Seminario Storia delle Discipline Scientifiche Palermo 21- 22 novembre 2007 Paola Schiano Dottorato Storia e Didattica delle matematiche, della chimica e della fisica - A.A. 2006/2007 Che essa non sia! Ed essa fu!* *Espressione tratta dal libro Imre Toth “No! Libertà e negazione.” Viaggio nella storia delle geometrie non euclidee EUCLIDE nato nel 367 a.C. – morto ad Alessandria 283 a.C. z Nascita della geometria ritenuta vera e unica attraverso enti, assiomi, postulati e teoremi z Nessuna nuova scoperta, ma grandi doti espositive z Biografia con scarse notizie z Due aneddoti : Risposta e Tolomeo: “ non esiste nessuna strada regia che porti alla geometria “ Risposta ad un allievo: dare una moneta all’allievo “perché ha bisogno di trarre guadagno da ciò che impara” Opera di Euclide zRiorganizzazione delle scoperte dei matematici greci periodo classico zTrattati (ottica, astronomia, musica, meccanica, sezioni coniche) z“Gli Elementi” il più antico esempio di sistema assiomatico (in Italia la prima traduzione Federigo Enriques nel 1935) “GLI ELEMENTI” manuale introduttivo relativo a tutta la matematica conosciuta in quel tempo (300 a.C.) z23 definizioni z5 postulati (si applicano solo alla geometria) z5 assiomi (verità applicabili a tutte le scienze) z48 teoremi (asserti la cui veridicità va essere provata con dimostrazioni) La sua opera è stata considerata per oltre 20 secoli un testo esemplare per chiarezza e rigore espositivo, e può considerarsi il testo per l'insegnamento della matematica e della precisione argomentativa di maggior successo della storia, ovvero il testo più letto dopo la Bibbia. Non lasciare indimostrata nessuna proprietà degli enti che si stanno analizzando Ogni asserto riguardante i termini in questione è sempre vero perché provato da una dimostrazione rigorosa ASSIOMI z Cose uguali ad una stessa cosa sono uguali tra loro z Aggiungendo (quantità) uguali a (quantità) uguali le somme sono uguali z Sottraendo (quantità) uguali da (quantità) uguali i resti sono uguali z Cose che coincidono con un'altra sono uguali all'altra z L'intero è maggiore della parte POSTULATI z z z z z Tra due segni (punti) qualsiasi è possibile tracciare una ed una sola retta. Si può prolungare una retta oltre i due segni indefinitamente. Dato un segno e una lunghezza, è possibile descrivere un cerchio. Tutti gli angoli retti sono uguali. Se una retta che taglia due rette determina dallo stesso lato angoli interni minori di due angoli retti, prolungando le due rette, esse si incontreranno dalla parte dove i due angoli sono minori di due retti. Il V postulato: risulti postulato che se in un piano una retta, intersecando altre due, forma con esse, da una medesima parte, angoli interni minori di dueangoli retti, allora queste due rette indefinitamente prolungate finiscono per incontrarsi dalla parte detta. z Coinvolge il concetto ma la versione è intelligente: le rette si di infinto incontrano in un punto a distanza finita z Nella sua forma somiglia più ad un teorema che ad una affermazione Euclide finché ha potuto evitò di utilizzarlo (teorema 29) Non essendo il postulato verificabile sperimentalmente e non essendo evidente come gli altri quattro, viene da chiedersi se esso sia o meno indipendente dagli altri Posidonio nato nel 135 a.C. ad Apameia, Siria morto nel 51 a.C. a Rodi z Cambiò la definizione di rette parallele per evitare il V postulato: “Due rette parallele sono due rette che giacendo sullo stesso piano e venendo prolungate indefinitamente, mantengono sempre la stessa distanza” La definizione di Posidonio implica quella di parallelismo di Euclide, ma non vale il viceversa (non equivalenti) Ogni altro tentativo di sostituzione del V postulato è fallito, perché basato su ipotesi che sostituiscono il postulato stesso ma non sono più evidenti Proclo nato nel 8 febbraio 411 a Costantinopoli (oggi Instabul) Bisanzio (oggi Turchia) morto nel 17 aprile 485 a Atene (Grecia) z Tentativo dimostrazione Ipotesi 1 la distanza tra due punti presi su rette che si intersecano può essere resa grande a piacere