Lezione 10 Termodinamica Argomenti della lezione: relazione di Mayer trasformazioni adiabatiche trasformazioni isoterme macchine termiche ciclo di Carnot secondo principio della termodinamica cenni sull entropia Gas ideali Un gas è un particolare fluido caratterizzato da non avere forma e volume propri e tale da essere facilmente compresso. pV = costante Legge di Boyle p T1 T2 T3 > T2 > T1 T3 V Isoterme del gas ideale. Gas ideali Legge di Gay Lussac p Isocore del gas ideale. p = costante T V Legge di Gay Lussac p Isobare del gas ideale. p = costante V V Tipi di Trasformazione Isoterma T = cost. Isobara p = cost. Isocora V = cost. Adiabatica q=0 Isoentropica S = cost. ... Marina Cobal - Dipt.di Fisica - Universita' di Udine Trasformazioni notevoli Trasformazione adiabatica Trasformazione isocora Trasformazione isobara Q = 0 ⇒ ΔU = − L L = 0 ⇒ ΔU = Q ( L = p V f − Vi ) ⇒ Q = ΔU + L Trasformazione isoterma ΔU = 0 ⇒ Q = L Trasformazione ciclica ΔU = 0 ⇒ Q = L Calori specifici Nel caso di una trasformazione infinitesima isocora: dQ = ncV dT Nel caso di una trasformazione infinitesima isobara: dQ = nc p dT Definiamo il calore specifico molare a volume o pressione costante 1 dQ cV = n dT V QV = ncV ΔT 1 dQ cp = n dT p Q p = nc p ΔT Unità: J/(mol K) Calori specifici Supponiamo di effettuare una trasformazione fra gli stessi estremi di temperatura prima a volume costante e poi a pressione costante. QV = ncV ΔT = ΔU W =0 Q p = nc p ΔT = ΔU + pΔV Ma ossia ΔU è la stessa nei due casi per cui Q p > QV c p > cV Nel caso infinitesimo dQ = dU + dW dQV = ncV dT = dU dQ p = nc p dT + pdV > dQV Energia interna di un gas ideale Espansione libera di Joule. Pareti rigide diatermiche che dividono un contenitore in due parti. Il contenitore è a sua volta in un contenitore adiabatico. Si apre divisione (rubinetto) e si lascia espandere il gas liberamente Gas inizialmente a sinistra La temperatura finale del processo è pari a T temperatura di equilibrio Osserviamo che si ha: Q=0 W = 0 ⇒ ΔU = 0 Notiamo che nel processo la temperatura non varia mentre variano pressione e volume, perciò l energia interna deve essere solo funzione della temperatura Energia interna di un gas ideale Determiniamo ora esplicitamente l espressione dell energia interna. p C AC isocora e AB isoterma B A ΔU = U B − U A = U B − U C + U C − U A = U C − U A U B = UC V Applichiamo ora il primo principio della termodinamica alla trasformazione isocora ΔU = Q a vol costante ΔU = U B − U A = ncV (TB − TA ) = ncV ΔT Per trasformazioni infinitesime dU = ncV dT Relazione di Mayer In una trasformazione isobara infinitesima dW = pdV dQ = nc p dT dQ = dU + dW nc p dT = ncV dT + pdV Differenziamo l equazione di stato dei gas ideali pV = nRT ⇒ pdV + Vdp = nRdT Ma per un isobara Vdp = 0 nc p dT = ncV dT + nRdT E in definitiva ⇓ c p − cV = R Relazione di Mayer Abbiamo ricavato c p − cV = R Rapporto γ γ = cp cV Valori sperimentali Gas ideali monoatomici (He, Ar, vapori metallici di Na, Hg) 3 cV = R 2 5 cp = R 2 5 γ= 3 Gas ideali biatomici (H2, N2, NO, CO) 5 cV = R 2 7 cp = R 2 7 γ= 2 Riassunto I gas che considereremo saranno sempre mono o bi atomici ΔU = ncV ΔT per qualsiasi trasformazione ΔQ = ncV ΔT se V = costante ΔQ = nc p ΔT se p = costante pV = nRT equazione dei gas perfetti c p − cV = R relazione di Mayer ΔU = Q − W primo principio della termodinamica Trasformazioni adiabatiche generale Se il gas è contenuto in un contenitore con pareti adiabatiche può scambiare con l esterno solo lavoro WAB = −ΔU γ = W AB ma ΔU = ncV (T2 − T1 ) cp cV c p − cV = R cV 1 ( p 2V2 − p1V1 ) = = ncV ( p 2V 2 − p1V1 ) = nR c p − cV 1 ( p 2V2 − p1V1 ) = 1− γ Trasformazioni adiabatiche reversibile Se il gas è contenuto in un contenitore con pareti adiabatiche può scambiare con l esterno solo lavoro dU + dW = ncV dT + pdV = 0 nRT ncV dT + dV = 0 V ( nRT p= V Separando le variabili ) dT n c p − cV ncV + dV = 0 T V dT c p − cV dT dV + dV = + (γ − 1) =0 T cV V T V ( ) Trasformazioni adiabatiche reversibile dV dT (γ −1) = − V T Integrando fra stati A e B VB VB TA (γ − 1)ln = ln ⇒ ln VA TB VA VB VA γ −1 γ −1 TA = ln TB TA γ −1 γ −1 ( ) ( ) = ⇒ TB VB = TA V A TB Trasformazioni adiabatiche reversibile Considerando l equazione di stato dei gas perfetti si ottiene T (V )γ −1 = costante pV γ = costante 1−γ T (p) γ = costante Trasformazioni