PREMESSA Le persone con disabilità - utenza sanitaria connotata spesso da cronicità e da un progressivo aggravamento delle condizioni di non autosufficienza - presentano problemi complessi che coinvolgono sia le condizioni personali (fisiche, psicologiche, relazionali ed economiche) che dell’intera famiglia; manifestano contemporaneamente bisogni di cura e/o riabilitazione e bisogni di assistenza e sostegno. La disabilità, soprattutto se presente in forma grave, richiede una molteplicità di interventi che, nella maggior parte dei casi, riguardano l’intero percorso di vita successivo all’evento che l’ha determinata. Tali interventi concernono aspetti sanitari, educativi, sociali ed assistenziali erogati da più soggetti istituzionali (Azienda Sanitaria, Regione, Comuni e Ambito Sociale Territoriale, Scuole, Associazioni), da più tipologie di servizi (ospedalieri e territoriali, domiciliari ambulatoriali e residenziali, specialistici, educativi, riabilitativi) e da differenti figure professionali (medici, psicologi, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione, educatori). Le risposte sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, quando disponibili, sono spesso frammentate, erogate da Servizi diversi e/o tra Enti diversi, ognuno dei quali persegue il proprio compito istituzionale. In tale contesto è molto concreto il rischio di inadeguatezza o fallimento degli interventi, caratterizzati da sovrapposizioni e/o carenze, dispendio di energie e risorse, stanchezza e insoddisfazione della famiglia che sciupa energie nella continua ricerca, da un ufficio all’altro, di risposte. Al fine di recuperare risorse ed erogare risposte efficaci è necessario evitare la parcellizzazione e settorializzazione degli interventi e perseguire la lettura unitaria e globale della persona con disabilità passando da risposte di settore (sanitario, sociale, assistenziale), spesso “frazionate” in più Servizi, alla presa in carico multidisciplinare e alla visione ‘globale’, attivando un contesto relazionale nel quale integrare operativamente professionalità, competenze e risorse. È indispensabile pertanto raccordare i singoli progetti d’intervento sulla persona e finalizzarli all’attuazione del progetto di vita; condividendo insieme alla persona con disabilità e alla sua famiglia ogni fase del percorso (progetto, intervento, verifica). In sintesi, è indispensabile, nell’attuale organizzazione del Servizi Sanitario Regionale, la presa in carico da parte di una Unità Operativa in ambito sanitario (UMEA) che risponda ai bisogni delle persone adulte con disabilità e rappresenti per l’utente e la sua famiglia un riferimento certo, competente e stabile nel tempo e contestualmente possa raccordare, 1 integrare e finalizzare gli interventi sanitari e sociosanitari evitando sovrapposizioni tra Servizi, interventi incoerenti e talvolta in contrasto, percorsi impropri con allungamento dei tempi di erogazione e incertezze sul “servizio competente” . CRITICITÀ NELLA SITUAZIONE ATTUALE DELLE UMEA Le diverse articolazioni territoriali in cui si è strutturata, nel tempo, la sanità nella regione Marche (USL-AUSL-ZT-AV), le conseguenti autonomie gestionali e i ripetuti avvicendamenti della Dirigenza, hanno dato luogo ad un’attuazione “personalizzata” della legislazione regionale che prevedeva le UU.MM. (L.R. 18/96, Regolamento Regionale 2 novembre 1998 n. 52, DGR 1965 del 12/11/2002); tale disomogeneità in alcuni casi è particolarmente accentuata e ha determinato una forte differenziazione operativa riscontrabile ora nelle 5 Aree Vaste ma anche nei Servizi UMEA all’interno della stessa Area Vasta e talvolta all’interno degli attuali Distretti dove insistono più UMEA eredità dei precedenti Distretti. Tali significative differenze nella situazione attuale riguardano diversi aspetti ed in particolare: Il numero complessivo di UMEA in ogni Area Vasta (una o più per distretto) la collocazione strutturale (distretto, dipartimento