prolungando sufficientemente le rette Ipotesi 2 la distanza tra due rette parallele rimane costante D I F F I C O L T A’ Se prendiamo l’insieme dei punti equidistanti da una retta non si può concludere che sia una retta (linea retta non può essere utilizzato nelle dimostrazioni, in quanto termine primitivo) Jonh Wallis nato il 23 novembre 1616 ad Ashford, Kent , Inghilterra morto il 28 ottobre 1703 ad Oxford , Inghilterra zSostituì il postulato con: “Dato un segmento è possibile costruire un triangolo simile ad un triangolo dato” Jonh Playfair nato il 10 marzo 1748 a Benvie (vicino Dundee), Scozia morto il 20 luglio 1819 a Burntisland, Fife, Scozia zElaborò la versione più conosciuta del V postulato “ Data una retta ed un punto non appartenente ad essa, esiste ed è unica una retta passante per il punto e parallela alla retta data” Giovanni Gerolamo Saccheri nato il 5 settembre 1667 a San Remo, Genova (Italia) morto il 25 ottobre 1733 a Milano (Italia) zÈ considerato il padre, seppure inconsapevole, delle geometrie non euclidee. zNuova impostazione del problema: negazione quinto postulato (getta le basi per una nuova geometria). zInvece di sostituire il V postulato con un asserto simile, ipotizzò la sua negazione, sicuro di pervenire ad un assurdo. Saccheri era convinto: zChe l’enunciato del V postulato era vero. zChe esso poteva essere dedotto dai precedenti e quindi divenire teorema. Saccheri adottò la tecnica dimostrativa a contraris zSupporre vera la negazione del V Postulato zDedurre dal nuovo sistema (geometria assoluta + negazione quinto Postulato) tutta una serie di teoremi zPervenire ad un assurdo Giovanni Gerolamo Saccheri Il suo nome è legato in particolare alle conseguenze di una sua pubblicazione, "Euclide ab omni nævo vindicatus" (Euclide riscattato da ogni difetto) del 1733, in cui cercò, senza riuscirvi, di dimostrare per assurdo il V postulato delle rette parallele, di Euclide. Come conseguenza, invece, ottenne dei risultati inaspettati, tra cui l'esistenza di triangoli la cui somma degli angoli interni non è uguale a 180°, ponendo così le basi per le geometrie non euclidee. Tuttavia la sua incrollabile convinzione sulla validità della geometria euclidea gli impedì di rendersi conto dei risultati raggiunti. Punto di partenza z Quadrilatero birettangolo isoscele, ovvero un quadrilatero con due lati opposti congruenti ed entrambi perpendicolari ad uno solo degli altri lati. Saccheri introdusse dunque tre ipotesi sugli angoli del quadrilatero opposti a quelli costruiti retti: z Ipotesi dell'angolo retto: gli angoli sono entrambi retti; ciò equivale ad accettare il V postulato. z Ipotesi dell'angolo ottuso: gli angoli interni sono entrambi ottusi; in questo modo viene negato il V postulato. z Ipotesi dell'angolo acuto: gli angoli interni sono entrambi acuti; anche in questo modo si nega il V postulato. L’idea di Saccheri: confutare le due ipotesi dell'angolo acuto e di quello ottuso, in modo da rendere possibile solo quella dell'angolo retto. Saccheri provò a confutare l'ipotesi dell'angolo ottuso znon ha dimostrato incoerenza tra conseguenze e premesse assunte in via ipotetica, zma solo l'incompatibilità tra l'ipotesi ammessa e le conseguenze connesse all'ipotesi euclidea. Saccheri affrontò l'ipotesi dell'angolo acuto z Saccheri dimostra l'insostenibilità dell'ipotesi dell'angolo acuto, estendendo all'infinito una proprietà che è valida al finito (per un punto esterno ad una retta si può tracciare una sola perpendicolare ad una retta data) z Ciò rende inaccettabile la confutazione In definitiva zSaccheri non se la sentì di accettare ciò che in realtà aveva messo in luce con il suo studio: è possibile costruire una geometria che sia valida logicamente, anche senza accettare il V postulato. Invece zarrivò a descrivere due geometrie che non contenevano il V postulato: una che si avvaleva dell'ipotesi dell'angolo ottuso e l'altra dell'ipotesi dell'angolo acuto. zQuasi un secolo più avanti, queste geometrie saranno rispettivamente definite Geometria Ellittica e Geometria Iperbolica. Punto