Note Integrative delle lezioni N.4

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ECONOMIA POLITICA (corso avanzato)
CdL in Giurisprudenza
Università della Calabria
Docente: Marianna Succurro
LA DISCRIMINAZIONE INTERTEMPORALE DEI PREZZI
La discriminazione dei prezzi consente al monopolista di aumentare il suo profitto appropriandosi di
una quota più elevata del surplus del consumatore e – in alcuni casi - di una parte del surplus che non
sarebbe realizzato adottando un prezzo uniforme, vale a dire riducendo la “perdita secca” di
monopolio.
L’analisi svolta finora, tuttavia, si riferisce a mercati in cui ogni compratore decide se acquistare il
bene, e in quale quantità acquistarlo, senza prendere in considerazione l’opzione di rimandare
l’acquisto ad una data futura. I beni considerati finora sono beni non durevoli.
Per molti altri beni, invece, il consumatore può anche decidere quando comprare (es. l’acquisto di un
computer, di una lavatrice, ecc.). Il carattere durevole di un bene implica che un consumatore che
acquisti il bene oggi non lo comprerà di nuovo per un periodo di tempo abbastanza lungo.
Per quanto riguarda la decisione su quando comprare, si noti che un acquisto immediato procura al
compratore la possibilità di utilizzare subito il bene. Invece, un acquisto differito nel tempo priva il
consumatore dei servizi procurati dal bene durevole per un periodo, ovvero fino alla data
dell’acquisto. Rimandare l’acquisto ha, dunque, un costo-opportunità che è espresso dalla perdita di
utilità derivante dalla rinuncia al godimento del bene per il periodo di differimento.
Un consumatore può decidere di rinviare l’acquisto di un bene durevole di cui necessita per diversi
motivi. Il primo è rappresentato dall’impossibilità di finanziare l’acquisto nell’immediato. Un altro
motivo per rimandare l’acquisto è dato dalla previsione o dalla speranza di poter approfittare di una
diminuzione di prezzo. I consumatori che aspettano bilanciano il costo-opportunità di non usufruire
di una nuova versione del bene per un po’ di tempo con il vantaggio di acquistare ad un prezzo
inferiore.
Nel caso di beni normalmente acquistati una sola volta o poche volte (beni durevoli, film, ecc.), la
possibilità per il monopolista di discriminare i prezzi, nella misura in cui può essere prevista dai
potenziali compratori, può comportare una riduzione significativa, al limite la completa distruzione,
del potere di monopolio. I profitti del monopolista sono danneggiati dall’esistenza di più periodi di
vendita per i beni durevoli.
Per questi beni, infatti, una tipica modalità di discriminazione dei prezzi per autoselezione è quella di
stabilire prezzi decrescenti nel tempo. L’idea, al limite, è far pagare a ciascuno il prezzo massimo
che è disposto a pagare. Si supponga, per esempio, che in una certa città vi siano sei categorie di
persone disposte a pagare, per vedere un film, rispettivamente 10, 8, 6, 4, 2 e 1 euro. Il costo
marginale (per spettatore) per la proiezione del film sia 2 euro. Il proprietario del cinema potrebbe
pensare di attuare una strategia di discriminazione perfetta dei prezzi stabilendo la prima settimana
un prezzo di 10 euro, poi uno di 8, poi di 6, di 4, e infine di 2.
Se i potenziali spettatori sono consapevoli dell’interesse del proprietario del cinema ad adottare una
simile strategia di discriminazione intertemporale dei prezzi, e se per quelli con maggiore
1
disponibilità a pagare costa poco aspettare qualche settimana prima di andare a vedere il film, è
possibile non soltanto che il monopolista fallisca nel suo tentativo di attuare una discriminazione
perfetta dei prezzi, ma che non riesca neppure a ottenere il profitto di monopolio con prezzo
uniforme. Quando nel primo periodo il monopolista stabilisce un prezzo pari, o di poco inferiore a 10
euro, è possibile che neppure quelli per i quali la visione del film vale 10 euro siano disposti ad
andarlo a vedere, se sanno che la settimana successiva il monopolista fisserà un prezzo di 8 euro.
