Intensità di cura: esperienza del Dipartimento di Medicina Interna di

Intensità di cura:
esperienza delle UU.OO di Medicina Interna
di Trento e Rovereto
Stefano Toccoli
Ilaria Nannini
IX Congresso Nazionale ANIMO
Bologna, 11 maggio 2014
I sottoscritti STEFANO TOCCOLI e ILARIA NANNINI ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato‐Regione del 5 novembre 2009, dichiarano
che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario
Perché l’organizzazione
per intensità di cura
† caratteristiche dei pazienti (invecchiamento della
popolazione, pluripatologia, fragilità, problematiche
assistenziali e sociali)
† Circa il 10% dei pazienti ricoverati in Medicina Interna
necessita di un setting assistenziale e trattamenti di
più alta intensità - mortalità da 3 a 10 volte maggiore
dell’intera casistica di ricoverati in Medicina Interna
(Trico)
Perché l’organizzazione
per intensità di cura
† Molti pazienti richiedono un setting assistenziale in grado
di garantire percorsi assistenziali pianificati che
garantiscano anche il soddisfacimento di bisogni
fondamentali quali l’educazione, la pianificazione della
transizione di cura, ecc.
† Fornire risposte adeguate e coerenti ai bisogni dei
pazienti (effetto tetto-pavimento)
Organizzazione
tradizionale
†
Collocazione strutturale
logistica dei pazienti
frammentata
†
Assistenza medico
infermieristica
indifferenziata
Organizzazione per
intensità di cura
†
Intensità di cura
appropriata ai bisogni dei
pazienti
†
Offrire servizi diversificati in
un’ottica di presa in carico e
di continuità
†
Gestione multidisciplinare
considerando il paziente
nella sua globalità
Modalità strutturata
†
Area assistenziali suddivise strutturalmente in differenziati
livelli di intensità
†
Composizione dei team in termini di competenze e
professionalità
†
Adeguamento delle attrezzature e tecnologie
†
Utilizzo di strumenti di classificazione dei pazienti
†
Collocazione e passaggio dei pazienti da un livello ad un altro a
seconda dei bisogni
Tappe fondamentali
†
Corretta identificazione dei livelli assistenziali su cui strutturare
il modello
†
Definizione tipologia e caratteristiche dei pazienti per ogni
livello
†
Tipologia strutturale e allocazione delle risorse in termini di
personale e di attrezzature differenziata a seconda dei diversi
livelli
†
Percorsi condivisi tra le strutture dell’ospedale interessate (PS.
rianimazione, specialisti) al fine di garantire la destinazione
ottimale del paziente e la continuità delle cure
Identificazione dei livelli assistenziali
Definizione tipologia e
caratteristiche dei pazienti
ALTA INTENSITA’
Pazienti acuti instabili
†
NEWS elevato e/o necessità di monitoraggio secondo giudizio clinico
†
Pazienti pluripatologici con condizioni acute nelle fase di instabilità clinica
(es. SCA, vasculopatia cerebrale acuta, embolia polmonare, emorragia
digestiva, sepsi severa, sincope sospetta cardiogena …)
†
Insufficienza respiratoria con necessità di NIV
†
Pazienti ancora instabili trasferiti dalla Rianimazione
†
Pazienti chirurgici con patologia medica complessa e instabile
nell’immediato periodo pre o postoperatorio (es. frattura di femore,
rivascolarizzazione piede diabetico…)
Identificazione dei livelli assistenziali
Definizione tipologia e
caratteristiche dei pazienti
MEDIA INTENSITA’
Pazienti acuti stabili
†
Patologia acuta di nuova insorgenza che richiede inquadramento
diagnostico e/o terapia ospedaliera
†
Malattia cronica riacutizzata che richiede intervento per la gestione
dell’instabilizzazione
†
Pazienti con patologie note in fase di stabilità (scompenso cardiaco,
diabete, BPCO ecc.) che richiedono percorsi diagnostico-terapeutici e
assistenziali predefiniti
†
Pazienti a gestione integrata
†
Pazienti terminali
Identificazione dei livelli assistenziali
Definizione tipologia e
caratteristiche dei pazienti
BASSA INTENSITA’
Pazienti post-acuti
†
pazienti stabili clinicamente, con percorso clinico definito con necessità di
„recupero clinico e della autonomia funzionale, mobilizzazione e FKT
„fase educazionale per patologia cronica (Scompenso cardiaco,
diabete, TAO, …)
„organizzazione assistenziale sul territoriale o altro (ADI, RSA,…)
†
Pazienti in fase avanzata di patologia in trattamento palliativo “avanzato”
(assistenza familiari)
Percorso del paziente
†
Modalità di accesso alle diverse aree
†
Trasferimenti: vengono concordati all’interno del briefing
quotidiano e presi accordi tra i medici delle diverse aree e
pianificati dai coordinatori infermieristici
†
Coinvolgimento dei pazienti e familiari
Allocazione delle risorse
e del personale
†
Realizzazione di modifiche strutturali
†
La distribuzione degli operatori tra le diverse aree è stata
decisa tenendo conto:
†
Raccomandazioni e standard italiani per dotazioni
infermieristiche ospedaliere sicure: esiti di una consensus
conference
†
Colloqui individuali motivazionali
†
Competenza individuale
†
Sussidiarietà fra aree
Cambiamento culturale
-
Formazione
†
Riunioni preparatorie con il
personale di presentazione
e condivisione del nuovo
modello organizzativo
†
Corsi di formazione
es. interpretazione ECG,
esecuzione EGA, gestione
paziente in NIV, gestione
dell’urgenza, protocollo
farmaci…
†
Riunioni organizzative
periodiche di monitoraggio
della tenuta del modello
organizzativo e
dell’aderenza
all’impostazione data
†
Gruppi di lavoro
multidisciplinari per la
creazione di percorsi
diagnostico-terapeuticiassistenziali
Strumenti
†
National Early Warning System (NEWS): strumento comune
adottato per la quantificazione del grado di instabilità clinica del
paziente
Strumenti
Documentazione
integrata ed
uniforme nei vari
livelli
Lettera di
trasferimento
Continuità
Passaggio di
informazioni per
la continuità
assistenziale
clinico - assistenziale
Modello
organizzativo
per equipe
Coordinatore di
percorso
Briefing/Debriefing
Giro visita congiunto
Indicatori
†
†
†
†
†
†
†
†
†
Mortalità intraospedaliera
Mortalità intraospedaliera entro le 72 ore
Trasferimento in Rianimazione / Unità Coronarica /
Pneumologia per NIV entro le 72 ore
Indice di gravità clinica dei ricoveri in base al NEWS
N. Dimessi e Tasso di Occupazione
Degenza media: totali e per area
Dimissioni protette (N. e tempi di attivazione UVM,
lungodegenze e relativi tempi di attesa per dimissioni)
Re-ammissioni a 30 giorni per lo stesso DRG
Mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco, BPCO, Ictus, IMA
Indicatori di esito PNE: Programma Nazionale Valutazione Esiti (SDO)
Indicatori di esito Laboratorio Scuola Superiore “S. Anna Pisa” (H e Territorio)
Domande ancora aperte …
†
Qual è la percezione da parte del personale rispetto al nuovo
modello?
†
E quella dei pazienti?
†
Come gestiamo la complessità assistenziale?
†
Quali sono le ricadute del nuovo modello in termini di esiti
assistenziali?
Grazie