di svolta z per aver inaugurato, involontariamente, la possibilità scientifica delle Geometrie Non Euclidee. z per aver aperto la strada - attraverso la sua "dimostrazione" per assurdo - alla possibilità di ipotizzare la non validità del quinto postulato. z per aver aperto la strada all'idea di fondare la validità di una geometria sulla sua non contraddittorietà logica (e non sull'evidenza intuitiva). Nascono due nuovi atteggiamenti nei confronti della Geometria Euclidea z alcuni cominciarono a considerare le Geometrie ideate per assurdo da Saccheri e approfondirono i risultati involontariamente ottenuti; z altri, ragionando sul fallimento dello scopo di Saccheri di dimostrare il quinto postulato, ipotizzarono che il postulato poteva essere indimostrabile. Johann Heinrich Lambert Nato il 26 Agosto 1728 a Mülhausen, Alsazia, Francia Morto il 25 Settembre 1777 a Berlino, Prussia (ora Germania) z Riprese ed elaborò gli studi di Saccheri z Dedusse alcuni risultati di Geometria non Euclidea e notò che in questa nuova geometria la somma degli angoli di un triangolo aumentano al diminuire della sua area z Non pubblicò per paura dell’opinione pubblica Dalla seconda metà del XVIII secolo il problema di dedurre il quinto postulato divenne noto in tutti gli ambienti matematici. L'enciclopedista Jean le Rond d'Alembert lo definì nel 1759 “ le scandale des éléments de géométrie", e ci volle poco tempo perché tale difficoltà portasse a concludere che non esisteva alcuna soluzione. Georg Simon Klugel Nato il 19 Agosto 1739 ad Amburgo, Germania Morto il 4 Agosto 1812 ad Halle, Germania z nella dissertazione del 1763 Conatuum praecipuorum theoriam parallelarum demonstrandi recensio (Rassegna dei principali tentativi di dimostrare la teoria delle parallele) esaminò 28 tentativi di provare il quinto postulato, compreso quello di Saccheri, e li trovò tutti inesaurienti; z il quinto postulato era indimostrabile perchè era ritenuto vero solo dal giudizio dei sensi. z Klugel non riuscì mai a provare che il quinto postulato non poteva essere dimostrato, tuttavia questa teoria fu presa in considerazione anche da altri matematici, rendendo così inevitabile l'elaborazione delle Geometrie non Euclidee. Joseph-Louis Lagrange Nato il 25 Gennaio 1736 a Torino, Sardegna-Piemonte (ora Italia) Morto il 10 Aprile 1813 in Parigi, Francia z intuì la possibilità di ricavare geometrie "diverse" da quella euclidea; z vittima del pregiudizio comune, non osò comunicare i suoi risultati, perché avrebbe dovuto sostenere pubblicamente che ci sono più geometrie "vere", il che gli sembrava scandaloso. z Mancava la consapevolezza che non esiste una geometria "vera", ma che ogni geometria è "vera" se non contraddittoria, nei procedimenti e nei risultati, con l'ipotesi assunta. La formulazione di una nuova geometria dovuta all'improvabilità del quinto postulato fu il risultato della Geometria Assoluta e della negazione del quinto postulato ed era "valida" perché coerente. Nello studio di un qualsiasi sistema assiomatico è implicita l'assunzione che i suoi assiomi siano coerenti Gradatamente si arrivò a pensare alla geometria come un sistema assiomatico non contraddittorio, al di là della realtà che descriveva In questo senso l'effettiva possibilità logica di un sistema assiomatico richiede soltanto che gli assiomi siano coerenti cioè che da questi è impossibile dedurre una contraddizione, altrimenti sarebbe violata ogni legge base della logica e di conseguenza il sistem assiomatico sarebbe inconsistente. Implicazioni filosofiche e fisiche Hobbes, Locke, Leibnitz sostenevano che le leggi matematiche – geometria euclidea compresa – erano necessarie. Unica eccezione Hume Nego’ l’esistenza di leggi necessarie all’universo essendo la scienza puramente empirica Tra il XVIII e il XIX secolo dominava il pensiero filosofico di Immanuel Kant (1724 – 1804) zLe nostre menti sono costruite in modo da obbligarci a vedere il mondo esterno in unico modo. zQuesto modo è la descrizione dei greci – quindi Euclide – perché i principi e le conseguenze logiche