle forze esterne; e = accelerazione angolare. Nel caso di una traiettoria curva è conveniente scegliere un asse tangente nel punto alla traiettoria e l’altro a esso perpendicolare. Rt = m ⋅ a t Rc = m ⋅ac = m ⋅ at = accelerazione tangenziale 2 v r ac = accelerazione centripeta Volume 1 (capp. 16-18) – Dinamica 1 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Principio di D’Alembert Il problema dinamico viene ricondotto a un problema statico aggiungendo a ogni elemento di massa una forza d’inerzia Fi = − Dm ⋅a , di verso opposto all’accelerazione. Forze esterne e forze d’inerzia costituiscono un sistema equilibrato. Traslazione La forza d’inerzia risultante sul corpo è pari a quella che si avrebbe se l’intera massa fosse raccolta nel baricentro: Fi = −m ⋅aG Rotazione La coppia d’inerzia risultante è pari a: Mi = – J · e Teoremi dell’impulso e della quantità di moto Traslazione L’impulso totale delle forze esterne al sistema è uguale alla variazione della quantità di moto. R ⋅ Dt = m ⋅ Dv Rx · Dt = m · (v2x – v1x) Ry · Dt = m · (v2y – v1y) Rotazione L’impulso del momento risultante delle forze esterne al sistema è uguale alla variazione del momento della quantità di moto. M · Dt = J · (v2 – v1) In un sistema chiuso, cioè senza forze agenti dall’esterno, vale la conservazione della quantità di moto e del momento della quantità di moto. Traslazione Energia cinetica: m · vG = costante Ecin = 1 ⋅m ⋅v 2 (J) 2 Energia potenziale gravitazionale: Epot = m · g · H (J) Rotazione scheda riassuntiva Energia cinetica: J · v = costante Ecin = 1 ⋅ J ⋅ v2 (J) 2 4 Teorema dell’energia cinetica Il lavoro totale compiuto dalle forze esterne su un corpo rigido è uguale alla variazione della sua energia cinetica. Lest = DEcin = 1 ⋅m ⋅(v22 − v12 ) Traslazione 2 Lest = Ecin = 1 ⋅ J ⋅( 22 − 12) Rotazione 2 2 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012 Volume 1 (capp. 16-18) – Dinamica Nel lavoro esterno è compreso il lavoro delle forze motrici (positivo), delle forze resistenti utili e passive (negativo) e della gravità (positivo o negativo). Se nel Lest non viene conteggiato il lavoro della gravità, si considera la variazione dell’energia potenziale gravitazionale: Lest = DEcin + DEpot In un sistema soggetto solo alla gravità vale la conservazione dell’energia meccanica: Ecin + Epot = costante Nel caso di corpi elasticamente deformabili occorre considerare la variazione dell’energia elastica: DEel = 1 ⋅ K ⋅ x 2 2 x = deformazione elastica; K = rigidità del sistema elastico. Urto: interazione tra due corpi in tempi molto brevi con scambio pressoché istantaneo di forze. Linea d’urto: retta perpendicolare al piano di contatto, lungo cui vengono scambiate le forze. Urto centrato: la linea d’urto passa per i baricentri dei due corpi in urto. Urto diretto: le velocità dei due corpi hanno la direzione della linea d’urto. Urto elastico: i materiali sono elastici e dopo l’urto restituiscono interamente l’energia impiegata nella deformazione. Urto anelastico: l’energia di deformazione viene dissipata completamente a causa del comportamento plastico dei materiali. Per il sistema delle masse in urto vale: •la conservazione della quantità di moto lungo la linea d’urto, perché si può ammettere che costituiscano un sistema senza forze esterne applicate; •la conservazione dell’energia cinetica solo se l’urto è considerato perfettamente elastico. Urto diretto centrato anelastico di due masse che si muovono con lo stesso verso. La velocità u delle due masse, che dopo l’urto procedono unite, vale: u= m1 ⋅v1 + m2 ⋅v2 m1 + m2 (m1 − m2) ⋅v1 + 2 ⋅m 2 ⋅v2 m1 + m 2 u2 = scheda riassuntiva u1 = 4 Urto diretto centrato elastico di due masse che si muovono una contro l’altra. Le velocità u1 e u2 delle due masse dopo l’urto sono: (m 2 − m1) ⋅v2 + 2 ⋅m1 ⋅v1 m1 + m 2 Volume 1 (capp. 16-18) – Dinamica 3 G. Cagliero, Meccanica, macchine ed energia © Zanichelli 2012