Economia, Corso di L.M. in Ing. Elettrotecnica, A.A. 2013-2014.
Prof. R. Sestini
SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA OTTAVA e NONA SETTIMANA
IL MONOPOLIO
Caratteristica distintiva: il monopolista gode di potere di mercato, nel senso
che l’ammontare di output offerto reagisce in funzione del prezzo da esso
praticato.
Il monopolista e’ un price-maker, ossia sceglie sia il
livello di prezzo che il livello di output che massimizzano il suo profitto.
Il monopolista, nello scegliere p e y, si trova a dover fronteggiare 2 tipi di
vincoli:
♦
♦
Vincoli di natura tecnologica (descritti dalla funzione di costo);
vincoli derivanti dal comportamento dei consumatori (descritti dalla
curva di domanda).
Assumiamo che il monopolista scelga la quantita’. Data la curva di
domanda si determina di conseguenza il prezzo.
Sia p(y) la curva di domanda di mercato.
Il problema di massimizzazione del profitto e’:
max p(y) y – c(y)
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La soluzione di questo problema prescrive, al solito, che MR = MC.
In termini analitici:
p(y) + p’(y) y = c’(y)
Intuizione: quando il monopolista decide di produrre dy unita’ in piu’ di
output, egli deve tener conto di 2 effetti:
1)
il ricavo aumenta di p dy
2)
per vendere una quantita’ addizionale di output, egli deve ridurre il
prezzo di
dp =
N.B:
∂p
dy
∂y
il prezzo piu’ basso si applica a tutte le unita’ del bene che
vengono offerte.
Dunque il ricavo addizionale dovuto ad un aumento al margine
dell’output e’:
∂p
dR = p dy +
y dy
∂y
La condizione MR = MC puo’ anche essere riformulata in termini di
elasticita’.
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 ∂p
MR = p(y) 1 +
 ∂y
y
= MC

p
 1
p(y) 1 −  = MC
 ε
Questa espressione chiarisce bene la differenza tra monopolio e
concorrenza.
♦ In concorrenza la curva di domanda per la singola impresa e’ piatta,
dunque vale che
p = MC.
♦ Il monopolista non scegliera’ mai un livello di output tale che la curva di
domanda e’ inelastica (se ε < 1 allora il MR e’ negativo!)
Utilizzando ancora l’espressione in termini di elasticita’, si ottiene che:
MC
p(y) =
1 − 1/ ε
Questa formula indica che il prezzo di monopolio e’ un mark-up
sul costo marginale. Tale mark-up e’ maggiore di uno.
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Da un punto di vista grafico:
MC
p
p*
MR
D
y*
y
IL MONOPOLIO, ANALISI DI WELFARE
Abbiamo visto che il livello di output a cui p = MC e’ Pareto - efficiente.
Poiche’ la curva di ricavo marginale si trova sempre al di sotto della curva
di domanda
il monopolista produce un livello di output al di sotto di quello efficiente.
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Inoltre il prezzo e’ maggiore del MC, dunque
il benessere
dei consumatori ne risulta senz’ altro ridotto.
pm
MC
pc
RM
ym yc
D
y
E’ possibile constatare perche’ il livello di output prodotto dal monopolista
non e’ Pareto-efficiente. Poiche’ p(y) > MC, per tutti gli y compresi tra ym e
yc, i consumatori pagano una unita’ di output addizionale ad un prezzo
superiore al costo di produzione.
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PERDITA SECCA DI MONOPOLIO
MC
p
pm
c
p
A
B
C
D
RM
ym
yc
y
Consideriamo la variazione del surplus del produttore e quella del surplus
del consumatore che si verificano nel passare da un regime di monopolio
alla concorrenza perfetta.
Il PS si riduce dell’area A e aumenta dell’area C.
Il CS aumenta dell’area A e dell’area B.
L’area B + C e’ l’aumento di surplus complessivo, ovvero la perdita netta di
monopolio.
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MONOPOLIO NATURALE
Ogniqualvolta una impresa puo’ influenzare il prezzo del bene da essa
prodotto, si dice che essa ha POTERE DI MONOPOLIO O POTERE DI
MERCATO.
In molti casi il potere di monopolio deriva dalla tecnologia.
E’ utile identificare quando un settore e’ in condizioni non
transitorie di monopolio.
In tal caso
ridurre le inefficienze che derivano dal potere di
mercato attraverso una politica di controllo del comportamento del
monopolista.
REGOLAMENTAZIONE (es:
controllo sui prezzi o sulle quantita’ prodotte).
La regolamentazione si rende necessaria quando e’ preclusa la possibilita’
di introdurre la concorrenza in un certo mercato.
♦Un caso in cui si impone la necessita’ di un intervento di
regolamentazione e’ quello del MONOPOLIO NATURALE, che si
verifica se le economie di scala sono cosi’ pronunciate da rendere
impossibile la presenza di piu’ di una impresa.
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E’ intuitivo che:
dAC ( y )
dy
RCrS
<0
ovvero, se raddoppio gli inputs ed ottengo piu’ del doppio di output, allora
il costo medio deve ridursi.
Il fatto che il costo medio decresca al crescere dell’output
una singola impresa che operi in tale mercato e’ piu’ efficiente rispetto ad
una situazione in cui piu’ di una impresa sia presente nel mercato stesso.
In altri termini, in una situazione di monopolio naturale i costi di
produzione sono minimizzati in presenza di una singola impresa, ossia
c(y) <
∑ c( y )
i
i
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Il caso di economie di scala (o rendimenti crescenti di scala) puo’ essere
cosi’ illustrato:
p
AC(y1)
AC(y2)
Domanda
pB
AC(y)
y1
y2
yB
y
Il prezzo praticato dall’impresa dovra’ essere almeno pari al costo medio di
produzione
nessuna impresa potra’ entrare e produrre un
livello di output maggiore di yB.
Inoltre, supponendo che un’altra impresa con la stessa tecnologia entri e
produca y1 < yB , una ulteriore impresa potrebbe fare ingresso e produrre
y2, dove y1 < y2 < yB.
Questa seconda impresa potrebbe fissare un prezzo nell’intervallo
compreso tra AC (y2) e AC (y1), estromettendo la prima impresa.
Il solo livello di output tale da precludere l’ingresso da parte di un’altra
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impresa che fissi un prezzo piu’ basso e’ y = yB, associato ad un prezzo p =
pB
Possibile soluzione: lo stato regolamenta il monopolio ed impone di
fissare un prezzo pari al costo medio. Si tratta di una politica detta di
second- best ovvero subottimale.
COSA DETERMINA I MONOPOLI?
Per stabilire se un certo settore tendera’ ad essere concorrenziale o
monopolistico, si puo’ esaminare la relazione tra curva del costo medio e
curva di domanda.
determinare le dimensioni della cosiddetta scala minima efficiente
(MES), cioe’ di quel livello di output che minimizza il costo medio,
relativamente alle dimensioni della domanda:
AC
P*
D
MES
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Vi e’ spazio per piu’ imprese
AC
P*
D
MES
Solo una impresa puo’ realizzare profitti positivi.
E’ la forma della curva del costo medio, determinata a sua volta dalla
tecnologia, che determina se un settore tenderà ad essere concorrenziale o
monopolistico.
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