della geometria euclidea sono anteriori all’esperienza (giudizi a priori). QUINDI Il mondo fisico deve essere euclideo Johann Carl Friedrich Gauss Nato il 30 Aprile 1777 a Brunswick, Duchy di Brunswick (ora Germania) Morto il 23 Febbraio 1855 a Gottingen, Hannover (ora Germania) z probabilmente per primo intorno al 1831, giunse alla concezione chiara di una geometria indipendente dal postulato euclideo; z ne sviluppò molti dettagli e pervenne alla convinzione della sua non contradditorietà logica. z Egli arrivò a questa conclusione dopo venti anni di sporadici tentativi di dimostrare il postulato, durante gli anni successivi condusse delle ricerche sulla nuova geometria e scoprì un certo numero di teoremi. Le Geometrie non euclidee furono scoperte almeno quattro volte Vi è del vero in ciò: molte cose hanno un'epoca in cui sono scoperte allo stesso tempo in luoghi differenti, come viole a primavera." (lettera di Farkas Bolyai al figlio János) zNel 1818-1819, Gauss ricevette una nota dal professore di giurisprudenza Ferdinando Schweikart zSchweikart era arrivato, a livello basilare, alle stesse conclusioni. Gauss non pubblicò mai niente per paura di sconvolgere gli ambienti scientifici dell’epoca. Le uniche fonti sono z le lettere agli amici, due brevi recensioni apparse sul "Gottingische gelehrte Anzeigen" del 1816 e del 1822 e alcune note del 1831 trovate fra le sue carte dopo la morte. z Gauss era pienamente consapevole dell'importanza degli sforzi per stabilire il postulato euclideo delle parallele, perché questo era un fatto comunemente noto a Gottingen, città dove visse e insegnò per tutta la vita. z Gauss disse all'amico Schumacher che fin dal 1792 (quando aveva quindici anni), si era fatto l'idea che fosse possibile l'esistenza di una geometria logica in cui non fosse valido il postulato euclideo delle parallele. z Nel 1831 Gauss ricevette dall'amico e matematico Wolfgang Farkas Bolyai (1775-1856) una copia di un trattato sulla Geometria non Euclidea che di lì a poco sarebbe stata pubblicata dal figlio Jànos Bolyai(1802-1860) come appendice di un lavoro del padre. Sollevato sul futuro della Geometria non Euclidea, Gauss interruppe i suoi studi a riguardo. Gauss in una lettera scritta a Farkas nel 1832 dopo aver letto l’articolo di Jànos Bolyai scrive che non poteva lodarlo perché così facendo avrebbe lodato le proprie ricerche Due giovani matematici che, all'insaputa uno dell'altro ed in lontani paesi, giunsero quasi contemporaneamente ad analoghi risultati Le ricerche di Bolyai erano così simili a quelle di Lobachevsky che quando Bolyai vide per la prima volta nel 1835 i lavori del russo pensò che li avesse copiati dalla sua pubblicazione del 1832-33. Nicolai Ivanovich Lobachevsky Nato il 1 Dicembre 1792 a Nizhny Novgorod (Gorky dal 1932 al 1990), Russia Morto il 24 Febbraio 1856 a Kazan, Russia zEspose le sue vedute sui fondamenti della geometria in un lavoro letto di fronte al dipartimento di Matematica e Fisica dell'Università nel 1826. Il lavoro non fu mai stampato e andò perduto. In seguito espose il suo approccio alla Geometria non Euclidea in una serie di lavori. Jànos Bolyai Nato il 15 Dicembre 1802 a Kolozsvar, Impero Austriaco (ora Cluj, Romania) Morto il 27 Gennaio 1860 a Marosvásárhely Impero Austriaco (ora Tirgu-Mures, Romania) z Sulla Geometria non Euclidea, che chiamava Geometria Assoluta, scrisse un lavoro di ventisei pagine intitolato La scienza dello spazio assoluto , che fu pubblicato in appendice al libro del padre intitolato Tentamen Juventutem Studiosam in Elementa Matheseos. z Anche se quest'opera in due volumi apparve nel 1832-33, e quindi dopo il primo lavoro di Lobachevsky, sembra che Bolyai abbia elaborato le sue idee sulla Geometria non Euclidea prima del 1825 e che entro quel periodo si fosse convinto che la nuova geometria non era contraddittoria. In una lettera al padre datata 23 Novembre 1823 Jànos scrive "Ho fatto delle scoperte così meravigliose che sono io stesso sconvolto per lo stupore" IMLICAZIONI FISICHE z Poiché i Postulati della geometria vengono