Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio

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Economia del Lavoro
2010
Capitolo 4
L’equilibrio del mercato del lavoro
- Mercati
del lavoro non
concorrenziali: il
monopolio
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
“Monopolio” : mercato in cui le imprese influenzano il
prezzo dell’output che vendono perché esiste solamente un
venditore sul mercato.
(Fig. 4.12): il monopolista, a differenza dell’impresa
concorrenziale, fronteggia una curva di domanda inclinata
negativamente: prezzo di output 
produzione 
(MR ≠ p)
• Per vendere un’unità in più di output, monopolista deve
abbassare il prezzo per tutti i consumatori che vogliono
acquistare il bene => MR < p imposto all’ultima unità e
MR  quando output venduto  => MR inclinata verso il
basso, si trova sotto la curva di domanda (D).
•
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Sintesi: concorrenza perfetta
Sintesi: monopolio
L’equilibrio del mercato del lavoro –
Fig. 4.12 Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
Fig. 4.12 SCELTA DELLA QUANTITA’ PRODOTTA IN MONOPOLIO
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
Condizione di max profitto per monopolista: MR=MC
• Equilibrio: punto A ( output = qM , prezzo = pM su
curva di domanda perché indica quanto i consumatori
sono disposti a pagare per acquistare qM unità)
•Il monopolista produce qM < q* (conc. perfetta) ad un
prezzo pM > p* (conc. perfetta)
•
Un monopolista, quindi, vende meno output ad un
prezzo più elevato rispetto ad un mercato di
concorrenza perfetta. Ha effetti sul n. di lavoratori
assunti?

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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
Il monopolista assume fino al punto in cui il contributo
dell’ultimo lavoratore assunto (o ricavo marginale del
prodotto del lavoro) = il costo di assumerlo (costo
marginale del lavoro) =>
MRPE = w
N.B. si suppone che il monopolista possa assumere quanti
lavoratori desidera al salario di mercato w , per cui il costo
marginale del lavoro e pari a w ed è costante.
MC = w , costante.
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
Si noti che:
•
L’impresa in concorrenza perfetta assume fino al punto
in cui:
VMPE = p x MPE = w
•
Il monopolista assume fino al punto in cui il ricavo
addizionale dell’assumere un individuo in più o “ricavo
marginale del prodotto del lavoro” (MRPE ) = prodotto
marginale del lavoratore (MPE) per il ricavo marginale
ricevuto dall’ultima unità di output venduta (MR):
MRPE
•
=
MR x MPE = w
(N.B.: per monopolista MR < p e quindi MRPE < VMPE )
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
•
Fig. 4.13: condizione max profitto:
MRPE = MC = w
Equilibrio monopolista: punto A (occupazione = EM)
E<EM: MRPE>w => conviene  occupazione
E>EM: MRPE<w => conviene  occupazione
•
Equilibrio concorrenziale: punto B
VMPE = MC = w ; E* >EM
 Il monopolista assume meno lavoratori di quelli che
vorrebbe assumere se l’industria fosse competitiva.
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Fig. 4.13 Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
EM < E*
Ma w è lo
stesso che in
c.p?
Fig. 4.13 SCELTA DELLA QUANTITA’ DI LAVORATORI DA OCCUPARE IN MONOPOLIO
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L’equilibrio del mercato del lavoro –
Mercati del lavoro non concorrenziali: monopolio
•Evidenza
empirica: monopolisti (aziende di servizi) e altre
imprese che possono influenzare i prezzi (imprese delle
industrie in cui la produzione è altamente concentrata in
un piccolo numero di imprese, ovvero un oligopolio)
pagano salari maggiori di quelli concorrenziali (il 10% in
più circa). Perchè?
• Molti monopolisti regolamentati possono trasferire i costi
di produzione ai consumatori => scarsi incentivi a
mantenere bassi i costi (e i salari).
• Monopolisti possono voler pagare salari elevati per attirare
lavoratori con caratteristiche che credono desiderabili
(percorsi di studi qualificanti per il settore, razza o
aspetto).
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