territoriale, dipartimento Riabilitazione, ecc.) il personale (figure professionali presenti e ore dedicate da operatori strutturati e non) la tipologia della struttura e la responsabilità di direzione (semplice area funzionale, U.O.Semplice, U.O. autonoma o collocata insieme ad altri servizi sotto una sola direzione ecc.) l’attribuzione di baget o non attribuzione di baget le competenze assegnate (spesso in relazione alle qualifiche del personale a disposizione) mantenendo in altri servizi del Distretto alcune competenze i protocolli operativi e le procedure attivate. Tutto ciò ha determinato, nelle diverse aree della Regione, una forte differenziazione nell’offerta e quindi nelle opportunità a cui le persone con disabilita hanno avuto accesso. 2 PROPOSTA DI RIORDINO U.O. UMEA Obiettivi della Proposta di Riordino definire la rete dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali per la disabilità individuare l’UMEA, all’interno della rete, come il servizio sanitario e sociosanitario deputato alla presa in carico delle persone con disabilità in età adulta (transito dall’età evolutiva –UMEE- all’età adulta, post-acuzia traumatizzati, patologie degenerative a esordio tardivo, ecc.) valorizzare la caratterizzazione dell’UMEA quale servizio sanitario a forte valenza sociosanitaria, un servizio della sanità che fa da cerniera con il territorio, coordinando e finalizzando le risposte erogate dal Servizio Sanitario con le risposte sociali e assistenziali per una risposta di salute integrata ridefinire le caratteristiche strutturali e l’ambito operativo dell’UMEA dopo la riorganizzazione dei Servizi Sanitari Regionali a seguito delle recenti riforme ridefinire la collocazione strutturale dell’UMEA Individuare un modello operativo e uniformare gli interventi dell’UMEA su tutto il territorio regionale promuovere la creazione e l’implementazione di percorsi assistenziali condivisi per le patologie di maggior rilevanza e complessità (autismo, SLA, distrofia muscolare, sclerosi multipla, doppia diagnosi, situazioni di particolare gravità) Predisporre protocolli d’intesa con i servizi sanitari della rete (DSM, Medicina Legale, Dipartimento Riabilitazione) e renderli operativi in tutta la Regione promuovere un sistema di raccolta dati sia per i flussi di attività che epidemiologici PROPOSTA Rete dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali per la disabilità La rete integrata di servizi per la disabilità in età adulta è costituita da: a) Medici di Medicina generale; b) Unità Multidisciplinari dell’Età Adulta - UMEA c) Dipartimento di riabilitazione d) Medicina Legale 3 e) Dipartimento di Salute Mentale (doppia diagnosi); f) Altri dipartimenti ospedalieri (patologie invalidanti) g) Centri di riabilitazione pubblici e privati accreditati; h) Centri residenziali (riabilitazione intensiva ed estensiva, RSA, CO.S.E.R.,RP) e semi-residenziali (Centri Diurni); i) Servizi Sociali dei Comuni e degli Ambiti Territoriali Sociali. definizione e ambito operativo dell’UMEA L’UMEA è un servizio sanitario per le persone adulte con disabilità e per le loro famiglie. Opera mediante la realizzazione di progetti terapeutici e riabilitativi finalizzati a favorire la partecipazione attiva della persona alla vita sociale e di relazione, rimuove le barriere (individuali e ambientali) e attiva i facilitatori (sanitari e sociali) utili alla realizzazione del progetto di vita ( “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità, grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarvisi” concetto di salute secondo l’OMS) . Il servizio è finalizzato alla presa in carico di Persone in età adulta con disabilità intellettiva e/o motoria e/o sensoriale* ed età compresa tra 18 (a conclusione del ciclo scolastico) e 65 anni familiari delle persone prese in carico *(certificati dalla documentazione della medicina legale: verbale riconoscimento invalidità e verbale riconoscimento situazione di handicap) collocazione strutturale e dotazione personale Le unità multidisciplinari UMEA sono Unità Operative Semplici o Complesse, con personale dedicato, dotate di autonomia gestionale e tecnico professionale, collocate a livello di Distretto Sanitario o di Area Vasta. Tali unità operative hanno compiti di informazione, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, nonché di valutazione, programmazione e verifica degli interventi educativi, riabilitativi, d'integrazione sociale e lavorativa dei soggetti in condizione di disabilità (invalidità) o handicap. 