Liceo Classico Vincenzo Gioberti Classe IIC Saffioti Paola La forza di gravità è una forza conservativa Obiettivo esperimento: Verificare che la forza di gravità, ovvero la forza di attrazione tra due due corpi che è proporzionale al prodotto delle masse in gioco e inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra i rispettivi centri di massa, è una forza conservativa, ovvero una forza che conserva l'energia meccanica. Materiale utilizzato: rotaia a cuscino d'aria, con una scala graduata fotocellule carrello, che scorre lungo la rotaia, le fotocellule nell’istante in cui le attraversa pesino pompa cordicella timer Un metro (con sensibilità di 1 mm), per misurare l’altezza e la lunghezza del rotaia Richiamo teorico: L’energia meccanica (Em) si presenta principalmente in due forme: l’energia cinetica e l’energia potenziale. L’energia cinetica (Ec) è legata al movimento, dove un corpo di massa (m) ha la capacità di compiere un lavoro muovendosi a una velocità (v): Ec = 1/2 m v2 L’energia potenziale (Ep) è l’energia legata alla posizione che un corpo potenzialmente ha all’interno di un campo di forze conservative. Un corpo di massa (m) che si trova ad un’altezza (h) possiede infatti la capacità di compiere un lavoro grazie alla forza peso (P = mg). Ep = m g h In questo caso l’energia potenziale è detta gravitazionale, poiché è dovuta appunto dalla forza di gravità . Il lavoro di una forza su un oggetto produce quindi un aumento della sua energia cinetica associato però alla diminuzione della sua energia potenziale o viceversa. Infatti se si lascia cadere un corpo, in assenza di attrito, l’energia potenziale diminuisce trasformandosi in energia cinetica (la velocità aumenta al diminuire dell’altezza) mentre la somma delle due energie rimane la stessa durante tutto il moto. Ecf + Epf = Ec0+ Ep0 Emf = Em0 In assenza di attrito, l’energia meccanica finale (Emf) uguale alla somma delle due energie finali (Ecf + Epf) rimane costante lungo l’intero percorso dell’oggetto ed uguale a quella iniziale (Emo = Eco + Epo). Procedimento: Si pone all’inizio della rotaia il carrellino, il quale è collegato con una corda al supporto che regge il pesino. Il carrellino e il gancio traino pesano 204,11 g , mentre il pesino e il suo supporto pesano 26,09 g. Il peso complessivo del sistema è 230,2 g. Si posizionano alla distanza desiderata le due fotocellule e si aggancia il pesino al suo supporto; viene dunque azionata la pompa che, al fine di rendere trascurabile l’attrito, introduce aria nella rotaia. Azzerato il timer, si fa partire il carrellino e si annotano le variazioni di tempo che intercorrono tra lo scatto della prima fotocellula e lo scatto della seconda fotocellula grazie al valore segnato dal timer. Raccolta e analisi dei dati: Spazio (m) Tempo (s) a(m/s^2) Massa sistema (Kg) Forza peso a calcolata Errore % (N) con legge dinamica I prova 0,825 1,14 1,2696214 0,2302 22 0,2559429 1,1118284 6,625922 101 II prova 0,63 0,98 1,3119533 0,2302 528 0,2559429 1,1118284 8,256723 101 III prova 0,43 0,805 1,3271092 0,2302 936 0,2559429 1,1118284 8,82683 101 Errore % acc. Su rotaia: 2,2061595658 a= 2 S/t Velocità finale = 1,4473664211 Ep= 0,2111528925 j = m g h Ec= 0,2411201524 j = ½ m v^2 Er % = 6,6259221494 Affinchè essa sia considerata una forza conservativa, il delta di Ep deve mantenersi costante al delta di Ec durante un lavoro meccanico. Ep f – Ep 0 = Ec f – Ec 0 Conclusione: Con questo esperimento si può effettuare una valutazione sulla costanza dell’accellerazione; non si riesce però a dimostrare il secondo principio della dinamica (F= m a), a causa di molteplici fattori: l’imperfezione degli strumenti, l’oscillazione del pesino, svariati attriti che non si possono eliminare o calcolare.