isoterme Considerando l equazione di stato dei gas perfetti si ottiene Q =W ΔU = 0 pV = costante nel caso di isoterma reversibile B W AB = ∫ A B pdV = ∫ A VB nRT dV = nRT ln V VA Macchine termiche Una macchina termica è un dispositivo che trasforma calore in lavoro. Contiene una sostanza che, in maniera ciclica, assorbe una quantità di calore Q1, cede una quantità di calore Q2 e compie un lavoro W. Rendimento di una macchina termica: W η= Q1 Il funzionamento è ciclico, quindi per il 1° principio ΔU = Q − W = 0 (Q1 − Q2 ) − W = 0 ⇒ ΔU = Q − W = 0 ⇒ W = (Q1 − Q2 ) Q1 − Q2 η= Q1 Macchine termiche Schema di una generica macchina termica: W Rendimento: η = Q1 Schema di una generica macchina frigorifera: Efficienza: Q2 ε= W Ciclo di Carnot p Trasformazione ciclica ABCD A T2 Trasformazione isoterma AB alla temperatura T2. Espansione isoterma B D T1 C V Trasformazione isoterma CD alla temperatura T1. Compressione isoterma Trasformazione adiabatica DA. Compressione adiabatica Trasformazione adiabatica BC. Espansione adiabatica Scopo: W Rendimento: η = QC Ciclo di Carnot p Nella espansione isoterma AB A T2 ΔU AB = 0 QAB = WAB pV = costante B B W AB = D T1 C A B V Nella espansione adiabatica BC QBC = 0 ∫ pdV = = ∫ A nRT2 VB dV = nRT2 ln V VA ΔU BC = −WBC WBC = −ΔU BC = −ncV ΔT = −ncV (T2 − T1 ) Ciclo di Carnot p Nella compressione isoterma CD A T2 ΔU CD = 0 QCD = WCD pV = costante B D WCD = D T1 C C D V Nella compressione adiabatica DA QDA = 0 ∫ pdV = = ∫ C nRT1 VD dV = nRT1 ln V VC ΔU DA = −WDA WDA = −ΔU DA = −ncV ΔT = −ncV (T1 − T2 ) Ciclo di Carnot p Riassumendo: A T2 QAB = WAB VB = nRT2 ln >0 VA QCD = WCD VD = nRT1 ln <0 VC B D T1 C V Per cui il lavoro totale è dato da: W = W AB + WBC + WCD + WDA = nRT2 ln VB VD = nR T2 ln + T1 ln VA VC ΔU BC = −ΔU DA WBC = −WDA VB V − WDA + nRT1 ln D + WDA = VA VC Ciclo di Carnot p Ma il rendimento è dato dal rapporto fra lavoro e calore assorbito. In questo caso il lavoro è stato appena calcolato, il calore viene assorbito durante l espansione isoterma AB A T2 B D T1 C QAB + QCD W η= = = QAB QAB V VB VD nR T2 ln + T1 ln VA VC = VB nRT2 ln VA = VB VD T2 ln + T1 ln VA VC VB T2 ln VA Ciclo di Carnot p Osserviamo che le trasformazioni BC e DA sono di tipo adiabatico, per cui: A T2 T (V )γ −1 = costante B D T1 C V T2 (VB )γ −1 = T1 (VC )γ −1 γ −1 T1 (VD ) γ −1 = T2 (V A ) T2 VC = T1 VB γ −1 T2 VD = T1 V A γ −1 VC VB γ −1 VD = VA γ −1 Ciclo di Carnot p A E in definitiva T2 VC VB B D T1 C V VD = VA VD ⇒ V C VA = V B V V T2 ln B + T1 ln D VA VC η= VB T2 ln VA VB VA T2 ln + T1 ln VA VB (T2 − T1 ) T1 η= = = 1− VB T2 T2 T2 ln VA Secondo principio della termodinamica Può essere espresso in molti modi equivalenti: Non è possibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia la conversione integrale di calore assorbito in lavoro (enunciato di Kelvin). Non è possibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia il trasferimento di calore da una sorgente a temperatura più bassa ad una sorgente a temperatura più alta (enunciato di Clausius). Non è possibile realizzare una macchina termica con rendimento η = 100%. Non è possibile realizzare una macchina frigorifera che non assorba lavoro. Trasformazioni reversibili e irreversibili Entropia Una trasformazione si dice reversibile se è costituita dalla successione di infiniti stati di equilibrio. In questo caso il sistema può essere riportato allo stato iniziale ripercorrendo all indietro la stessa trasformazione. In una trasformazione irreversibile il sistema passa per stati di non equilibrio e non può essere invertita perfettamente. Consideriamo una trasformazione reversibile in ciascun elemento della quale una quantità di calore dQrev viene scambiata ad una temperatura T. Si definisce variazione di entropia: f dQrev ΔS = T ∫ i Entropia e secondo principio In un sistema isolato, in cui ci sono solo trasformazioni reversibili, l entropia rimane costante (Δ S=0). In un sistema isolato, in cui ci sono trasformazioni irreversibili, l entropia aumenta sempre (Δ S>0). Quindi l entropia determina il verso delle trasformazioni irreversibili: un sistema evolverà sempre in modo che l entropia aumenti. Significato probabilistico dell entropia:; esprime il grado di disordine microscopico di un sistema. Un sistema isolato evolve quindi sempre verso stati più disordinati.