4 Alle UMEA compete la presa in carico delle persone in età adulta con disabilità intellettiva e/o motoria e/o sensoriale, esse svolgono funzioni di raccordo per la gestione e il coordinamento degli interventi da attivare. Ciascun AV riorganizza nel proprio territorio, nei sei mesi successivi all’approvazione del presente provvedimento, una U.O. UMEA per Distretto, successivamente, entro un anno (due anni?), organizzerà un’unica UMEA a livello di Area Vasta con possibilità di attribuire competenza di U.O.C. articolata in più U.O.S.. I Direttori di A.V., nella riorganizzazione dei servizi e nella predisposizione delle dotazioni organiche, attribuiscono al servizio UMEA: Specialisti ed operatori strutturati presso l'UMEA: o a tempo pieno: dirigente di U.O., assistente sociale, educatore professionale, psicologo; o con assegnazione di ore: fisiatra, neurologo, sociologo, tecnici della riabilitazione (un fisioterapista e un logopedista); Specialisti ed operatori non strutturati (possono essere coinvolti occasionalmente): altri tecnici della riabilitazione, specialisti consulenti per la patologia causa della disabilità. La consistenza della dotazione organica, si deve basare sull'analisi dei bisogni della popolazione di riferimento e sulla programmazione annuale e pluriennale delle attività. Gli operatori che compongono le UMEA debbono possedere competenze ed esperienze specifiche nel campo della disabilità in età adulta. Collaborazione tra i servizi della rete e protocolli d’intesa Le UMEA raccolgono e conservano in un fascicolo, che viene gestito nel rispetto della privacy, copia della documentazione relativa a ciascun soggetto. Tale fascicolo raccoglie copia dei documenti eventualmente custoditi dai familiari e dei documenti prodotti da vari servizi del sistema sanitario regionale e nazionale (storico) oltre alla documentazione prodotta successivamente alla presa in carico. A tal fine, per una adeguata presa in carico dell'utente, le Commissioni sanitarie, ex art. 4 L. n. 104/92 inviano alle UMEA copia di tutta la documentazione, dalle stesse redatta, relativa ai soggetti riconosciuti in situazione di handicap; le Commissioni per l'accertamento dell'invalidità civile di cui all'art. 1 della legge 15.10.90 n. 295 forniscono, su 5 richiesta delle UMEA, la documentazione in possesso. Le UMEA elaborano ed attuano percorsi d'integrazione e raccordo con i dipartimenti e/o servizi di neurologia e riabilitazione, il dipartimento di salute mentale, i medici di medicina generale, il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI), gli ATS e le residenze sociosanitarie e con altri servizi, anche residenziali, comunque interessati. A tal fine l’ASUR predispone modelli di protocolli d’intesa per assicurare nei territori la collaborazione tra nodi della rete ed in particolar modo dispone, con termini perentori, il recepimento di intese tra l’UMEA e i seguenti servizi: DSM e sue articolazioni al fine della presa in carico congiunta per le persone con doppia diagnosi e per la collaborazione fattiva nei casi di disabili che presentano temporanei problematiche di competenza psichiatrica; Dipartimento di riabilitazione o Servizi di Riabilitazione in A.V. per la gestione di situazioni complesse e per la continuità assistenziale nel passaggio dalla riabilitazione residenziale (intensiva) al reinserimento domiciliare; Medicina Legale al fine di favorire la comunicazione tra i due servizi e predisporre modalità