Tratto dal sito www.aslmn.it ( Dott. Stefano Pilati) SCREENING ENDOSCOPICO Il tumore del colon-retto rappresenta, nei paesi occidentali, la seconda neoplasia per frequenza, in entrambi i sessi; è più frequente nell’età avanzata (dopo i 60 anni) ed è responsabile in Italia di circa 19000 decessi all’anno, rappresentando quindi un problema sanitario di grande rilevanza sociale. E’ ampiamente dimostrato che la maggior parte dei tumori del colon-retto origina dai polipi, lesioni inizialmente benigne che, se non asportate, in alcuni anni possono ingrandirsi e degenerare. Attualmente è la colonscopia l’esame più efficace nella diagnosi dei tumori del colon-retto. Tale indagine consiste nell’esplorazione di questo tratto di intestino risalendo dall’ano mediante una soda flessibile dotata alla sua estremità di una telecamera miniatutizzata. La procedura, nei giorni che precedono l’esame, richiede un’opportuna preparazione intestinale mediante una dieta e l’uso di lassativi specifici; questo permette di ottenere una pulizia intestinale, indispensabile per una corretta esplorazione del colon da parte del medico che effettua l’esame. In caso di insufficiente pulizia intestinale l’esame sarà rinviato e occorrerà ripetere la preparazione in modo più scrupoloso. Pur essendo considerata un’indagine invasiva, la colonscopia ha ormai raggiunto standard di qualità, sicurezza e tollerabilità ottimali. Solo eccezionalmente, infatti, si possono verificare alcune complicanze quali la perforazione o l’emorragia; le complicanze avvengono in meno di un caso su 1000 e sono soprattutto legate alla presenza di gravi patologie. La procedura, che generalmente dura dai 20 ai 45 minuti, può essere effettuata somministrando un farmaco sedativo, che dà al paziente un senso di assopimento, per rendere l’esame più tollerabile. Tratto dal sito www.aslmn.it ( Dott. Stefano Pilati) Il medico di Medicina Generale è in grado di rispondere alle domande del paziente relative all’esame. Ogni reparto che esegue l’esame, tuttavia, deve informare in dettaglio il paziente sulle modalità di esecuzione della procedura, sottoponendo un apposito modulo di consenso informato in linguaggio semplice ed esauriente e chiedendo la sua firma. E’ inoltre importante sottolineare che la colonscopia consente non solo la diagnosi dei tumori, ma anche l’individuazione dei polipi; durante l’esame tali formazioni benigne, attraverso particolari accessori, possono essere rapidamente asportate prevenendo l’insorgenza del tumore maligno. Questa procedura viene definita polipectomia. A tale scopo viene utilizzato un particolare bisturi elettrico a forma di cappio, che in modo del tutto indolore elimina il polipo bruciandone la base. Il polipo viene poi recuperato ed inviato in laboratorio per l’esame istologico. Per eseguire la polipectomia è necessario che la capacità coagulativa del sangue sia normale. E’ quindi importante informare il medico dell’eventuale assunzione di farmaci (anticoagulanti, antiaggreganti o anti infiammatori, come aspirina o ticlopidina) che possono interferire con la coagulazione del sangue. Allo scopo di prevenire e diagnosticare precocemente i tumori del colon-retto, la strategia di screening più diffusa consiste nel sottoporre le persone che hanno compiuto i 50 anni di età alla ricerca del sangue occulto nelle feci. I soggetti che risultano positivi a questo test sono selezionati per eseguire la colonscopia, in modo da poter identificare ed asportare eventuali polipi, e diagnosticare i tumori in fase precoce, quando queste lesioni non hanno ancora arrecato sintomi al paziente. La diagnosi precoce consente di inviare i pazienti all’intervento chirurgico, con ottime possibilità di cura definitiva.