MATEMATICA a.a. 2014/15 5. Introduzione alla probabilità: Definizioni di probabilità. Evento, prova, esperimento. Eventi indipendenti e incompatibili. Probabilità condizionata. Teorema di Bayes CONCETTI PRIMITIVI ESPERIMENTO ALEATORIO (CASUALE) O PROVA EVENTO PROBABILITA’ Legame tra esperimento, evento e probabilità: L’esperimento genera l’evento con una certa probabilità; In una data prova l’evento E si verifica con la probabilità P(E) 2 PROVA Una prova (o esperimento aleatorio) è un esperimento che ha due o più possibili risultati, di cui si conoscono i possibili risultati ma l’esito è incerto ovvero c’è un certo grado di incertezza su quale di questi risultati si verificherà. Esempio. Lancio di un dado L’insieme dei possibili risultati cui può dar luogo un esperimento aleatorio si chiama Spazio Campionario Ω Esempio lancio di un dado Ω={1,2,3,4,5,6} I singoli risultati si chiamano eventi elementari ESPERIMENTO ALEATORIO Si consideri il lancio di un dado. Lo spazio campionario: S: 1,2,3,4,5,6 Nel lancio di un dado un evento elementare, costituito cioè da un unico punto campionario, può essere per esempio “esce la faccia contrassegnata dal numero 3”. Altresì costituisce un evento non elementare “l’uscita dal lancio di un dado di un numero dispari” che vuole identificare la probabilità che dal lancio di un dado possa uscire il numero 1 o il numero 3 o il numero 5; 4 ESPERIMENTO ALEATORIO Esempio lancio di una moneta Lo spazio campionario è Ω={T,C} Esperimento di Bernoulli È un esperimento che può avere solo due risultati Esempio: Il pezzo prodotto è difettoso? Domani pioverà? Lo spazio campionario In questo caso è Ω={SI,NO} Lo spazio campionario ha pertanto le caratteristiche di esaustività (nel senso che comprende tutti i possibili eventi elementari) e di mutua escludibilità dei risultati (il verificarsi di un dato evento elementare esclude il verificarsi di tutti gli altri). Alcuni esperimenti sono ripetibili esattamente (esempio Lancio di una moneta) o almeno ripetibili in linea di principio (esempio Durata di questo computer) Alcuni sono esperimenti singolari, cioè non ripetibili (Chi vincerà le prossime elezioni?) Eventi Evento elementare: è uno dei possibili risultati di un esperimento aleatorio o casuale, costituito da un singolo elemento dello spazio campionario. Evento: è un qualsiasi insieme di eventi elementari, ossia un qualsiasi sottoinsieme di Ω (incluso Ω stesso) Si studia se uno degli eventi elementari si verifica Lancio di un dado: A = esce un numero dispari B = esce un numero maggiore di 5 C = esce un numero maggiore di 6 D = esce un numero minore di 4 A={1,3,5} B={6} C=Ø evento impossibile D ={1,2,3} Eventi=insiemi La rappresentazione degli eventi mediante insiemi presenta il vantaggio di operare sugli eventi con le usuali operazioni dell’insiemistica. Si rappresentano con i diagrammi di Venn 6 6 1 3 2 5 1 3 2 4 A = esce un numero dispari 4 B = esce un numero maggiore di 5 6 1 2 3 5 6 5 4 C = esce un numero maggiore di 6 Insieme senza elementi 1 2 3 5 4 D = esce un numero minore di 4 DEFINIZIONE DI DUE EVENTI RILEVANTI EVENTO CERTO Un evento si dice certo se si verifica sempre in quanto comprende tutti i possibili risultati dell’esperimento. L’evento certo corrisponde allo spazio campionario Ω ; ESEMPIO: Nel lancio di un dado l’evento certo è rappresentato dall’evento “Si ottiene una faccia contrassegnata da un numero compreso tra 1 e 6” poiché ha come possibili risultati l’intero spazio campionario Ω. EVENTO IMPOSSIBILE Un evento si dice impossibile ( ∅ ) se è un evento che non può mai verificarsi. La negazione di Ω rappresenta un evento impossibile, così come l’intersezione tra qualsiasi evento e la sua negazione; Riprendendo l’esempio del lancio di un