Albero genealogico della dinastia imperiale di

ALBERO GENEALOGICO DELLA DINASTIA IMPERIALE DI SVEVIA
CORRADO III
(1037-1152)
Non fu mai incoronato imperatore perché gran parte del suo regno fu speso per
organizzare e guidare la II Crociata che, però, non ebbe esito positivo.
FEDERICO I
(1152-1190)
Nipote di Corrado III, era figlio del duca di Svevia e di Giuditta di Baviera. Fu incoronato
imperatore nel 1155 da papa Adriano IV, entrò in conflitto con Alessandro III e
trascorse gran parte della sua vita in Italia combattendo contro i Comuni. La pace con
Alessandro fu stipulata a Venezia nel 1177 e quella con le città a Costanza nel 1183. In
seguito al matrimonio del figlio Enrico con Costanza d’Altavilla nel 1186, Federico I
ottenne l’acquisizione del Regno di Sicilia. Morì durante la III Crociata.
ENRICO VI
(1190-1197)
Durante il suo breve impero, Enrico VI impose la supremazia sveva sull’Italia
meridionale ed ebbe da Costanza d’Altavilla un figlio che nacque il 26 dicembre 1194 a
Jesi. Gli fu imposto il nome di Federico Ruggero in memoria dei due nonni. Alla morte di
Enrico VI, Costanza assunse la tutela del figlio, mentre la successione imperiale fu
contesa tra Filippo di Svevia, fratello minore di Enrico VI e Ottone di Brunswick.
FEDERICO II
(1197-1250)
Rimasto orfano anche di madre nel 1198 fu affidato alla tutela del papa Innocenzo III.
Nel 1208 fu dichiarato maggiorenne, assunse la corona siciliana e sposò Costanza
d’Aragona. Alla morte dello zio Filippo di Svevia, Innocenzo III incoronò imperatore
Ottone IV di Brunswick, ma le sue pretese sulla Sicilia indussero il papa a scomunicarlo
e a proporre al suo posto Federico II. Il 27 luglio 1214, nella battaglia di Bouvines,
Federico sconfisse Ottone con l’alleanza di Filippo II di Francia. Incoronato imperatore
il 20 novembre 1220 da papa Onorio III, non riuscì mai ad avere rapporti pacifici con i
Comuni italiani e organizzò una crociata molto insolita che gli procurò l’inimicizia di
papa Gregorio IX. Fu un intellettuale, un poeta, uno spirito antidogmatico e aperto a
tutti gli stimoli culturali; per questo ebbe rapporti tumultuosi con la Chiesa e morì
scomunicato il 13 dicembre 1250. Lasciò come erede il figlio di secondo letto Corrado
IV.