operative condivise per progetti complessi ove sia necessario l’assegnazione da parte della Medicina Legale di ausili personalizzati da raccordare con il progetto di vita della persona (comunicatori vocali SLA, carrozzine elettriche e speciali per lo sport, montascale ecc.) ATS per la predisposizione e attuazione integrata degli interventi sanitari e socioassistenziali Le UMEA collaborano con i presidi pubblici e privati di riabilitazione, accreditati ai sensi della normativa vigente, con gli enti locali, le autonomie scolastiche, i centri per l'impiego e le organizzazioni del privato sociale. modello operativo Il modello operativo che si ritiene più funzionale per l’intervento sulla disabilità è il modello bio-psico-sociale che costituisce la base teorica dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health). L’obiettivo principale di tale modello è promuovere e realizzare il più alto grado di partecipazione alla vita sociale e di relazione della persona con disabilità e della sua 6 famiglia, incrementando il livello di autonomia e di attività (funzionalità) attraverso l’azione congiunta e finalizzata di interventi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali. Il modello operativo vede al centro dell’azione la valutazione multidisciplinare per cogliere i molteplici aspetti della persona con la sua disabilità, le capacità e le potenzialità della persona stessa, della famiglia, del contesto di vita, ma anche i limiti e le barriere da rimuovere. Una complessa valutazione multidisciplinare finalizzata a far emergere le aspettative al centro del “progetto di vita” della persona declinato nella realtà degli elementi emersi dalla valutazione sanitaria. La valutazione multidisciplinare, per essere efficace, necessita di adeguati strumenti operativi: valutazioni monodisciplinari (neurologiche, riabilitative, psicologiche, sociali,educative) per la raccolta delle informazioni e ICD (classificazione internazionale delle malattie), interazione multidisciplinare e ICF (classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute) quali strumenti di sintesi e di classificazione standardizzata. coordinamento Omogeneità degli interventi sanitari. Al fine di assicurare l’omogeneità degli interventi socio-sanitari è necessario costituire a livello ASUR una funzione di coordinamento tra le UMEA oltre ad un coordinamento tra rappresentanti i servizi competenti per la disabilità (UMEE, UMEA, Dip. Riabilitazione, Med.Legale, Dip. Neurologia, DSM, ATS, MMG, PLS ecc.). Sistema informativo Il sistema informativo relativo all’area dei bisogni fin qui rappresentati si pone una serie di scopi: monitorare le attività svolte dai servizi di valutazione e presa in carico e le risorse umane presenti nei servizi; monitorare i bisogni espressi nel territorio; 7 quantificare nella regione Marche incidenza e prevalenza della disabilità fisica, psichica e sensoriale e delle singole patologie causa di disabilità; Al fine di dare una comune organizzazione nell’ambito lavorativo e strutturare i flussi informativi rispetto ai punti sopra indicati verrà costituito un gruppo di lavoro per progettare la cartella clinica informatizzata delle UMEE e delle UMEA che contenga: la storia clinica dell’utente, le valutazioni e gli interventi la registrazione dei dati di attività dei servizi, la registrazione dei dati epidemiologici. La cartella clinica informatica verrà costruita dall’ASUR e data in dotazione alle Aree Vaste che la forniranno alle UMEE e alle UMEA. L’ Osservatorio Epidemiologico Regionale dell’Agenzia Sanitaria Regionale, entro il 28 Febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento, raccoglierà i dati forniti sia dalle UMEE e dalle UMEA oltre dalle altre strutture interessate: M.M.G., Istituti Privati Accreditati, Medicina Legale, Ospedali del Territorio. L’adempimento informativo riguarda anche le Aziende Ospedaliere, per quanto di pertinenza; è auspicabile la condivisione dello stesso strumento informatico. 8