dado, definendo l’evento A “Si ottiene una faccia contrassegnata da un numero compreso tra 1 e 6” L’evento impossibile consiste ad esempio nella negazione dell’evento A. 8 CALCOLO DEGLI EVENTI Due eventi possono essere compatibili o incompatibili Compatibili se si possono verificare contemporaneamente. Incompatibili se l’uno esclude l’altro. In tal caso i due eventi che si considerano non hanno elementi in comune e la loro rappresentazione è l’evento impossibile. Graficamente due eventi incompatibili si presentano come due eventi disgiunti. A = esce un numero dispari B = esce un numero maggiore di 5 D = esce un numero minore di 4 6 1 2 3 5 4 A e D sono compatibili A e B sono incompatibili 10 CALCOLO DEGLI EVENTI Due eventi si combinano con le operazioni insiemistiche L’intersezione tra due eventi A e B, ossia A ∩ B (ossia quell’evento che si verifica quando si verificano contemporaneamente sia A che B) L’unione tra due eventi A e B, ossia A ∪ B (ossia quell’evento che si verifica quando si verifica almeno uno dei due eventi A e B) La negazione di un evento A, ossia A (ossia quell’evento che si verifica quando non si verifica A) A e B saranno quindi due eventi incompatibili se AA1 B2 A Ω A∩ B = ∅ 12 CALCOLO DEGLI EVENTI Ω A A Ω=A∪A Ω A Insiemi A e A B Ω Insieme unione A ∪ B = {x : x ∈ A o x ∈ B} Insieme intersezione A B A ∩ B = {x : x ∈ A e x ∈ B} 13 Esempio del lancio di dadi Supponiamo di definire l’evento A come “esce una faccia contrassegnata da un numero pari”. La negazione dell’evento A, indicata con A dall’evento {1,3,5} è costituita Supponiamo di definire l’evento A come “esce una faccia contrassegnata da un numero pari” e l’evento B come “esce la faccia contrassegnata dal numero 2”. L’unione tra questi due eventi, indicata con A U B, è costituita dall’evento {2,4,6}; L’intersezione tra A e B, indicata con A ∩ B è costituita dall’evento {2}; PROBABILITA’ Misurare l’incertezza di un evento; misurare quanto è verosimile che un evento si verifichi Approccio classico Dato un esperimento ben specificato ed un evento E tra quelli possibili per l’esperimento, se f è il numero dei casi favorevoli al verificarsi dell’evento mentre n è il numero di tutti i possibili risultati, allora la probabilità del verificarsi di un evento E è data dal rapporto: P(E)= f/n. purchè tutti gli n risultati siano tutti ugualmente possibili. Nel lancio di un dado, ad esempio, l’evento “si ottiene la faccia contrassegnata dal numero 4” avrà probabilità pari a 1/6 di verificarsi poiché soltanto in 1 caso può uscire il numero 4 (casi favorevoli) mentre l’insieme possibile dei risultati è pari a 6 (casi possibili). Nei giochi di sorte: probabilità classica Se tutti gli eventi sono equiprobabili per simmetria si assegna a ciascuno una probabilità uguale a 1/N Esempi: Dado, roulette, moneta, lotterie, urne La probabilità di un evento è uguale al numero di eventi elementari che lo compongono divisa per il totale di eventi elementari Urna 1 1 2 3 3 4 P(esce il numero 1)=2/6 LIMITI •Tutti gli eventi possibili devono essere equiprobabili •Non si può usare se il numero di casi favorevoli e quello dei possibili è infinito. I suoi limiti si spiegano in quanto è nata nell’ambito dei giochi di società (carte, dadi,..) nel XVIII secolo. PROBABILITA’ Approccio frequentista (si applica agli eventi ripetibili) Dato un esperimento ben specificato e perfettamente ripetibile la probabilità del verificarsi di un evento E è data dal limite del rapporto tra il numero f di volte che l’evento E si è presentato in una serie di prove ripetute nelle stesse condizioni e il numero totale n delle prove, quando n tende all’infinito. fn P(E) = lim n →∞ n Il rapporto tra queste due quantità altro non è che la frequenza relativa dell’evento E, che