Neppure con un prezzo di monopolio uniforme (6 euro) il proprietario del cinema riuscirebbe ad
attrarre spettatori, se quelli con valutazione maggiore di 6 euro si aspettano per le settimane
successive un prezzo decrescente fino a 2 euro. In questo caso il proprietario del cinema, benché sia
un monopolista, potrebbe essere costretto a stabilire un prezzo pari al costo marginale di due euro
(congettura o problema di Coase)  P=C’
La congettura o problema di Coase (1972) afferma che, 1) se i consumatori razionalmente
prevedono il comportamento del monopolista e 2) l’attesa non è costosa, possono decidere di rinviare
l’acquisto fino al momento in cui il prezzo raggiunge il livello minimo (costo marginale). Quando gli
aggiustamenti di prezzo diventano sempre più frequenti, il profitto del monopolista converge a zero.
Nello specifico, quando la lunghezza dell’intervallo tra una revisione del prezzo e la seguente tende a
zero, il prezzo iniziale tende al costo marginale.
Tuttavia, è possibile adottare alcune strategie per difendere il potere di monopolio nel caso dei beni
durevoli, acquistati una volta sola o a intervalli molto lunghi. In sostanza, il monopolista preferirebbe
potersi impegnare a non produrre in futuro o, equivalentemente, a non praticare mai riduzioni di
prezzo, in modo da eliminare il motivo strategico per il rinvio dell’acquisto.
Nella realtà esistono diversi modi per conquistare credibilità.
Una prima strategia consiste in un impegno credibile da parte del monopolista a non diminuire i
prezzi nel tempo. Tale obiettivo può essere raggiunto in diversi modi. Una possibilità è offrire ai
consumatori la garanzia di un eventuale rimborso se il prezzo del bene dovesse diminuire in periodi
successivi all’acquisto. Quando la relazione tra produttore e consumatore è di lungo periodo, il
venditore può cercare di difendere il potere di monopolio anche acquisendo la reputazione di non
ridurre i prezzi nel corso del tempo1.
Altre strategie, applicabili ai beni intrinsecamente durevoli, sono volte a limitare la durabilità del
bene, così da costringere i consumatori a comprare a intervalli di tempo abbastanza brevi. La
durabilità del bene può essere ridotta sia in termini fisico-economici, per esempio portando sul
mercato esclusivamente specificazioni del bene di breve durata o stimolando l’obsolescenza
mediante la continua introduzione di nuove varianti del prodotto (nuove edizioni di un libro,
computer o cellulari con nuove applicazioni, ecc.), sia in termini giuridici, evitando di mettere in
vendita il bene durevole e consentendone l’uso soltanto mediante contratti di noleggio di durata
abbastanza breve2.
Un altro modo per evitare che l’attesa di uno sconto futuro scoraggi la domanda presente è quello di
razionare i clienti, ovvero di rifiutare di servire, a caso, alcuni clienti tenendo delle insufficienti
scorte di magazzino. Rischiare di non trovare il bene al secondo periodo elimina in parte il vantaggio
di aspettare strategicamente.
1
Nel mercato dei diamanti, ad esempio, i venditori hanno la reputazione di non praticare alcuna diminuzione dei prezzi
nel tempo.
2
Il problema delle asimmetrie informative può limitare il concreto utilizzo del noleggio. Se le modalità d’impiego del
bene da parte del consumatore sono rilevanti, il monopolista deve essere in grado di poter controllare le condizioni del
prodotto alla fine del periodo di utilizzo. In alcuni mercati, tuttavia, i costi del controllo potrebbero essere così alti da
rendere preferibile la vendita al noleggio. Nel mercato delle automobili, ad esempio, si ricorre al noleggio in misura
sensibilmente inferiore rispetto alla vendita a causa dei potenziali problemi di azzardo morale (gli automobilisti, non
essendo proprietari del bene, non prestano attenzione ad eventuali danni arrecati al mezzo) e selezione avversa (il
mercato tenderebbe ad attrarre i guidatori più pericolosi).
2
Sintesi STRATEGIE:
IMPEGNO A NON RIDURRE P
- garanzia di rimborso
- reputazione se relazione di LP
LIMITARE LA DURABILITÀ DEL BENE
1) in termini fisico-economici
- offrendo beni di breve durata
- stimolando l’obsolescenza con l’introduzione di nuove varianti
2) in termini giuridici
- uso mediante noleggio (limite: asimmetrie informative)
RAZIONAMENTO DEI CLIENTI
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