da proprietà fondamentali dello spazio fisico e vaste branche della matematica e della fisica usano le proprietà della Geometria Euclidea, i matematici volevano essere sicuri di basarsi su delle verità. In altre parole, il problema del postulato delle parallele non era soltanto un genuino problema fisico, ma il più fondamentale dei problemi fisici possibili. Georg Friedrich Bernhard Riemann Nato il 17 Settembre 1826 a Breselenz, Hannover (ora Germania) Morto il 20 Luglio 1866 a Selasca, Italia z Affrontò il problema di determinare quali sono i fatti concernenti lo spazio fisico intorno ai quali possiamo essere certi. z Intendeva dimostrare che i Postulati di Euclide erano verità empiriche e non, come si era creduto, verità di per sé evidenti. z Adottò l'approccio analitico perché nelle dimostrazioni geometriche si può essere indotti dalle proprie percezioni ad assumere erroneamente fatti non riconosciuti esplicitamente. z Nel 1854, è tenuto a presentare, presso l'Università di Gottinga, una dissertazione pubblicata postuma nel 1867 - per ottenere il titolo di Privatdozent, che gli avrebbe permesso di dare lezioni private presso l'università. z Riemann aveva proposto tre temi (argomenti di cui si occupava il suo maestro Gauss): - due su elettricità e magnetismo, - uno sulla geometria. Gauss, contrariamente a quanto pensava il giovane Riemann, sceglie il tema più complesso e filosoficamente più impegnativo e compromettente: analizzare le più avanzate ricerche matematiche collegandole con il problema filosofico dello spazio. In una lettera al fratello, Riemann scriveva: “Con i miei lavori va ora discretamente: all'inizio di dicembre ho consegnato lo scritto di abilitazione e insieme a quello dovevo proporre tre temi per la lezione d'abilitazione, tra i quali la facoltà ne sceglie uno. I primi due li avevo pronti e speravo che si sarebbe preso uno di quelli: Gauss però aveva scelto il terzo, e così ora sono di nuovo un po' alle strette, poiché questo devo ancora prepararlo”. z Riemann deve proseguire le ricerche del maestro nel campo della geometria differenziale delle superfici ed esplicitarne le implicazioni filosofiche. z La relazione doveva essere presentata a un pubblico costituito principalmente da filosofi (l'intero consiglio della facoltà di filosofia); Riemann deve compiere l’ulteriore sforzo di semplificare il complesso linguaggio tecnico della geometria differenziale. z Il risultato è un capolavoro che ha aperto la strada a numerosi campi della matematica (topologia, geometria differenziale, spazi a un numero qualsiasi di dimensioni, fondamenti della geometria, geometrie non euclidee) e della fisica (molti lo considerano il punto di partenza per la teoria della relatività di Einstein). Riemann esordisce come segue: “E' noto che la geometria presuppone, come qualcosa di dato, sia il concetto di spazio, sia i primi concetti fondamentali per le costruzioni nello spazio. Di essi dà soltanto definizioni nominali, mentre le determinazioni essenziali compaiono sotto forma di assiomi”. Nonostante lo sforzo di matematici e filosofi, continua Riemann, il significato profondo dei fondamenti della geometria rimane oscuro. Non siamo in grado di affermare: - se, o fino a che punto, le relazioni tra i concetti elementari della geometria sono necessarie, - se sono possibili. z Lo spazio va studiato non tanto nella sua globalità quanto nel suo comportamento locale e quindi nella sua struttura infinitesima. In sintesi, la geometria ha un suo fondamento nell'analisi. z Tutte le proprietà dello spazio sarebbero quindi state empiriche. z Le misurazioni empiriche non sono in grado di determinare con precisione le caratteristiche geometriche dello spazio fisico. z Gauss si era occupato di questo stesso problema, ma delle sue ricerche fu pubblicato soltanto il saggio sulle superfici curve. In definitiva z La ricerca di Riemann di ciò che è a priori lo condusse a studiare il comportamento locale dello spazio o, in altre parole, l'approccio geometrico differenziale in quanto opposto alla considerazione dello spazio