L`Italia e la dinastia sveva

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L’ITALIA DEI SEC. XII E XIII E LA DINASTIA SVEVA
Tra XII e XIII nell’Europa medievale sono in atto numerose e profonde trasformazioni:
dopo il concordato di Worms il Papato raggiunge l’apice del suo potere temporale;
in Francia e Inghilterra, pur con molte differenze, si consolidano le monarchie nazionali;
nell’Italia centrosettentrionale si afferma la straordinaria esperienza dei Comuni.
Nello stesso periodo il SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO attraversa una fase di alti e bassi:
dopo il concordato di Worms il carattere «universale» del potere imperiale è ormai in declino,
tuttavia gli imperatori della dinastia sveva degli HOHENSTAUFEN compiono un’energica azione
per ridare all’impero la centralità che aveva rivestito nella storia europea dei secoli precedenti.
Il vero problema degli imperatori germanici è e resterà ancora per secoli la non ereditarietà:
il loro potere è vincolato, perché, a differenza dei sovrani delle dinastie francese e inglese,
gli imperatori devono essere eletti dall’assemblea dei grandi feudatari, sia laici che ecclesiastici,
e devono inoltre essere sempre incoronati e unti con l’olio sacro dal Papa a Roma.
Le due casate che si disputano la corona imperiale sono quella di Baviera e quella di Svevia:
le famiglie della nobiltà tedesca si schierano o con l’una (GUELFI) o con l’altra (GHIBELLINI);
dopo anni di duri contrasti nel 1152 viene eletto re di Germania il duca Federico di Svevia.
Federico I di Svevia, detto il BARBAROSSA, viene poi incoronato imperatore nel 1155:
subito tenta di ricondurre a obbedienza tutti i vassalli e di consolidare il potere imperiale;
per far ciò giunge a limitare fortemente le libertà dei Comuni italiani, troppo indipendenti.
I Comuni lombardi però si ribellano, quindi Federico scende in Italia, cinge d’assedio Milano,
la sconfigge e ne rade al suolo le mura, simbolo dell’indipendenza e dell’autonomia comunali.
A questo punto il potere di Federico giunge però sempre più a minacciare quello del Papa,
il quale decide di appoggiare una alleanza di comuni del nord, detta Lega Lombarda:
Federico torna in Italia ma viene disastrosamente sconfitto nella battaglia di Legnano (1176) ed
è costretto, nella PACE DI COSTANZA, a riconoscere l’autorità del Papa e l’autonomia dei Comuni.
Sconfitto in battaglia, Federico ottiene un’importante vittoria nella politica matrimoniale:
fa sposare suo figlio Enrico con Costanza d’Altavilla, ultima erede del Regno normanno del sud.
Federico muore annegato (1190) mentre attraversa un fiume turco durante la terza crociata.
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