può quindi essere considerata come una misura della probabilità. LIMITI •Non è possibile definire analiticamente il limite implicito nella definizione (si tratta di una constatazione empirica- postulato empirico del caso) •Non tutti gli esperimenti sono ripetibili Approccio frequentista Esempio lancio di una moneta Frequenza relativa dell’evento testa in una serie di lanci di moneta fn n Secondo la definizione frequentista la probabilità dell’evento A è il valore verso cui converge la frequenza relativa di A al divergere del numero di replicazioni dell’esperimento. 1 Probabilità 0,5 n 10 100 In questo caso coincide con la probabilità classica 1000 18 Approccio frequentista POSTULATO EMPIRICO DEL CASO: in un gruppo di prove ripetute più volte nelle stesse condizioni, ciascuno degli eventi possibili compare con una frequenza approssimativamente uguale alla sua probabilità; generalmente l’approssimazione migliora quando il numero delle prove cresce. 19 PROBABILITA’ Approccio soggettivo Dato un esperimento ben specificato, la probabilità del verificarsi di un evento E è definita come la misura del grado di fiducia che una persona coerente attribuisce al verificarsi dell’evento in base alle informazioni in suo possesso. La probabilità dell’evento E è la somma che un individuo coerente è disposto a scommettere per ricevere una somma unitaria se l’evento si verifica e zero altrimenti. Secondo questa definizione la valutazione della probabilità di un evento è compiuta da un individuo sulla base delle informazioni a lui disponibili, ovvero mediante un’elaborazione soggettiva di queste informazioni. CRITICHE •Se la valutazione numerica della probabilità deriva dall’esperienza la definizione è una generalizzazione della frequentista •È implicita un’idea di utilità (scommettere 1 euro per vincerne 1000 oppure 1000 euro per vincerne un milione la probabilità è sempre 0,001) 20 Impostazione assiomatica della probabilità (Kolmogorov, 1933) Sia nella definizione classica che in quella frequentista, più che specificare il concetto di probabilità si cerca di quantificarla. Nella definizione assiomatica, invece, si fissano delle regole (assiomi o postulati) che devono essere rispettate perché si possa parlare di probabilità. Quantificarla, caso per caso, è un problema distinto. •Postulati del calcolo delle probabilità: Siano Ei,, i=1,2,…,n eventi di Ω. La probabilità di un evento E è definita come una funzione a valori reali P(E) definita sulla classe degli eventi dello spazio campionario che soddisfa le seguenti proprietà: i) P ( Ei ) ≥ 0 ∀Ei ⊂ Ω; ii) P (Ω) = 1; iii) P( Ei ∪ E j ) = P ( Ei ) + P ( E j ) se Ei ∩ E j = ∅ , ∀i ≠ j Il valore della probabilità P(E) sarà quindi sempre compreso tra 0 e 1 21 Sulla base dei 3 postulati è possibile dimostrare alcuni teoremi utili per il calcolo delle probabilità. A. Per ogni evento A ∈ Ω: P(A) = 1 − P(A) B. La probabilità dell’evento impossibile ∅ (insieme vuoto) è nulla: P(∅) = 0 C. Per ogni evento A ∈ Ω : 0 ≤ P(A) ≤ 1 D. Se A1 e A 2 sono due eventi di Ω: P(A1 ∪ A 2 ) = P(A1 ) + P(A 2 ) − P(A1 ∩ A 2 ) A1 ∩ A 2 A1 A2 Regola generale della somma 22 23 24 25 4 26 (Monti) 27 La Tabella seguente riporta la relazione tra il colore dei capelli e il colore degli occhi di un campione di 2200 donne italiane. Colore degli occhi Colore dei capelli Castani Neri Biondi Totale Marroni 100 400 60 560 Celesti 130 120 600 850 Verdi 70 280 440 790 Totale 300 800 1100 2200 Si ipotizzi di selezionare casualmente una donna. Determinare la probabilità che abbia: a) Gli occhi celesti b) Capelli castani o biondi c) Occhi celesti e capelli biondi d) Capelli neri o occhi marroni Avendo selezionato una donna con gli occhi verdi, determinare la probabilità che abbia i capelli 28 biondi