20/02/2014 Alcuni dati Occlusione intestinale Complicanza frequente in pazienti con cancro in fase avanzata, particolarmente se la patologia primaria è addominale o pelvica Sopravvivenza media dopo comparsa di occlusione: 30-90 giorni L’intestino tenue è più colpito rispetto al colon (61% vs 33%) Nel 20% dei pazienti sono coinvolti entrambi Alcuni dati Fisiopatologia Interessa 5% al 51% dei pazienti con npl ovarica 5% al 28% dei pazienti con ca gastrointestinale Può essere funzionale (paralisi muscolatura intestinale) meccanica completa o parziale dovuta a localizzazione singola o multipla alta o bassa Reazioni all’ostruzione Sintomi • Evoluzione lenta • I sintomi causati da distensione, secrezione e attività motoria • • • • • • dell’intestino ostruito si manifestano in combinazioni e intensità diverse in base alla localizzazione dell’ostruzione e tendono a peggiorare Il dolore continuo è presente nel 90% dei casi quello tipo colica nel 75% Se è interessato il colon il dolore è meno intenso La distensione addominale è rara nelle ostruzioni alte (duodeno, digiuno) e nella carcinosi estesa Il vomito è più precoce e abbondante nelle ostruzioni alte, tardivo e fecaloide in quelle del colon Inoltre: nausea, alvo chiuso a feci e gas Conseguenze: disidratazione, disionia, insufficienza renale 1 20/02/2014 Diagnosi Rx addome di scarsa specificità e sensibilità L’assenza di livelli idro-aerei o di dilatazione delle anse intestinali non esclude l’occlusione Più utile l’esecuzione di radiografia con utilizzo di mezzo di contrasto (può peggiorare la nausea e il vomito, essere aspirato nelle vie aeree) Più sensibile e specifica la TAC Trattamento - chirurgia • Mortalità entro 30 giorni dall’intervento 9-40%, complicanze nel 9-90% dei casi e nuova ostruzione nel 50% dei casi • La maggior parte degli studi non tengono conto né dell’effetto sui sintomi, né sulla qualità della vita • Rispetto al passato nessun miglioramento, per cui le nuove tecniche e le cure postoperatorie non influenzano l’esito • Nessuna differenza nella sopravvivenza tra pazienti operati e non (Woolfson, 1997) Trattamento - stent Può avere indicazione nei pazienti con malattia metastatica e basso rischio operatorio o in quelli con ostruzione singola del colon in cui la decompressione può alleviare i sintomi Controindicato nelle stenosi multiple e nella carcinosi peritoneale Diagnosi e trattamento Accertamenti e trattamenti da decidere in base a: Performance status del paziente Aspettativa di vita Desideri del paziente La decisione può coinvolgere: Oncologo Palliativista Chirurgo Gastroenterologo Nutrizionista Trattamento - chirurgia I fattori prognostici possono aiutare nella scelta su chi può beneficiare della chirurgia Indicata se buon PS, progressione lenta del cancro, aspettativa di sopravvivenza > 6 mesi Trattamento - SNG • Giustificato solo come misura temporanea in attesa di un controllo farmacologico efficace • È un metodo invasivo e doloroso con possibili complicanze (irritazione faringea, ulcerazioni..) • Utile per eliminare voluminosi ristagni prima dell’inizio della terapia farmacologica • L’uso a lungo termine è giustificato solo se la terapia farmacologica fallisce e non è possibile confezionare una PEG 2 20/02/2014 Trattamento - PEG Una PEG decompressiva è indicata se i farmaci falliscono nel controllo del vomito È il metodo più indicato nel caso di un trattamento a lungo termine rispetto al SNG Precedenti interventi, una carcinosi massiva o la presenza di ascite possono rendere difficoltoso il posizionamento Efficace nel 90% dei casi su nausea e vomito Trattamento farmacologico - scopi • Ridurre il dolore • Prevenire la disidratazione • Ridurre l’edema perilesionale • Ridurre o eliminare nausea e vomito Trattamento – quali farmaci • Il vomito può essere ridotto ad un livello accettabile per il paziente (1-2 volte in 24 h) • Ioscina bromuro: anticolinergico; riduce le secrezioni GI: 40-120mg/die sc o ev • Ridurre le secrezioni gastrointestinali • Octreotide è più efficace e veloce di ioscina nel • Permettere l’alimentazione (anche minima) ridurre la quantità delle secrezioni GI: 100-200mcg ogni 8 ore sc • Octreotide efficace nelle ostruzioni alte se ioscina fallisce (costo elevato!) • Quindi: • Quali farmaci, quali associazioni • Quali vie di somministrazione • Quale ruolo TPN e idratazione Trattamento – quali farmaci Trattamento del vomito e della nausea • Metoclopramide: antagonista dopaminergico; di scelta nelle ostruzioni funzionali, ma da evitare in quelle meccaniche complete dove aumenta dolore, nausea e vomito: 40-240mg/die sc o ev • Aloperidolo: agisce sui chemocettori della trigger zone ed è efficace sul vomito sia in boli che in infusione continua (utile in associazione con i precedenti): 5-15mg/die