Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell’equazione f(x) = 0 01) La risoluzione approssimata delle equazioni f(x) = 0 02) Metodo grafico per la separazione delle radici reali dell’equazione f ( x) = 0 03) Teorema di esistenza della radici dell’equazione f (x ) = 0 04) Metodo delle tangenti o di Newton-Fourier 05) Metodo delle corde o delle secanti o delle parti proporzionali 06) Metodo di bisezione o metodo dicotomico Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 La risoluzione approssimata delle equazioni f(x) = 0 In questa unità didattica analizzeremo i principali metodi per la risoluzione approssimata delle equazioni algebriche o trascendenti f (x ) = 0 con f (x ) funzione reale , algebrica o trascendente , della variabile reale x . La risoluzione approssimata dell’equazione f ( x ) = 0 passa attraverso le seguenti fasi : 01) Limitazione delle radici : occorre determinare un intervallo di numeri reali [ A , L] contenente tutte le radici reali dell’equazione proposta 02) Enumerazione delle radici : bisogna stabilire quante sono le radici reali dell’equazione f ( x ) = 0 appartenenti all’intervallo [ A , L] 03) Separazione delle radici : occorre determinare degli intervalli [a , b] ognuno dei quali contiene una sola radice dell’equazione proposta 04) Approssimazione delle radici : approssimare una radice reale dell’equazione f ( x ) = 0 significa trovare un numero , con un predeterminato numero di cifre decimali , che approssima la radice con la precisione richiesta . Metodo grafico per la separazione delle radici reali dell’equazione f ( x ) = 0 -1 • x1 • o x2 x3 • x4 La risoluzione approssimata delle equazioni f(x) = 0 • 1 Pagina 2 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Un primo metodo grafico consiste nel tracciare la curva di equazione y = f ( x ) ed annotare gli intervalli che contengono una sola intersezione della curva con l’asse delle ascisse . Con questo procedimento otteniamo la limitazione delle radici reali e la separazione delle radici reali . f (x ) = 64x 4 − 60x 2 − 4 x + 1 = 0 , ( ) f ′( x ) = 4 64 x 3 − 30 x − 1 ( ) f ′′( x ) = 24 32 x 2 − 5 , Abbiamo così limitato e separato le radici reali dell’equazione f (x ) = 64x 4 − 60x 2 − 4 x + 1 = 0 Un secondo metodo grafico è quello di scrivere la funzione f ( x ) come differenza di due funzioni g( x ) ed h( x ) sicché l’equazione proposta assume la forma g( x ) − h( x ) = 0 e quindi g( x ) = h( x ) . Poi si costruiscono le curve σ e γ aventi rispettivamente equazioni y = g( x ) e y = h( x ) . ⎧⎪ y = g( x ) σ ⎨ ⎪⎩ y = h( x ) γ Le soluzioni dell’equazione f ( x ) = 0 coincidono con le ascisse dei punti comuni alle curve σ e γ . f (x ) = 64 x 4 − 60 x − 4x + 1 = 0 2 y = 64 x − 60 x = 4 x −1 4 2 ⎧ y = 64 x 4 − 60 x 2 ⎨ ⎩ y = 4x −1 Dalle intersezioni delle due curve deduciamo che l’equazione proposta ammette 4 radici comprese tra i numeri − 2 e + 2 ( tra i numeri − 1 e + 1 se notiamo che f ( −1) ⋅ f (1) < 0 ) . y = 64 x 4 − 60 x 2 • x1 y = 4x − 1 x2 o x3 • • x4 • Nel caso della nostra equazione é preferibile utilizzare il secondo metodo grafico , in quanto col primo non siamo in grado di trovare i punti stazionari della funzione . La risoluzione approssimata delle equazioni f(x) = 0 Pagina 3 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Teorema di esistenza della radici dell’equazione y Se f ( x ) è continua nell’ intervallo limitato f (a) ⋅ f (b) <0 + - e chiuso [a , b] e se agli estremi di tale intervallo assume valori di segno opposto ( f (a ) ⋅ f (b ) < 0 f (x ) = 0 ) , allora l’equazione ammette almeno una radice f (x ) = 0 f(a) • x1 • • o a - + • x2 b • x3 • x • f(b) interna all’intervallo [a , b] . Questo teorema ci assicura l’esistenza di almeno una radice in un dato intervallo , ma non ne garantisce l’unicità . Se poi la funzione f ( x ) è strettamente monotona 1 in [a , b] allora l’equazione f ( x ) = 0 ammette una sola radice interna all’intervallo [a , b] . Resta così giustificato il seguente : Primo teorema dell’unicità della soluzione dell’equazione f (x ) = 0 Se f ( x ) è una funzione continua nell’intervallo limitato e chiuso [a , b] e derivabile nei suoi punti interni , se risulta f (a ) ⋅ f (b) < 0 e se f ′( x ) ≠ 0 nell’intervallo aperto ]a , b[ , allora l’equazione f ( x ) = 0 ammette una sola soluzione interna ad [a , b] . y f ( a ) ⋅ f (b ) < 0 o + - - + a • f ′( x ) > 0 ∀x ∈]a, b[ • f(b) f ′′( x ) > 0 ∀x ∈]a, b[ x1 • • b x • f(a) Secondo teorema dell’unicità della soluzione dell’equazione f (x ) = 0 Se f ( x ) è una funzione continua nell’intervallo limitato e chiuso [a , b] e derivabile due volte nei punti interni di tale intervallo , se risulta f (a ) ⋅ f (b) < 0 e se f ′′( x ) è sempre positiva o sempre negativa nell’intervallo ]a , b[ , allora l’equazione f ( x ) = 0 ammette una sola soluzione interna ad [a , b] . 1 Strettamente crescente o strettamente decrescente Teorema di esistenza delle radici dell'equazione f(x) = 0 Pagina 4 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Metodo delle tangenti o di Newton-Fourier Supponiamo di avere separato nell’intervallo [a , b] la radice reale semplice α dell’equazione f ( x ) = 0 e supponiamo che essa sia unica . Questo significa che le funzioni f ′( x ) ed f ′′( x ) hanno, nell’intervallo [a , b] , segno costante , cioè la funzione f ( x ) è strettamente monotona e priva di punti di flesso . Si possono presentare i seguenti quattro casi : f ( a ) ⋅ f ′′( a ) > 0 + + y y f ( a ) ⋅ f ′′( a ) > 0 - A • b) a = punto di Fourier • B a = punto di Fourier α a o • b a) y o • B y α • b c) x b b = punto di Fourier f (b) ⋅ f ′′(b ) > 0 + + b = punto di Fourier a a • A• f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 A• o α x x o • •B •α a x b d) A• Considerati i punti A[a , f (a )] , B[b, f (b)] diremo estremo di Fourier quello dei due estremi dell’intervallo [a , b] nel quale f ( x ) ed f ′′( x ) hanno lo stesso segno , cioè : f (a ) ⋅ f ′′(a ) > 0 ⇒ a è estremo di Fourier f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 ⇒ b è estremo di Fourier Supponiamo , per fissare le idee , che a sia l ‘estremo di Fourier . Scriviamo l’equazione della retta tangente al grafico della funzione f ( x ) nel punto A[a , f (a )] Tale tangente incontra l’asse x nel punto di ascissa y − f ( a ) = f ′( a ) ⋅ ( x − a ) x = x1 = a − Metodo delle tangenti o di Newton-Fourier f (a ) f ( xo ) = xo − f ′(a ) f ′( xo ) Pagina 5 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Risulta a < x1 < α < b con f ( x1 ) ⋅ f ′′( x1 ) > 0 cioè con x1 estremo di Fourier relativo all’intervallo [ x1 , b] . Applicando lo stesso procedimento all’intervallo [ x1 , b] otteniamo : x2 = x1 − f ( x1 ) f ′(x1 ) a < x1 < x2 < α < b con Applicando lo stesso procedimento all’intervallo [ x2 ,b] otteniamo : x3 = x2 − f ( x2 ) f ′( x2 ) a < x1 < x2 < x3 < α < b con Applicando lo stesso procedimento all’intervallo [ x3 ,b] otteniamo : x 4 = x3 − f (x 3 ) f ′(x 3 ) con a < x1 < x2 < x3 < x4 < α < b Iterando il procedimento n volte otteniamo : oppure : ⎧a = xo ⎪ f (xn−1 ) ⎨ ⎪ xn = xn−1 − f ′(x ) n −1 ⎩ con n = 1, 2 , 3 ,"" ed ⎧a = xo ⎪ f ( xn ) ⎨ ⎪ xn +1 = xn − f ′( x ) n ⎩ con n = 0 ,1 ,2,3,"" xn − 1 = a ed xn = a Il metodo delle tangenti nel caso in cui a è l’estremo di Fourier fornisce dei valori di xn approssimati per difetto della radice α . Se l’estremo di Fourier è b [ f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 ] perveniamo alla formula : ⎧b = xo ⎪ f (xn−1 ) ⎨ x x = − n n − 1 ⎪ f ′(xn−1 ) ⎩ con n = 1, 2 , 3 ,"" ed Metodo delle tangenti o di Newton-Fourier xn − 1 = b Pagina 6 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 ⎧b = xo ⎪ o , alla sua equivalente , ⎨ f ( xn ) ⎪ xn + 1 = xn − f ′(x ) n ⎩ x1 = b − f (xo ) f (b ) = xo − f ′(b ) f ′(xo ) , f (x1 ) f ′(x1 ) x2 = x1 − n = 0 ,1 ,2,3,"" ed con , x3 = x2 − ed i valori xn sono valori approssimati per eccesso della radice f ( x2 ) f ′(x2 ) xn = b , x4 = x3 − f (x3 ) f ′(x3 ) x = α . La condizione di arresto può essere data sotto la forma xn − xn −1 < ε = 10− m . Riepilogo delle formule trovate : ⎧ xo = a = estremo di Fourier ⎪ f xn −1 ⎨ x = x − − 1 n n ⎪ f ′ xn −1 ⎩ ( ) ( ) f (a ) ⋅ f ′′(a ) > 0 n = 1, 2 , 3 ,"" ⎧ xo = b = estremo di Fourier ⎪ f xn −1 ⎨ x = x − − n n 1 ⎪ f ′ xn −1 ⎩ ( ) ( ) f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 n = 1, 2 , 3 ,"" f ( x ) = 64 x 2 − 60 x 2 − 4 x + 1 ( ) f ′′( x ) = 24 32 x 2 − 5 x1 = b − x3 = x2 − α ∈]0,5;1[ ( ) f ′( x ) = 4 64 x 3 − 30 x − 1 f (1) ⋅ f ′′(1) > 0 xo =b = 1 f ( x1 ) f (b) f (1) =1− = 0,992424 , x2 = x1 − = 0,9922789 f ′(b) f ′(1) f ′( x1 ) f ( x2 ) = 0,99227884 f ′( x2 ) x3 − x2 = 0,00000005 Questo significa che le prime 7 cifre decimali sono sicuramente esatte . Metodo delle tangenti o di Newton-Fourier Pagina 7 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Metodo delle corde o delle secanti o delle parti proporzionali Supponiamo di avere separato nell’intervallo [a , b] la radice reale semplice α dell’equazione f ( x ) = 0 e supponiamo che essa sia unica . Questo significa che : 01) f (a ) ⋅ f (b ) < 0 02) le funzioni f ′( x ) ed f ′′( x ) hanno , nell’intervallo [a , b] , segno costante , cioè la funzione f ( x ) è strettamente monotona e priva di punti di flesso . Sotto queste condizioni , per il grafico γ della funzione f ( x ) relativamente all’intervallo [a , b] , può presentarsi soltanto uno dei quattro casi indicati nelle seguenti figure . f (a ) ⋅ f ′′(a ) > 0 y f (b) ⋅ f ′′(b) < 0 B1 f ( a ) ⋅ f ′′( a ) > 0 y b) A • • B f (b) ⋅ f ′′(b) < 0 • α o a • x2 x1 x b α o A• f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 f ( a ) ⋅ f ′′(a ) < 0 o a A• x1 x2 •α • • B f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 y f ( a ) ⋅ f ′′( a ) < 0 A• •B A1 • α b d) x o x b • B1 a) y x1 • x 2 a a x1 c) x2 • b x • Col metodo delle corde sostituiamo il grafico della funzione f ( x ) con la retta passante per i punti A[a , f ( a )] , B[b, f (b)] . Il grafico di f ( x ) incontra l’asse delle ascisse nel punto x = α che è l’unica radice dell’equazione f ( x ) = 0 interna all’intervallo [a , b] . La retta AB incontra l’asse x nel punto x1 ∈ ]a , b[ che rappresenta un valore approssimato 2 di α . La retta AB ha equazione Metodo delle corde o delle secanti Pagina 8 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 y − f (a ) = [1] f (b) − f (a ) f (b) − f ( a ) ⋅ ( x − a ) oppure : y − f (b) = ⋅ ( x − b) b − a b − a x = x1 = a − b − a ⋅ f (a ) f (b) − f ( a ) x = x1 = b − oppure y = 0 ⇒ b − a ⋅ f (b) [2] f (b) − f (a ) Utilizzeremo la formula [1] nei casi indicati nelle figure c) e d) , utilizzeremo la formula [2] nei casi indicati nelle figure a) e b) . Applicando n volte il metodo delle corde o delle secanti otteniamo il seguente schema iterativo : 01) f (b) ⋅ f ′′(b) > 0 ⇒ xo = a ⇒ approssimazione per difetto x1 = xo − b − xo b − a ⋅ f (xo ) = a − ⋅ f (a ) f (b ) − f (xo ) f (b ) − f (a ) x2 = x1 − b − x1 ⋅ f ( x1 ) f (b ) − f ( x1 ) x3 = x2 − b − x2 ⋅ f ( x2 ) f (b ) − f ( x2 ) • • xo = a x1 • • xo = a x1 b − xn−1 ⋅ f ( xn−1 ) f (b ) − f ( xn−1 ) xn = xn−1 − 02) f (a ) ⋅ f ′′(a ) > 0 • • xo = a x1 ⇒ xo = b n = 1, 2 , 3 ,"" • a x1 − a ⋅ f ( x1 ) f (x1 ) − f (a ) • a α x3 = x2 − x2 − a ⋅ f (x2 ) f ( x2 ) − f (a ) • a α 2 xn−1 − a ⋅ f ( xn−1 ) f ( xn−1 ) − f (a ) • x3 α • • b • • b α ⇒ approssimazione per eccesso x2 = x1 − xn = xn−1 − • x2 • x2 • b [1] xo − a b − a ⋅ f (xo ) = b − ⋅ f (b ) f (xo ) − f (a ) f (b ) − f (a ) x1 = xo − • α n = 1, 2 , 3 ,"" α• • • • x3 • x1 • b = xo • x2 • x1 • b = xo • x2 • x1 • b = xo [2] Per eccesso o per difetto Metodo delle corde o delle secanti Pagina 9 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Individuata la formula da applicare occorre porre termine alle iterazioni fissando la precisione ε con la quale si vuole approssimare la radice α . Le iterazioni hanno termine quando risulta xn − xn−1 < ε avendo scelto xn come valore approssimato ( per eccesso o per difetto ) della radice α . L’errore che si commette è minore di ε . Se risulta ε = 10− n allora le prime n cifre decimali di xn sono esatte . L’equazione f ( x ) = x3 + 3 x + 5 = 0 ammette una sola radice α ∈] − 2;−1[ . Calcolare un valore approssimato di α con la precisione ε = 10−2 ( cioè con due cifre decimali esatte ) utilizzando il metodo delle corde . f ( x ) = x 3 + 3x + 5 , f ′( x ) = 3 x 2 + 3 , f ′′( x ) = 6 x , f ′( x ) > 0 f ′′( x )< 0 ∀ x∈] − 2;−1[ f (− 2 ) = − 9 , f (− 1) = 1 , ∀ x∈] − 2;−1[ f (− 2 ) ⋅ f (− 1)< 0 f (a ) ⋅ f ′′(a ) = f (− 2 ) ⋅ f ′′(− 2) > 0 , f (b ) ⋅ f ′′(b ) = f (− 1) ⋅ f ′′(− 1)< 0 Per calcolare un valore approssimato di α utilizzeremo la formula [2] . x1 = a − b − a −1 + 2 −1 + 2 ⋅ f (a ) = − 1 − ⋅ f (− 1) = − 1 − ⋅1 = − 1,1 f (b ) − f (a ) f (− 2 ) − f (− 1) 1+ 9 f ( x1 ) = f (− 1,1) = 0,369 x2 = x1 − 0,9 − 1,1 + 2 x1 − a ⋅ f ( x1 ) = − 1,1 − ⋅ 0,369 = − 1,1 − ⋅ 0,369 = − 1,1354 0,369 + 9 9,369 f (x1 ) − f (a ) x2 − x1 =1,1354 −1,1= 0,0354 >10−2 = 0,01 x3 = x2 − − 1,1354 + 2 x2 − a ⋅ f (x2 ) = − 1,1354 − ⋅ 0,1301 = − 1,1354 − 0,023 = − 1,1477 0,1301 + 9 f (x2 ) − f (a ) x3 − x2 =1,1477 −1,1354 = 0,0116 >10−2 = 0,01 x4 = x3 − f ( x2 ) = f (− 1,1354 ) = 0,1301 f ( x3 ) = f (− 1,1477 ) = 0,0451 x3 − a − 1,1477 + 2 ⋅ f ( x3 ) = − 1,1477 − ⋅ 0,0451 = − 1,1477 − 0,004249 = − 1,1519 f ( x3 ) − f (a ) 0,0451+ 9 x4 − x3 =1,1477 −1,1434 = 0,0043 <10−2 = 0,01 α = − 1,15 è un valore approssimato della radice α con due cifre decimali esatte . α = − 1,154171495 è un valore approssimato di α con 9 cifre decimali esatte . Metodo delle corde o delle secanti Pagina 10 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 Metodo di bisezione o metodo dicotomico Supponiamo che l’equazione f ( x ) = 0 ammetta la soluzione x =α ∈]a,b[ e che essa sia unica . Questo significa che risulta f (a ) ⋅ f (b) < 0 e la