come un tutto, quale lo si trova in Euclide o nella Geometria non Euclidea di Gauss, Bolyai e Lobachevsky. z Guidato in larga misura dalla geometria intrinseca delle superfici dello spazio euclideo di Gauss, Riemann sviluppò una geometria intrinseca per uno spazio qualsiasi; è da notare che egli preferì trattare la Geometria a n dimensioni, estendendo così anche in questa direzione il concetto di "Geometria". z Concetto fondamentale contenuto nel lavoro di Riemann del 1854 era – tra l’altro - la nozione di curvatura di una struttura geometrica, mediante la quale cercò di caratterizzare lo spazio euclideo (come la struttura a "curvatura zero"). Riemann costruì una geometria ipotizzando una una nozione di spazio, piano, retta ecc. diversa da quella che era alla base del sistema euclideo. z Studiò la possibilità di uno spazio illimitato e finito, giustificata dal fatto che: - "illimitatezza" è un concetto relativo all' "estensione“(di tipo qualitativo), - "infinità” si riferisce alla misura. z Quindi si poteva ipotizzare uno spazio che fosse contemporaneamente "illimitato" e "finito"; ad esempio una retta illimitata e finita è una linea chiusa. z La conferenza di Riemann, accolta con molto entusiasmo da parte di Gauss, che muore l'anno seguente, rimane inedita fino alla morte del suo autore. La stessa indifferenza iniziale era toccata alle opere di Lobacevski e Bolyai sulle geometrie non euclidee. z La pubblicazione della corrispondenza di Gauss, avvenuta dopo il 1860, rende pubbliche le convinzioni di Gauss sui fondamenti della geometria e contribuisce ad accendere il dibattito su questo complesso problema. z L'inizio vero e proprio di questo dibattito è opera di un costante e lungo lavoro di alcuni matematici minori i quali contribuiscono a portare alla luce le idee di Gauss, Lobacevski, Bolyai e Riemann. Il francese J. Houell e l'italiano G. Battaglini ne traducono nelle rispettive lingue i più importanti. SCENARIO ITALIANO Il problema della posizione da prendere nei confronti delle nuove geometrie è, in questo periodo, particolarmente attuale per la cultura italiana, perché strettamente correlato a quello dell'insegnamento della geometria nelle scuole del nuovo Regno. La riforma di Cremona prevede che nelle scuole di indirizzo classico si studi il libro di Euclide. Battaglini invece mette in discussione la validità della scelta proprio alla luce dell'emergere delle geometrie non euclidee. Si scatena un aspro clima di polemiche, nel quale le nuove geometrie vengono bollate come geometrie del soprasensibile o da manicomio. Ulteriori sviluppi e applicazioni z A partire dalla pubblicazione del saggio di Riemann, vengono intraprese diverse ricerche nel campo della matematica pura e della fisica matematica che fanno uso del concetto di varietà. In particolare, si indaga sulla possibilità di estendere alcune discipline classiche della fisica matematica agli spazi a curvatura non nulla, nella speranza di trovare nuove soluzioni ai problemi rimasti irrisolti. z La condizione indispensabile per queste ricerche è la necessità di esprimere le equazioni fondamentali della fisica matematica in una notazione generale che restasse valida per ogni tipo di spazio, euclideo e non. Da queste ricerche nasce la nozione di tensore e di calcolo tensoriale elaborata da Ricci-Curbastro e Levi-Civita verso la fine del secolo. z Intorno al 1912, Einstein si serve degli strumenti matematici elaborati da Gauss, Riemann, Levi-Civita e Ricci-Curbastro per elaborare la teoria della relatività generale. Nella conferenza di Kyoto del 1922, Einstein afferma: z “Se tutti i sistemi sono equivalenti allora la geometria euclidea non può valere in ciascuno di essi. Abbandonare la geometria e conservare le leggi fisiche è come descrivere i pensieri senza parole. Bisogna cercare le parole prima di poter esprimere i pensieri. Che cosa si doveva cercare a questo punto? Tale problema rimase insolubile per me fino al 1912, quando all'improvviso mi resi conto che la teoria di Gauss delle superfici forniva la chiave per svelare questo