NAUSEA E VOMITO: quante e quali terapie? Nausea e vomito sono sintomi di patologie che riguardano soprattutto lo stomaco, ma possono essere spia di una serie di disturbi. Questo senso di malessere trae origine dal centro del vomito, un complesso recettoriale sito nel cervello, che può essere stimolato da diversi fattori. I più comuni sono i seguenti: 1) Rallentamento del transito gastrico: in questo caso si ricorre ai procinetici (Plasil, Peridon), farmaci in grado di stimolare la peristalsi e favorire lo svuotamento dello stomaco. Si sono rivelati particolarmente utili anche nella nausea da emicrania; 2) Chinetosi e gravidanza: i classici “mal di macchina” e “mal di mare” sono causati dall’eccitazione dei recettori dell’istamina (gli stessi responsabili delle allergie) e dell’acetilcolina. Quando il senso della vista e dell’equilibrio non concordano sul movimento, l’organismo reagisce come se uno dei due fosse ingannato dall’ingestione di un veleno: il vomito lo libererebbe della sostanza tossica. Anche le variazioni ormonali tipiche della gravidanza stimolano gli stessi recettori: rappresenterebbero fattori di protezione nei confronti del feto. In questi casi, a risolvere il problema sono gli antistaminici (Xamamina, Zirtec) e gli anticolinergici (Transcop). L’alternativa alla farmacologia tradizionale è l’integrazione di zenzero nella propria dieta; 3) Stress ed ansia: situazioni psicologiche particolari, quali stress, ansia e depressione, possono intaccare l’assetto neuroendocrinologico dei soggetti predisposti, con effetti sull’intero organismo, stomaco incluso: i livelli di acidità intragastrica aumentano considerevolmente, causando nausea e vomito. In questi casi, rimedi come Maalox, Magnesia San Pellegrino, Citrosodina, ecc. sono solo palliativi: il disturbo dev’essere curato all’origine. La fitoterapia può aiutare moltissimo: ginseng ed tonici adattogeni eleuterococco come incrementano la resistenza allo stress; d’altro canto, estratti di biancospino, passiflora, valeriana e camomilla sono utilissimi a contrastare stati ansiosi e spasmi dolorosi; 4) Intolleranze alimentari: quando un alimento (o una famiglia di alimenti) che mal tolleriamo entra in contatto con il nostro organismo, viene promossa una reazione immunitaria assai complessa che, a sua volta, genera uno stato infiammatorio. A soffrirne saranno quegli organi che già si trovano in uno stato di limitazione funzionale, cioè in quei distretti in cui vi siano presenti disturbi non necessariamente manifesti, come lo stomaco. Da noi è possibile sottoporsi ad un test di intolleranza sull’elettroagopuntura di alimentare basato Voll, metodo scrupoloso ed assolutamente indolore. Dott. Filippo Marroncelli