funzione f ′( x ) ha segno costante in ]a,b[ . • Per generalizzare il processo di iterazione poniamo : x1 = a1 = a , b1 = b e calcoliamo Calcoliamo f (a1 )= f (a ) , dell’equazione f ( x ) = 0 è f ( x1 ) f (b1 )= f (b ) , α = x1 = a + b a + b1 = 1 2 2 f (x1 )= 0 la soluzione Se risulta a + b a1 + b1 = , in caso contrario essa 2 2 appartiene all’intervallo ]a, x1[ o all’intervallo ]x1,b[ . f (a ) ⋅ f (x1 )< 0 ⇒ f ( x1 ) ⋅ f (b )< 0 α ∈]a,x1[ ⇒ α ∈]x1,b[ Se , ad esempio , risulta f ( x1 ) ⋅ f (b )< 0 allora poniamo a2 = x1 , b2 = b e ci calcoliamo x2 = a2 + b2 e 2 si continua l’iterazione scegliendo dei due sottointervalli ]a2 ,x2 [ o ]x2 ,b2 [ quello nei cui estremi la funzione assume valori di segno opposto . Si procede con l’iterazione sino ad ottenere l’approssimazione desiderata . Otteniamo una successione di sottointervalli ognuno contenuto nel precedente e di ampiezza uguale alla metà . b2 − a2 = bn − 1 − an −1 b1 − a1 b −a b −a , b3 − a3 = 2 2 , b4 − a4 = 3 3 , ... , bn − an = 2 2 2 2 bn − an = L’ultimo sottointervallo determinato ha ampiezza : • Se scegliamo x = α = xn = an + bn 2 b − a 2n come valore approssimato della radice dell’equazione commettiamo un errore En dato dalla seguente relazione : En ≤ b − a 2n Il procedimento di iterazione può essere realizzato attraverso il seguente schema : Metodo di bisezione o metodo dicotomico Pagina 11 Unità Didattica N° 38 Calcolo approssimato delle radici dell'equazione f(x) = 0 iterazioni an bn xn = an + bn 2 f (an ) f ( xn ) f (bn ) 1 a1 = a b1 = b x1 = a1 + b1 2 f (a1 )> 0 f (x1 )< 0 f (b1 )< 0 2 a2 = a1 b2 = x1 x2 = a2 + b2 2 f (a2 )> 0 f (x2 )< 0 f (b2 )< 0 3 a3 = a2 b3 = x2 x3 = a3 + b3 2 f (a3 )> 0 f (x3 )> 0 f (b3 )> 0 64 x 4 − 60 x 2 − 4 x +1= 0 f (0,5) ⋅ f (1) < 1 , an + b2 2 , f (α ) = 0 , α ∈ ]0,5 ,1[ f (an ) f ( xn ) f (bn ) f (0,5) < 0 f (0,75) < 0 f (1) > 0 x2 =0,875 f (a2 )<0 f (x2 )<0 f (b2 )>0 b3 =1 x3 =0,9375 f (a3 )<0 f (x3 )<0 f (b3 )>0 a4 = 0,9375 b4 =1 x4 =0,96875 f (a4 )<0 f (x4 )<0 f (b4 )>0 5 a5 =0,96875 b5 =1 x5 =0,984375 f (a5 )<0 f (x5 )<0 f (b5 )>0 6 a6 =0,984375 b6 =1 x6 =0,992187 f (a6 )<0 f (x6 )<0 f (b6 )>0 7 a7 =0,992187 b7 =1 x7 =0,996093 f (a7 )<0 f (x7 )>0 f (b7 )>0 8 a8 =0,992187 b8 =0,996093 x8 =0,994139 f (a8 )<0 f (x8 )>0 f (b8 )<0 9 a9 =0,992187 b9 =0,999439 x9 =0,995115 f (a9 )<0 f (x9 )>0 f (b9 )<0 10 a10 =0,992187 b10 =0,995115 x10 =0,993651 f (a10 )<0 f ( x10 )>0 f (b10 )<0 11 a11 =0,992187 b11 =0,993651 x11 =0,992919 f (a11 )<0 f (x11 )>0 f (b11 )<0 iterazione an bn xn = 1 a1 =a=0,5 b1 =b =1 x1 = 2 a2 = 0,75 b2 =1 3 a3 = 0,875 4 E10 ≤ x11 = 0,992919 0,5+1 =0,75 2 b − a 1− 0,5 0,5 = 11 = = 0,000244 2n 2 2048 solo le prime tre cifre decimali sono sicuramente esatte Metodo di bisezione o metodo dicotomico Pagina 12