mistero. Compresi che le coordinate di una superficie di Gauss avevano un profondo significato. Non sapevo però a quell'epoca che Riemann aveva studiato i fondamenti della geometria in maniera ancora più profonda. [...] Mi resi conto che i fondamenti della geometria avevano un significato fisico. Quando da Praga tornai a Zurigo, vi trovai il matematico Grossmann, mio caro amico: da lui appresi le prime notizie sul lavoro di Ricci e in seguito su quello di Riemann”. La geometria iperbolica e la geometria ellittica zA livello assiomatico nascono dalla geometria assoluta e dalla negazione del V postulato “ Data una retta ed un punto non appartenente ad essa, esiste ed è unica una retta passante per il punto e parallela alla retta data” La negazione si riferisce a z Unicità z N1. Data una retta ed un punto non appartenente ad essa, esistono infinite rette passanti per il punto e parallele alla retta data. z Esistenza z N2. Data una retta ed un punto non appartenente ad essa, non esiste alcuna retta passante per il punto e parallela alla retta data. Oppure, sostituendo il quinto postulato con un altro asserto “In un triangolo la somma degli angoli interni è di 180° z N1. In un triangolo la somma degli angoli interni è minore di 180° z N2. In un triangolo la somma degli angoli interni è maggiore di 180° Iperbolica Ellittica Gauss Boylai Lobachevsky Riemann z Se vale N1 esistono infinite parallele ad una retta passanti per un punto esterno ad essa e i triangoli risultano "sgonfiati" perché la somma dei loro angoli interni è minore di 180°; nome dato dal matematico Felix Klein (1849-1925) nel 1871. In Greco "iperbole" significa "eccesso" e in tale geometria il numero delle rette parallele ad una retta data e passanti per un punto fissato è in "eccesso" rispetto a quello della Geometria Euclidea. z se vale N2 non esiste alcuna parallela ad un retta e passante per un punto esterno ad essa e i triangoli sono "gonfiati" perchè la somma degli angoli interni è un valore più grande di 180°; z Introdotta da Riemann ed a cui Klein ha dato il nome di Ellittica, si nega l'esistenza rette parallele ad una retta data e passanti per un punto fissato. ALCUNI PROBLEMI zCon la nascita delle Geometrie non Euclidee si sollevò anche il problema di provare la loro validità, cioè la loro coerenza. zEsse avrebbero potuto rivelarsi prive di senso se in esse fossero state scoperte delle contraddizioni. COERENZA z La coerenza della Geometria Iperbolica ed Ellittica fu dimostrata mediante la costruzione di nuovi modelli. z L'utilizzo di modelli di queste geometrie risolse la questione; infatti creando dei modelli che rappresentano le Geometrie non Euclidee in quella Euclidea; dando cioè una corrispondenza fra queste strutture e altre della Geometria Euclidea, considerata coerente, allora anche le geometrie rappresentate da tali modelli sono coerenti. z Assiomi e Teoremi della Geometria non Euclidea sono in realtà asserzioni intorno a figure e concetti particolari della Geometria Euclidea. z Se ci fosse una contraddizione nella nuova geometria, questa sarebbe una contraddizione nella Geometria Euclidea. Perciò se la Geometria Euclide è coerente, anche la Geometria non Euclidea presa in considerazione lo è. In questo modo la coerenza delle Geometrie non Euclidee è stata ricondotta alla coerenza della Geometria Euclidea. MODELLI zPrimo modello: pseudosfera di Eugemnio Beltrami - carente Hilbert nel 1901 dimostrò che non poteva rappresentare interamente il piano non euclideo. zPrimi modelli soddisfacenti : Klein Poincarè. Il modello di Klein modello di Geometria Iperbolica. Si fissa una conica K irriducibile (un'ellisse o una circonferenza), e si danno le seguenti definizioni per gli enti primitivi: zcon "punto" si intende un punto interno a K; quindi i punti appartenenti al bordo della conica non sono inclusi in questo modello. zcon "retta" si intende una corda di K con estremi esclusi; zcon "piano" si intende l'insieme dei punti interni a K. Il modello di Poincarè modello di Geometria Iperbolica. z il piano è la regione delimitata