CONCETTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITA’ DEFINIZIONI Prova casuale o aleatoria: processo o esperimento di cui non è possibile conoscere con certezza la risposta prima di averlo compiuto (ad es. il lancio di un dado) Evento: ogni possibile esito dell’esperimento aleatorio, in genere indicato con una lettera maiuscola (A, B, E, A1, A2, ...). Gli eventi possono essere anche rappresentati con proposizioni Spazio campionario: insieme degli eventi/esiti possibili di un esperimento casuale. Viene indicato generalmente con Ω, ma anche con la lettera U (universo) oppure S (spazio). Qualsiasi sottoinsieme dello spazio campionario è un evento. Evento semplice/elementare: sottoinsieme delle spazio campionario formato da un unico elemento Evento composto: Esempio: Prova lancio di un dado è il risultato dell’unione di più eventi semplici (ad. es. nel lancio di un dado, l’evento “ esce un numero pari “ ) Ω = spazio campionario = {1, 2, 3, 4, 5, 6} Eventi semplici = {1}, {2}, {3}, {4}, {5}, {6} Evento composto = {esce un numero pari} = {2, 4, 6} Evento certo: evento che sicuramente si verifica ad ogni prova (evento VERO). E’ rappresentato dall’ insieme universo Ω Evento impossibile: evento che non può verificarsi in ogni prova (evento FALSO). E’ rappresentato dall’ insieme vuoto ∅ L’insieme vuoto ∅ e l’insieme universo Ω sono considerati sottoinsiemi ( nella teoria degli insiemi vengono chiamati sottoinsiemi impropri) dello spazio campionario. Evento possibile: evento che può verificarsi Calcolo delle probabilità: formula delle valutazioni numeriche della possibilità di verificarsi di eventi casuali/aleatori Probabilità di un evento: probabilità classica: non esiste un solo modo di definire la probabilità. Vi sono tre definizioni: la probabilità di un evento E è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli (casi in cui si verifica l’evento considerato) e il numero dei casi possibili ( casi che si possono sempre n° casi favorevoli ugualmente verificare) p(E) = n° casi possibili probabilità frequentista (o statistica): per conoscere la probabilità di un evento si ricorre all’esperimento. Si può applicare quando si possono eseguire infinite prove sull’esperimento, tutte sotto le medesime condizioni, oppure se si fa riferimento a risultati storici (ad es. nello studio della popolazione, alle tavole di sopravvivenza, di mortalità, ecc….). La probabilità viene definita come k frequenza relativa p(E) = f = , con n n = numero delle prove effettuate k = numero delle prove nelle quali l’evento si è verificato Legge empirica del caso (Legge dei Grandi Numeri): in una serie di prove, ripetute un gran numero di volte, eseguite tutte nelle stesse condizioni, la frequenza “tende” ad assumere valori prossimi alla probabilità dell’evento e, generalmente, l’approssimazione è tanto maggiore quanto più numerose sono le prove eseguite. probabilità soggettiva: la probabilità p(E) di un evento E è la misura del grado di fiducia che un individuo attribuisce, in base alle sue informazioni e alle sue opinioni, al verificarsi dell’evento E. Utilizzeremo la probabilità classica, per cui la probabilità di un evento E è p(E) = n° casi favorevoli , n° casi possibili con 0 ≤ p(E) ≤ 1. Un evento certo ha probabilità 1 di verificarsi, viceversa se l’evento è impossibile la sua probabilità è pari a 0. Se l’evento è possibile, la sua probabilità è compresa tra 0 e 1. GLI EVENTI E GLI INSIEMI L'identificazione fra eventi e sottoinsiemi di Ω permette di trasportare sugli eventi le operazioni insiemistiche di unione (∪ ), intersezione (∩ ) e passaggio al complementare (indicato con una linea sopra alla lettera che indica l’insieme).