Arianna Berta 2C ESPERIMENTO DI FISICA STUDIO DI UN MOTO UNIFORMEMENTE ACCELERATO CON LA ROTAIA A CUSCINO D’ARIA MATERIALE UTILIZZATO - Rotaia con cuscino ad aria Carrello (204,11 g) Pesino (26,09 g) Gancio traino Metro (sensibilità 1 mm), applicato sulla rotaia fotocellule Timer Dispositivo di sgancio, ovvero una calamita La rotaia con cuscino ad aria è così composta: 1. Si tratta di un tubo a sezione triangolare o quadrata che, per tutta la sua lunghezza, è dotato di alcuni forellini a distanza di 1 cm l’uno dall’altro. Il tubo è chiuso ad un’estremità e dall’altra è collegato ad un compressore che immette nel tubo dell’aria. 2. Sulla rotaia viene appoggiato un carrellino che si adatta perfettamente alla forma del tubo. 3. L’aria immessa nel tubo fuoriesce dai forellini creando uno spazio tra il tubo (cioè la rotaia) e il carrellino che vi è appoggiato sopra, in questo modo il carrello rimane sollevato e l’attrito tra la rotaia ed il carrello viene annullato quasi del tutto. È possibile, pertanto, rendere trascurabile la sua azione frenante. 4. La rotaia è supportata da quattro piedi regolabili che la tengono sollevata e permettono di poterla mantenere in piano oppure inclinarla. in particolare, in questo esperimento non bisogna avere una inclinazione. 5. Alla rotaia è fissato un metro per poter rilevare le distanze percorse dal carrello posto sulla rotaia. 6. Lungo la rotaia sono collocate delle fotocellule, necessarie per effettuare la misurazione del tempo impiegato dal carrellino per raggiungere determinate posizioni. 7. A tutto il sistema è collegato un timer che viene azionato alla partenza del carrellino SCOPO Dimostrare che la forza di gravità è una forza conservativa. Una forza si definisce conservativa quando il lavoro da essa compiuto risulta indipendente dal percorso effettuato, la traiettoria, mentre dipende solamente dalle posizioni iniziale e finale. Dimostrazione del primo principio della dinamica, o anche definito principio di inerzia, secondo il quale un oggetto in movimento non soggetto ad alcuna forza, nemmeno quella di attrito, continua a muoversi con la stessa velocità vettoriale, cioè nella stessa direzione, nello stesso verso e con lo stesso valore di velocità. Dimostrazione del secondo principio della dinamica, secondo il quale una forza agente su un corpo, o una forza risultante di un insieme di forze agenti su un corpo, imprime su di esso un’accelerazione nella stessa direzione e nello stesso verso della forza applicata: F= ma DESCRIZIONE DELL’ESPERIMENTO Per effettuare l’esperimento si procede nel seguente modo: per prima cosa occorre accertarsi che la rotaia sia perfettamente in equilibrio sulla superficie piana sulla quale è posta, successivamente si collocano, facendo riferimento al metro situato sulla rotaia stessa, due o più fotocellule, collegate ad un timer che deve essere azionato solamente al momento della partenza del carrellino. Al carrellino viene attaccato un pesino di massa 26,09g mediante un gancio traino. Il carrellino è mantenuto fermo grazie all’azione frenante di una calamita, che costituisce il dispositivo di sgancio. In seguito si procede nella misurazione del moto del sistema( carrellino e pesino): 1.si accende il compressore in modo da eliminare l’attrito tra il carrello e la rotaia 2. si attivano le fotocellule e il timer 3. si lascia il carrellino, che viene azionato propriamente dall’azione della forza di gravità agente sul carrello stesso 4. si effettuano le misurazioni: 1. S= 82,5 m t1= 1,14s t2= 1,15s t3= 1,14s t4= 1,14s 2. S= 63 cm t1= 0,98s t2= 0,98s t3= 0,99s t4= 0,98s 3. S= 43cm t1= 0,81s t2= 0,83s t3= 0,79s t4= 0,79s OSSERVAZIONI: Risulta particolarmente evidente che in tutte le misurazioni effettuate c’è un margine di errore più o meno elevato. È lampante che più il percorso delimitato dalle fotocellule è corto, meno precise e più soggette ad errori sono le misurazioni del tempo; il cronometro infatti possiede una portata limitata ai centesimi di secondo. ANALISI DEI DATI Dati ottenuti mediante la legge di Newton Spazio percorso (m) Tempo (s) 𝐹 𝑚 = 𝑎 e la legge oraria del moto 𝑎 = Accelerazione m 𝑠2 Massa sistema (kg) Forza peso (n) 2S 𝑡2 Accelerazione calcolata con legge dinamica F=m*a; 0,825 m 0,63 m 0,43 m 1,14 s 0,98 s 0,80 s 1,269 m/s2 1,312 m/s2 1,327 m/s2 0,2302 kg 0,2302 kg 0,2302 kg 0,2559 N 0,2559 N 0,2559 N 𝐹 𝑚 =𝑎 1,11182 1,11182 1,11182 Le misurazioni del tempo sono state ottenute facendo la media dei valori ricavati dall’esperimento. ANALISI DELL’ERRORE È evidente che l’esperimento non ha prodotto i risultati sperati, in quanto non è riuscito. Sarebbe inutile tuttavia ripeterlo dal momento che si otterrebbero i medesimi dati. L’errore potrebbe essere dovuto alla limitata precisione dello strumento del timer, che si estende solo fino ai centesimi di secondo e non permette quindi di effettuare misurazioni più precise o a circostanze casuali. L’esperimento non ci consente, dunque, di verificare la legge della dinamica, ma soltanto di dimostrare quella della accelerazione. Er% : ( valore massimo dell’accelerazione – valore minimo legge della dinamica/2): valore medio*100 1. 6,6% 2. 8,25% 3. 8,82% Come è facilmente constatabile l’errore è troppo elevato, se si considera che dovrebbe risultare <5. CONCLUSIONE Si conclude facilmente che il movimento del carrellino è determinato dalla forza di gravità che su questo agisce, che dunque compie il lavoro .è inoltre dimostrabile il principio di conservazione dell’energia: il pesino perde energia potenziale, il carrellino acquisisce energia cinetica.