da una circonferenza, con l'esclusione della stessa; z il punto è ogni punto interno alla circonferenza; quindi i punti appartenenti al bordo della circonferenza non sono inclusi in questo modello z la retta è ogni diametro della circonferenza e ogni arco di circonferenza Il modello della sfera In questo caso come piano si considera la superficie di una sfera: zI punti sono quelli sulla superficie; zun segmento, essendo la distanza minima fra due punti, corrisponde all'arco minore della circonferenza che passa per due punti ed ha il centro nel centro della sfera; zle rette, quindi, sono tutte e sole le circonferenze massime; Indipendenza V postulato z Il fatto che le Geometrie non Euclidee siano coerenti, implica che il postulato euclideo delle parallele sia indipendente dagli altri Postulati. z Infatti, se ciò non fosse, cioè se il postulato delle parallele potesse essere derivato dagli altri Postulati, allora esso sarebbe anche un Teorema della Geometria non Euclidea in questione perché, a parte questo, gli altri Postulati della Geometria Euclidea sono anche Postulati della Geometria non Euclidea; z Il teorema derivato dal postulato delle parallele contraddirrebbe però l'assioma delle parallele della Geometria non Euclidea, che sarebbe perciò incoerente. Dalla scienza dello spazio fisico alla scienza astratta dello spazio z Il processo di definizione delle Geometrie non Euclidee, oltre a sottolineare le posizioni dei matematici assunte nei secoli, fa capire come è cambiato il modo stesso di definire le teorie matematiche. z Da Euclide che costruisce una geometria ritenuta vera e unica attraverso enti, assiomi, postulati e teoremi, questa sintesi storica termina con uno dei grandi risultati della rivoluzione non Euclidea, cioè la possibilità di definire innumerevoli geometrie secondo il metodo introdotto da Klein. zIl matematico Felix Klein (18491925) - diede una definizione di cosa si potesse intendere per "Geometria", - sintetizzò un modo generale per costruire qualsiasi geometria che consiste nel definire prima gli enti della geometria in questione e poi le trasformazioni rispetto a cui gli enti stessi sono invarianti. Dalla scienza delle figure alla scienza dello spazio z La concezione chiave di Klein sulla geometria come studio delle proprietà dello spazio che sono invarianti rispetto a un dato gruppo di trasformazioni, conosciuta come Programma di Erlangen, Erlanger Programme (1872), influenzò profondamente lo sviluppo della matematica. Questo manifesto matematico fu scritto come prolusione in occasione della sua nomina a professore a Erlangen. Il Programma di Erlangen fornì l'approccio unificato alla geometria che oggi è accettato come standard. In questo modo il Programma di Erlangen definì una geometria che includeva sia la geometria euclidea che la geometria non euclidea. zTuttavia le geometrie non euclidee sono state considerate a lungo pura curiosità logica e prive di interesse per il mondo fisico. zInvece, pur se apparentemente non hanno riscontro nella vita pratica, localmente sono queste geometrie a descrivere l’universo in cui viviamo. La teoria della relatività, cambiò atteggiamento verso queste nuove teorie. Esse risultarono di grande utilità, per la relatività, per l ’ottica e per teoria propagazione onde Il problema non è quale geometria sia vera, ma Quale è la più comoda - per semplicità e convenienza - dal momento che tutte sono ugualmente coerenti e valide logicamente. BIBLIOGRAFIA Laffi GF. Gimigliano A. - Le geometrie non euclidee www.dm.unibo.it/matematica/NonEuclidea/index.htm Francois Russo S. J. Gruppi e geometria La genesi del programma di Erlangen di Felix Klein Conferenza pronunciata al "Palais de la Découverte" il 4 maggio 1968 www.matematica.uni-bocconi.it/klein/klein01.htm Bernardo A. - Bernhard Riemann: la geometria come ipotesi www.matematicamente.it/cultura/storia_della_matematica/bernard_ri emann_la_geometria_come_ip_3.html Nastasi P. - Recensione di I. Toth, No! Libertà e verità, creazione e negazione. 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