Presidi Ospedalieri: Bollate, Garbagnate M.se, Passirana, Rho
Dipartimento di Chirurg ia
Direttore: Dr. Eugenio Morandi
SI PUÒ PREVENIRE IL CA NCRO COLO-RETTA LE?
Il c anc ro del colon e del retto è la s econda delle cause di morte per canc ro nei paes i occidentali, sia per il
sesso maschile che per quello femminile, dopo il canc ro del polmone e della mammella rispettivamente.
In E uropa vi s ono 130.000 nuovi c asi ogni anno e 90 .000 morti per questa malattia.
La lotta più efficace c ontro i tumori è la loro prevenzione.
In generale la prevenzione prima ria agisce s ulle c ondizioni c he causano il tumore (ad esempio il fumo
per il cancro del polmone) mentre la prevenzione seconda ria permette di individuare il tumore in fas e
precoce, quando la s ua eliminazione permette la guarigione (ad esempio il PAP test e la mammografia
per i tumori dell'utero e della mammella).
Per quanto riguarda il c anc ro c olo-rettale vi è una eccellente possibilità di prevenzione sec ondaria.
Ciò è dovuto ad un particolare comportamento del c anc ro del colon e del retto, nella maggioranza dei
casi.
Infatti il tumore inizia come tumore benigno, s otto forma di "polipo" che, con il passare del tempo
aumenta di dimensioni e quindi s pesso si tras forma in tumore maligno, inizialmente ancora localizzato
con as petto di polipo, c he s olo successivamente si diffonde nella parete dell'intestino c on la possibilità di
provocare
metastasi.
Q uesto processo ha in media la durata di 10 anni.
Al momento è possibile prevenire lo s viluppo del tumore maligno identificando la presenza dei polipi e
procedendo alla loro resezione. Ciò avviene mediante un esame da anni ampiamente diffuso, la
colonscopia, durante la quale s i può eseguire anche la polipec tomia.
In realtà non tutti i polipi sono di tipo tumorale benigno. I polipi "iperplastici", quelli "giovanili" ed i polipi
"infiammatori o pseudopolipi" non hanno alc un potenziale maligno.
Tuttavia la corretta identificazione della natura dei polipi è possibile s olo c on l'esame istologic o, dopo la
polipectomia.
Circa il 50-60% dei polipi s i sviluppa nel rettosigma.
Prevenzione del tumore colorettale nella popolazione gene rale: dopo i 50 anni eseguire
annualmente l'es ame delle feci per la ric erca di sangue microscopico (sangue occulto) su almeno 3
campioni; se il test è positivo eseguire una c olonscopia (con controllo ogni 5-10 anni s e negativa).
Prevenzione nella popolazi one "a rischio": il rischio di c rescita di polipi, e quindi di tumori, aumenta
se vi è un familiare di primo grado (genitori, fratelli o sorelle) o più di 2 familiari di sec ondo grado (c ugini,
zii, nonni) c on polipi o tumori; in ques to caso è opportuno eseguire direttamente la colonscopia; anc he il
riscontro di un polipo alla rettosigmoidoscopia è un'indicazione alla colonscopia.
L'endoscopia, con s trumenti flessibili, è la tecnica di prima scelta per l'esplorazione del grosso intestino,
non solo per la capac ità di individuare lesioni anche molto piccole, ma per la possibilità di eseguire biopsie
o direttamente l'asportazione di un polipo.
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Il grosso intes tino è lungo circa 1 metro e, partendo dall'ano, si distinguono diversi tratti, c hiamati retto,
sigma, c olon discendente, trasverso, ascendente e c ieco. I n quest'ultimo sbocca il piccolo intestino con la
valvola ileo-ciecale.
L'esplorazione degli ultimi 50 cm, comprendenti il retto ed il s igma, viene detta rettosigmoidoscopia,
mentre la esplorazione di tutto il grosso intestino, dal retto al cieco è la colonscopia.
La rettosigmoidoscopia è una manovra semplice, rapida (c irca 5 minuti), che ric hiede una preparazione
da eseguirsi qualche ora prima dell'es ame; comporta solo un leggero fastidio legato alla necessità di
introdurre un poco di aria per distendere l'intestino e permettere la visione, tanto che non è necessaria la
somminis trazione di alcun farmaco antidolorifico.
La colonscopia è una manovra c he richiede circa 15-30 minuti; è necessaria una preparazione completa
del c olon c he richiede la assunzione di un purgante nel pomeriggio del giorno prima dell'esame ed una
dieta nella serata precedente; inoltre il s uperamento delle angolature presenti nel c olon può provocare un
certo dolore per c ui s i sommistrano analgesici ed è quindi necessario c he il paziente venga
accompagnato. Comunque anche questa è una manovra del tutto accettabile.
Solo in casi eccezionali s i deve ricorrere all'anestesia generale, in genere per la presenza di malattie
associate, come diverticoli o aderenze.
La biopsia c onsiste nel prelevare con una apposita pinzetta un frammento del tessuto c he s i vuole
successivamente esaminare microscopicamente.
La polipectomia c onsiste nella rimozione c ompleta del polipo, tagliandolo alla base con una ansa in cui
passa la corrente elettrica che permette di c oagulare i vasi per evitare il sanguinamento.
La biopsia e la polipectomia s ono manovre totalmente indolori. Tuttavia la polipec tomia può avere
qualc he complicanza, rappresentata dal sanguinamento e dalla perforazione della parete intestinale.
Il s anguinamento è raro, c irca 1 caso s u mille polipi, e nella maggior parte dei casi si arresta
spontaneamente.
La perforazione è ancora più rara, 1 caso s u 10 .000 e può richiedere un intervento c hirurgico per
chiudere la breccia.
Il rischio di complicanze aumenta con le dimensioni del polipo.
Anche la colonscopia in sè può determinare una complicanza perforativa, in presenza di altre malattie del
colon, in partic olare di diverticoli, sempre molto raramente, 1 cas o su 20 .000.
In generale quindi la c olonscopia e la polipec tomia sono manovre s icure.
Il rischio di non individuazione di lesioni presenti è circa del 5% .