sc o ev • Corticosteroidi: efficaci antiemetici e nel ridurre l’edema peritumorale (desametazone 8mg x 1-2) 3 20/02/2014 Trattamento - farmaci Trattamento – quali vie Il farmaco di elezione per il trattamento del dolore è • La via orale è inutilizzabile la morfina sc o ev Efficace da sola nel dolore continuo, più efficace se associata a ioscina nel dolore colico L’associazione di ketorolac potenzia l’effetto dell’oppiaceo e ne consente l’uso a dosaggio ridotto La terapia farmacologica consente il rientro a casa e la gestione domiciliare del paziente con occlusione intestinale • Via rettale e sublinguale sono utili nel paziente in home-care • La via transdermica è disponibile per fentanyl e scopolamina • La via s.c. in infusione continua è di prima scelta (in alternativa anche a boli) • La maggior parte dei farmaci sono miscelabili nella stessa siringa (morfina, ioscina, aloperidolo, octreotide) Trattamento - farmaci TPN Meno del 50% dei pazienti in fase terminale riferiscono fame o sete Studi retrospettivi dimostrano il fallimento dalla TPN nel prolungare la sopravvivenza, migliorare il PS e la QoL La TPN può dare complicazioni e rendere necessaria l’ospedalizzazione L’obiettivo della TPN sarebbe di mantenere o ristabilire lo stato nutrizionale, ma i benefici sono scarsi se è praticata per breve periodo Quindi, se l’aspettativa di vita è breve, non ha senso iniziarla TPN TPN: cosa dicono le linee guida • Pazienti giovani, con tumori a crescita lenta che La NA a scopo palliativo (conservazione o miglioramento • della QdV) non è giustificata nella fase terminale poiché i malati solitamente non soffrono la sete e la fame e poiché non sono stati dimostrati benefici La NA non deve essere iniziata se l’aspettativa di vita è <3 mesi (fase palliativa) e/o se è presente un grave e permanente deficit funzionale (KPS ≤ 50 %) • • • coinvolgono il tratto GI e senza metastasi, potrebbero morire prima di denutrizione che per la progressione del tumore In questi pazienti è indicata la TPN e il criterio di scelta è un KPS > 50 La TPN non è un trattamento di routine in fase terminale, ma può essere indicata in casi selezionati La TPN non è un sostituto del supporto psicologico per famiglia e paziente In ogni caso è importante che il paziente sia libero di assaggiare i suoi cibi preferiti P. Bachman, et al. Summary version of the Standards, Opitons and Recommendations for palliative or terminal nutrition in adults with progressive cancer (2001). British Journal of cancer (2003), 89 (Suppl 1), S107-S110. 4 20/02/2014 Cos’è un’idratazione adeguata? Morirà di sete? • Nel paziente sano sono necessari 2200-2300ml/die Non esiste correlazione tra sintomi disturbanti quali • Nel paziente in fase terminale il fabbisogno di liquidi secchezza delle fauci e sensazione di sete e livello di idratazione o squilibri elettrolitici Molto più importante la “fase faringea” Fondamentale la cura del cavo orale (piccoli sorsi, ghiaccio tritato, caramelle, ananas fresco, lubrificanti per le labbra, pulizia della bocca) per ridurre la xerostomia Scarso coinvolgimento nelle scelte del paziente, dei familiari o caregivers (14%) Soden, Pall Med 2002 si riduce del 60-70% = in media 800ml/die • Il 65% dei pazienti in fase terminale ricoverato in ospedale viene alimentato e idratato artificialmente nell’ultima settimana di vita ricevendo in media 2000ml/die fino al decesso (Soden K., Pall Med 2002) Idratazione • L’intensità della xerostomia e della sete è • • • • • indipendente dalla quantità di liquidi infusi e.v. L’infusione di liquidi aumenta le secrezioni intestinali e può peggiorare nausea, vomito e dolore L’ipoalbuminemia spinge i liquidi nell’interstizio peggiorando edema e dispnea La via sottocutanea è una valida alternativa nei pazienti che non hanno un CVC L’idratazione va individualizzata considerando rischi e benefici Non superare i 1000ml nelle 24 ore Disidratazione : pro • Riduce la diuresi (cambio assorbenti e lenzuola meno frequente, minor necessità di cateterismo) • Riduce le secrezioni gastriche (minore frequenza e volume del vomito in caso di occlusione) • Riduce le secrezioni bronchiali (meno tosse e rantolo terminale) • Riduce gli edemi • Produzione oppioidi endogeni (riduzione del dolore) • Faisinger et al, Support Care Cancer 1997 Idratazione • Nelle ultime 3 settimane di vita l’idratazione peggiora edemi periferici, ascite e secrezioni bronchiali • L’idratazione riduce la disidratazione delle mucose, ma non sono evidenti benefici sui sintomi psichici Lo studio divide i pazienti in due gruppi: uno riceve 1000ml di fisiologica al dì, l’altro 100ml Tra i due gruppi non c’è differenza in termini di miglioramento dei sintomi associati a disidratazione, qualità della vita o sopravvivenza 5 20/02/2014 6