LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I) Dr. Marco Mosele – Dirigente Medico I° Livello Geriatria Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 - Bassano del grappa Il sospetto diagnostico è il punto di partenza per una diagnosi quanto più possibile precoce del problema Vantaggi di una diagnosi precoce-1 • L’istituzione di terapie che possono ritardare la progressione della malattia • L’inizio di terapie che possono potenziare la performance cognitiva del paziente sfruttando la sua non completa compromissione dei circuiti neuronali • Allargare i margini di recupero di decadimento cognitivo simil-demenziale potenzialmente reversibili • Evitare interventi non adeguati indotti da una diagnosi sbagliata Vantaggi di una diagnosi precoce-2 • Anticipare informazioni utili alla famiglia (e/o all’ammalato) su: – natura, evoluzione e prognosi della malattia dementigena – misure di sicurezza (elettrodomestici, guida dell’automobile, fughe) – programmazione a lungo termine degli aspetti socio-economici, legali – complicazioni (igiene orale, malnutrizione) e rischio di ospedalizzazione (delirium, cadute) • Aiutare tempestivamente l’ammalato e la famiglia per poter: – ottimizzare le abilità residue cognitive e funzionali giudicate piacevoli dal paziente – assicurare un ambiente architettonico, sociale e relazionale congruo alla gravità della malattia – informare la famiglia sulla rete dei servizi socio-sanitari specifici per le demenze (consulenze specialistiche, sollievo, supporto economico) – valorizzare il supporto delle associazioni di volontariato e delle reti informali di aiuto locali (supporto psicologico, gruppi di auto-aiuto) – educare la famiglia ad una corretta compliance farmacologica PERCORSO DIAGNOSTICO - 1 • Il percorso diagnostico si dovrà basare oltre che sulla raccolta mirata della storia clinica del paziente e sull’esame obiettivo, anche su un’attenta valutazione delle capacità funzionali e cognitive del paziente • Il percorso diagnostico per la diagnosi di demenza dovrà vedere coinvolte le due figure del medico di famiglia per la prima fase di screening e il geriatra/neurologo per la seconda e terza (fase di conferma diagnostica e diagnosi differenziale all’interno delle demenze). PERCORSO DIAGNOSTICO - 2 1. 2. 3. 4. 5. Anamnesi Esame Obiettivo generale Esame Obiettivo neurologico Esami Ematochimici Valutazione Neuropsicologica 6. Neuromimaging 7. Altro PERCORSO DIAGNOSTICO - Anamnesi La raccolta della storia clinica deve precedere qualsiasi altra indagine: attraverso l’anamnesi eseguita anche sui familiari, ed in particolare sul Caregiver, è possibile individuare i sintomi iniziali della malattia, la loro progressione nel tempo, le ricadute che la patologia comporta sul piano lavorativo, funzionale, comportamentale ed affettivo. Andrà attentamente valutata la presenza di gravi malattie internistiche che possono dar luogo ad encefalopatie come l'iper o ipotiroidismo, l'insufficienza epatica, renale o respiratoria, il diabete e l'ipertensione arteriosa, il deficit di Folati e B12. Si dovrà valutare l'esistenza di un abuso di assunzione di alcoolici o di altre sostanze e l'esposizione a tossici ambientali e/o presenti nell'ambiente di lavoro. Particolarmente attenta dovrà essere l'anamnesi sui farmaci assunti dal soggetto in quanto molti di essi, specie nell'anziano, possono aggravare la demenza o ne possono mimare la presenza Cause più comuni di decadimento cognitivo simil-demenziale • Insufficienza d’organico • Renale • Epatica • Respiratoria • Malattie autoimmuni • LES vascolare • Vasculite cerebrale • • • • • Ipotiroidismo Ipertiroidismo Squilibri elettrolitici Ipoglicemia Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno • Stati Confusionali (Es. Recente Ospedalizzazione) • Pseudodemenza depressiva • Cause intracraniche – Idrocefalo normoteso – Ematoma cronico-subdurale – Tumore cerebrale • Leucoencefalopatia multifocale da sostanze mielinotossiche – CO, tuolene, metalli pesanti • Farmaci anti-colinergici (Parkinson, BZD, Antipsicotici) PERCORSO DIAGNOSTICO – Es. Obiettivo Alla raccolta anamnestica segue l’esame obiettivo, che potrà dare indicazioni sulla possibile etiologia della demenza e sulle patologie concomitanti. • Segni focali ed una storia positiva per fattori di rischio, quali ipertensione, diabete, ecc., sono elementi che possono orientare la diagnosi verso una etiopatogenesi vascolare. • La precoce comparsa di riflessi primitivi sarà indicativa di una demenza frontotemporale. •La presenza fin dall’esordio di segni extrapiramidali sarà indicativa di una demenza a corpi di Lewy o parkinsonismo vascolare o iatrogeno. La individuazione delle patologie concomitanti è ovviamente della massima importanza per la gestione complessiva del malato PERCORSO DIAGNOSTICO – Esami Ematochimici Nella valutazione clinica delle demenza il Quality Standars Subcommittee of the American Academy of Neurology raccomanda i seguenti esami ematici: •Emocromo •Glicemia, Urea e Creatinina •Folati, B12 e TSH Test addizzionali in particolari condizioni (diagnosi differenziale): •Test sierologico per Sifilide e Borrelia (Neuroborrelliosi) •Assetto autoanticorpale e reumatologico •Anticorpi da sindrome paraneoplastica (anti-Hu, anti-Yo) •Test HIV •Assetto procoagulante (proteina C e S, AT III, Fattore V di Leiden, Lupus Anticoagulant). PERCORSO DIAGNOSTICO – Val. Neuropsicologica CARATTERISTICHE DEL DECLINO COGNITIVO NELL’ALZHEIMER: Memoria: •Ridotto apprendimento •Ripetitività Orientamento: •Deficit prevalente dell’orientamento temporale Linguaggio: •Anomia e difficoltà nel reperire le parole •Povertà del contenuto lessicale parlato Prassia: •Aprassia ideomotoria Processi visivi: •Difficoltà nel riconoscere oggetti e persone Funzioni esecutive: •Alterata capacità di giudizio e di planning Eavluation of cognitive impairment should be undertaken with the goal of improving patient quality of life rather than simply identifying disease