Aperta la via di fuga dalla torre di Babele

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MILANO FINANZA IV
Web
SOFTWARE
Power
Translator 9
consente
finalmente
di avere
traduzioni
accettabili
in pochi
secondi
di Davide Fumagalli
Salute
FARMACI
Gli inibitori
della
proteina
PI3K hanno
le stesse
proprietà
antiaggreganti
dell’acido
acetilsalicilico, senza
però causare rischi di
emorragia
di Silvia Fabiole Nicoletto
Personal
Aperta la via di fuga
dalla torre di Babele
C
hiunque abbia provato a
utilizzare i servizi di traduzione offerti gratuitamente
dai portali internet sa bene quanto il traguardo dell’intelligenza
artificiale sia ancora lungi dall’essere raggiunto. I risultati ottenuti traducendo frasi anche brevi
s o n o i n f a t t i p i ù c o m i c i ch e
sconfortanti, e sicuramente inutilizzabili. Un’alternativa ai servizi
di traduzione a pagamento, affidabili ma in non pochi casi piuttosto cari, è costituita da programmi come Power Translator 9, che
ha offerto nell’ultima versione risultati più che buoni anche con
testi impegnativi. Il livello della
traduzione non può certo essere
paragonato a quello ottenibile da
un professionista, ma i tempi immediati e il costo del programma,
che viene venduto a 179 euro nella versione Professional, lo rendono un valido strumento di uso
quotidiano.
L’uso del programma è decisamente semplice e la stessa interfaccia è ridotta al minimo per non
togliere spazio agli altri programmi aperti sullo schermo. Una pic-
cola barra permette di lanciare
tutte le applicazioni e di selezionare la lingua del testo originale e
quella in cui si desidera effettuare la traduzione. Power Translator è infatti in grado di tradurre
dall’italiano all’inglese, francese,
tedesco, spagnolo, russo e portoghese, e viceversa, così come dall’inglese a francese, tedesco, russo, spagnolo e portoghese, e di
compiere il passaggio opposto. Un
vero poliglotta, che mette inoltre
a disposizione l’ottimo dizionario
Collins italiano-inglese e ingleseitaliano. Il programma può essere
installato completamente su disco fisso, occupando circa 400 Mb
di spazio, così da non avere la necessità di portare sempre con sé il
cd-rom. Non ci sono altri requisiti
fondamentali, dal momento che
funziona con qualsiasi versione di
Windows e pc dotati di almeno 64
Mb di memoria, anche se 256 Mb
o più sono decisamente consigliati per Windows 2000 o Xp.
Molteplici anche le modalità
d’uso di Power Translator. Avviando la funzione TextTrans si
apre una finestra divisa in due
23 Aprile 2005
Caratteristiche
La barra degli strumenti di
Power Translator 9 permette
di tradurre interi documenti
come singole pagine
Possibili traduzioni
istantanee dall’italiano a
inglese, francese, spagnolo,
tedesco, russo e viceversa
Il dizionario Collins italianoinglese contiene oltre 500
mila lemmi, con frasi
idiomatiche ed esempi per
facilitare la comprensione
parti: nella parte superiore l’utente scrive nell’idioma preferito
e in quella inferiore compare direttamente il testo tradotto nella
lingua selezionata. QuickTrans
serve invece per tradurre velocemente brevi frasi ricopiate da altre applicazioni, o durante la navigazione su internet, mentre
Mirror permette di convertire in
un’altra lingua l’intero contenuto
della finestra di un altro pro-
gramma, come una pagina di Internet explorer o Word. Il risultato non è, come si è già sottolineato, perfetto, ma il grosso del lavoro di traduzione viene già effettuato dal programma, che ha dimostrato nella maggior parte dei
casi di riuscire a non stravolgere
il senso delle frasi. File Trans, infine, traduce direttamente file di
testo o file html in relativi documenti. (riproduzione riservata)
Super-aspirina senza
effetti collaterali
D
efinire una nuova classe di
farmaci come alternativa
sicura ed efficace all’aspirina può sembrare un passo un
po’azzardato, ma è così che si presentano i nuovi inibitori della
proteina PI3 chinasi a una prima
analisi. Frutto di una collaborazione tra un’équipe dell’università australiana di Monash e la
compagnia biotecnologica Cerylid biosciences ltd, queste molecole sembrano più efficaci dell’aspirina nel prevenire patologie
importanti come infarti e ictus e
dotate di meno effetti collaterali.
Attacchi cardiaci e ictus sono
spesso causati da coaguli di sangue che bloccano il flusso sanguigno diretto al cuore e al cervello. In molti casi il trattamento d’elezione è l’aspirina, che però
può aumentare il rischio di sanguinamenti che portano a vere e
proprie emorragie di lunga durata. «L’aspirina è il farmaco antiaggregante più usato, ma è efficace nel prevenire attacchi cardiaci fatali e ictus solo in un paziente su quattro», ha premesso
Shaun Jackson, il coordinatore
dello studio. «C’è la necessità di
farmaci antiaggreganti più sicuri ed efficaci. Il farmaco ideale è
quello che previene i disturbi causati dai coaguli senza aumentare il rischio di emorragie».
La messa a punto dei nuovi antiaggreganti è il risultato della
comprensione da parte degli
stessi studiosi del meccanismo
che promuove la formazione di
coaguli patologici e di come questo differisca dal normale processo di coagulazione del sangue.
Le piastrine entrano in gioco per
bloccare il sanguinamento conseguente a un danno ai vasi sanguigni e per mantenerne l’integrità; tuttavia un loro accumulo
eccessivo in prossimità di una
placca aterosclerotica può causare un trombo che occlude le arterie, facendo precipitare malattie
come l’infarto del miocardio o l’ictus ischemico.
Nelle prime fasi del processo
emostatico gioca un ruolo importante una proteina adesiva della
famiglia delle integrine che facilita l’aggregazione delle piastrine. Lo studio australiano, i cui risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista Nature Medicine, ha individuato
nella proteina 3 chinasi (identificata dalla sigla PI3K) un attore principale di questa fase, responsabile della formazione e
della stabilizzazione dell’integrina necessaria all’attivazione piastrinica. I ricercatori hanno appurato che in condizioni normali
il blocco della PI3K non previene
l’aggregazione piastrinica, ma ne
rallenta soltanto il processo e sono pertanto giunti alla conclusione che il processo fisiologico
sia il risultato di meccanismi dipendenti dalla proteina 3 chinasi e da altri indipendenti. Al contrario, in presenza di vasi sanguigni danneggiati, la proteina
sembra indispensabile: i ricercatori hanno così sviluppato gli inibitori selettivi della PI3 chinasi,
che impediscono la formazione
dell’integrina, prevenendo la formazione di trombi senza prolun-
gare il tempo di sanguinamento.
Gli studi definiscono questi inibitori come promettenti candidati per la terapia antitrombotica e
anche le indagini cliniche preliminari su un gruppo di volontari sani sembrano aver dato esiti
incoraggianti per quanto riguarda il profilo di sicurezza. Gli autori commentano che è prematuro definire questi farmaci come i
possibili sostituti dell’aspirina
nella cura di infarti e ictus, anche se allo stadio di sviluppo raggiunto il loro potenziale è rilevante. Tant’è che la compagnia
australiana che detiene il brevetto sul prodotto e sulla sua tecnologia di sviluppo ha annunciato l’imminente ingresso in fase
clinica di un altro farmaco della
classe degli inibitori della PI3
chinasi. (riproduzione riservata)